IL DUBBIO

La vita non è fatta solo di terra da arare o produttiva, ma anche di montagne di sogni e di sotterranei di dolore ¨ Abraham Heschel

 

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"Quando il potere spinge l'uomo all'arroganza, la poesia gli ricorda i suoi limiti. Quando il potere restringe il campo dei suoi interessi, la poesia gli ricorda la ricchezza e diversità della sua esistenza. Quando il potere corrompe, la poesia purifica"

John Fitzgerald Kennedy - pochi mesi prima di essere assassinato ...

 

DEDICATO ALLA CLASSE POLITICA ITALIANA

"Bisogna sempre tener presente questi due principi: primo, agire unicamente secondo ciò che ti suggerisce il bene dell'umanità; secondo, cambiar parere se trovi qualcuno capace di correggerti, rimuovendoti da una certa opinione. Questo nuovo parere, comunque, deve sempre avere una ragione, come la giustizia o l'interesse comune, ed esclusivamente tali devono essere i motivi che determinano la tua scelta, non il fatto che ti sia parsa più piacevole o tale da procurarti maggior gloria."
Tratto dai "Ricordi dell'imperatore Marco Aurelio (121-180 D.C.)

 

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ISRAELE-PALESTINA: Le origini del conflitto medio-orientale e la GUERRA SANTA

Post n°74 pubblicato il 26 Novembre 2007 da svitol5
 

Circa 60 anni fa, il 29 novembre 1947, la risoluzione ONU sancì la nascita dello stato di Israele con la coabitazione confinante di israeliani e palestinesi. E’ l’inizio di un conflitto che ancora oggi infiamma quelle terre martoriate, compresa la Terra Santa. Oggi, uno storico israeliano, Benni Morris, rilegge quel periodo sulla base di nuovi documenti e racconta le vicende che hanno portato alla guerra del 1948 fino ai giorni nostri. Il libro si chiama “La prima guerra di Israele” di cui ho letto qualche stralcio, molto interessante, sul Corriere della Sera.

Il 15 settembre 1947 due diplomatici ebrei si incontrarono in segreto a Londra con il segretario generale della Lega Araba per avvisarlo che l’Onu stava adottando la soluzione dei due stati: uno per gli ebrei ed uno per i palestinesi. I diplomatici ebrei dissero al segretario arabo, dato che in Palestina c’erano già 600.000 ebrei, bisognava prenderlo come fatto assodato e che bisognava prenderne atto. Il segretario arabo rispose: “Voi potreste essere un dato di fatto per me, ma per le popolazioni arabe non lo siete, siete un fenomeno temporaneo. Secoli fa i crociati si insediarono fra di noi contro la nostra volontà, e dopo 200 anni li abbiamo cacciati. Questo perché non abbiamo mai fatto l’errore di accettarli come un dato di fatto.”

Due mesi dopo, arabi ed ebrei entrarono in guerra, la loro prima guerra da quando, dopo il 1880, la presenza degli ebrei in Terra Santa cominciò ad aumentare. In realtà ho letto che nei secoli precedenti c’era sempre stata una felice convivenza tra arabi ed ebrei, soprattutto dopo la cacciata di questi ultimi dalla Spagna nel 1492.

Infatti, quando dovettero abbandonare la penisola iberica, moltissimi ebrei si stabilirono in Turchia e nelle terre arabe dell’Impero Ottomano. Vennero riconosciuti dalle autorità locali, costruirono le loro sinagoghe e celebrarono i loro riti. Ad esempio a Gerusalemme, nel corso dell’Ottocento, la popolazione era suddivisa quasi a metà tra le due comunità. Erano gelosi della loro rispettiva identità religiosa, ma consapevoli delle straordinarie somiglianze che esistono tra le due religioni monoteistiche.

Che cosa è successo quindi con la dichiarazione, da parte dell’Onu, dopo la seconda guerra mondiale, relativamente alla nascita dello stato di Israele?

Ci sono due punti di vista, tutti ugualmente validi che si sono scontrati violentemente.

