IL DUBBIO

La vita non è fatta solo di terra da arare o produttiva, ma anche di montagne di sogni e di sotterranei di dolore ¨ Abraham Heschel

 

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"Quando il potere spinge l'uomo all'arroganza, la poesia gli ricorda i suoi limiti. Quando il potere restringe il campo dei suoi interessi, la poesia gli ricorda la ricchezza e diversità della sua esistenza. Quando il potere corrompe, la poesia purifica"

John Fitzgerald Kennedy - pochi mesi prima di essere assassinato ...

 

DEDICATO ALLA CLASSE POLITICA ITALIANA

"Bisogna sempre tener presente questi due principi: primo, agire unicamente secondo ciò che ti suggerisce il bene dell'umanità; secondo, cambiar parere se trovi qualcuno capace di correggerti, rimuovendoti da una certa opinione. Questo nuovo parere, comunque, deve sempre avere una ragione, come la giustizia o l'interesse comune, ed esclusivamente tali devono essere i motivi che determinano la tua scelta, non il fatto che ti sia parsa più piacevole o tale da procurarti maggior gloria."
Tratto dai "Ricordi dell'imperatore Marco Aurelio (121-180 D.C.)

 

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Il SOMMO POETA e il SOMMO GIULLARE ....

Post n°75 pubblicato il 29 Novembre 2007 da svitol5
 

Stasera in TV ci sarà uno spettacolo atteso da moltissimi e da molto tempo: Roberto Benigni reciterà per milioni e milioni di italiani il V Canto dell’Inferno. E’ uno spettacolo che già da un anno il comico porta in giro per l’Italia, con un modo tutto suo di attualizzare i testi, trasformando Dante in uno spettacolo di piazza capace di coinvolgere tutti, anche i bambini. Tutto questo sta già scatenando diverse polemiche, soprattutto tra gli addetti ai lavori ed i puristi i quali già avevano storto parecchio la bocca quando lo stesso Benigni aveva portato in televisione l’ultimo canto del Paradiso.

Riporto l’opinione del dantista per eccellenza, il cultore divulgatore per definizione della Divina Commedia, Vittorio Sermonti, uno scrittore che con le sue letture meravigliose del poema ha attratto migliaia di persone nelle chiese e nei teatri:

«Per leggere Dante ci vuole uno scrittore e non un attore che per quanto intelligente e attrezzato professionalmente ha la tendenza a leggere un testo nel modo migliore possibile. Ma così facendo rischia di farsi sopraffare dalla sua bravura». E aggiunge: «Benigni è un esempio emozionante. L’ho visto in tv, mai dal vivo. Eravamo amici. Ora non ci sentiamo da molto tempo». Poi arriva l’affondo: «Il suo modo di attualizzare Dante è divertente ma non si possono dire spiritosaggini e cose un po’ ovvie per adescare il pubblico. Questo non è un buon servizio fatto al Poeta e nemmeno agli ascoltatori. Ho 78 anni e mi dispiace lasciare il campo a questo tipo di divulgazione allegra. Dante è duro e severo e ci vuole durezza e severità per capirlo. È un’operazione delicatissima, che non si può fare alla buona».

Quindi secondo Sermonti non si può ridurre la Divina Commedia ad una burla insieme ad una furbesca operazione commerciale. C’è però da dire che quando Benigni, nel 2002, portò in televisione il Paradiso, Sermonti, che allora era stato coinvolto nell’operazione (ma non adesso), parlò di “divulgazione straordinaria” e che Benigni “fa bene a mettere anche in ridicolo Dante”. Insomma, è ovvio che ognuno possa cambiare parere, ma forse cambiarlo per motivazioni personali non rende un buon servizio alla verità.

A onor del vero anche Albertazzi più o meno è della stessa opinione di Sermonti: “Credo che il pubblico esca dallo spettacolo di Benigni uguale a quando c’era entrato, pensando che Dante sia attualissimo e anche un po’ fessacchiotto. E poi a sentire uno di Prato che recita Dante è una bestemmia. Per uno di Firenze come me, a sentir parlare con quell’accento fa accapponare la pelle!”.

