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BLOG DEDICATO A CHI E' NEI MIEI PENSIERI.
kurt Cobain - aprile 1994 / aprile 2014 - Nirvana -
A V V I S O REDAZIONALE AUTORE DEL BLOG
N.B. Sono una blogger per hobby, il mio blog non é una testata editoriale:certe immagini sono mie, certe sono prese dal web tutti i diritti ad esse collegati sono degli autori.Se sono stati lesi diritti di terzi, siete pregati di segnalarmeli e provvederò immediatamente a rimuovere le relative parti presenti nel blog."Ai sensi norme vigenti.
PORTO QUI, CON ME...
Lui,il mio tesoro
"Non crediate che sia crudele tenere un cane in un appartamento: la sua felicità dipende soprattutto dal tempo che potete trascorrere con lui, dal numero di volte che vi può accompagnare nelle vostre uscite. Al cane non importa nulla aspettare per ore e ore alla porta del vostro studio, se poi nè avrà in premio una passeggiata al vostro fianco. per il cane l'amicizia personale é tutto...." K. L.
Ci sono momenti in cui posso setire il mio nome sulle tue labbra
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IN BACHECA.......
Howlin' Lou & his whip lovers (My baby alla chitarra )Clicca play, dai.!!
La musica è bella,balla con noi..
Puoi passare con un tale 20 anni e considerarlo un estraneo, puoi passare con un altro 20 min e portartelo dentro una vita.
-O.Fallaci -
C'E' SEMPRE UN TRENO CHE PARTE ASPETTO IL MIO
Post n°16 pubblicato il 02 Maggio 2014 da paolatheone
a chi ha la forza di non cambiarla.." Rivoglio uno come te, te come quel 1 maggio in campagna.
Passeggiamo- Ti fermi e mi chiedi con il naso per aria - che alberi sono questi- , camminando ti indico il cartello, anche per questo mi piaci. Dentro i tuoi occhi hai la calma che cerco e nelle due dita che mi posi sul mento per dirmi ciao tutto quello di cui ho bisogno. Io non so cosa ti piaccia di me, magari non lo sai ed è ridicolo chiederti cosa c'era al posto mio, prima di me. In quello spazio in cui vivo in te, , che c'era.. Dove adesso hai messo i miei occhi per poterli guardare, dove ora vai a cercare il mio sorriso cosa c'era..Cosa o chi...per dare spazio a me. Me lo chiedo sorridendo perché sono serena ora,io con le mie domande assurde, ma poi non tanto. Io so cosa c'era prima di te, nello spazio che occupi tu. C'era il tempo che scorreva senza che io lo vivessi. Mi piaci perché c'è qualcosa che mi resta dentro quando mi parli. Sei una fonte in cui ora ho bisogno di bere, di specchiarmi, di immergermi: sei acqua. La tua disarmante ironia nella vita mi attrae. Dove finisce ogni nostro discorso è un problema che non si pone, come vecchi disegni dimenticati, prendono forma: sono quelli lasciati incompiuti perché non c'era il tempo. Ricompaiono e così, cerco tra i colori, quei verdi di foglia che trovo intorno passeggiando. E' un vecchio mulino senza più ruota. Ci sediamo. Se un amico ti chiedesse : lei chi è...? Quali le parole che diresti. Forse che sono la donna per caso o per domani o solamente di un momento. Ci sono attimi in cui dentro tutto riprende movimento a discapito dei giorni in cui ogni cosa langue sopita. Quel verde mi accarezza colorava il tempo. E il tempo è l'esserci. Ho ancora negli occhi gli alberi e l'erba, ne ho pennellato come ho potuto questo post.. Trasparenza di foglie nel sole che abbaglia nei ricordi, per l'avvicinarsi di giugno. essere piega del suo sorriso negli istanti sospesi del un tempo che contiene comunque un amore. In tale precorrere vivere il tempo in senso autentico, essere il tempo. Ciò che di più dolce esiste per ognuno è il poter trattenere le gioie come pagine di un libroscritto solo per noi. Un libro che si sfiora con le dita per sentirne la ruvidezza del foglio, che si scorre leggendo poche parole che ti fanno ricordare tutto ciò che segue, che contiene un fiore appassito messo lì in un giorno felice, che si rilegge per capire o per ricordare o per dimenticare di come abbiamo saputo o non saputo amare.
