IL DUBBIOLa vita non è fatta solo di terra da arare o produttiva, ma anche di montagne di sogni e di sotterranei di dolore ¨ Abraham Heschel |
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LA POESIA
"Quando il potere spinge l'uomo all'arroganza, la poesia gli ricorda i suoi limiti. Quando il potere restringe il campo dei suoi interessi, la poesia gli ricorda la ricchezza e diversità della sua esistenza. Quando il potere corrompe, la poesia purifica"
John Fitzgerald Kennedy - pochi mesi prima di essere assassinato ...
DEDICATO ALLA CLASSE POLITICA ITALIANA
"Bisogna sempre tener presente questi due principi: primo, agire unicamente secondo ciò che ti suggerisce il bene dell'umanità; secondo, cambiar parere se trovi qualcuno capace di correggerti, rimuovendoti da una certa opinione. Questo nuovo parere, comunque, deve sempre avere una ragione, come la giustizia o l'interesse comune, ed esclusivamente tali devono essere i motivi che determinano la tua scelta, non il fatto che ti sia parsa più piacevole o tale da procurarti maggior gloria."
Tratto dai "Ricordi dell'imperatore Marco Aurelio (121-180 D.C.)
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Post n°229 pubblicato il 02 Dicembre 2016 da svitol5
Non c'è bisogno che lo ripeta, il mio sostegno al Si al referendum costituzionale è noto. Ma volevo solo cercare di spiegare meglio qualche punto della riforma che qualcuno di quelli del no, vuoi per ignoranza o malafede, stanno cercando di capovolgere. |
La mia storia è quella di dì un uomo normale, un marito e padre di famiglia, che si è trovato improvvisamente a combattere una guerra che purtroppo era già persa in partenza. Nel lato parentela di mia madre sapevo che c'erano stati due casi di Sla, ma non mi sono mai preoccupato più di tanto, convinto che potevano riguardare solo la parte della sorella di mia madre, morta giovane per questa malattia. In realtà, quello che non sapevo è che anche mio nonno materno aveva avuto la stessa malattia. Ricordo anche che circa venti anni fa, nel periodo di malattia di mio cugino, fui sottoposto a visita neurologica da parte dei ricercatori dell'Università di Pavia ai quali feci la domanda fatidica : Ma questa malattia è ereditaria?. La risposta fu negativa e comunque loro stavano facendo delle ricerche per stabilirne le cause. L'inizio temporale della malattia ? Sinceramente non lo so, o meglio forse l'autunno del 2011 quando, tornando a casa la sera dal lavoro, mi sentivo sempre molto stanco ma non ho mai dato peso eccessivo a questo. Invece ad inizio gennaio 2012, nel corso di un Ecg da sforzo, durante la corsa, mi sono accorto che stranamente correvo male, cioè il piede sinistro non faceva il proprio mestiere. Lo stesso discorso una sera mentre tornavamo dal cinema. A questo punto mi decisi ad andare dal medico curante, il quale prescrivendomi una visita neurologica, ebbe subito il sospetto che si trattasse di una malattia del motoneurone. Dopo quindi innumerevoli visite, elettro miografie, tac, ricoveri ecc il risultato fu purtroppo quello aspettato e cioè malattia del primo e secondo motoneurone. Cominciava quindi la mia sfida nei confronti della Sla, dovevo combattere sfruttando le mie conoscenze e soprattutto con l'aiuto di internet data la mia poca fiducia nei confronti della classe medica . Purtroppo però mano a mano che il fisico peggiorava si affievoliva anche la volontà di combattere contro la sla. Perché? Il motivo è molto semplice . Quando vedi che dopo medicine, integratori e vitamine varie, fisioterapia ecc che il tuo corpo non solo non migliora, né si stabilizza ma addirittura peggiora, beh questo è sconfortante se non di peggio. Come ho già detto l'inizio è stato con il piede sinistro, poi gamba sinistra, poi piede destro, gamba destra, poi mani poi braccia, tronco ed infine la cosa forse peggiore di