Creato da fiumecheva il 06/05/2005

Fiumecheva

E continuo a camminare

 

 

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Post n°156 pubblicato il 17 Gennaio 2006 da fiumecheva
 
Tag: Camilla

Camilla si gira verso Fausto e vede che lacrime silenziose gli stanno bagnando le guance, istintivamente prende un fazzoletto e si avvicina, ma lui, improvvisamente le afferra il polso e la guarda dritto negli occhi
“Non lo fare! Non trattarmi come un bambino!!”
Si alza in piedi e con forza l’attrae a se baciandola, prima con rabbia e poi più dolcemente. Camilla si sente persa, nessuno l’aveva mai fatta sentire così…
era così facile…
bastava solo lasciarsi andare…
Come quel giorno…

Quel giorno lei non poté finire la frase perché lui la baciò, prima dolcemente poi con più passione. Camilla, da prima stupita, poi non potè fare a meno di rispondere ai suoi baci con altrettanta passione.
Lui per un attimo si fermò, la guardò con aria smarrita e sussurrò:
“E ora?…”
Lei, di fronte a lui in punta di piedi, arriva appena alle sue spalle, per un attimo lo guardò e poi posandogli le mani sulla nuca con le dita tra i capelli ricci, lo attirò di nuovo a se.
Lui la sollevò prendendola in braccio la portò al piano di sopra dove, nella penombra della camera di Camilla, fecero scomparire tutto il resto del mondo.
Ansimanti e felici, mentre aspettavano che il respiro tornasse regolare si appisolarono abbracciati.
Camilla fu la prima a svegliarsi e restò per alcuni minuti ad osservare Fausto.
 Cercando di non fare rumore andò in bagno a lavarsi il viso e a sistemarsi i capelli e si soffermò sulla sua immagine riflessa nello specchio.
Passandosi le mani sul viso, con le dita, sollevò leggermente i lati delle sopracciglia accentuando così il taglio degli occhi e distendendo le piccole rughe. Gli occhi sono l’unica parte di se che lei ritiene di avere d’interessante per il resto il suo fisico minuto le aveva dato solo l’unico vantaggio di dimostrare un po’meno della sua età, ma…
Il tempo, ora se ne rendeva conto...
Il tempo non l’aveva risparmiata e, anche se lentamente, aveva iniziato a lasciare traccia del suo passaggio.
Il tempo!
 All’improvviso Camilla guardò l’orologio.
Le sedici!
I bambini!
Aveva solo mezz’ora per rimettersi in sesto, doveva andare a prendere i bambini a scuola!
Tornò in camera e vedendo Fausto, ancora addormentato, si chiese come aveva potuto permettere che accadesse.
Lei avrebbe dovuto fermarlo….

 
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