Riporto qui di seguito anche una mail che un mio collega (Giorgio S.) ha mandato al sito Dagospia, sempre a proposito di Benigni che interpreta Dante, buttandola però molto sul politico (tra parentesi, siamo totalmente su fronti opposti, ci troviamo d’accordo praticamente su NIENTE e ci scontriamo su TUTTO, pur nel rispetto reciproco):

Povero Dante, anche lui deve sottostare alla pessima e inveterata abitudine di questo regime di impadronirsi di tutto ciò che può estendere il suo controllo sulle masse, anche se manifestamente questo, sia esso un personaggio, un fatto storico o un mito del passato, non ha nulla a che vedere con i valori che questo regime rappresenta.
Nella fattispecie è veramente penoso assistere a questa specie di tele-fregola collettiva che sta prendendo le masse centro-sinistre per quel giullare, bravo finché si vuole ma pur sempre e solo giullare, di Benigni nelle vesti di Sommo Vate, ed è ovvio che è solo di lui che stiamo parlando, perché della Commedia, in realtà, “alla ggente nun iè ne po’ fregà de meno”!
A tutti costoro vorrei chiedere dove erano e cosa facevano quando la Rai trasmetteva nel disinteresse generale, sempre sul terzo e sempre a ore impossibili, delle bellissime ed incredibili Lecturae Dantis con personaggi di ben altra caratura, ad esempio Carmelo Bene oppure il grandissimo Vittorio Gasman, vero e proprio gigante del teatro italiano.
Che volete, poverini, davvero erano bravi, ma purtroppo per loro e per noi non avevano mai preso in braccio Berlinguer, né mai avevano sbertucciato Berlusconi!
Giorgio S.

Vabbè, si può comunque dire tutto del governo Prodi, ma definirlo “regime” mi sembra azzardato visto l’esempio poco edificante (editto bulgaro) del precedente governo Berlusconi. Quindi Benigni divide molto e soprattutto quando non fa il comico. Lui stesso è il primo ad ammettere che non ha né la voce e né la classe di Gassman. E’ totalmente diverso e per questo svolge funzioni diverse. Ben venga quindi anche il suo scopo di divulgare nel mondo la nostra  magnifica lingua; di questo bisogna dargliene atto.

Per quanto riguarda la sua satira, ebbene, da che mondo e mondo essa è sempre esistita ed ha sferzato e i potenti di tutto il mondo. Troppo schierato politicamente? Può darsi, in Italia la satira e la cultura sono sempre stati da quel lato politico, ma è tutta colpa della sinistra? Oppure sarà colpa della destra che non ha mai saputo fornire comici e personaggi di cultura adeguati?

In verità la satira di Benigni non è mai offensiva, non scade mai nel turpiloquio come Grillo o Luttazzi. Può non piacere, ma non per questo va condannata …

Un saluto a tutti

Vito

 

 