tutto : l'autonomia respiratoria. Nel frattempo ancora cercavo di andare avanti, a tutti i costi di andare al lavoro. La mia azienda, Wind, mi ha sempre aiutato ad esempio con la macchina con il cambio automatico, così come tutti i miei colleghi. Quando non ce la facevo più a guidare mi venivano sempre a prendere a casa, veramente, più che colleghi, amici che fanno parte di una grande famiglia allargata. E se parlo di famiglia non posso non parlare della mia. Soprattutto perché siamo riusciti a mantenerla unita, nella buona e nella cattiva sorte, come dice la promessa che ci facemmo io e Daniela, non è stato facile starmi vicino, anche se io ho sempre cercato di non far pesare a nessuno la mia situazione evitando il più possibile crisi depressive e di sconforto. Con Daniela abbiamo fatto tutto insieme, abbiamo deciso insieme e siamo anche caduti insieme. La Sla ti toglie tutto, lentamente e se non hai un appoggio forte di chi ti sta vicino rischi di crollare definitivamente. come ho già detto lentezza ed inesorabilita` : passi dalla protesi caviglia a quelle per le ginocchia, dal bastone alle stampelle, dalla carrozzina al letto, dalla difficoltà a orinare al catetere e così via in un crescendo che non ti lascia scampo. Non ti lascia scampo perché la sla colpisce tutti i motoneuroni facendoli ammalare e poi I motoneuroni sono le cellule del sistema nervoso centrale che si occupano di trasmissione delle informazioni dal cervello fino ai muscoli, quando muoiono i muscoli si atrofizzano e non c'è più nessuna possibilità di movimento. L'autonomia respiratoria è proprio legata ai muscoli del diaframma, quindi , appena ho cominciato ad avere delle difficoltà mi hanno dotato di un ventilatore con maschera che utilizzavo durante la notte. Purtroppo però le cose peggioravano sempre di più e mi è stato prospettato la possibilità della tracheostomia, cioè praticamente avrei dovuto dipendere a vita da una macchina per la respirazione. La mia prima reazione fu assolutamente negativa, anche se cercavano di convincermi che in fondo non era poi così male e che tante persone vivevano dignitosamente in quelle condizioni. Di quello che successe il 27 ottobre 2014 ho solo dei ricordi confusi in quanto ebbi una crisi respiratoria con i polmoni pieni di catarro e quel senso di soffocamento che sinceramente non auguro a nessuno. Ricordo mia moglie che mi teneva la mano, ricordo il dolore fortissimo quando, non riuscendo a trovare le vene femorali, mi hanno tagliato con le forbici, e poi ricordo che mi dicevano dell'intubazione e poi della Tracheo.. Credo che in quelle condizioni nessuno l'avrebbe rifiutata. Poi ricordo pochissimo della rianimazione dell'ospedale di Camerino mentre di quella di Fermo ricordo sopratutto degli incubi talmente realistici da non poterli mai dimenticare. Poi sono stato trasferito al reparto neurologia dove mi hanno messo anche la peg sullo stomaco. Per il resto i giorni in ospedale trascorrevano lunghissimi con l'unico conforto della mia famiglia. Quando sono tornato a casa mi sono trovato con la tracheo, paralizzato dal collo in giù, senza poter parlare né mangiare, in un ambiente che non era la mia casa ma un appartamento vicino in quanto dovevo convivere notte e giorno con la badante, in parole povere con il morale sotto i piedi e il desiderio di farla finita. A tutto questo si aggiungeva il valzer delle badanti che arrivavano e poi andavano via creando ulteriore instabilità a me e Daniela. Possiamo chiamarla tristezza, depressione era questo il sentimento che provavo. Un giorno però mi sono chiesto : forse lamentarsi risolve qualcosa della mia situazione? Perché devo far soffrire anche chi mi sta vicino? Perché ho smesso di combattere? Sono stato sempre una roccia, per quale motivo non devo esserlo ancora? Quindi la prima cosa che ho fatto è stata quella di