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Post n°15 pubblicato il 17 Aprile 2014 da paolatheone
Racchiudo dentro ai gesti i miei pensieri, mentre ti accarezzo. T’accarezzo e ti annuso mentre tu stai parlando o mentre ti stai muovendo, non voglio che tu ci presti troppa attenzione, non voglio che tu percepisca sino in fondo che ti sto sfiorando e così ti chieda il perché lo sto facendo. Accarezzarti è un piacere che filtra in me mentre faccio scorrere le dita sul tuo petto. Ti rispondo ma non smetto. Da una parte all’altra faccio scivolare la mano sul torace liscio e scolpito ai confini della tua pelle come su sassi erosi dal mare che raccontano storie a chi sa inventarsele. Cerco quella dimensione rara in cui ci si arrende all’immediatezza, quella di respiri appagati sporchi di sguardi che hanno sfiorato la felicità. Sdraiata accanto a te, perdermi senza chiedere, ne dare, resto dentro a quei confini. Quelli ossuti del tuo braccio sotto alla mia spalla. Quelli del tuo respiro sui miei capelli catturato appoggiando la testa sotto al tuo mento. Tu che parli ed io che raccolgo dettagli come conchiglie, intrappolo sapori ed ogni singola emozione lasciando che si disperdano dentro di me. Lì resteranno perché io possa farli riaffiorare quando ti cercherò con il pensiero. Sono e siamo atipici, temporanei, precari, interinali, un rapporto figlio del nostro tempo e delle nostre vite, perfetto come lo vogliamo, su misura perché i desideri restino all’altezza dei nostri occhi e gli spazi a quelli delle nostre mani. Le mie mani che lasciano sulla tua pelle sostanze, fragranze. Le nostre dita duttili come creta, ci cerchiamo: i brividi non sono mai artefatti, nascono dalla pelle sulla pelle e noi ci cerchiamo lì, finchè lo sentiremo, solo lì, dentro ad un brivido. Less
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Post n°14 pubblicato il 02 Aprile 2014 da paolatheone
"i petali caduti, perchè io non potevo dimenticare le rose "23.35 non prendo sonno e non ci provo più. 23.36 Caffè, e sigaretta nel tempo che scorre tra un pensiero e il suo contrario e quella voglia di rosa che ho intrappolata nel grigio del fumo che sale tutto quanto storto e io più che altro. 23.37 Foglio bianco e musica. La notte, tempo in cui le emozioni vagano più libere e nel buio si esprimono in libertà, quelle che ci si nega. Temo la visibilità dei miei pensieri che svelano il mio corpo mentre scrivo come quando mi raggomitolo in un angolo del letto, con un cuscino e non riesco neanche a pensare. Sono fredda e freddi sento i ricordi e con le mani tra le mie cosce serrate cerco di scacciare una frase: non è più tempo. "Le cercavamo insieme, abbiamotrovato delle rose,erano le sue rose erano le mie rose, questo viaggio chiamavamo amore"
Tu che fai pensare, anche a me, che non è più tempo.
Non è più tempo per me di scegliere, se non il colore dello smalto per le mie unghie.
Non è più tempo di provare ad invertire la mia marcia, ingranare la terza mandando su di giri il motore per raggiungerti. Non è più tempo di fissare il telefono assaporando il momento di parole che non hanno tempo.
Non è più il tempo per uscire di casa di corsa per raggiungerti da qualche parte che non so ancora. Non è più il tempo di feste in cui l’unica certezza era che dopo mi sarei divertita. Non è più il tempo di cappellini gialli e coriandoli nei capelli duri da togliere.
Non è più il tempo di magliette infilate in fretta sulla pelle prima di due gocce di profumo e niente altro sotto.Non è più il tempo di sdraiarmi tra candele accese le mie rose rosa e gelsomini fioriti,la porta della terrazza socchiusa..
Non è più tempo di corse tra i boschi per arrivare ad un prato dove sdraiarsi senza fiato e appena riprende toglierselo ancora.
Non è più tempo di accarezzarmi la schiena prima di spegnere la luce.
Non è più tempo di un bacio mentre cucino. "le abbiamo sfiorite sotto il sole tra i rovi, le rose che non erano le nostre rose"
Tutto superfluo per te, che magari un domani farai per un altra queste ed altre cose ancora. " P.S. E così dimenticammo le rose"
Ti odio per questo, per come mi fai morire dentro e non sai che alimenti una fiamma che si sta alzando grazie ai tuoi no, ai tuoi schiaffi ai desideri di donna.
Che sto bruciando non ti avvedi.
Quante donne che amano ancora,smetteranno all'improvviso di volerlo fare.
Avete l'amore e la passione e lasciate morire entrambe, di passione si vive ogni giorno e la donna stessa è passione.
Quanta passione raggelata che non spenta dentro scorre sei sogni ed è pronta a riaccendersi.
E poi prima o dopo forse qualcuno la riaccenderà : ci sarà un momento particolare,
un giorno imperfetto, ad una fermata del tram, o dopo uno sguardo in ufficio,
sul treno che riporta a casa, al bancone di un bar,in una chat.
Forse il fuoco divamperà una notte come questa e tu che non ti curi di queste sfumature, mi perderai, in un letto che sarà il luogo del mio piacere, in assenza di te. Giorni inquieti, strani, alti e bassi d’umore che male si intrecciano con le mie giornate piene. Attimi, desideri, sorrisi.Pianti anche.