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Commenti al Post:
a_tiv
a_tiv il 29/11/07 alle 17:17 via WEB
Caro Vito...a differenza di altri, Benigni è un satiro vero. L'ironia e la dissacrazione dei potenti, se è un prodotto autentico, perchè espressione dell'uomo attore, è bene che si esprima e che sia diffuso. Il fastidio giunge, invece, quando il prodotto è costruito e voluto. Questo fu con Biagi e Benigni nel 2001 quando il comico fu invitato per sortire un effetto... e non per le sue qualità artistiche. Tu parli ancora di editto bulgaro...ma penso che sia stato solo un severo richiamo alla correttezza ed un'accentuazione sul termine "uso criminoso del servizio pubblico". Non amo parlare dei defunti se non quando, da uomini scomparsi che lasciano affetti e rimpianti, diventano uomini della storia. Non penso che Biagi lo sarà perchè la sua storia comincia, senza fatica, in discesa. Benigni mi piace se è verace ...quando è usato un po' meno. In ogni caso nessun paragone con Celentano. Siamo su due pianeti diversi. Tra i due, per restare in argomento, è come parlare di Dante e di Mario Merola, con tutto il rispetto per il cantante della sceneggiata napoletana. Non sono d'accordo con Sermonti. C'è spesso una sorta di gelosia per creature artistiche e letterarie che si ritiene quasi di possedere. C'è persino una sorta di indisponenza artistica tra coloro che hanno trattato il Poeta dal lato della classicità della sua opera. Quante volte in teatro abbiamo assistito a rappresentazioni adattate di commedie d'autore, a volte anche in parodie e arrangiamenti in vernacolo. Il bello è universale e siamo d'accordo ma è anche bello ciò che piace e Benigni, in tutta sincerità, riesce a piacere a molti (la meno lì, senza ironia: da una parte e dall'altra). La questione del fiorentino e del pratese, poi, noi del sud non riusciamo a distinguerla (spiacente Albertazzi!). Detto questo devo dirti che il tuo collega sulla qustione del "regime" non ha tutti i torti. Penso che un giorno ...quando sarò particolarmente disgustato da questo signore che è oggi a capo del governo...proverò a trarre un post che colga i sintomi di un modo e di un'indole tipica di un uomo avvezzo all'abuso. Ciò in cui noi sbagliamo è credere che oggi il regime debba necessariamente essere formato come una giunta militare o un governo che imponga il coprifuoco e le censura rigida. Oggi in europa, a meno di puscht folli, questo tipo di regime non ci può essere. Un'ultima annotazione sulla questione dei comici. La tv di stato per anni è stata l'unico trampolino di lancio e spesso fonte di lavoro per la satira teatrale. Una volta la destra era fuori dai giochi: si era e si aveva se si era a sinistra e la satira è nata tutta su quel versante ...anche perchè al potere c'erano la DC... ed il Vaticano... considerati, per la satira politica, fonte di occasioni e soggetti da "trattare". Il Paese colto e silenzioso, restio ad esporsi, non di sinistra, non ha mai privilegiato i modi plateali e popolari dell'espressione artistica ed ha posto, anche nel ricorso alla spesa, maggiore resistenza e controllo a quella per il divertimento e lo spettacolo privilegiando quella per l'utilità e lo sviluppo. E poi a sinistra querelano....Di Pietro, D'Alema, Caselli solo per citare ...alcune punte di diamante dell'intolleranza. Crozza ha dovuto far marcia indietro con Veltroni... e poi si dice che non c'è regime! Ciao! Vito
 
 
svitol5
svitol5 il 30/11/07 alle 09:31 via WEB
Caro Vito, avevo visto quell'intervista di Biagi a Benigni nel 2001, prima delle elezioni e debbo dirti che mi dette effettivamente un po' fastidio perché avrebbe potuto essere interpretata come una dichiarazione di voto, ma allo stesso tempo dubito che una persona incerta possa essersi fatta influenzare. Editto bulgaro: è vero, è molto probabile che Berlusconi nella suo foga ed anche ingenuità nell'usare certi termini, non avesse voluto fare quello che è capitato dopo a Biagi, Santoro e Luttazzi da parte degli allora dirigenti Rai molto "accondiscendenti". Però, secondo me, è prerogativa di uno statista, come si reputa il Cavaliere, di tornare sui suoi passi e chiarire anche le sue parole. Questo Berlusconi non l'ha fatto e va comuqnue a suo demerito. Hai parlato anche di DAlema che mi sembra di ricordare, aveva querelato Forattini per una vignetta sul dossier Mitrokin: ebbene Dalema aveva vinto la causa, però ha rinunciato al miliardo di risarcimento danni. Penso che il comportamento sia stato leggermente diverso. Per il resto ieri sera mi sono divertito e spassato notevolmente con Benigni e, credimi, ultimamente sulla TV generalista c'è ben poco da salvare. Hai sentito quando ha detto della proposta che farà Berlusconi a Veltroni sul sistema elettorale alla Vaticana? Grazie per il tuo intervento, sempre puntuale e preciso. Vito
 
