Scintille
A volte da una sola scintilla scoppia un incendio (Lucrezio)
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StagioniLe stagioni sono dentro di noi, sosteneva nonna Giselle, con le loro fragranze, sfumature, emozioni. E così, ad una strega alchimista, può accadere, in una calda giornata d’estate, di vivere la nebbia ed il freddo novembrino sulla pelle, di camminare nel limbo di un inverno senza spazio, desiderio di solitario letargo, nel quale, attingendo alle proprie fantasie, alterna momenti di intensa ma fugace passione ad attimi infiniti di malinconia quasi ad osservare sé stessa da un luogo immensamente lontano. In periodi come questi la strega abbandona momentaneamente le alchimie che nascono dal cuore e dallo stomaco poiché, quando in essi scende la neve, tutto sembra calarsi in uno stato di ibernazione profondo. Non importa quanto debba trascorrere perché giunga il disgelo: il tempo delle streghe è indipendente dalle ore, dai mesi, dagli anni, è come una sorta di compagno di viaggio, silenzioso ed attento, trattenuto, inseguito, sospeso, a volte disegnato, linee rette e curve ad intersecarsi a ricercare un senso. Ma le streghe alchimiste non possono vivere in assenza di colori, profumi, suoni, senza sentire sotto le loro dita il velluto di un fiore o l’incresparsi lieve di un viso illuminato da un sorriso e, anche in queste ore prive di spazio e tempo sanno che prima o poi qualche cosa accadrà. Attesa. E così la strega non si meraviglia, seppur nel più totale stupore, di risvegliarsi di colpo in una sera di fine estate quando le giornate incominciano ormai ad accorciarsi e di osservare attorno a sé muri di sasso addolciti da improbabili quadri, ascoltare musiche che arrivano da vite lontane, osservare il colore di un vino impreziosito dalla luce di una candela ed assaporarne il profumo mischiato all’aroma antico di un sigaro che la riporta a tempi futuri. Non si stupisce di una voce bassa, di parole, sorrisi e piccole lacrime, semplicemente pensa che si, l’inverno è finito, che il suo tempo, quel tempo è cambiato, perdendo rigidità, come le note create da strumenti perfettamente affiatati: domani tirerà fuori i pastelli per tingere il mondo con i mille colori della primavera, attingerà alle spezie che sanno creare speranze e profumi e sognerà una nuova alchimia. |
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