Muri mentali, i miei cantieri sempre aperti, innalzo ed abbatto, barricate costruite in fretta. Abbatto e poi ricostruisco..e poi mi fermo e riparto, forse per questo sono stanca.
Stanca delle mie voglie, stufa di cercare di essere me stessa urtando contro la verità delle cose. La verità che mi riporta a casa ogni sera dopo il lavoro, che lega tutti i miei gesti, gli stessi.. Ma io amo la mia casa e con casa inglobo tutto ciò che casa vuol dire.
Ma, diversamente si ama ogni giorno e amare è anche altro: scopro di amare me stessa come non ho mai fatto prima, amo i miei pensieri assurdi e il rumore dei miei desideri,
le mie rose. Sensazioni astratte che a volte associo ad un nome, delirio di malinconie per nulla tristi che delineano volti. La tristezza è un dolore momentaneo, basta un gesto a spazzarla via,la malinconia resta. La mia è malinconia.
23.40 E' quando qualcuno ti fa sentire sola. E’ smisurata illusione.Sono petali che cadono, lentamente, un tappeto vellutato che imputridisce.
Imprecisa assenza di forti mutamenti.
Forse sono più vicina alla felicità che alla pena. Anche con te.
Gira intorno una vita che non mi appartiene ma a cui appartengo, parallela ne scorre un’altra. A tratti la vivo. Spesso ne sono preda. E ci sono dentro Nel mezzo. Mi vedo così, spezzata immagine in uno specchio rotto a metà Certo che darei qualsiasi cosa per riavere i miei vecchi pensieri e le mie care certezze. Ma la casa del vento è senza porte ed io sono aria ora che viene dal mare…ed il barometro segna tempesta.
Scritta mesi e mesi fa, ma potrei mettere questo post random. E i volti che lo circondano possono variare ma altri sono sempre gli stessi. 23.45 E tu prenderai sonno stanotte...
23.46 Sigaretta. Io niente sonno, questo rosa è intorno e io lo sento smisuratamente. - "Dino Campana" Less - |
Post n°13 pubblicato il 24 Marzo 2014 da paolatheone
Ho l’abitudine di guardare l’orologio appeso in ufficio e nella tranquillità dello scorrere delle mattinate a volte quelle lancette mi fanno ripensare a quei giorni in cui quello scorrere mi metteva allegria ed agitazione perché aspettavo il momento di uscire di fretta per stare con te. Saltare in auto per raggiungerti all’ora stabilita dopo due o tre sms, dopo aver trovato il tempo, spostato appuntamenti, trovato il giorno giusto per entrambi, già quello mi piaceva. Mi piaceva quella strada da percorrere truccandomi ai semafori (un disastro) quando mi cadeva tutto sul sedile e non trovavo più la matita nera, guardarmi nello specchietto e ripartire perché era scattato il verde troppo in fretta. Fumare quelle tre sigarette prima di arrivare perché non sopporti il fumo facendo un casino infernale perché quasi sempre appena ne accendevo una mi chiamavi al cell, risponderti e non sbagliare strada. Sentirmi quell’agitazione che mi elettrizzava pensando che anche tu stavi correndo in auto per stare insieme. L’ultima volta eri affannato, rosso in volto. Ti ho chiesto hai caldo e mi hai sorriso dicendo - e se fossi solo emozionato -(mi prendevi in giro, lo so – ma mi piaceva uguale - Io vivo ugualmente senza te, certo, ma non mi sento viva, così viva. Sai ci sono sensazioni provate anche solo una volta che restano sotto la pelle e non le rimuovi più. E quando sola sovrapensiero o sotto alla doccia mi tocco la pelle le sento con le dita, traspirano dai pori e hanno l’odore di chi le ha fatte nascere per me. Allora se non scaccio il pensiero subito, posso risentire il sapore dei baci nella tua bocca come se fossero i primi che ho dato con quella passione, quelli che rimarrano i tuoi baci, diversi da tutti gli altri che hai dato.
Queste le sensazioni prima di incontrarti e poi ci sono le altre, quelle che non scriverò ora perché facendolo le desidererei troppo domani. Stare con te mi faceva sentire così. Le cose che finiscono restano dentro, ma le passioni, loro, sanno respirare quando ci pensi e senti il tuo corpo che le riconosce e si accende nelle zone in cui ora, senza di te, sono intrappolate.
Dedicato a Te. A Me. Lessien |
Post n°12 pubblicato il 19 Marzo 2014 da paolatheone
Ci sono due cose essenziali, in mancanza delle quali, puoi volerlo per mille ragioni ma, un rapporto di coppia non funziona più: essere in sintonia a livello emozionale, e avere lo stesso modo di sentire e quindi vivere affettività e sesso. Riuscire ad avere cioè la stessa esteriorizzazione di desiderio e sentimento sentendo l'altro "sulla nostra stessa onda". La definirei un'alchimia, qualcosa che lega e scorre tra due persone, un'attrazzione sia fisica che mentale, due che non riescono a resistere lontani e quando sono insieme hanno un'intesa perfetta che li circonda come un muro che non lascia spazio all'intrusione di nessun altro tra loro due.
