IL DUBBIO

La vita non è fatta solo di terra da arare o produttiva, ma anche di montagne di sogni e di sotterranei di dolore ¨ Abraham Heschel

 

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"Quando il potere spinge l'uomo all'arroganza, la poesia gli ricorda i suoi limiti. Quando il potere restringe il campo dei suoi interessi, la poesia gli ricorda la ricchezza e diversità della sua esistenza. Quando il potere corrompe, la poesia purifica"

John Fitzgerald Kennedy - pochi mesi prima di essere assassinato ...

 

DEDICATO ALLA CLASSE POLITICA ITALIANA

"Bisogna sempre tener presente questi due principi: primo, agire unicamente secondo ciò che ti suggerisce il bene dell'umanità; secondo, cambiar parere se trovi qualcuno capace di correggerti, rimuovendoti da una certa opinione. Questo nuovo parere, comunque, deve sempre avere una ragione, come la giustizia o l'interesse comune, ed esclusivamente tali devono essere i motivi che determinano la tua scelta, non il fatto che ti sia parsa più piacevole o tale da procurarti maggior gloria."
Tratto dai "Ricordi dell'imperatore Marco Aurelio (121-180 D.C.)

 

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Programmino "non" elettorale + inizio campagna ...

Post n°98 pubblicato il 12 Febbraio 2008 da svitol5
 

Raccolgo volentieri la proposta da parte di Paolo nel suo blog (http://blog.libero.it/bil37), per mettere nero su bianco qualche idea da raccogliere per quello che potrebbe essere alla fine un programma "non" elettorale indipendente, nella migliore tradizione della democrazia ateniese, da pubblicare e, perché no, anche da inviare agli opposti schieramenti (centrodestra e centrosinistra). Le mie sono poche idee, mancano sicuramente molti punti fondamentali ma credo che possano essere importanti nell’economia del nostro Paese.

Premesso che abbiamo un debito pubblico enorme, quindi interessi da pagare elevatissimi, insieme ad un’alta spesa pubblica ed evasione fiscale, forse la più elevata nel mondo, bisognerà fare delle scelte per cercare di risanare prima il paese, poi creare ricchezza e quindi, successivamente, redistribuirla. Il primo punto però che mi sta a cuore, che andrebbe in una direzione diversa, ma che urge affrontare è questo:

 

1)      Attuare urgentemente un serio programma di edilizia popolare per le coppie giovani ed i meno abbienti con il tesoretto (se esiste …) ricavato dagli introiti del gettito fiscale recuperato. Se non si arriva a fine mese è anche e soprattutto perché i costi delle abitazioni e degli affitti, a causa della speculazione edilizia degli ultimi anni, sono esorbitanti. Negli anni ’50, in pochi mesi, l’allora ministro Fanfani, riuscì a dare a 300.000 famiglie un alloggio dignitoso. Utilizzare lo stesso “tesoretto” per portare le pensioni minime da 500 a 700 euro

 

2)      Quelli di cui sopra dovranno essere dei pochissimi interventi di politica redistributiva, nei primi tempi di legislatura, fatti con il recupero del gettito. Il motivo è che per fare una politica redistributiva, bisognerebbe creare ricchezza e prima di creare ricchezza bisogna togliersi di dosso il fardello del debito pubblico con gli interessi da pagare. Dato che non si potrà più intervenire sul fisco, bisognerà quindi abbassare la spesa pubblica corrente (riordino della pubblica amministrazione, abolizione delle province inutili ecc.) ed utilizzare tutti gli extra gettiti fiscali per portare sotto al 100% del PIL, il debito pubblico (attualmente al 105%).

 

3)      Abbassare di 2 punti la pressione fiscale, ma, attenzione! Non solo ai bassi redditi ma a TUTTI, anche a quelli alti. Potrebbe essere una contraddizione perché si avrebbe, in teoria un minor gettito, ma in realtà si innescherebbe un circolo virtuoso, che unito alla politica di lotta all’evasione attuata dal precedente governo, innescherebbe un aumento delle entrato con un aumento dei consumi e degli investimenti. E’ l’unico modo che ha un governo di far crescere l’economia di un Paese, la quale è comunque legata a molte congiunture internazionali (tassi, euro-dollaro ecc.).