ricominciare a mangiare normalmente, all'inizio gelato e yogurt, poi pappe e così via. Non è semplice per un tracheostomizzato ma ci sono riuscito. E cosa c'è di meglio di un buon bicchiere di vino per tirare su il morale? Poi ho chiesto alla mia famiglia di tirare via la tristezza e sostituirla con la quotidianità della vita, perché nonostante tutto la vita continua e così ho fatto con i colleghi - amici che mi venivano sempre a trovare. Alla base di questo non c'era solo un effimero ottimismo ma la convinzione che questa era un'altra vita, sicuramente meno varia e divertente ma che comunque valeva la pena di essere vissuta, e questo non solo per me stesso ma soprattutto per Daniela e i miei figli che mi sono stati sempre vicino. Certo, mi manca tutto della mia vita precedente, come non potrebbe mancarmi le passeggiate, la vita all'aria aperta, il lavoro tutto mi manca sopratutto le cose che facevamo insieme con Daniela, ma cerco di pensare a quelle cose in maniera positiva e non come una triste nostalgia. Ecco, la mia condizione è quella di una testa pensante su di una statua di marmo, ma purtroppo è anche un marmo che è sensibile, prova dolore, sente caldo, freddo, sente il prurito senza poter fare nulla se non chiamare qualcuno che ti risolve il problema. A volte ci si sente schiacciati sul letto, soprattutto quando bisogna aspirare le secrezioni, ma allo stesso tempo aspirano anche aria dai polmoni. Insomma è abbastanza dura come seconda vita, però quando rivedo mia moglie, i miei figli, i miei amici colleghi che mi vengono a trovare allora mi passa quasi tutto. Addirittura un mio vecchio amico dei tempi di Telecom, Walter, ogni mercoledì mi viene a trovare e mi prepara il pranzo. Poi sono in contatto con tante persone su Facebook e ho intenzione di ricominciare a scrivere sul mio blog Il Dubbio che parla di politica ed attualità. Insomma, è dura ma non sono solo e questa è una delle tante cose che mi fa andare avanti. Tanti mi dicono che sono un esempio, una roccia, un superuomo ma non è così. A volte la vita ci fa brutti scherzi e ci presenta il conto, poi spetta a noi rispondergli in maniera adeguata. Concludo con una citazione del pensatore ebreo Abraham J Heschel che una volta avevo inserito nel mio blog e che credo mi rappresenti : ¨ Nell'anima ci sono sentieri in cui l'uomo cammina da solo, strade che non portano alla società, un mondo privato che si sottrae allo sguardo pubblico. La vita non è fatta solo di terra da arare o produttiva, ma anche di montagne di sogni e di sotterranei di dolore ¨ |
Post n°225 pubblicato il 10 Dicembre 2010 da svitol5
Tag: frattini, hacker, julian assange, libertà di stampa, martire, segreti, STATO, stupro, trasparenza, WIKILEAKS Ci sono dei momenti in cui occorre prendersi delle lunghe, anzi lunghissime pause di riflessione. Ultimamente mi capita sempre più spesso e non so dirvi se questa sia l’ultima, ma per ora ci sono e questo credo che sia la cosa più importante. Proprio in questo momento, ascoltando radio 24, è arrivata la breaking News che ha annunciato l’arresto di Assange, uno dei fondatori di Wikileaks ed eminenza grigia di tutto quello che può essere un certo tipo di giornalismo controcorrente e soprattutto contro un certo genere di informazione. C’è da fare una distinzione che mi sembra molto importante: molti lo considerano un pericoloso violatore di segreti di stato, attentatore della sicurezza nazionale e, soprattutto, che mette in pericolo la vita di numerosi soldati in Irak e Afghanistan. Tra questi c’è anche il nostro ministro degli Esteri, Frattini, evidentemente contrariato dall’ulteriore sputtanamento del suo “amato Silvio …” In verità l’arresto è basato su un’accusa a dir poco pretestuosa. Due donne lo accusano di aver avuto con loro, in momenti successivi, rapporti sessuali non protetti. La prima racconta