Gli ebrei consideravano la loro impresa e le loro aspirazioni non solo legittime, ma anche  sommamente morali: il popolo ebraico, oppresso e massacrato durante il terribile periodo nazista, era intenzionato a ritrovare la salvezza ritornando nella sua terra di origine (La Terra Promessa) e ristabilendovi la sua sovranità. Invece, per gli arabi, la nascita di Israele, rappresentava un’invasione di campo, l’ennesima manifestazione del colonialismo europeo sul sacro suolo islamico.

Addirittura il primo premier di Israele, Ben-Gurion, capiva perfettamente le posizioni degli arabi, ed infatti una volta disse: “Se fossi un leader arabo, non verrei mai a patti con Israele. E’ ovvio. Abbiamo preso il loro Paese. Dio l’ha promesso a noi, è vero, ma a loro cosa importa? Il nostro Dio non è il loro. Siamo originari di Israele, è vero, ma parliamo di duemila anni fa, e a loro cosa importa? Ci sono stati antisemitismo, nazisti, Hitler, Auschwitz, ma è forse colpa loro? Davanti agli occhi hanno una sola cosa: ci siamo presi la loro terra. Perché dovrebbero accettarlo?”

Inoltre la guerra assunse un ruolo fondamentale di guerra di religione più che quella di rivendicazione del territorio. In altri termini, il territorio era sacro: la sua violazione da parte di infedeli era una ragione sufficiente per muovere una guerra santa, e la riconquista una necessità decretata da Dio. La Jihad come dovere morale ed ineludibile di ogni musulmano, La violenza che traspare dalle parole della Fatwa seguente è impressionante (emanata nel 1948 dal mufti d’Egitto, lo sceicco Muhammad Mahawif: “Il giorno della risurrezione non arriverà finché i musulmani non avranno combattuto contro gli ebrei, finché gli ebrei si nasconderanno dietro alberi e pietre, e finché gli alberi e le pietre non grideranno: musulmano, c’è un ebreo dietro di me, vieni ad ucciderlo!”

Successivamente anche dopo le ripetute sconfitte degli eserciti arabi nel corso delle guerre arabo-israeliane combattute nei decenni successivi, non vennero mai meno i continui richiami alla Jihad. Sino ai giorni nostri con gli attacchi terroristici alle Torri Gemelle dell’11 Settembre, in cui una delle motivazioni primarie per la guerra santa di Al-Quaeda era l’occupazione del suolo palestinese da parte di Israele.

Cosa ci insegna quindi la Storia? Che senza una soluzione pacifica del conflitto israelo-palestinese non ci potrà mai essere una vera pace con la conseguente fine del terrorismo islamico. Vi ricordate nel 2000 quando l’allora presidente degli Stati Uniti Bill Clinton, quasi alla fine del suo mandato, cerco in tutti i modi di trovare l’accordo tra il premier israeliano Barak ed Arafat dei palestinesi? Non vi riuscì, soprattutto perché Arafat non si accontentò delle concessioni che gli aveva fatto Barak, tra cui la più grande era il controllo di Gerusalemme Est. Poi le cose sono andate nei modi che conosciamo con una escalation di violenze da entrambe le parti, terrorismo e, soprattutto, disagi e vittime da entrambe le parti, soprattutto tra i palestinesi.

Domani, martedì 27 novembre, nella famosa base militare di Annapolis, si aprirà una conferenza per il Medio Oriente che vedrà la partecipazione di tutti i paesi della zona tranne l’Iran che ha rifiutato. Speriamo veramente che da questo ennesimo negoziato possano scaturire delle soluzioni giuste e definitive per entrambi i contendenti.

E’ un’occasione storica e importante. Non deve andare perduta.

Un saluto a tutti

Vito

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I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
>> Annapolis: Israele e Palestina finalmente in pace? su The Best of Black
Ricevuto in data 28/11/07 @ 20:05
Il vertice negli Stati Uniti d'America è cominciato in maniera positiva, credete che sarà possibi...

