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Messaggi del 22/10/2023

Del 'toccare' Caino...

Post n°2837 pubblicato il 22 Ottobre 2023 da fedechiara
 

Vorrete perdonarmi e/o capire l'intensità della mia emozione se qualcosa di questo mio scritto vi apparirà fuori misura.
Ho appena ri-visto il finale del film 'Il momento di uccidere' con un cast strepitoso e chi l'ha visto o lo ricorda sa quanta emozione trasmetta quella vicenda giudiziaria che ha quale movente del crimine imputato ad un padre l'aver vendicato la sua bambina di 12 anni soggetta a violenza estrema da parte di due balordi.
I due verranno 'giustiziati' dall'imputato e, vi parrà strano, ma quel padre verrà assolto nell'aula.
Chi ha visto il film sentirà a questo punto l'impellenza di chiedermi perché taccio il fatto che la bambina violentata e stuprata e oltraggiata la sua innocenza nel modo bestiale che il film ci narra sia una bambina nera (e bianchi i due balordi stupratori), ma lo faccio solo per ricordarvi la bellissima arringa dell'avvocato della difesa – che rievoca, nel finale, e rivela i dettagli del calvario della piccola innocente e fa piangere i giurati e, nel finale, dice loro:
'Immaginate che sia bianca.'
Lo so che tra voi, miei scarsi lettori, allignano i 'beccariani' (da Beccaria) ad oltranza e gli infiammati 'Nessuno tocchi Caino' e che nessuno può farsi giustizia da sé (neanche in una colluttazione con un ladro di notte, ahinoi, e quel tale di Catania, vittima di una violazione di domicilio, si è beccato 13 anni e onerosi rimborsi da versare ai parenti) – e non è un caso che l'assoluzione dell'imputato di cui vi narro sia avvenuta in una immaginaria aula di giustizia cinematografica, ma tutto ciò rievoco per dirvi e raccontarvi e far scorrere davanti agli occhi delle vostre menti, come ha fatto l'avvocato della difesa nel film, il dramma orrendo dei bambini uccisi e decapitati e bruciate le case con dentro gli occupanti e il ta-ta-ta assassino dei kalashnikov che abbattevano a decine gli sventati israeliani del rave party nel deserto - e gli ostaggi vigliaccamente usati per legare le mani all'esercito di Tsahal.
Immaginate che sia capitato a voi: di commandos assassini della Jihad allah u akbar che violano le vostre case, vi uccidono genitori e figli e prendono ostaggi i vostri cari e ditemi cosa rispondereste ai 'beccariani' e agli algidi difensori di Caino.

 
 
 

La mano sul cuore.

Post n°2836 pubblicato il 22 Ottobre 2023 da fedechiara
 

Usiamo parole approssimative e ambigue e su questa approssimazione e ambiguità si fondano molte delle pretese differenze tra la destra e la sinistra. Del centro non mette conto di parlare: è il luogo in cui si traccheggia, si boccheggia, si cazzeggia e si prestano voti a destra o a sinistra - una palude, insomma, a volte 'stigia', dove galleggiano gli ignavi a c... in sù.
E un esempio di parola approssimativa è 'civiltà', che è riferita alla 'civitas', alla città che abitiamo e dove si dà par scontato che sia il luogo di ogni comportamento civile e dove vengono rispettati i diritti di ognuno e vi si trova giustizia contro i torti subiti. E' così?
E' una approssimazione, come dicevo. Il rispetto dei diritti e l'avere giustizia contro i torti lo si vive anche nei villaggi, anche nella campagna, anche nelle tribù del deserto dove il ruolo del giudice viene riconosciuto al più anziano membro della tribù, il più saggio e assennato - e sono quasi sicuro che esprima giudizi più assennati di quelli che vengono espressi alla procura di Catania, per dirne una.
E veniamo alla questione che più mi preme.
Stiamo assistendo ad uno 'scontro di civiltà', come dice la nostra presidenta del consiglio dei ministri a Tel Aviv, contrapponendo la sua visione del conflitto palestinese e israeliano a quella del leader Netanyau?
Una approssimazione, di bel nuovo.
I cittadini di Gaza vivono una civiltà tutta loro, fatta di credenze religiose rabbiose e asfittiche – e pretesto e alimento dell'odio 'allah u akbar' contro gli israeliani.
Vogliamo chiamarla 'civiltà', anche se quell'odio ha partorito le efferatezze di belve assassine del 7 ottobre dei kibbutz distrutti - e barbaramente uccisi gli inermi abitanti e la strage del rave party nel deserto e gli ostaggi usati come moneta di scambio della guerra vigliacca di Hamas?
Meglio la civiltà dei kibbutz e degli israeliani, la cui reazione a quella mattanza viene affidata all'esercito dei cittadini, Tsahal, la forza armata dello stato che punirà gli assassini e i loro complici che prestano le case e gli edifici pubblici quali basi da dove partono i razzi che colpiscono gli insediamenti israeliani e alzano ipocriti lai se, nella risposta militare conseguente, muoiono i 'civili'.
E' un vero e proprio 'scontro tra civiltà', quindi, e capiamo che la nostra brava presidenta voglia esorcizzarne gli aspetti più drammatici, com'è nei protocolli delle diplomazie, ma 'à la guerre comme à la guerre' e parteggiamo per la forza armata di Tsahal, l'esercito israeliano, e confidiamo che raggiunga il suo compito di istituto di eradicare le maledette metastasi di Hamas da quei covi di vipere e sappiamo che pagherà un prezzo alto, ma la vittoria finale è certa e sarà la vittoria di una civiltà che condividiamo in ogni suo aspetto.
The end e mano sul cuore. Siamo con voi (senza 'se' e senza 'ma'), prodi combattenti di una verificata civiltà.
Mutatis mutandi
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