IL DUBBIO

La vita non è fatta solo di terra da arare o produttiva, ma anche di montagne di sogni e di sotterranei di dolore ¨ Abraham Heschel

 

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"Quando il potere spinge l'uomo all'arroganza, la poesia gli ricorda i suoi limiti. Quando il potere restringe il campo dei suoi interessi, la poesia gli ricorda la ricchezza e diversità della sua esistenza. Quando il potere corrompe, la poesia purifica"

John Fitzgerald Kennedy - pochi mesi prima di essere assassinato ...

 

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"Bisogna sempre tener presente questi due principi: primo, agire unicamente secondo ciò che ti suggerisce il bene dell'umanità; secondo, cambiar parere se trovi qualcuno capace di correggerti, rimuovendoti da una certa opinione. Questo nuovo parere, comunque, deve sempre avere una ragione, come la giustizia o l'interesse comune, ed esclusivamente tali devono essere i motivi che determinano la tua scelta, non il fatto che ti sia parsa più piacevole o tale da procurarti maggior gloria."
Tratto dai "Ricordi dell'imperatore Marco Aurelio (121-180 D.C.)

 

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IL MALESSERE DEI GIOVANI

Post n°77 pubblicato il 06 Dicembre 2007 da svitol5
 

Ho letto ultimamente un’ intervista che mi ha molto colpito. E’ quella ad Umberto Galimberti, filosofo e psicanalista, che ha recentemente pubblicato un libro “L’ospite inquietante” in cui affronta il problema della crisi dei valori dell’universo giovanile.

Galimberti, nel suo libro ultra-pessimista spiega che il malessere dei giovani è un segnale inquietante ed un indice pericolosissimo il quale provoca a poco a poco lo spegnimento graduale della società italiana. Ma qual è il motivo? E’ che, secondo Galimberti, i giovani stanno male e non sempre lo sanno. Il futuro appare loro più come un’imprevedibile minaccia che come una promessa. Infatti fino a 40 anni fa la società era ripetitiva e prevedibile: le nuove generazioni ripercorrevano le strade dei padri o esaudivano i loro desideri perché gli intenti erano praticabili. Oggi non è più così, e la cosa più tremenda è constatare come i giovani si raccolgano nel presente senza progetti. Questo per i più bravi: gli altri vivono quel misto di disperazione-divertimento eventualmente accompagnato da alcool e spreco di tempo in quanto ne hanno tanto, troppo: in passato un ragioniere a 18 anni si impiegava, oggi fa l’università e magari un master … Una società che non utilizzi al massimo della sua forza biologica , quella che va dai 15 ai 30 anni, sia inevitabilmente destinata al tramonto.

Si parla inoltre del nichilismo dei giovani: i valori che hanno perso valore e non ce ne sono di nuovi. Il denaro è l’unico generatore simbolico di valore, l’apparire è la condizione dell’esistere. I tabù sono collassati: superato quello della sessualità il limite da infrangere è diventato la droga. C’è un analfabetismo emotivo, la psiche è apatica, è come se non fosse più in grado di percepire il bene ed il male.

Vediamo ora i colpevoli. Secondo Galimberti ne sono due: la famiglia e la scuola. Oggi la famiglia è caratterizzata dalla mancanza di dialogo emotivo e sono sempre due i fallimenti evidenti: con i figli piccoli si scambiano giocattoli e l’amore passa attraverso le cose anziché l’affetto ed il tempo trascorso. Con i figli grandi, invece, c’è la contrattazione “ti compro il motorino se ti fai promuovere” e questa è la fine dei padri e dell’autorità di un tempo. La qualità del tempo che si passa con i figli piuttosto che la quantità è una “bufala”: bisognerebbe ricominciare a ricreare la fiducia di base, il “nucleo caldo”, l’amore di se, l’autostima in modo da affrontare la vita. E’ lo specchio dell’amore che un bambino ha ricevuto dalla nascita.

Dall’altra parte la scuola è il luogo delle occasioni perdute. Gli insegnanti si lamentano di avere a che fare con genitori e figli terribili: può darsi. Ma dai 13-14 anni i figli non hanno più come referente la famiglia, il pallino è nelle mani della scuola. Per educare ci vogliono amore, fascinazione, carisma. Un buon professore è in grado di coinvolgere, catturare e perfino plagiare gli studenti (vi ricordate L’Attimo Fuggente?). La loro buona volontà viene innescata dal carisma. E’ l’amore che scatena l’intelligenza: poi c’è lo studio che serve a compiacere l’oggetto di amore e cioè l’insegnante bravo.