   
a_tiv
a_tiv il 30/11/07 alle 17:42 via WEB
Caro Vito solo due piccole correzioni...ma non di poco conto. D'Alema non vinse nessuna causa con Forattini...ed i miliardi richiesti erano 3 e non uno. La querela fu rimessa alla vigilia delle elezioni del 2001, forse per spuntare un'arma in più al centrodestra. Non penso che l'avrebbe vinta la causa, benchè D'Alema potesse confidare su una magistratura "sensibile". Le ragioni sono semplicissime. la notizia avrebbe fatto il giro del mondo e l'Italia sarebbe precipitata agli ultimi posti della libertà d'espressione e forse D'Alema e la sinistra ne sarebbero usciti davvero male. Ciò non toglie che l'ex rampollo comunista ha davvero un brutto carattere. La sua intolleranza era nota sin da prima che diventasse un leader di punta della sinistra. Io l'ho sempre considerato un tipico comunista tutto d'un pezzo. Penso lo sia tutt'ora, caratterialmente almeno, ma da astuto qual'è sa che esserlo...non paga. Tornando a persone più allegre, non ho seguito la prima parte di Benigni. Ho seguito solo la parte in cui ha recitato i versi di Dante e l'ho apprezzato. Per l'espisodio del 2001 ...penso che quando il dado è tratto e la polemica è sollevata ad arte ...come solo pochi sanno fare, per scuola di partito ben organizzata (...se si leggesse Lenin) non ci sono chiarimenti che possano intervenire...anzi! In argomento, ti segnalo che giornalisti, scrittori e politici, in Italia, sono stati condannati per reati di opinione su querela di politici e magistrati, notoriamente schierati. Questo sempre in virtù della voglia di regime...che esiste a sinistra. Buona serata. Vito
 
     
svitol5
svitol5 il 02/12/07 alle 23:19 via WEB
Caro Vito, D'Alema effettivamente può risultare antipatico, saccente, sarcastico e chi più ne ha ne metta. Però, c'è un però ... è un politico coerente e credibile e ti spiego il motivo: quando era presidente del consiglio, nel 2000, dopo le elezioni regionali vinte dal centro-destra (ma non fu una debacle, ti ricordi le bandierine di fede?) rassegnò le dimissioni perché riteneva che il paese non era più dalla sua parte come il suo governo. 3 anni prima fu la guida per la commissione bicamerale per le riforme e fu scelto proprio per la sua integrità politica; se la commissione fallì non fu certo per colpa sua ... Nel 2005, dopo le elezioni regionali perse rovinosamente dal centro-destra, Berlusconi non solo non si dimise, disse che erano cose assolutamente di poco conto (facendo infuriare gli amministratori locali di centro-destra) ma fece poi fare una legge elettorale disastro di cui oggi paghiamo le conseguenze. Tutti le simulazioni elettorali mi sembra che abbiano stabilito che con il vecchio Mattarellum il centro-sinistra avrebbe vinto largamente le elezioni. Non voglio difendere D'Alema, ma questa precisazione mi sembrava opportuna. Ciao Vito
 