E quest'alchimia , non si crea, deve esistere. C'è e c'è stata o non c'è e non ci sarà più.
Lo senti subito quando ci si incontra se si sprigiona e si fonde .Anche se io l'ultima volta che ne ho parlato, forse per non ferire, ho sostenuto che, a volte, le cose vengono man mano conoscendosi meglio, in verità non l'ho mai creduto.
Forse si può pensarla così quando il "tutto" non accade e si sta bene insieme. Solo che te ne accorgi una volta dopo l'altra e se lo si desidera tanto da aspettare che capiti, si finisce con il rimanere convincendosi che non sia poi così necessario che accada ,per continuare a restare insieme.
Io, a far finta di niente però non ci sono mai riuscita e il pacchetto "Risposte a tutte le domande" non è stato mai commercializzato. Che poi, non sono nemmeno risposte che voglio.
La prima volta che l'ho fatto ho pensato che dopo quella volta non ci sarebbe mai più stata un'altra volta. Non ricordo come fossi vestita, ma era di venerdì.
Continuo a imbrattare la bellezza delle pagine vuote, vorrei non farlo. Significherebbe essere felice. Dovrei abbandonare la sterilità del desiderio di dire cosa sento dentro perché in fondo, ciò che mi succede. non lo scrivo. Il solo fatto di pensarlo però mentre di altre parole riempio pagine e pagine è bello per me. Dissimulo ogni giorno, sempre più. Ed è una fine arte che apprende chi non può essere se stessa con nessuno. Scrivere, come se l'inchiostro potesse trattenere le angosce o fa r volare i desideri. L'essenza vorrebbe fuoriuscire e partorire il mio nascosto, il volerlo essere senza nozione di giustizia per gli altri al di fuori della mia, tracciare ciò che vorrei essere con la saliva e l'odore della pelle scagliando lontano tastiere e stilografiche. Io voglio incontrarti ancora: uomo qualunque come me, rincasando sotto casa, in una sera qualunque, sotto ad un cielo qualunque, in un giorno anonimo e avvertire dentro, per te, la voglia di farmi conosce e conoscere te e tuoi sogni. Farlo con qualcuno che abbia un odore, con mani che sappiano accarezza e prendere. Ancora amare, come le mille donne che siamo quando lo desideriamo e lo desidero. Sono stanca di vivere sul bordo del mio sogno e nessuno, nessuno che mi sappia raggiungere e nessuno, nessuno che io possa raggiungere,per buttarci giù. In due.
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Post n°11 pubblicato il 17 Marzo 2014 da paolatheone
La forza delle parole è in chi sa ascoltare, e comunque ogni parola è in sè vuota e si perderà se nessuno ne sarà testimone. Fatti e parole binomio inscindibile per quasi ogni cosa...Le parole di chi conosci. Le mie parole. Ma ci sono momenti in cui (e questo è uno di quei momenti)quelle di uno sconosciuto mi allagano la mente e un piccolo gesto come un commento fa nascere, a senso unico, il desiderio di sapere chi è, ciò che pensa e ciò che vive. Sistemo libri appena comprati. Quando compro un libro, sulla seconda di copertina,quella generalmente vuota, scrivoil mio nome ed una data. Da quel momento m’appartiene. Non ho una libreria: c’è una scala a vista inlegno che portaalla mansarda: i suoi scalinilo sono diventati.Così, due pareti a L di volumi mi circondano in un mezzo abbraccio di titoli. Un mezzo abbraccio,come quel suo saluto uscitogli senza un motivo frutto solo del suo modo di essere. Non so scegliere un termine per definirlo è una sua forma d’amore e quindi un enigma. Circola inconsapevole il suo nome e quel poco che sento di lui m’incuriosisce per la dolcezza. Quella che lo avvolge. Sembra un uomo che ha raggiunto un suo punto di equilibrio: tra dolcezza e forza, coraggio e paura, sensibilità ed arroganza,un uomo che ha voglia di discutere con la testa anche i pensieri di una donna, senza mettere muri che cadono solo con scambi compensativi di bisogni e mancanze.. Un uomo che non scaccerebbe con una accetta una mosca dalla mia fronte, ma userebbe una piuma. Un uomo che sa mettersi a nudo quando si esprime. In ogni caso leggere ciò che scrive mi è gradito come il guardare i suoi occhi, che sanno di cielo e di mare, prima di farlo.