Riguardo alle droghe queste vengono usate per astenersi dal mondo ed anestetizzarsi. Se il mondo non s’interessa a me, ne sto fuori. Sto con gli amici, i quali sono la supplenza del “nucleo caldo” che non è stato costruito in famiglia.

Fin qui l’analisi di Galimberti la quale come ho detto sopra non da alcuna speranza per il futuro essendo oramai degradati i valori di un tempo. Inoltre, sempre secondo Galimberti, alla cultura europea sta subentrando quella americana che, rispetto all’istruzione, ha tempi e modi educativi di una scuola di basso livello. Promuove competizione ed individualismo sfrenato con esasperazione delle performance.

Ecco, questo è un punto che mi trovo in disaccordo con Galimberti, perché se qualche cosa manca alla scuola italiana, e fortunatamente il ministro Fioroni sta prendendo provvedimenti in tal senso, quello è proprio il merito. C’è un mal di merito diffuso nella società che comincia proprio nella scuola: secondo me i nostri ragazzi sono meno motivati dei loro coetanei stranieri in quanto vivono la convinzione che l’impegno e l’istruzione non siano premianti sia nel lavoro che nella vita. Contano amicizie e raccomandazioni. Bisognerebbe quindi riaffermare il merito, altrimenti la scuola regredisce. Per il resto la situazione della scuola italiana è veramente allarmante, i dati Pisa-Ocse, secondo cui siamo agli ultimi posti al mondo in scienze, matematica e lettura sono desolanti in un paese come il nostro patria della cultura mondiale. In 10 anni, secondo Fioroni, sono stati diplomati quasi 9 milioni di studenti con lacune gravi e gravissime.

Ma se la scuola è sempre più abbandonata a se stessa, che non riesce ad avere una missione prioritaria e cioè quella di educare e formare culturalmente i ragazzi, questa diventa lo specchio del nostro Paese. Un Paese dove sembrano prevalere i disvalori (mi scuso per la non correttezza della parola) dell’affermazione mediatica, del successo nei reality, o in talk-show in cui viene premiata la notorietà, positiva o negativa, al centro di episodi di cronaca nera. Se la scuola e la famiglia non sono in grado di contrastare questa tendenza allora i giovani pensano che la scorciatoia migliore sia quella di conquistarsi un posto in prima fila, magari su YOU-Tube. Bene ha fatto il ministro Fioroni a varare il decreto cosiddetto anti-bulli in cui c’è la possibilità di allontanare dalla scuola fino ad un anno chi si macchia di colpe gravi ed il divieto di riprendere filmati con il telefonino. Tale provvedimento prevede anche per gli atti di vandalismo la corresponsabilità economica dei genitori, i quali dovranno sottoscrivere un Patto Educativo con la scuola. Troppo spesso i genitori sono stati i sindacalisti dei loro figli facendo in questo modo danni incalcolabili.

Non lo so se basterà, di certo occorrerà investire nella scuola per migliorarla e così migliorare i nostri figli e soprattutto con il contributo delle famiglie.

Non siamo senza speranza, come invece diceva Galimberti, sarei in contraddizione con il mio post precedente, ma la strada da compiere è molto lunga …

Un saluto a tutti

Vito

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Commenti al Post:
luce1001
luce1001 il 06/12/07 alle 11:43 via WEB
grazie per il tuo gentile pensiero..e commento..ricambio con piacere..una felice giornata..LUCE.
 
 
svitol5
svitol5 il 07/12/07 alle 14:51 via WEB
Grazie a te x la visita e ricambio. Buon fine settimana. Vito
 
upmarine
upmarine il 06/12/07 alle 12:37 via WEB
Aahahhhhhhhhh!
Sono indeciso tra un urlo di disperazione e un sospiro di speranza.
 
 
svitol5
svitol5 il 07/12/07 alle 14:52 via WEB
Forse un po' tutti e due ... Ciao e grazie della visita. Vito
 
blackadder79
blackadder79 il 06/12/07 alle 13:09 via WEB
Un altro splendido post, dico sul serio. Anche a mio avviso molte famiglie sono caratterizzate dalla mancanza di dialogo emotivo e l’amore passa attraverso le cose anziché l’affetto reciproco, come la scuola spesso non tutela adeguatamente i propri studenti e molte volte non fa nulla per evitare che si rovinino con le loro stesse mani..Un'altro fattore diventato importante, ed hai ancora perfettamente ragione, nell'educazione di un giovane è la televisione...E devo dire purtroppo, perchè in diversi canali vengono esaltati gli stereotipi della "gallina bella e stupida di successo" e del "macho a tutti i costi", non proprio i modelli ideali ai quali ispirarsi! Molti ragazzi e ragazze sanno tutto di Britney Spears e di Justin Timbelake, ma se accenni loro qualcosa riguardo Malcolm X o persino Stefano Benni questi non ne sanno mezza e magari rispondono pure che è roba da vecchi (ho un cugino di 18 anni...Mi ha raccontato delle storie a riguardo che farebbero impallidire persino George Romero!) Ciao Vito :)
 