addirittura che il preservativo c’era ma si ruppe durante il coito … lì per lì la donna non disse nulla, poi ci ripensò e le parve di aver capito che Assange lo ruppe apposta quel preservativo … Di qui l’accusa che sembra uscire da un delirio di post-femminismo a posteriori. La seconda donna lamenta invece davanti ai giudici l’assenza totale del preservativo … Certo, per la legge svedese qualsiasi tipo di rapporto non protetto è violenza, ma da qui a chiamarlo stupro … Ma possiamo allora definirlo un martire della suprema libertà di informazione oppure è solo un pupo nell’infernale ingranaggio della globalizzazione mediatica che tutto ingoia e tutto digerisce? Qualche indizio possiamo trovarlo in una web-conference rilasciata pochi giorni prima di essere arrestato: In che modo credi di aver cambiato lo scenario mondiale? E considerata tutta l’attenzione che hai ricevuto non credi che anche la tua fonte dovrebbe ricevere una parola di apprezzamento da parte tua? Negli ultimi quattro anni uno dei nostri obiettivi è stato di esaltare le fonti che si assumono i veri rischi in ogni rivelazione giornalistica. E senza questi sforzi, i giornalisti sarebbero nulla. Se è vero, come sostiene il Pentagono, che un giovane soldato – Bradley Manning – è dietro alcune delle nostre ultime rivelazioni, di sicuro lui è un eroe senza precedenti. Avete rilasciato o rilascerete ‘cable’ (sia negli ultimi giorni sia nelle rivelazioni sulle guerre in Asia) con i nomi di informatori afghani o simili?Avete intenzione di censurare – scusa il termine – qualche nome che voi ritenete potrebbe trovarsi in pericolo di rappresaglia? In ogni caso penso che la storia ti assolverà, ben fatto… Wikileaks ha una storia di pubblicazioni che dura da quattro anni. In questo periodo non c’è nessuna affermazione credibile – neanche da parte di organizzazioni come il Pentagono – che una persona abbia subito danni come risultato delle nostre attività. Questa è una manipolazione molto comune che cerca di spingere le persone a una conclusione fuorviante. Non abbiamo intenzione di cambiare politica a questo riguardo. Ho cofirmato il mio primo saggio quando avevo 25 anni. Da allora ho lavorato in documentari, giornali, tivù e su Internet. Tuttavia non è necessario dibattere se sono o non sono giornalista. O come mai chi lavora con me misteriosamente è accusato di aver cessato di fare il giornalista nel momento in cui comincia a scrivere per la nostra organizzazione. Anche se io ancora scrivo, faccio ricerca e inchieste, il mio ruolo è primariamente quello di un direttore che organizza e dirige altri giornalisti. Andando a vedere molto più indietro (2007) nel suo blog, vediamo un aspetto di Assange che lo assurge al ruolo quasi di “santone-matematico-filosofico”: Il post più interessante è però forse quello del 29 agosto 2007, intitolato «Irrazionalità nelle discussioni», che nota: «Potete provare che da A segue B, da B segue C, … , da H segue I, da I segue L, e accorgervi che la Giustizia annuisce e concorda. Ma se poi, con un colpo di teatro, affermate che allora necessariamente da A segue L, la Giustizia si tira indietro e rifiuta l’assioma di transitività, nel caso che L stia per Libertà». In altre parole, quando la Logica non fa comodo, la si rifiuta senza farsi problemi. Il post continua cosí: «Spesso ci tocca sentirci ribattere che, se crediamo X, allora ne segue una certa cosa. Oppure che, se crediamo X, questo porta a un’altra cosa. Ma tutto ciò non ha niente a che fare con la verità di X, e dimostra che le conseguenze sono trattate con più reverenza della Verità». In altre parole, invece di preoccuparsi di quale sia la Verità, ci si preoccupa di quali possano essere le sue conseguenze. La conclusione del post sembra una dichiarazione preventiva di intenti per ciò che Assange avrebbe incominciato a fare di