Nell’utopia di capire cosa è più assurdo (se domandarmelo o domandartelo o scoprirlo) mi regalo un alibi artistico, semplice quanto difficile da inventarsi, è che di banale si muore, d’assurdo è avvolta la vita e forse per questo sto pensando a lui, perché a discapito di giorni in cui tutto langue sopito compare qualcuno che rimette qualcosa in movimento e di notte le sensazioni dalla mente scivolano dalla punta di una matita…. come adesso e ricompaiono in un blog, molto meno poetiche che sul foglio che le racchiude e che tengo per me, insieme ad altre sensazioni che non ho scritto. Less |
Post n°10 pubblicato il 15 Marzo 2014 da paolatheone
Immagino che non sarò la sola ad avere una soffitta, un ripostiglio un cimitero delle cose che ormai non si usano più. La mia è piena zeppa, ci si entra a fatica. Cercavo un oggetto appartenuto a mia madre che all’improvviso avevo voglia di tenere con me, ora che mi avrebbe fatto meno male guardarlo. Così rovistando e spostando altro per trovarlo ho riesumato molte cose dalla polvere e dal buio e mi sono resa conto che la mia vita è stata costellata di opere incompiute. Cose che sono rimaste testimoni di “inizi” lasciati morire. Toccandoli ci ho ripensato e ogni motivo me lo ricordavo ancora bene. Percorsi interrotti . Privazioni. Scelte. Costrizioni. Età. Figli. Una racchetta donvlop, un paio di Rossignol rossi, un baule mezzo restaurato, un ingranditore per sviluppo in B/N, un paio di pattini a rotelle ed un altro di roller, una chitarra malconcia, un cavalletto in legno con poche macchie di colore sul bordo inferiore, una macchina da scrivere , una macchina da cucire, un paio di enormi pinne nere che mi sono cadute in testa….Una cyclette e due pesi, un modellino puzzle di tour eiffel cui manca completamente una parte ( ma resta in piedi). Cose cominciate, iniziate e poi abbandonate..Solo in amore sono stata costante ma questo non mi ha garantito dopo aver raggiunto una meta, di non sentire comunque la sensazione di aver sacrificato altre “cose”. Parti di me, sfumature di una me. Ho sempre sentito dentro qualcosa di incompiuto come il pittore che ricopre la tela più volte cercando il dipinto che ha nella mente e che non riesce a far emergere sulla tela. Resta l’ultima opera sulla tela che seppellisce ogni altra. Poi la tavolozza è ormai piena di colori rinsecchiti, colori mischiati troppe volte, che non ti permettono di sconvolgere ancora il soggetto ritratto. Vorresti aggiustare qua e là, cercando compromessi accettabili per la tua mente e per la tua vita. Ma non hai più colori, e i pennelli hanno setole sfibrate, ammassate, inutilizzabili. Resto ancora. Seduta su un baule.Una ragnatela penzola dal soffitto, vuota. C’è silenzio. E’ silenzio quando non sai risponderti o rispondere. E’ silenzio se tutte le cose parlano di te. E’ silenzio quando le passioni, o i tormenti parlano dentro di te. E’ silenzioso l’eco dei ricordi che mi sfiorano e che fanno nascere carezze come sorrisi con le ali. Quelle carezze che nascono quando sei sola e vorresti darle. Ti restano lì. Mi restano lì. Per questo stasera mele ritrovo tra le mani e non riesco a non posarle su questa pagina bianca come se potessero raggiungere qualcuno. Forse non andranno perse. Carezze riflesse negli occhi di chi legge e qualcuno le raccoglierà e le farà sue anche se non sono nate per lui. Queste carezze sono per te che mi leggi, mi faranno meno estranea ed io non le sentirò scoppiarmi dentro inespresse @ Less
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Post n°9 pubblicato il 09 Marzo 2014 da paolatheone
C’è nei gesti, quelli automatici, quelli di cui non ti curi, quelli spontanei,tutto il nostro percepire le cose e soprattutto il trasmetterle: ti osservavo e non capivo. Ti spiavo, ora che anche per noi, il tempo stava per riprendere a correre ancora, noi che lo avevamo dimenticato anche oggi chiusi tra quattro mura,lui e il suo trascorrere nemico. Poi ho chiuso gli occhi come te,cercando di seguirti nei pensieri, in quell’immobilità silenziosa che stavi cercando,anche se non sapevo bene in quali sensazioni ti stessi annullando.. Avevo bisogno di sapere, di rendermi conto. Nessun rumore, lievi anche i tuoi respiri. Non so quanti minuti sono passati così, ho creduto che fossimo distanti, smisuratamente lontani nonostante i nostri corpi così vicini. Non una parola da minuti, minuti e minuti che mi scivolavano