     
a_tiv
a_tiv il 03/12/07 alle 19:06 via WEB
Caro Vito non vorrei sembrare a mia volta antipatico per il mio modo di voler rettificare. Vorrei ricordarti che D'Alema divenne premier per una congiura di palazzo e per le manovre, anche allora al limite della trasparenza di uomini come Mastella. Fu voluto da Cossiga, che aiutò Mastella a costituire un partito, l'Udr, e questi ci mise di suo con compravendita inclusa. Ci fu uno scandalo se ricordi: fi colto in fragranza un parlamentare. Cossiga aveva un motivo preciso: mettere a disposizione il territorio nazionale italiano per lintervento a difesa dell'aggressione in Kososvo della Serbia di Milosevic. D'Alema portò l'Italia in combattimento ed ai borbandamenti in Serbia, la prima volta dopo il 43, prendendosi gioco sia della Costituzione che delle pronuncie del Parlamento. E' uomo senza scrupoli, anzi privo del tutto di moderazione e di senso del limite. Anche per la commissione bicamerale prevalse la sua astuzia nel voler imbracare Berlusconi che chiedeva invece una riforma che comprendesse, assieme alla semplificazione dello Stato ed ai poteri del premier, allora si parlava addirittura di repubblica presidenziale, anche la riforma dell'ordine giudiziario, già allora una casta, una scheggia impazzita nell'esercizio dell'azione giudiziaria alla mercè di PM aggressivi, autoreferenti e lontani dai principi della democrazia e dell'equilibrio giuridico. La stagione di mani pulite ora viene rivista in chiave critica soprattutto per i suoi risvolti autoritari. D'Alema, isolato a sinistra, anche allora eccessivamente conservatrice sulla giustizia, indusse Berlusconi ad abbandonare il tavolo per poi far passare l'idea che volesse soluzioni a suo favore per i suoi problemi con la Giustizia. Assurdo solo a pensarlo! Anche tecnicamente assurdo ad attuarlo. D'Alema si dimise perchè continuare il suo Governo a dispetto della nolontà degli italiani d'avere un Presidente del Consiglio ex comunista poteva essergli fatale per la sua carriera politica: il bel gesto paga sempre invece. Differente è la questione di Berlusconi che nel 2001 le elezioni le ha vinte. Come si è visto dai sondaggi, Berlusconi ha quasi sempre ragione in questo campo ed affermava anche allora che alle politiche le cose andavano diversamente: come nel 2006 abbiamo visto. Alla viglia si parlava di 10 punti di distacco tra il CS ed il CD ed alla fine invece erano pari, come sostenevano i sondaggi di Berlusconi....anzi con maggioranza più netta al senato (425.000 voti) per il CD anzichè quella più limitata di 25.000 alla Camera per il CS, salvo brogli. Un'ultima rettifica per le simiìulazioni con il Mattarellum. Sai che non è possibile fare raffronti. Ci sono solo riflessioni da fare. Il Cs ha utilzzato i voti di lista di piccoli partiti che al maggioritario non avrebbero potuto raccogliere quei voti nell'aria di centrodestra in particolare come a nord un partito di leghisti in Lombardia ed in Veneto la lista autonoma di Panto, complessivamente oltre centomila voti. Alcune simulazioni comunque riportano la prevalenza del CD e non del CS ma in ogni caso i rapporti di forza parlamentari al Senato non sarebbero cambiati. Il porcellum comunque è stato il cavallo di Troia di Follini ed ha contribuito a sottrarre consenso al CD. Caro Vito...ma D'Alema a mio avviso è indifendibile. Il personaggio offre sempre il meglio di se in ogni circostanza e se non fosse ....di sinitra....sarebbe uno dei simboli dell'Italia che non piace! Buona serata. Vito
 
cateviola
cateviola il 29/11/07 alle 19:20 via WEB
Lo registro. Stasera altro amore... ma non me lo perdo.
Buon ascolto, Vito!
Un abbraccio
 
 
svitol5
svitol5 il 30/11/07 alle 09:34 via WEB
Ciao Cate, come ti è sembrato Benigni? A proposito: ma che differenza c'è tra il Pratese ed il Fiorentino, visto che Albertazzi è disgustato? Come ha detto l'altro Vito sopra, io effettivamente riesco a distinguere l'aretino dal fiorentino (conosco delle persone di quelle parti). Vito
 
eccomiqui4
eccomiqui4 il 30/11/07 alle 10:10 via WEB
Benigni e Dante????????? Diomio!!!! Com'è andato poi??? Non riesco ad ímmaginare o meglio ... non vorrei nemmeno immaginare!!!! Ciao Vito, buona giornata
 
 
svitol5
svitol5 il 30/11/07 alle 10:53 via WEB
Ciao Helga, non ti preoccupare, niente di scandaloso. Benigni ha il suo modo di esporla, o meglio la prima ora parla della situazione politica italiana che come sai è abbastanza comica anche senza comici. Poi ha proseguito con una spiegazione passo passo del V canto dell'Inferno, quello per intenderci della passione tra Paolo e Francesca "Amor ch'a nullo amato e amar perdona". Insieme a dichiarazioni di amore verso l'Italia, alla poesia, al miracolo di esistere, la vita, Dio ... Insomma è stato veramente un piacere sentirlo, ma come ho detto sopra può anche non piacere. Vito
 
