IL DUBBIO

La vita non è fatta solo di terra da arare o produttiva, ma anche di montagne di sogni e di sotterranei di dolore ¨ Abraham Heschel

 

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"Quando il potere spinge l'uomo all'arroganza, la poesia gli ricorda i suoi limiti. Quando il potere restringe il campo dei suoi interessi, la poesia gli ricorda la ricchezza e diversità della sua esistenza. Quando il potere corrompe, la poesia purifica"

John Fitzgerald Kennedy - pochi mesi prima di essere assassinato ...

 

DEDICATO ALLA CLASSE POLITICA ITALIANA

"Bisogna sempre tener presente questi due principi: primo, agire unicamente secondo ciò che ti suggerisce il bene dell'umanità; secondo, cambiar parere se trovi qualcuno capace di correggerti, rimuovendoti da una certa opinione. Questo nuovo parere, comunque, deve sempre avere una ragione, come la giustizia o l'interesse comune, ed esclusivamente tali devono essere i motivi che determinano la tua scelta, non il fatto che ti sia parsa più piacevole o tale da procurarti maggior gloria."
Tratto dai "Ricordi dell'imperatore Marco Aurelio (121-180 D.C.)

 

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La politica che fu, il rinnovamento e la nostra Storia

Post n°104 pubblicato il 25 Febbraio 2008 da svitol5
 

Ultimamente mi capita spesso di vedere con piacere e, devo ammettere, quasi nostalgia, delle trasmissioni di  politica della cosiddetta Prima Repubblica. Mi ha impressionato moltissimo la puntata della “Storia siamo noi” di Gianni Minoli dedicata ad Amintore Fanfani di cui in questo anno ricorrono i 100 anni dalla nascita. Confesso che i ricordi che avevo del grande uomo politico DC non erano molto completi e per la maggioranza negativi.

Chi non ricorda, ad esempio, la sua strenua battaglia per l’abrogazione della legge Fortuna, meglio nota come legge sul divorzio. Ma Fanfani non era solo questo, era molto di più.

Si può dire che ha ricoperto tutti i ruoli nell’arco costituzionale, l’unica carica che gli è mancata e che meritava veramente, è stata quella di Presidente della Repubblica: impallinato per ben 2 volte, sapete da chi? Dai suoi amici democristiani.

Spesso accusato di far parte della destra della Democrazia Cristiana, un calderone talmente ampio e complesso, capace di far convivere, in perenne lotta tra loro, innumerevoli correnti, fu invece promotore di numerosi interventi di politica sociale che nemmeno con Bertinotti primo ministro si sarebbero potuti fare. Fu lui l’autore del testo dell’articolo 1 della nostra Costituzione: “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul Lavoro”.

Da ministro, anche per il suo carattere irruente e poco accomodante, fu un vero decisionista. E’ grazie a lui che si deve, in pochissimo tempo, la costruzione di più di 300.000 alloggi di edilizia popolare per gli operai, grandi opere come l’autostrada A1 (chiaramente un pochino spostata verso il suo paese natale, vicino Arezzo …), la nazionalizzazione dell’energia elettrica e l’istituzione degli ammortizzatori sociali, come la cassa integrazione per tutti i lavoratori. Seppe dare veramente all’Italia una politica riformatrice. E’ grazie a lui che la RAI divenne un vero e proprio servizio pubblico con l’istituzione delle Tribune Politiche che, anticipatrici della famosa par-condicio, davano spazio a tutte le forze politiche. Inoltre, dato che a quel tempo in Italia la percentuale di analfabetismo era ancora elevatissima, obbligò la Rai a fare una trasmissione (Non è mai troppo tardi) istituita proprio per insegnare l’italiano agli italiani.

Chiaramente fu anche uno dei pochi democristiani che si salvarono dal ciclone Mani Pulite, ma questa è un’altra storia ….

Ma perché ho parlato di Fanfani? Ne ho parlato, innanzitutto, come esempio di politica attiva, per la gente, veramente riformatrice e che non guarda in faccia a nessuno. Forse era Fanfani il nostro Sarkozy … Ma anche di come la classe politica, in quel tempo, era indubbiamente diversa nei modi e, forse, anche migliore di quella attuale.