 

4)      Dato che anche abbassando di 2 punti la pressione fiscale non è che poi si ottenga un grande aumento dei salari, bisogna passare agli aumenti legati alla produttività delle singole aziende. La contrattazione nazionale andrà bene per un minimo garantito, ma per il resto bisognerà passare alla contrattazione locale legata all’aumento sia della produttività che degli utili delle aziende. Nulla si crea e nulla si distrugge: se l’economia non cresce, non possono crescere nemmeno le retribuzioni. Non potremmo essere competitivi con gli altri paesi se crescessero le retribuzioni senza un aumento di produttività.

 

5)      Quando sarà raggiunto il pareggio di bilancio, allora si potranno fare degli interventi di politica sociale e redistributiva, rivolti soprattutto alle famiglie: costruzione di nuovi asili nido, incentivi alle coppie con più figli e, soprattutto, favorire l’occupazione delle donne italiane, la più bassa in Europa. In questo modo si avrebbe, oltretutto, un ulteriore rilancio dell’economia e degli stipendi familiari.

6)      Per quanto riguarda i prezzi è buona l’iniziativa di Mister Prezzi per il controllo degli stessi, che dovrà essere comunque avere poteri sanzionatori verso chi specula sugli aumenti dei beni di prima necessità: pane, pasta e carni. Tutta la filiera dovrà essere rivista dato che vi sono degli squilibri incredibili: quasi il 500% di aumento dal produttore al consumatore finale. Potremmo rischiare un richiamo da parte della Commissione Europea, ma non fa nulla, meglio pagare una multa piuttosto che avere questo tipo di situazione.

7)      Eliminare la gran parte del finanziamento pubblico ai partiti inserendo un sistema di finanziamento privato, come nei paesi anglosassoni (Inghilterra e Stati Uniti). Rimarrà una minima parte (20 %) proporzionale alla percentuale di voti ottenuti nelle ultime elezioni politiche. Si risparmierebbero quasi 300 milioni di euro a legislatura, sui quali si assommerebbero anche diversi altri milioni di euro con una riorganizzazione efficiente e seria dei costi della politica.

 

Alla fine comunque, dato che potrei aver detto una molteplicità di castronerie allucinanti, la cosa migliore sarebbe quella di mettere insieme una commissione di super-esperti e tecnici (i migliori nel loro campo), senza distinzioni di partito e nazionalità, per stilare e quindi FARE tutte le cose prioritarie che occorrono per sciogliere questo nostro benedetto paese da tutti i lacci, lobbies, caste e corporazioni. Lo schema potrebbe essere quello della commissione Attali in Francia.

 

Tornando invece alla campagna elettorale, ufficialmente aperta domenica con i discorsi dei due leader, ho notato, fortunatamente un abbassamento dei toni e l’assenza di attacchi personali da parte dei due candidati. E’ fondamentale il rispetto dell’avversario politico, il quale non deve essere demonizzato, come purtroppo è successo in passato, ma rispettato con confronti sui programmi futuri e non sulle ideologie passate. Gli slogan sono “Italia rialzati” da parte del Cavaliere e “Si può fare” da parte di Veltroni. Inoltre se da un lato Berlusconi ha detto che qualsiasi voto al di fuori del PDL e del PD è un voto “sprecato e pericoloso”, Veltroni ha detto, con una frase più ad effetto “Non saremo soli, ma saremo liberi”.

Tutto ciò lascia ben sperare per una collaborazione fattiva tra le due parti dopo le elezioni, sia per le riforme che per tutti i problemi del Paese.

Invece, il modo di comunicare il messaggio è stato estremamente diverso, anche sul piano dell’immagine.

Da un lato un Berlusconi, ultimamente quasi costantemente senza cravatta , con una camicia blu slacciata che dà l’impressione di essere il classico “tombeur de femmes” attempato, consigliato da qualche esperto di immagine, che vuole mostrarsi più giovane dei suoi 72 anni suonati.

Dall’altro invece Veltroni, con un abbigliamento rassicurante, come per dire “non sono mai stato comunista”, immerso nel verde degli ulivi delle colline umbre di Spello. L’impressione comunque è stata vagamente funerea, visti i cipressi che si vedevano in sottofondo.

Ancora comunque non si parla di programmi, anche visto che gli schieramenti ancora debbono essere completati. Manca da vedere infatti se l’UDC di Casini correrà da solo o insieme (assorbito?) dal PDL e lo stesso per l’Italia dei Valori di Di Pietro.