   
eccomiqui4
eccomiqui4 il 30/11/07 alle 23:54 via WEB
Grazie Vito. Come ben capirai mi tengo lontana dalla politica italiana, non perchè non m'interessa ma perchè - per un motivo ovvio - non vorrei interferire. Benigni mi piace, è un grande ... come Dante era un grande. Mi spiace di non aver potuto guardare lo spettacolo per farmi una mia idea. E forse ricorderai il mio post sui nostri politici da burattini ... anche li c'era da ridere e da piangere. Un piacere e anche ... no. Buona serata anzi buon fine settimana .. un abbraccio
 
     
svitol5
svitol5 il 02/12/07 alle 23:22 via WEB
Carissima Helga, ti auguro un buon inizio settimana. Ciao Vito
 
blackadder79
blackadder79 il 30/11/07 alle 12:08 via WEB
Ho seguito solo la prima ora dello spettacolo di Benigni, quindi mi limito a commentare la sua satira politica sui vari Berlusconi, Calderoli, Maroni, Veltroni...E devo proprio dire che il buon Roberto, come spesso gli capita, mi ha fatto crepare dalle risate! Potrà anche non piacere ma ieri sera ha dipinto alla grande il panorama parlamentare ed istituzionale senza dimostrarsi nemmeno troppo schierato (almeno in quei frangenti!). L'Italia ha un gran bisogno di tante cose... Una di queste è certamente ridere di gusto, anche a costo di sopportare un paio di parolacce di troppo dette dal grande comico toscano. Ciao e buona giornata :)
 
 
svitol5
svitol5 il 30/11/07 alle 15:37 via WEB
Il fatto che sia schierato è abbastanza evidente, ma è quella la sua forza. Non utilizza sotterfugi, è tutto alla luce del sole. Sono d'accordo sul fatto che abbiamo comunque bisogno di ridere, ma allo stesso tempo anche di pensare ... Grazie per il commento. Vito
 
massimiliano.pro
massimiliano.pro il 30/11/07 alle 12:21 via WEB
Ritengo che l'opera fatta da Benigni sia da elogiare. Riesce a portare a tutti la bellezza dei versi di Dante, riesce a portarli anche a chi prima li odiava. Se poi qualcuno si appassiona potrà anche specializzarsi nello studio. Però quando qualcuno educa al bello ritengo sia sempre apprezzabile. Dal punto di vista politico si conosce l'appartenenza di Benigni, però la sua è sempre una burla divertente e anche umile perchè posta da un giullare che si pone l'obiettivo della risata. Meglio lui di Celentano che pretende di insegnare senza averne i titoli e fa sermoni in TV pubblica per il un suo scopo commerciale di vendere il suo disco. Immaginatevi una performance come quella di Celentano a partiti invertiti se ci fosse stato Berlusconi, cosa avrebbero detto dell'uso del mezzo televisivo. E' riuscito a sponsorizzare prodi meglio che se fosse veltroni
 
 
svitol5
svitol5 il 30/11/07 alle 15:40 via WEB
Concordo con quanto dici: il suo obiettivo non è la cultura, ma innanzitutto divulgazione. Credo che sia riuscito a far capire Dante anche ad un bimbo delle elemntari. Riguardo a Celentano, non sopporto proprio i santoni che si ritengono portatori della verità assoluta ... Ciao e grazie per il tuo contributo. Vito
 
polly_blog
polly_blog il 30/11/07 alle 16:17 via WEB
Cavolicchio....me la sono persa......una volta tanto che in tv fanno qualcosa di interessante........:((.....Ciao Vito..
 