dentro senza rumori. Ed è stato proprio quando avevo ormai deciso di parlare io per prima,che ho sentito un dito sfiorarmi la pelle dell’incavo del ginocchio. Hai tracciato piccole curve concentriche appena accennate che se non fossi stata così presente ad attendere un messaggio non avrei percepito... Ecco che, senza parole, comunicavi con me, facendomi riscoprire il piacere di quella comunicazione non verbale che sa trasmettere in un movimento impercettibile ciò che hai dentro, ciò che avevo bisogno di avere….Non ho aperto bocca… Ho solo assecondato la tua mano in un lungo respiro a liberarmi la mente la sentivo riempirsi d’estate, di un sorriso.. dietro le persiane chiuse e aveva voglia solo di lasciarsi andare, @ Less |
Post n°8 pubblicato il 07 Marzo 2014 da paolatheone
Gongolati, te ne faccio omaggio e con piacere. Sei uno che lascia il segno,al di là di cosa scrivi, è sempre nel modo. Sai di terra sconsacrata, Babele d’audacia, finezza d’argomentazioni.Sensuale dialettica e padronanza di linguaggio in cui posso sciogliermi come mi piace fare. Ho subito avvertito che potevi essere il mare in cui mi piace navigare, ma all’inizio, ho avuto la sensazione che avrei dovuto rinunciarvi. A cosa ti sei legato per restarvi e quando te ne andrai non so. So che in un uomo non mi eccita l’ingenuità, ma la tenerezza di un’arrogante gioco di equilibrio tra il dominare e l’esserlo con una donna, (e non parlo strettamente di sesso o d’amore), e scopro che sempre più tu ti compiaci di questo mio modo d’essere che è strisciante messaggio inespresso tra noi, quel tanto da farti sentire la voglia di sondarmi, indagarmi, avermi come compagna di viaggio. Compagna di giochi fatti di parole, ti lasci soggiacere al gioco seduttivo della mia mente o della tua, che mi è pari… Una cosa, so di te : ti irrita questo rapporto che non sai come gestire ma che non riesci ancora a spezzare.
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Post n°7 pubblicato il 05 Marzo 2014 da paolatheone
Questa è una ludoteca. Un treno per noi che siamo ancora bambini imprigionati. Per Te che sei contento e sorridi quando apri e trovi un mio messaggio di cui leggi solo la prima frase…Come incipit ti piace e te lo leggi tutto assaporando il resto che stai per leggere, come un piccolo di uomo che ha bisogno di non sentirsi solo. Per me, che come quando eravamo intorno ad un tavolino rosso di legno, giocavo a fare la signora e offrivo il mio caffè agli amici. Per il mio amico che dopo esser stato per tutto il giorno un implacabile ed indaffarato architetto o medico o impiegato o operaio entra e perde mezz’ora per cercare un filmato su youtube che esprimerà ciò che sente nel suo blog. Per il mio nuovo compagno di battute: Tu che in ufficio ci butti un occhio sul mio blog nella pausa pranzo prima di tornare ad essere il te stesso che non mi fai conoscere. Per te piccola donna che spargi coriandoli e colori come filastrocche per chi entra da te. Un assurdo e piacevole perdersi in battute e frasi scherzose, cazzeggi. Per Te che ti diverti a flirtare con me, che sto al gioco nella decenza della pura vanità quando l’empatia avvicina. Noi che riemergiamo dalle nostre vite e ci ritroviamo qui per poco o per ore: scriviamo, curiosiamo, leggiamo ciò che i nostri amici reali, i nostri compagni reali, le nostre mogli reali, non ci dicono, si dimenticano di dire, di dare, di fare…
Noi qui, attori, spettatori, equilibristi di emozioni, funamboli di amori, narcisisti, poeti, sadici ,saggi, consiglieri, amanti, edonisti, egoisti, stravaganti, qualunquisti, platonici, virtuali corteggiatori, prede… Qui balenano scemenze, assurdi discorsi, pazze voglie, marinerie e leggerezza di vivere, stupidità e profondità d’animi che ci fanno sorridere, aver voglia di conoscere. E ci si sente diversi, bene?, male, ci si fa compagnia?...
Non lo trovo strano: è essere liberi qui più che fuori di essere e scegliere con chi essere, e fare con chi si sceglie senza regole che non siano che le nostre.
E’ giocare, è ciò che facciamo nella vita reale quando siamo giovani o quando non abbiamo problemi o quando siamo innamorati…qui possiamo esserlo, farlo ancora e anche se nessuna delle condizioni sopra è ancora nella nostra reale vita, ecco che qui fuoriesce l’essenza e partorisce il nostro nascosto. Svaniscono poco o molto per ognuno le nozioni di giusto o ingiusto, modelli che ci identificano scemano.