Per questo mi ha vagamente colpito l’esclusione dalle candidature del Partito Democratico, per decisione di Veltroni (motivi di età), dell’ottantenne Ciriaco De Mita. Ex segretario DC, uomo di grande intelligenza politica e mente raffinata, designato proprio da Fanfani come suo successore nel corso di un congresso democristiano che dire infuocato sarebbe proprio un eufemismo … Bisogna dirlo, quando parlava De Mita, oltre al suo inconfondibile accento avellinese, colpivano la serietà, l’autorevolezza e la profondità con cui affrontava ogni risposta, sempre molto pacatamente e, soprattutto, senza mai attaccare l’avversario politico di turno, sia stato Craxi o altri.

E’ inutile ancora rivangare quello che è successo al Senato dopo la caduta del governo Prodi (sputi, risse, bottiglie e mortadelle volanti …), ma, quello che bisogna dire è che forse la cosiddetta Seconda Repubblica ha partorito una classe politica culturalmente mediocre, arrogante e prevaricativa nei modi.

La mia non è nostalgia dei tempi che furono: certo c’era anche il clientelismo, il consociativismo, la corruzione (come se non ci fosse anche adesso …). Ma c’era anche la Politica con la P maiuscola, grazie anche a personaggi che hanno fatto la nostra storia (in ordine alfabetico …): Almirante, Berlinguer, Craxi (nel bene e nel male …), La Malfa, Moro, Spadolini e potrei continuare.

Va bene il rinnovamento, il “largo ai giovani”, il “nuovo che avanza”, ma privarsi di De Mita esclusivamente per motivi di età, potrebbe rivelarsi controproducente. Anche perché poi, chi spiega a tutti questi giovani (e ce ne sono parecchi sulle liste del PD, va dato merito a Veltroni) come si fa la vera politica?

Nel suo “De Senectute”, Marco Tullio Cicerone racconta di come ci sia la paura per una vecchiaia in cui, oltre al decadimento fisico ed alla paura della morte, si tema anche e soprattutto la perdita della possibilità di intervento politico. Ma a tutto questo si può rimediare con la saggezza, l’autorità ed il tempo che un politico anziano ed esperto può apportare alle giovani generazioni.

Da quello che vedo e che leggo nei giornali c’è una gran confusione sul termine “nuovo”. Berlusconi accusa Veltroni di non essere una novità in quanto risulta da 40 anni in politica, mentre lui sarebbe il “nuovo”, visto che è in politica “solo” da 14 anni. Probabilmente però non ha considerato che le minestre riscaldate, a volte, possono risultare molto indigeste. Fortunatamente non l’ha accusato di essere stato comunista, altrimenti saremmo ritornati ancora al clima della discesa in campo del Cavaliere …

Berlusconi poteva dare dei segnali evidenti di rottura con il passato candidando a governatore della Sicilia la Prestigiacomo, la quale poteva validamente competere con la Finocchiaro (già designata dal PD). Due donne valide e capaci dal punto di vista politico, che potevano dare una svolta alla Sicilia dei Cuffaro, dei suoi cannoli e vasa-vasa. Invece è stato scelto Lombardo, che è quanto di più retrogrado possa rappresentare l’autonomismo siciliano di stampo borbonico. Lo stesso dicasi per l’accordo a livello nazionale tra il PD ed il giustizialista e forcaiolo Di Pietro, fatto, probabilmente, per racimolare qualche voto in più dai movimenti dell’antipolitica.

Con questo termino il discorso che avevo iniziato nel post precedente relativamente allo sguardo che tutti noi poniamo verso il passato come base di insegnamento per il futuro. Capire la nostra storia, anche quella politica, sarebbe un ottimo viatico per la modesta classe politica e dirigente attuale. E’ vero, abbiamo avuto il Fascismo che ci ha marchiato in maniera indelebile. Poi abbiamo avuto il Partito Comunista più forte dell’Europa Occidentale, mai al governo ufficialmente ma molto dentro alla cultura italiana. Non dobbiamo dimenticarlo, ma nemmeno ritenere “pericolosi ed improponibili” le persone che ne sono uscite, credo in maniera sincera (risposta al mio amico Vito – a_tiv).

Oggi, casualmente, sul Corriere della Sera, c’era un articolo di Francesco Alberoni, intitolato “Sapere la Storia (con le date) serve a capire chi siamo” di cui riporto l’ultima parte:

Un popolo, una civiltà che dimentica la propria storia perde la propria identità, la propria solidarietà, svanisce. Se gli italiani hanno smesso di insegnare la storia ai loro figli è perché stanno perdendo la fiducia in se stessi, non sono più orgogliosi di ciò che hanno fatto nel passato, non credono più di poter fare cose importanti nel futuro. Chi cancella la sua storia perde la speranza. Solo chi la ritrova, ritrova la speranza.