 
svitol5
svitol5 il 07/12/07 alle 15:01 via WEB
Oltre alla televisione, che comunque fa cultura ad orari assolutamente impossibili, c'è anche Internet che, fornendo informazioni dispersive, deforma e svia la realtà di molti adolescenti. Ho mia figlia di 16 anni che, fortunatamente, legge molti libri, ma se gli dici qual è il telegiornale che preferisce, risponde quello di Italia 1. Perché? Dice che è più divertente, animali abbandonati, drammi familiari, personaggi in bella mostra ecc. Anche parlare di politica è tempo perso: manca quella che una volta si chiamava educazione civica, ma anche quella sembra che sia roba da vecchi ... Ciao e grazie per il tuo apprezzamento. Vito
 
polly_blog
polly_blog il 06/12/07 alle 17:27 via WEB
Ciao Vito....buona serata...
 
 
svitol5
svitol5 il 07/12/07 alle 15:02 via WEB
Ciao Polly, un buon fine settimana. Vito
 
a_tiv
a_tiv il 06/12/07 alle 19:36 via WEB
E' una società manichea quella di tutti i tempi. In quale epoca non si è sviluppata una tenace tensone tra i diversi modi di educare i giovani. Eravamo nell'anno 399 a.c. ad Atene quando Socrate fu processato per aver inculcato nei giovani i principi della saggezza. Fu condannato a morte. Il filosofo non prese nenanche in considerazione, come ci racconta Platone, la scelta dell'esilio. Non poteva che ritrovarsi ovunque sempre nelle stesse condizioni, convinto com'era che in qualsiasi luogo andasse non avrebbe potuto far a meno di insegnare ai giovani i veri valori della vita sono diversi dal potere e dalla ricchezza. Sono convinto che tra cento anni parleremo dell'inizio degli anni duemila come un periodo in cui si è sviluppata una generazione che non è riescita a prendere coscienza sulle difficoltà di avere buoni maestri. E che se ve ne fossero sarebbero oggi derisi ed emarginati: Oggi non si arriva alla condanna a morte... ed è già un grande progresso. Tra cent'anni forse ci saranno nuove generazioni tirate su con processi informatici che "nutriranno" il cervello di nozioni... e tra 500 anni si nascerà con un cip nel cervello in cui entrerà completa la Treccani e tutti i classici nelle lingue originali e la traduzione vocale istantanea. Tu parli dei valori io ho trascorso una vita a parlare di valori che non fossero il collettivismo, il socialismo, il marxismo, il comunismo, il Leninismo, l'antimperialsimo, il fascimo,il nazismo, il fondamentalismo, il razzismo. Tutti i nostri maledetti "ismi"! Si dice ...chi semina odio raccoglie tempesta... e cosa si voleva che raccogliessero i nostri giovani da una giustizia ad esempio democratica, da una scuola antifascista, da una polizia fascista, da professori socialisti e di sinistra, dai giovani antimperialisti, dai giornalisti politicamente corretti ...se non la lezione di schierarsi contro qualcosa? C'è forse qualcuno che parla di dialogo,di confronto, di ripsetto per le idee degli altri, tolleranza per le diversità. Qualcuno che abbia detto io sono un uomo libero e mi fanno ridere le gabbie dove vogliono che io mi infili ed in cui voglono che infili quanti più discepoli posso. Nooo! Sempre manichei! sempre così: i buoni di qui e dall'altra parte i cattivi. Caro Vito...la famiglia, la scuola...purtroppo possono poco. I cattivi maestri sono dappertutto! Ammiro Napoli e la napolitanità per quella sottile filosofia di vita che sanno trasmettere. Nella citta partenopea direbbere che oggi un figlio è come un numero al Lotto: può uscire e può non uscire! Ciao Vito, buona serata. Vito
 