Descriviamo di noi, la nostra fantasia e quella follia che è creatività, sensibilità, mascolinità, libertà e poi qui vive serpeggiando l’imprevedibile. Qualcuno può essere che lo cerchi, ad altri capita che lo si incontri. @ Less |
Post n°6 pubblicato il 04 Marzo 2014 da paolatheone
Vivendo le persone senti che ci accomuna tutti un senso di infelicità più o meno grande, più o meno nascosta..se non negata. Dentro ci curiamo ferite spesso all'insaputa di chi queste le ha causate perchè tra due persone c'é sempre uno dei due cui importa di più: é così che si soffre...nell'utopia che si ami entrambi allo stesso modo..ma "che te lo dico a fare direbbe Al. Confronto il mio sguardo sulle cose, sulle persone, sui rapporti che mi legano alle persone e non lo trovo cambiato dalle delusioni: resto profondamente ingenua in questo modo mio di capire che mi stanno facendo del male solo quando già provo il dolore. Esporsi in un rapporto nel metterci parte di te spesso ti ripaga con banconote false, che ti danno perché sanno che subito non le conterai davanti a loro….Quando invece se ne saranno andati e quelle banconote che sono i pensieri resteranno lì sul letto tutte infila guardandole ti chiederai ..ma come ho fatto a non vedere, a non capire a lasciare che continuassero a starmi accanto. C’è modo e modo, c’è sensibilità e sensibilità, c’è paura e paura, ma di sincerità c’è n’è una sola.. Perché anche io ho mentito e mentirò ma ci sono volte maledette in cui non ho mentito mai, credendo fosse la cosa migliore. Per assurdo ritengo il modo in cui si sciolgono amori o amicizie significativo nel tratteggiare chi è veramente la persona che ti volta le spalle… perché io nel chiudere una porta, non resto in silenzio e anche se la sbatto dall’altra parte lascio una persona che non avrà domande senza le rispettive risposte. Questo per me è il minimo rispetto che si può pretendere sempre e anche non subito….ma deve succedere per potersi dire di non essere stata un’oca totale nell’aver scelto per dividere parte di te un cretino totale. Confido sempre nel mio istinto e spero di non sbagliarmi nel pensare che se c’è un arte è quella dell’apparire per ottenere ed io non ne ho frequentato la scuola. Spesso per questo costruisco convinzioni di ferro su persone di cartone, ma non ho mai imparato ad essere diversa..ferirmi è facile, ma io sono un'immortale rinasco ad ogni colpo al cuore. @Less |
Post n°5 pubblicato il 01 Marzo 2014 da paolatheone
Mentre scrivo, pezzi di vita si accavallano e si scontrano, sotto al ronzio del pc basso tra i miei pensieri. Detesto perdere tempo in litigi, discussioni infinite.Lottare per farmi capire ultimamente mi creava una tensione che superava la voglia di farlo. Un tempo ero più caparbia e mi gettavo in estenuanti discussioni che poi, come spesso accade non producevano che frustrazione. Mentalmente ho imparato a non voler condividere ciò che per mille ragioni gli altri vedono diversamente. Solo sul lavoro non transigo e quindi lì combatto ancora come un don chischotte per ciò che penso sia il giusto. Sento un torpore vigile scendermi dentro mentre come immagini, altre, entrano non volute nella mente. Sono quelle degli ultimi tempi, non le ho chiamate e sono entrate all’improvviso ad incasinare tutto il discorso. E’ notte, mi sembra di riuscire a rubare il tempo che non c’è, dominare così il mio piccolo mondo che si dilata e si espande nel buio. La stanza c’è e non c’è più. Come le amicizie? Le amicizie, le amicizie hanno confini labili, che si spostano all’improvviso e tu resti lì a chiederti cosa sia un amico. L’amore? Con l’amore, dell’amore ho perso la speranza di vedere un amore mantenersi pur nel trasformarsi. Mi stupirei del contrario. Lascio che mi stupiscano cose più semplici, a cui so dare un nome ed un significato. Molta rabbia è confluita nel tubo digerente anni fa, quando ho cominciato a bastarmi, quando ho iniziato ad amarmi di più e a consolarmi da sola per ciò che soffrivo o perdevo o volevo..La mia miglior amica sono io, e ciò che di mia madre resta ancora nei ricordi, testimone unico di un amore che non muta. Ho dentro di me la gioia di molti momenti felici vissuti e vivi di cui mi circondo, che non lascio sfuggire. Sono una corazza forte, maglie strette, fitta trama che m’impedisce di crollare, perché crollare è possibile sempre. Recenti o lontani sono il filo che a volte riesce a legarti alla vita. Ti dicono chi sei stata e chi stai diventando: se ti piaci sempre di più o di meno.. Non mi sento invulnerabile, affatto, la fragilità delle mie certezze è pari a quella di chiunque, ma, non ho paura quando vado in frantumi.
Mi sono riletta. Non ho paura ma mi faccio paura.
Ho una sigaretta tra le mani, il monitor lampeggia, qualcuno come me è sveglio…ci parlerò. Quante volte, chiacchere a km di distanza ed essere vicini vincendo non solo il tempo ma anche lo spazio..Sì il tempo e lo spazio vinto dalle emozioni, dalle sensazioni. A qualcuno ho lasciato e lascio molto di me e so che andrà perso, per loro ma me ne faccio una ragione. Non è sempre facile, lo ammetto, Ho anche io usato affetto e l’ho modellato come creta a riempire piccoli vuoti che non nego a me stessa di aver avuto,d’avere.Sono quei vuoti da cui filtrano folate di freddo brutte da sentire sulla pelle. Ma sono e sono stata sincera.
