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Ci sono diversi modi di raccontare la stessa storia.
Spesso sono due.
Un modo allergro e un modo triste.
Raccontare la storia in modo allegro è il mio preferito, in questo modo anche le cose più tristi si riescono a sopportare meglio, ma non è che puoi farlo con tutti, c'è sempre qualcuno che ha bisogno di sentire un po' della tua soffferenza e magari calcare un po' la mano li fa stare un po' più tranquilli e desistere sul lanciare frecciatine e infierire su chi ha già un bel peso da portare, ma nonostante tutto tenta di riprendersi e ti resistere al vento della vita.
Cercherò di non fare la stupida come mio solito per cacciare indietro le lacrime che sono sempre li in bilico, ma neppure cercherò di fare la martire.
Da dieci giorni Ma' sta nella nuova "casa".
I primi tre giorni sono andata a trovarla con smarrimento e ne sono uscita angosciata.
Nonostante la decisione di farla ricoverare in casa protetta sia stata pensata e ripensata, da me e i miei fratelli, la cosa non mi piace, ma altro non potevamo fare.
Poi il quarto giorno, entrando in "casa", ho trovato ma' nelle mani della parrucchiera che le stava facento tinta taglio e messa in piega e mi sono sentita felice, putroppo la mente di ma' andava e veniva come le luci di Natale, ma lei aveva un aspetto così curato che sembrava ringiovanita. Sono tornata alla mia casa più serena con la certezza che la scelta obbligata di ricoverare ma' non è stato uno sbaglio....
Ma....
Ma poi tornano i giorni bui.
E ma' che c'è e non c'è.
Si avvicina il Natale e ieri c'è stata una festicciola nella "casa".
Santa Messa, partecipazione e discorso del sindaco e buffet. Siamo andati tutti, figli e nipoti e devo dire che ma' era quella con più parenti al seguito.
Ma quando sono entrata e ho visto ma' in quella specie di seggiolone in cui era, in un gruppo di persone messe allo stesso modo, mi sarei messa a piangere, ma ho resistito. Tutti insieme abbiamo portato ma' da un altro lato della sala e ci siamo seduti vicino a lei circondandola e abbiamo seguito la festa così. Come il solito io ho fatto la svampita e così i miei figli hanno riso e poi visto che ma' continuava a dire a mio fratello di andare a parlare col sindaco perchè convinta che fossero amici, ho aspettato il momento buono e mi sono avvicinata a lui e gli ho chiesto se poteva parlare con mia madre un momento visto che lei è convinta che mio fratello e lui siamo amici.
"Mi scusi sa, non siamo amici, ma...." "Come non siamo amici, siamo tutti della stessa città, certo che lo siamo e parlerò volentieri con sua madre"
E così è stato, si sono scambiati un paio di battute, e lui si è attadardato volentieri con ma', che ogni tanto sorrideva, soprattutto quando salutandola, il sindaco, le ha stretto la mano.
Non so il perchè ieri avesse quella fissazione per il nostro sindaco, ma vederla sorridere mi ha fatto star bene e non lo ringrazierò mai abbastanza per la sua disponibilità.
Purtroppo poi andarsene non è stato facile.
Ogni volta che l'andiamo a trovare non è facile....
Quest'anno per Natale ci riuniremo a casa mia, sarà un Natale anomalo, non sarà una festa, ma (scusate la deformazione professionale) sarà uno stare insieme, come i pulcini quando hanno freddo e stanno vicini vicini.....
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