Staremo quindi a vedere i contenuti effettivi dei programmi che ci offriranno le parti.

Un saluto a tutti

Vito

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I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
>> ELEZIONI E COPPIE su ZONA FRANCA
Ricevuto in data 12/02/08 @ 19:40
SI PUO' FARE SI PUO' FARE........ SI ALLEAVANO SE NESSUNO MI VUOLE MI DUPLICO  MI ALLEO ANCHE CON...

 
Commenti al Post:
bil37
bil37 il 12/02/08 alle 18:11 via WEB
Ciao Vito, intanto ti ringrazio per aver partecipato al programma e alla sua formulazione. Aggiungo che hai captato intelligentemente lo spirito di questa iniziativa e mi è molto piaciuto il tuo riferimento alla democrazia ateniese del V secolo a.C., simbolo universale della democrazia e della società aperta. In effetti è erroneo parlare di "programma elettorale" in senso stretto, sarebbe più corretto parlare di "programma ideale", che nasce dal basso, aperto alle idee e agli apporti di tutti, senza distinzioni o barriere. Mi verrebbe voglia di ricordare che in quell'Atene di Pericle che tu hai citato e che meriterebbe un post a parte, c'erano due grossi schieramenti come adesso: i democratici e gli aristocratici, si discuteva del governo ideale, c'erano i filosofi che vivevano la dimensione politica, pubblica, come una missione. Sono gli anni di Socrate e Platone, detto questo, detto tutto. Chiuso questo lungo preambolo, ho letto con grande interesse il tuo programma, che ha il merito di spiegare dettagliatamente anche le motivazioni tecniche e di bilancio, oltre che gli aspetti più teorici. Questa proposta è nata per gioco, ma mi sono reso conto, leggendo i vari spunti, che non è così facile mettere su un programma condiviso, perché ci vuole potere di sintesi, capacità di accordo, focalizzare il meglio di ciascuno di noi. Questo mi ha fatto riflettere che forse troppi partiti, troppe divisioni, nn aiutano alla realizzazione di pochi ma precisi obiettivi di risanamento e rilancio del Paese. Quindi anch'io, come te auspico un governo di larghe intese, o comunque che sappia cogliere ciò che di buono offrono i due schieramenti. Naturalmente è una speranza, perché negli ultimi 10-15 anni il parlamento è stato espressione delle peggiori divisioni, radicalizzazioni, il luogo del "non fare", dell'insulto, del cinismo. Un saluto e a presto :) PS avremo ancora bisogno del tuo supporto, per la sintesi definitiva...per il momento, un saluto e grazie. Paolo
 
 
svitol5
svitol5 il 13/02/08 alle 14:16 via WEB
Caro Paolo, grazie a te innanzitutto per l'invito. Effettivamente quello che auspicherei non sarebbe tanto un governo di larghe intese, che si potrebbe realizzare solo per le riforme, ma una commissione con i maggiori esperti in tutti i campi (non solo tecnici) che metesse nero su bianco almeno 10 punti chiave dove intervenire con progetti o disegni di legge urgenti. D'altra parte ieri sera Berlusconi ha dichiarato che, prima delle elezioni, stilerà già una lista di 12 ministri e questo lo giudico positivo per la trasparenza che si da ai cittadini (chiaramente spero anche che ci risparmi Tremonti nuovamente ministro dell'economia ....). Ciao e grazie per il tuo commento, come al solito di grande spessore storico. Vito
 
   
bil37
bil37 il 14/02/08 alle 09:45 via WEB
Hai ragione, Tremonti è un bravo commercialista, ma ci sarebbe bisogno di qualche novità nel centro-destra. Tu citi spesso, e a ragione, la commissione Attali che riguarda la Francia di Sarcozy, ma potrebbe e dovrebbe coinvolgere anche l'Italia. Se Berlusconi fosse un politico di spessore, dovrebbe andare in quella direzione. A presto. Paolo
 