 
svitol5
svitol5 il 07/12/07 alle 15:17 via WEB
Potrei risponderti che a quel tempo (399 a.c.), ed anche nei tempi successivi, c'erano personaggi di un tale spessore che perlomeno si proponevano di dare dei valori e dei modelli educativi. Socrate fece moltissimo, ad esempio per cercare di spronare il popolo ed anche i giovani a partecipare alla vita attiva nella Polis, capendo che era questa la via della democrazia. Oggi non ne vedo nemmeno di lontanamente simili ed è proprio il successo, il denaro e l'apparire quello che traina una grossa parte della nostra gioventù. Tu parli anche di tutti gli ideologismi che hanno scandito i decenni passati: io sono contro a tutte le ideologie che hai elencato ma il fascismo e Mussolini hanno scatenato tutto quello che prima non eravamo. L'Italia, prima del fascismo, pur nelle sue contraddizioni, era un paese liberale. Vediamo anche e soprattutto nelle aule parlamentari lo scontro politico in cui l'avversario politico diventa il nemico senza alcun rispetto per le idee dell'altro. La famiglia e la scuola potrebbero invece fare molto, non nasciamo tutti uguali e con cattivi maestri vicino! Ciao Vito e grazie per il tuo contributo. Vito
 
   
emma.tao
emma.tao il 08/12/07 alle 18:31 via WEB
ciao caro Vito, questo aspetto del nemico politico, il rivale, l'opposizione su cui infierire e da radere al suolo comunque e qualsiasi cosa proponga è, SECONDO ME, tra i corti circuiti più tristi e distruttivi dell'umanità. Un abbraccio
 
     
svitol5
svitol5 il 09/12/07 alle 20:39 via WEB
Ciao cara Emma, sono d'accordo con te. Non c'è più l'avversario ma il nemico da distruggere, ma questo è soprattutto in Italia. Grazie per il tuo commento. Vito
 
cassetta2
cassetta2 il 07/12/07 alle 15:35 via WEB
Secondo me non si dovrebbe mai scrivere “secondo me” in un blog.
 
 
svitol5
svitol5 il 07/12/07 alle 16:22 via WEB
Può darsi che tu abbia ragione, in effetti se un blog è un qualcosa di personale, il "secondo me" è una ripetizione ... Ciao Vito
 
hunkapi_genova
hunkapi_genova il 07/12/07 alle 22:42 via WEB
Ciao, ti auguriamo un bellissimo fine settimana.
 
 
svitol5
svitol5 il 09/12/07 alle 20:40 via WEB
Grazie, anche a voi. Vito
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 09/12/07 alle 18:46 via WEB
una madre come me non può non stare male leggendo questo post. non per quello che dici tu, ma per l'analisi, lucida e dolorosa fatta da Galimberti. il discorso, per me, va molto al di là della scuola e della famiglia. o meglio le coinvolge entrambe, ma coinvolge anche un "terzo incomodo", la società, di cui entrambe sono parte, ma che le modella, le ostacola, le zittisce e spesso annulla anche gli sforzi fatti.
avrei molte altre cose da dire, ma mi fermo qui. questo è un commento e non posso farlo diventare un post alternativo al tuo. grazie dello spazio.:)
 
 
svitol5
svitol5 il 09/12/07 alle 20:44 via WEB
Cara Odi, è vero la società a volte può rendere inutile il nostro lavoro ed il nostro impegno nel plasmare, per così dire i nostri figli, però la società siamo anche noi, nel bene e nel male ne facciamo parte. Poi, come diceva l'altro Vito, ci sono molteplici cattivi maestri e cattive compagnie, si diceva così una volta, ma almeno ci abbiamo provato ... Grazie a te per il tuo contributo. Vito
 
luce1001
luce1001 il 10/12/07 alle 14:43 via WEB
Grazie carissimo..il tuo passaggio mi ha veramente fatto piacere..pensavo nemmeno ti ricordasi piu' del mio blog..felice inizio settimana..un abbracio LUCE.
 
torospensierato
torospensierato il 27/12/07 alle 19:26 via WEB
trovo interessante che la Rivoluzione Industriale, Il Fascismo, la Guerra Fredda e la Minaccia Nucleare, Il Benessere Diffuso e sua figlia l'Auto per Tutti; il tutto in 60 anni, siano da considerarsi "società ripetitiva e semplice" .. ma mi faccia il piacere... !!!
 
 
svitol5
svitol5 il 28/12/07 alle 23:44 via WEB
Credo che l'autore si riferisse semplicemente alla micro-società familiare e non a tutti gli stravolgimenti umanitari che hai descrito, i quali, oltretutto, si sono sviluppati nel corso di molti decenni. Grazie per il tuo intervento, ma non ho capito se il "mi faccia il piacere" era riferito a Galimberti o a me ... Vito
 
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