 
Commenti al Post:
scimmiaelettrica
scimmiaelettrica il 26/11/07 alle 21:03 via WEB
Ho sempre trovato questo argomento molto interessante e mi congratulo per il tuo post che è chiaro e obiettivo. Finchè in quella Terra non ci sarà pace non ci sarà da nessun'altra parte...Capisco le ragioni degli israeliani(ma non condivido la politica molto aggressiva dei loro governanti)ma comprendo ancor di più le ragioni dei Palestinesi...Penso che la cosa sia stata mal gestita e strumentalizzata fin dall'inizio ed ora è veramente complicato sistemarla. Qualcuno dovrebbe fare un passo indietro...chi lo farà?
 
 
svitol5
svitol5 il 27/11/07 alle 14:21 via WEB
Non è facile dirlo: tieni presente che in questo conflitto le ragioni dell'uno sono equivalenti a quelle dell'altro. Come si può non comprendere i coloni israeliani che con il sudore della fronte hanno reso rigogliose quelle terre aride? Ma allo stesso tempo la situazione dei profughi palestinesi stretti nella morsa dell'assedio israeliano non è allo stesso modo drammatica? Non sarà facile trovare un accordo soprattutto con Hamas (non presente alla conferenza) la quale gode di un largo consenso in Palestina. Speriamo per il meglio. Grazie per il tuo contributo. Vito
 
isolettadellamicizia
isolettadellamicizia il 27/11/07 alle 13:00 via WEB
Ciao Vito... pausa pranzo ed un saluto dopo tanto tempo mi sembrava il minimo. Mi auguro che tutto ti vada per il meglio a te e famiglia. Un abbraccio
 
 
svitol5
svitol5 il 27/11/07 alle 14:24 via WEB
Ciao Isoletta, dove sei stata tutto questo tempo? Tutto ok, naturalmente, ti ringrazio. Un caro saluto. Vito
 
blackadder79
blackadder79 il 28/11/07 alle 01:47 via WEB
La mancata presenza di un rappresentante di Hamas alla conferenza di pace è una gravissima assenza che ha già avuto varie ripercussioni in medio-oriente. Anch'io spero con tutto il cuore che si trovi un accordo tra i popoli in questione, ma quello che mi preoccupa davvero sono le leadership dei diversi movimenti politici-religiosi che potrebbero compremettere i piccoli passi compiuti in avanti. In passato grandi politici come Sadat e Carter (in secondo luogo quest'ultimo..) ci hanno provato nel portare la pace in quelle terre, ma fallirono purtroppo..Splendido post,'notte.
 
 
svitol5
svitol5 il 28/11/07 alle 14:18 via WEB
Il problema è che Hamas, pur godendo di un vastissimo consenso tra la popolazione palestinese, dichiara sempre di volere la distruzione dello stato di Israele. Quindi non potrà mai essere un valido interlocutore di pace. Ma il problema non è solo palestinese; ci sono da superare le chiusure da parte israeliana dei coloni e degli ebrei ortodossi. Fecero molto anche Clinton e Rabin nel 94 con la pace di Oslo, ma molti di quegli accordi vennero poi disattesi con l'assassinio di quest'ultimo proprio da parte di un integralista ebreo. Grazie per i complimenti. Vito
 
blackadder79
blackadder79 il 28/11/07 alle 20:01 via WEB
Grazie per avermi inserito tra i tuoi blog amici, ho già ricambiato. P.S. Se non ti dispiace inserisco il trackback nel tuo magnifico post sulla vicenda medio-orientale, se ti va ricambia pure! Buona serata :-)
 
 
svitol5
svitol5 il 29/11/07 alle 11:21 via WEB
Ok, già fatto, grazie. Vito
 
stella112
stella112 il 28/11/07 alle 22:14 via WEB
Buona notte ...
 
 
svitol5
svitol5 il 29/11/07 alle 11:22 via WEB
Buona giornata a te ..
 
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Un blog di: svitol5
Data di creazione: 18/05/2007
 

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Sant'Ambrogio - padre della Chiesa (339 - 397 d.C.)

 

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"Partì la goccia dalla sua patria, trovò una conchiglia, vi entrò e divenne perla. O uomo, viaggia da te stesso in te stesso, perché da un simile viaggio la terra diventi oro purissimo"

Gialal Al-Din Rumi - poeta (1207 - 1273)

 

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