Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
 

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Messaggi del 07/10/2023

Antigone non abita più qui.

Post n°2816 pubblicato il 07 Ottobre 2023 da fedechiara
 

A maggio, a maggio!  -  07 ottobre 2018

Vista da un paesino austriaco di pochi abitanti, ma le case tutte abitate e bella gioventù per le strade interne che gioca con qualsiasi cosa gli capiti a tiro e saluta l'ospite e sprigiona l'energia del futuro che appartiene all'età, la vicenda di Riace ci appare storiaccia italiana di ragioni e torti stiracchiati da una parte politica e dall'altra - e il disprezzo delle leggi e il 'furbismo' sinistro come pratica politica applicata alla 'accoglienza' e ad una pretesa 'integrazione'.
E' la storia di un sensale di matrimoni fittizi che ci viene spacciato in cronaca quale 'sindaco visionario' (olé!) dalla solita nota maestrina dalla penna rossa - già 'presidenta' della Camera bassa e, per il suo mal predicare di futuri improbabili e conflittuali, castigata alle elezioni ultime scorse con percentuali da brivido freddo.
Una storia davvero tutta da dimenticare, quella di Riace - che avrebbe ispirato una commedia a Menandro, comico dell'età ellenistica - e non certo degna della citazione dell'Antigone tragica: citata a sproposito da qualche trinariciuto intellettuale di sinistra a cui dovremmo contrapporre il Socrate del discorso fatto ai suoi discepoli - disperati e che gli consigliavano la fuga - prima di bere la cicuta. Un discorso che è faro per le generazioni perché antepone la legalità e il rispetto delle leggi alla sua stessa vita.
E che ci scambi la dolorosa figura di Antigone con un tale che non disdegnava di proporre a un settantenne indigeno un matrimonio 'rato ma non consumato' al fine di lucrare l'ennesima cittadinanza indebita è sintomo di quella malattia senile della nostra sinistra di s-governo trombatissima alle elezioni ultime scorse, ma che, tuttora, va in giro per il paese con le sue pattuglie di manifestanti professionali a dire del suo isolamento politico e le predicazioni davvero degne di miglior causa.
Tiriamo un pietoso sipario su questo fescennino post moderno che ci indigna e ci sconvolge per la vergogna e l'arroganza del suo riproporsi in cronaca quale 'questione morale' e che, per proprietà transitiva, ci mostra l'Europa degli islamismi radicali e delle periferie urbane ridotte ad enclaves come un re nudo. A maggio, a maggio!
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Le guerre perdute degli Stranamore del Pentagono.

Post n°2815 pubblicato il 07 Ottobre 2023 da fedechiara
 

Guerrieri in cerca di Autore - 07 ottobre 2015

Pare, si dice, si mormora che armeremo i Tornado e cambieranno 'le regole di ingaggio' per i nostri equipaggi. Naturalmente 'se'. In questo paese teniamo famiglia lo sapete. 'Se' il passaggio parlamentare lo approverà, 'se' il presidente della repubblica non eccepirà i veti costituzionali, 'se' l'opinione pubblica non si strapperà le vesti e i capelli e qualche 'bonzo' ultra-pacifista non si darà fuoco in pubblica piazza per gridare il suo sdegno e il suo intollerabile dolore per le sorti del mondo, poverino. 'Se', insomma.
E, per quel che serve un Tornado in più o in meno sui cieli della Siria e dell'Irak - sul piano pratico e dell'efficacia mortifera sul terreno - era meglio se ci risparmiavamo l'ennesima manfrina italica che dà fiato e trombe alle anime belle dei 'pacifisti' di ogni risma e sottosezione.
E, di contro, l'efficacia dell'azione militare dei russi ha scatenato il panico di tutti gli stanchi attori che transitavano di malavoglia sul palcoscenico irako-siriano - gente senza arte né parte che, da anni ormai, sono in cerca di autore e causa e motivazione del loro agire e sparacchiare e morire a casaccio tutti contro tutti. Usa, Nato, ribelli siriani 'democratici' addestrati dalla C.i.a. - che l'unica efficace azione di destabilizzazione l'hanno avuta nel causare la 'catastrofe umanitaria' dell'esodo biblico dei siriani verso l'Europa; che siano maledetti e additati al disprezzo dei bis nipoti per l'eternità.
E in Siria 'si stava meglio quando si stava peggio' e hanno ragione i russi a dare manforte ad Assad - identificato quale l'unico baluardo visibile, e ancora in piedi e forte di una eroica resistenza al caos e all'orrore della guerra voluta dalle confusionarie demoplutocrazie occidentali -, baluardo, dicevo, e protagonista di una stabilità futura che consentirà, speriamo, la rinascita di quel tormentatissimo paese e il ritorno in patria, di una parte almeno, dei siriani esodati. Amen e così sia.
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