 
svitol5
svitol5 il 02/12/07 alle 23:21 via WEB
Vedi che cosa ti perdi quando non visiti il mio blog? Ciao carissima Polly
 
hunkapi_genova
hunkapi_genova il 01/12/07 alle 01:48 via WEB
Ti auguriamo un felice e sereno fine settimana ciao a presto
 
 
svitol5
svitol5 il 02/12/07 alle 23:23 via WEB
GRAzie, ricambio e buon inizio settimana. Vito
 
emma.tao
emma.tao il 01/12/07 alle 16:29 via WEB
Caro vito grazie per questo spazio. Amo Dante (che dire...), Benigni (il piccolo genio) e Sermonti (il sommo lettore e l'interprete più aderente al tono che forse la divina commedia voleva). Questo dibattito che tu ci proponi (apprezzo la tua posizione rispettosa), mi invita. Sono perfettamente daccordo con te. Terrei fuori la politica che già si insinua ovunque e mi limiterei ad accogliere la creatività, l'espressione che ci rende unici e irripetibili. Ognuno con il suo stile. Dante ne sarebbe fiero di aver dato spazio a forme di interpretazione così diverse. E il fatto che tra due emisferi ci sia sempre un territorio sconfinato, ben vengano le distanze per ampliare gli spazi, la mente, le emozioni. Sarebbe così bello se si imparasse a convivere su ogni sentiero e a creare insieme territori infiniti. Una dolce serata per te e grazie
 
 
svitol5
svitol5 il 02/12/07 alle 23:27 via WEB
Cara Emma, grazie a te per queste tue splendide considerazioni. Credo anche io che Dante avrebbe apprezzato lo spettacolo di Benigni, soprattutto perché si considerava del popolo ed è a quel popolo che aveva dedicato la sua somma opera scritta in volgare. Secondo me anzi sarebbe da far trasmettere anche agli alunni delle scuole elementari: non avrebbero difficoltà a capirlo. Grazie ancora per il tuo contributo. Vito
 
scimmiaelettrica
scimmiaelettrica il 03/12/07 alle 00:41 via WEB
Io me lo sono perso!!Ma a gennaio ci srà in seconda serata al giovedì..io lo vedrò! Meglio Benigni che fa Dante piuttosto che il nulla sul sommo poeta!
 
 
svitol5
svitol5 il 03/12/07 alle 17:07 via WEB
Peccato che sarà in seconda serata: comunque va bene lo stesso. Ciao Vito
 
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LA NAVIGAZIONE DELLA VITA

"Il Signore ci conceda di navigare con vento favorevole su una nave veloce, di sostare in porti sicuri, di non conoscere prove più gravi di quanto possiamo sostenere, di non incorrere nei naufragi della fede, di possedere una calma profonda e, nel caso che qualche evento sommuova contro di noi i flutti di questo mondo, di avere vigilante al timone il Signore Gesù il quale plachi la tempesta e stenda sul mare la bonaccia"

Sant'Ambrogio - padre della Chiesa (339 - 397 d.C.)

 

LA GOCCIA E LA PERLA

"Partì la goccia dalla sua patria, trovò una conchiglia, vi entrò e divenne perla. O uomo, viaggia da te stesso in te stesso, perché da un simile viaggio la terra diventi oro purissimo"

Gialal Al-Din Rumi - poeta (1207 - 1273)

 

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ECONOMIA E VALORI UMANI

"Spero che non sia lontano il giorno in cui l'economia occuperà quel posto di ultima fila che le spetta, mentre nell'arena dei sentimenti e delle idee saranno protagonisti i nostri problemi reali: i problemi della vita, dei rapporti umani, del comportamento, della religione"


John M. Keynes - economista (1883 - 1946)

 

LE NOSTRE CATENE

"Se nel secolo scorso si diceva che la maggioranza dell'umanità non aveva niente da perdere, tranne le sue catene, oggi bisogna dire che la maggioranza crede di possedere tutto grazie alle sue catene di cui non s'accorge"

Gunther Anders - filosofo (1902 - 1992)

 

ESSERE CREATIVI

"Se la vostra vita quotidiana vi sembra povera, non l'accusate. Accusate invece voi stessi perché non siete abbastanza poeti da evocare la ricchezza interiore, poiché per un creatore non esistono luoghi poveri e indifferenti"
Rainer Maria Rilke - poeta (1875-1926)

 
 

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