lí a poco: «Proprio quando ci sembra che ogni speranza sia persa, accade un miracolo. La gente dimostra di voler vedere dove punta l’ago della bussola, di aver fame di Verità. Ed ecco la Verità che la libera dalle manipolazioni, che le toglie l’anello dal naso. Siano benedetti i profeti della Verità, i suoi martiri, i Voltaire e i Galileo, i Gutenberg e gli Internet, i serial killer delle illusioni, quei brutali e ossessivi minatori della realtà, che distruggono ogni marcio edificio fino a ridurlo a rovine su cui seminare il seme del nuovo». Lasciando perdere la vena profetica di Assange, quello che possiamo dire concretamente è questo: Wikileaks non ha rubato, hackerato e né sottratto alcuna informazione; ha semplicemente pubblicato documenti che ha ricevuto dopo averne verificato la veridicità, l’attendibilità ed anche che potessero fare notizia. Il vantaggio che Wikileaks offre è quello di avere il completo anonimato per chi fornisce le informazioni. Potrebbe quindi essere naturale collocare Wikileaks nel solco della libertà di stampa così come intesa in tutte le democrazie avanzate e come tale venire apprezzata come qualsiasi altro mezzo di informazione. Perché allora ci sono queste reazioni scomposte di governi assolutamente democratici tipiche quasi da “ancient règime”? E’ presto detto: resta difficile trovare un mezzo praticamente ILLIMITATO come Internet in cui ogni cittadino è, allo stesso tempo, fruitore e controllore della libertà di espressione. Dovremmo rallegrarcene per questo, ma certamente non i governi mondiali. Ai quali questa anarchia utopistica dello svelare qualsiasi segreto, senza gerarchie e indirizzamenti di sorta potrebbe indurli ad un ulteriore inasprimento di certe misure di controllo della Rete. Il potere, come è noto, si basa necessariamente sul segreto e anche sulle mezze verità. Sarebbe impossibile governare uno Stato o un’azienda senza nascondere ai cittadini – dipendenti una certa quota di informazioni sensibili. Dovremmo allora rassegnarci e confidare solo nell’utopia anarchica di qualche manipolo di hackers come Assange? Possibile, certo … La trasparenza assoluta non esiste e non esisterà mai …
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Post n°224 pubblicato il 25 Giugno 2010 da svitol5
Tag: azzurri, Ballotelli, calcio, campionato del mondo, Cassano, fallimento, italia, lippi, nazionale, sud Africa Dal sito di "Avvenire": CI RESTANO UN PO’ DI MAGARI E, FORSE, UNA LEZIONE A casa. Con una massiccia sensazione di vergogna. E la marcata, grassa, tentazione di voler (e poter) infierire. Guai ai vinti. Di solito è così. Ma è anche troppo facile. Due pareggi e una sconfitta, contro avversarie appena sopra il livello del ridicolo. L’Italia esce. Si strappa da sola da un Mondiale imperfetto e finito ancor peggio di come si poteva immaginare. Eravamo campioni del mondo, fino a ieri alle 17.50, l’ora della fine. Fuori senza vittorie: non era mai accaduto. Fuori dopo tre partite appena, non succedeva dal 1974. Battuti dalla Slovacchia: non capitava dall’altra Corea della nostra storia. Ma questa volta – se possibile – è stato ancora peggio, molto peggio. Non una partita maledetta, ma un trittico. C’era più tempo per rimediare, per deviare la traiettoria di uno psicodramma all’italiana perfetto nella sua terribile costruzione scenica. Alberto Caprotti |
Post n°223 pubblicato il 09 Giugno 2010 da svitol5
Tag: blocco, DIRITTO INTERNAZIONALE, embargo, gaza, israele, libertà, ONU, palestina, pink floyd, roger waters Credo che ci sia una profonda ingiustizia in questo mondo: è quella che colpisce il popolo palestinese. Un popolo a cui non è riconosciuto per viltà e per interesse il diritto internazionale di avere una terra, una patria. Quindi LIBERTA' e DIRITTI per il popolo PALESTINESE
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