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E continuo a camminare

 

 

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Post N° 292

Post n°292 pubblicato il 24 Novembre 2006 da fiumecheva
 
Tag: Diario

Sono tornata da poco dall'ospedale.
il tempo di una doccia ed eccomi qua.
Stanotte sono rimasta con ma', dopo la tensione della giornata non ha voluto rimanere sola. Il dottore è venuto proprio nello stesso tempo che è arrivata mia sorella.
Per il breve tempo dell'intervento siamo rimaste tutte e due con lei e le abbiamo tenuto la mano.
Scherzosamente le ho bendato gli occhi col suo foulard,quando ho fatto per toglierlo ha voluto tenerlo.
Mi stringeva talmente forte la mano che il mio pollice era diventato nero come il suo ditino ormai mummificato.
E' andata, non pensavo si potesse togliere un dito così come si toglie un dente.
I medici ci sono abituati...
Mi sono impressionata?
Direi più stupita, quell'ossicino bianco che spuntava da dentro una garza ormai non appartiene più a mia madre.
E, devo dirlo, il piedino di ma' è carino anche così.
Col tempo ci farà l'abitutine.
Il dottore ha detto di far conto che tornerà abbastanza in forma verso la fine di gennaio.
Non mi manca la pazienza, spero solo che lei non si perda d'animo, questa è la mia grande paura, per il resto è tutto OK.

Dopo che Teresina se n'è andata la stanza è rimasta piuttosto silenziosa.
Nell'ultimo letto, in questa stessa stanza, vicino alla finestra c'è Antonia.
Capelli bianchi come la neve e occhi di un grigio-azzurro così bello da lasciarti senza fiato.
Un'infermierina gentilissima, stamattina mentre le faceva le analisi le ha detto:
"Antonia, da ragazza chissà a quanti uomini ha fatto girare la testa con due occhi così?!"
E Antonia con la voce leggermente rauca:"
"Eh! C'era la guerra!"
Eh! Antonia, avevi altro da pensare in gioventù!
Povera, Antonia, è sempre sola, il figlio fa quello che può, viene tre volte al giorno per aiutarla a mangiare, 5 minuti e poi scappa preso dai suoi mille impegni, le aveva trovato una badante, ma non è stato fortunato, questa faceva la furba, si faceva trovare quando sapeva che lui arrivava, ma per il resto del giorno lei se ne andava per i fatti suoi (visto coi miei occhi).
Il figlio le ha trovato una struttura dove poterla riabilitare un po', non riesce a camminare ed è piena di acciacchi, ma con la testa c'è tutta, ascolta, osserva, cerca di non distrubare mai.
E' triste.
Ieri mi sono avvicinata:"Antonia, vuole fare qualcosa? Le porto una rivista da leggere?"
"Mi bruciano gli occhi dopo un po' che leggo."
"Anche con gli occhiali?"
"Si!" calcando molto sulla esse come una vera romagnola.
"E se guardasse solo le figure? Poi se le bruciano gli occhi smette di guardarle."
"Va bene, allora le guardo."
L'ho messa seduta e lei ha sfogliato per un po' una rivista di gossip trovata lì sul tavolo, lasciata da chi non si sa.
Che brutta rivista!
Ma intanto ha fatto qualcosa di diverso dal suo solito osservare un puntino di vernice verde, lasciato sul soffitto dall'anta della finestra, che stricia quando la si apre.

 
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