« Messaggio #115 | 5 » |
L'Uomo Stanco era molto felice, andava a caccia con spirito allegro e tornava presto dalla sua donna e dal suo piccolo, non faceva mai caccie grosse, ma quello che portava alla caverna era sufficiente. La Donna dalla Lunga Treccia acudiva il piccolo e con lui, legato a se con una grande sciarpa di stoffa, usciva spesso per raccogliere legna, radici e frutta. Verso sera, con l'Uomo Stanco, conciava le pelli degli animali che lui aveva cacciato. E, accanto al fuoco, prima di di addormentarsi, lui le scioglieva i capelli e glieli spazzolava. La Donna dalla Lunga Treccia amava questo rito, ora era serena e non pensava più al Vestito d'Amore e neppure al viaggio, aveva tutto ciò di cui aveva bisogno.
Ma un giorno l'Uomo Stanco tornò ferito, una grossa bestia lo aveva azzannato. Si era trascinato a stento verso la caverna e la Donna dalla Lunga Treccia faticò non poco per portarlo dentro. Per giorni lo curò come meglio credeva e poteva, ma lui non sembrava per niente migliorare, continuava a soffrire e a delirare. La mattina del decimo giorno la Donna dalla Lunga Treccia si svegliò sentendo la sua mano sfiorale il viso:
"Tesoro! Stai meglio? Ho avuto tanta paura per te in questi giorni!"
L'Uomo Stanco era molto debole e la sua voce era un soffio:
"Quanto?... quanto... tempo..."
Lei gli accarezzò il viso e gli toccò la bocca con un dito:
"Non parlare...ssssh!!... Sono dieci giorni, ma ora ti rimetterai e andrà di nuovo tutto bene."
Lui tentò di alzarsi, ma lei lo fermò
"Io... io... devo dirti..."
Lei lo zittì di nuovo:
"Me lo dirai, quando sarai più in forze, ora riposa e non pensare a nulla."
Lui le prese la mano e se la portò alla bocca baciandola:
"Io.... ti amo... tanto... non sono stato un buon comp... compagno... io..."
Lei lo baciò:
"Io, io, io!... Tu sei il compagno migliore che io potessi desiderare! Ed ora obbedisci! Zitto e riposa! Senti? Bimbo che Sorride ha fame."
Gli sorrise e si alzò per andare ad allattare il loro piccolo. Mentre lo faceva cantava una dolce nenia donodolandosi, il bambino affamato succhiava con avidità. L'Uomo Stanco li guardava e una lacrima gli scese dagli occhi: era felice.
L'immagine della sua donna e del suo piccolo si fece sempre più sfocata e lontana, chiuse e riaprì più volte gli occhi, ma ormai era tutto buio e il suono della voce di lei era sempre più lontano....
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