Sento il brontolio del mio stomaco nervoso e cerco di volermi bene stanotte, nonostante non sia molto orgogliosa dei mie comportamenti e voglio dirmelo: ti amo,Less. Ti amo, perché oggi sei scoppiata a piangere mescolando il cucchiaino nella tazzina del caffè. Perché ti senti male e ti senti bene, perché fai del male e sei felice, perché sai che non sei perfetta e dovevi sfogarti, e hai lasciato scendere come lo scroscio di un temporale le lacrime. Hai lasciato che al pianto seguissero i sussulti e che restasse solo il rossore negli occhi. Perchè adesso sei riuscita a scriverlo, a mente fredda e cuore. Less |
Post n°4 pubblicato il 25 Febbraio 2014 da paolatheone
Mi sento dolce, sono dolce. Io che sono leggermente claustrofobica entrerò in una grotta. Voglio sentire la paura. Voglio che mi penetri dentro e ci resti. Voglio portarla con me. La paura è un’emozione forte e come tutte le emozioni primarie scaccia le altre, ed io voglio scacciare l’emozione del desiderio e della passione perchè non le vivo. Scaccio il bisogno di volerle provare. Quei desideri che hanno già camminato liberi sulla mia pelle quando sono stati di qualcuno devo farli ritornare, devo farli addormentare, devono tacere..In fondo vi hanno abitato intensamente, perchè tutto io vivo troppo intensamente. Ora devo farli ancora miei prigionieri. @Less |
Post n°3 pubblicato il 22 Febbraio 2014 da paolatheone
Sì, lo che sono sola, sola con le mie orchidee, idee. Penso che in molti ormai facciamo le cose da soli per altri e questi altri agiranno di conseguenza ma sempre da soli. C'è una sorta di disallineamneto temporale che dilaga nelle nostre vite. Lasciamo silenzi invece di scrivere, scriviamo biglietti invece di parlare, mandiamo messaggi invece di telefonare, telefoniamo invece di abbracciarci, ci abbracciamo al posto di baciarci, ci baciamo velocemente invece di stringerci.... Credo che tanti si stanno allontanando proprio in questo momento per troppi abbracci mancati, per baci non ricevuti, per discorsi rimandati, per un come stai prima di cena..E c'è qualcuno che te li offre come se fosse la cosa più naturale del mondo. Mi succede di rifugiarmi nei miei desideri come se mi dicessi …- sono lì, sono realizzabili appena decido che è il momento di farlo… Non è mentirsi in fondo, perché sei cosciente che ti stai mentendo, è sentire meno la mancanza, è parlarsi nel linguaggio che sembra dimenticato da chi hai amato, da chi ami… E’ infantile forse, ma benefico se non hai e non vuoi altre scelte. Ma pensandoci, sono sempre stata così, ho sempre avuto i miei desideri incorrotti, le mi orchidee da far vivere o solo guardare. E anche se si dice che la vita sta nei fatti, io accarezzo i miei immateriali misfatti. E se su questi miei fiori di vita, vivi come l’impossibile che comunque vive in me, si posa lo sguardo di chi riesce a sentirne il rumore , a vederne il colore, se succede coltivo le mie e le sue illusioni come l’orchidea più rara che vorrei possedere. capace di occultarci; nè occorre che spendiate molte delle vostre fatiche, perchè noi si mostri le nostre virtù, non ci occorre molto, lasciateci quassù a cavallo di questo ospitale pezzo di legno morto, lasciate che le nostre radici penzolino nell'aria, lasciateci in gran pace, non desideriamo altro che acqua dalle vostre mani, limitatevi a gustarci se avete occhi per vedere, narici per percepire, animo per sentire" Potersi chiedere se adesso, o in un angolo del giorno o della notte, se non stia facendo la stessa cosa con noi...
@ Less |
Post n°2 pubblicato il 21 Febbraio 2014 da paolatheone
Stamattina appena sveglia mi sono sentita sfiorata da un leggero anche se vago senso di felicità. Mi ha riempito la mente un pensiero nato dal nulla del sonno...- In ogni cosa c'è la felicità... Poi subito dopo aprendo bene gli occhi mi sono detta che stupida frase, ma è nata anche una risposta per chi crede come ho creduto io che non sia così.... |
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BOX MAIL : OGGI SONO COSÌ
4 maggio 2014
(chiunque Tu sia, entrato/a qui ti porterai via qualcosa di me, abbine cura...)
N.B. Perchè tutti qui trovano strana la risposta: - Scusami ma non mi piace chattare.- ad un messaggio di una persona sconosciuta...
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