a_tiv
a_tiv il 12/02/08 alle 19:09 via WEB
Caro Vito. Io vado molto più avanti nel tempo ...così evito di scomodare i filosofi dell'antichità. Mi accontento di Luigi Einaudi che vedo tra i tuoi box e suppongo così che tu abbia avuto modo di apprezzarlo, almeno quanto, se non più di me. Mi richiamo al suo rigore ed alla sua convinzione che la libertà di ciascuno dipenda dalla capacità di creare le condizioni economiche del proprio benessere. Avrai letto anche della sua disputa con Benedetto Croce sulla prevalenza del liberismo sul liberalismo e le conclusioni condivise della necessità dell'indissolubilità dei due aspetti fondamentali per una società democratica e liberale. Io sono convinto di una cosa, al pari di Einaudi. Sono convinto che sia interesse della società e del mercato offrire le condizioni della liberazione dal bisogno. Ciò può consentire di far sviluppare una società moderna, senza profonde tensioni sociali, e con riferimenti politici duraturi nell'ambito di alternanze che abbiano carattere di continuità e non furore di rottura. Ho letto così i 7 punti e sono convinto che si possa fare (nessun riferimento a Veltroni). Mi auguro anche che a fine legislatura si possa anche arrivare alla riduzione del 5% della riduzione fiscale defiscalizzando le iniziative produttive, l'innovazione e l'occupazione. Penso che uno sguardo particolare debba andare alla diminuzione della spesa pubblica attraverso la privatizzazione di molti servizi propriamente non funzionali alle esigenze di presidio pubblico ed attraverso l'eliminazione drastica di enti, commissioni e comunità locali finanziate pubblicamente. Vietare, ad esempio, anche agli enti locali di mantenere rappresentanze in paesi stranieri, con tanto di sedi e personale. Razionalizzare i viaggi di tutti gli eletti limitandoli alle effettive necessità. Sarebbe necessario rendersi conto che lo Stato deve essere gestito come una famiglia in cui il capo famiglia valuti le compatibilità delle spese con le entrate. Eliminare i finanziamenti a pioggia ai giornali ed a tante iniziative che, come sappiamo, servono per arricchire pochi amici a spese della comunità. Anche i gruppi parlamentari devono essere riportati ai limiti previsti dai regolamenti parlamentari e bisognerebbe rivedere la misura ei compensi agli eletti (ci sono presidenti di regione che percepiscono anche 25.000 euro al mese) e porre limiti anche ai compensi ai manager pubblici. Sono convinto che nessuno sia veramente indispensabile anche se il contributo e l'intelligenza di tutti è certamente utile. Ma sapere che ci sono manager pubblici che guadagnano 100.000 euro al mese non può essere tollerabile! Bisognerebbe razionalizzare le pensioni ed abolire l'erogazione di pensioni multiple. Ecco Vito ci sarebbe molto da fare. Basterebbe buona volontà ed andare avanti senza prestarsi al gioco al massacro che certamente si scatenerebbe da parte delle caste. A proposito mi dimenticavo dei magistrati...ci vorrebbe un ordinamento giudiziario che ne limiti l'arroganza e la strafottenza...e li faccia lavorare sul serio. Ci vorrebbe una composizione diversa dell'organo di disciplina dove siano interessati direttamente i cittadini, a rotazione veloce, ogni anno ad esempio, per evitare la formazione di caste. Poi fare le riforme quelle dell'ordinamento dello Stato, snellendo la burocrazia, riducendo i parlamentari e rendendo più diretta l'azione dell'esecutivo. Mi fermo qua tra le cose da fare perchè l'Italia possa rialzarsi ( così, per par condicio, anche lo slogan di Berlusconi). Ciao. Vito
 
 
svitol5
svitol5 il 13/02/08 alle 14:24 via WEB
Caro Vito, come sempre hai fatto un'analisi puntuale ed azzeccata di quelli che sono i principali problemi del nostro Paese e non avrei nulla da aggiungere. Ti inviterei, anzi, a partecipare a queste nostre modeste proposte che potresti arricchire notevolmente con la tua preparazione politica. L'unica cosa di cui potrei obiettare sarebbe che forse gli italiani non sono ancora pronti per uno stato leggero (società liberale e liberista) in cui la politica si faccia da parte e lasciare le redini al mercato e quindi al privato. Il problema è anche che abbiamo troppe aspettative dalla politica, con la conseguenza che la stessa invade tutto quello che non dovrebbe essere di sua competenza. Ciao e grazie per il tuo ottimo contributo. Vito
 
preludiof
preludiof il 12/02/08 alle 19:42 via WEB
Non basta, non basta....abbiate pazienza....se lo dira' qualcuno, sara' molto coraggioso e perendera' voti; se non lo diranno ci circunnavigheranno intorno per farvi credere....ma sono tutte azioni contro " la sedia " . P.F.
 
 
svitol5
svitol5 il 13/02/08 alle 14:26 via WEB
Un nostro umile contributo non è mai una cosa persa nel nulla ... Ciao e grazie per il commento. Vito
 
bruno14to
bruno14to il 12/02/08 alle 20:44 via WEB
Ciao, grazie per il contributo che ho pubblicato insieme agli altri con tanto di link annesso. Buona serata, Bruno
 
 
svitol5
svitol5 il 13/02/08 alle 14:26 via WEB
Grazie a te, Bruno per l'interessamento. Ciao e buona serata anche a te. Vito
 
upmarine
upmarine il 12/02/08 alle 20:55 via WEB
Dopo che ho letto tutto questo papiro non vorrai che esprima un parere immediatamente, vero? Ci penserò su. In prima battuta, appoggio l'edilizia popolare. Dopo aver fatto un inventario di tutte le proprietà immobiliari dello Stato ed aver verificato che non vi siano nababbi che pagano un affitto di 50 euro al mese. Lotta ai furbetti. Ciao Vito.
 
 
svitol5
svitol5 il 13/02/08 alle 14:28 via WEB
Eh Eh, l'Italia è il paese di furbi e furbetti .... Ciao Vito
 
bedavid
bedavid il 12/02/08 alle 23:46 via WEB
Bel post, complimenti! Il tuo è davvero un bel programma. Quello che ci vorrebbe, come dicevi anche tu, è una squadra di tecnici che elabori un programma fatto di tanti punti e che lo traduca quanto prima in leggi. Avrei auspicato che una cosa del genere si facesse prima di andare al voto, ma non è stato possibile. Spero che i 2 schieramenti, abbandonando la linea della sterile polemica incrociata, si confrontino sulle vere emergenze del Paese e trovino dei punti di incontro dai quali far muovere importanti decisioni per l'Italia. Staremo a vedere... Ciao, buona notte! Davide
 
 
svitol5
svitol5 il 13/02/08 alle 14:29 via WEB
L'intervento di ieri sera di Berlusconi a Porta a Porta, che ha lasciato sbalorditi i giornalisti per la moderazione del Cavaliere, lascia ben sperare. Ciao Vito
 
   
bedavid
bedavid il 13/02/08 alle 21:20 via WEB
Non l'ho visto ieri sera, ma l'ho visto prima al tg1: in effetti i toni un po' da spaccone sembrano di altri tempi. Chissà che, se tutti giocano la carta della moderazione, i cittadini si avvicinino alla politica: stavolta però i politici devono scoprire le carte e fare davvero il loro dovere prima dei loro interessi. Speriamo! Ciao, buona serata!
 
lara382
lara382 il 13/02/08 alle 19:08 via WEB
ehm niente niente parlare anche del precariato no?????? o di quei bei contrattini che fanno ridere anche i polletti vallespluga?? la butto li :-)))
 
 
svitol5
svitol5 il 14/02/08 alle 01:04 via WEB
Hai ragione cara Lara: ho buttato quelli che mi sono venuti prima in mente. Sul precariato direi che se le aziende vogiono sfruttare questo tipo di contratti, li debbano pagare di più di quelli assunti a tempo indeterminato. Sono ridicoli i 600 euro mensili di un lavoratore precario di un Call Center
 
scimmiaelettrica
scimmiaelettrica il 13/02/08 alle 22:15 via WEB
Nel mio piccolo e con i miei tanti limiti,proporrei di detassare alle imprese il lavoro INDETERMINATO,facendo in modo che diventasse più conveniente di quello precario...E aumentare le retribuzioni ai vari lavori temporanei,incentivando così le assunzioni "fisse",che ne dici?Ovviamente non è tutta farina del mio sacco...ciao
 
 
svitol5
svitol5 il 14/02/08 alle 01:05 via WEB
Ottimo Scimmietta, buona idea che fa coppia con quello che ho risposto a Lara. Ciao Vito
 
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Sant'Ambrogio - padre della Chiesa (339 - 397 d.C.)

 

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Gialal Al-Din Rumi - poeta (1207 - 1273)

 

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