Un saluto a tutti
Vito

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I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
>> UN ANNO CON VOI... su saper sorridere..
Ricevuto in data 26/02/08 @ 23:24
    Era esattamente un anno fa.. Mi sono messa al pc non sapendo bene cosa farne del mio pomerigg...

 
Commenti al Post:
luce1001
luce1001 il 25/02/08 alle 16:12 via WEB
Buon pomeriggio e felice settimana..io auguro anche a te che tu possa realizzare i tuoi sogni..perche' i sogni sono desideri che ognuno di noi ha dentro al cuore..Un dolce abbraccio T.V.B. LUCE
 
 
svitol5
svitol5 il 26/02/08 alle 10:13 via WEB
Grazie carissima, apprezzo veramente la tua dedica ... Un abbraccio Vito
 
a_tiv
a_tiv il 25/02/08 alle 16:27 via WEB
Ciao Vito. Ti confesso che commentare questo post è difficile. Dovrei scrivere tanto da non essere letto e penso che non ne sia il caso. Mi limito pertanto all'attualità traendo del passato ciò che oggi ritengo sia opportuno cogliere. Erano altri tempi ieri e le cose non stavano proprio come sono raccontate oggi. Si dovrebbe cominciare da dopo la guerra e dal piano marshall con cui gli USA hanno consentito la ricostruzione del Paese, dall’apertura ai socialisti del 1962, ma raccontare tutto questo è davvero anacronistico! Non serve più oramai! Ci sono stati uomini come Einaudi, De Gasperi, Saragat e Nenni che non si possono ignorare. Soprattutto gli ultimi due che presero le distanze da una deriva totalitaria del pci che solo più tardi, con Berlinguer, seppe porre tiepidi distinguo, più di facciata che di sostanza, però. Come non ricordare Giovanni Malagodi e la sua cultura liberale anglosassone? Aldo Modo, Giovanni Leone, Mariano Rumor, Donat Cattin , Giovanni Pertini e Andreotti. Nel mondo cattolico ad esempio si è pensato molto intensamente di aprire al pci perchè si era convinti dell'ineluttabilità del loro arrivo al potere. Poi il crollo ella loro immagine: il fallimento del comunismo. Cercherò, pertanto, di condensare. Vorrei, così, partire da Francesco Alberoni che tu hai riportato per vederci un riferimento alla memoria che non può essere solo una storia di date e di fatti passati ma anche un modo per girar pagina e cominciare nuove stagioni, specialmente se quelle passate hanno fatto il loro tempo e ne hanno segnato il futuro. Ora ad esempio se io dicessi a mio figlio che c'era una volta una politica fatta di uomini e donne che sostenevano il paese e ne erano orgogliosi, pur nei sacrifici, ed altri che invece guardavano altrove, remavano contro e mantenevano rapporti anche di intelligence con chi ti puntava i missili contro e sosteneva la sovranità limitata del nostro territorio? Ebbene se dicesi queste cose io racconterei in sintesi la storia d'Italia! E se dicessi ancora a mio figlio che questi ultimi signori, d'un tratto, capita l'aria diversa che soffiava, preoccupati per un muro che cadeva al grido di libertà di donne e uomini affamati, soggiogati, sfruttati e resi silenti, cambiavano nome al partito, fagocitavano a mezzo dei giudici amici il partito socialista e ne occupavano furbescamente lo spazio per mantenersi fuori dal fallimento di quei miti e di quei paradisi che poi erano inferni? Una volta avevano anche chiesto la raccomandazione di Craxi per entrare nel partito socialista europeo. Oggi mettono pure alla porta lo Sdi. Se dicessi che questi signori sono quelli che oggi sono in prima linea nel PD? Potrei così dire anche che li ritengo credibili? E se dicessi che rappresentano ben oltre la metà di quell’80% dell’Unione che a guida di Prodi ha governato il Paese e che ha mostrato arroganza, intolleranza oltre che insensibilità ed incapacità di cogliere le opportunità della crescita e lo sviluppo, spingendo l’Italia verso il declino, potrei dire a mio figlio che li ritengo credibili? Lo so che il comunismo è morto ma io ritengo lo stesso che questi signori siano improponibili. Non hanno la cultura e la formazione per sostenere le regole dei mercati e le logiche della produzione. Ed è per questo che, come tutti coloro che lavorano per vivere, devono adoperarsi a rientrare nella quotidianità come persone normali, ed a guadagnarsi il pane per vivere: la politica non è e non deve essere un mestiere. Sono falliti che si riciclano su idee mutuate dagli altri: non portano niente di nuovo. No Vito, non è Berlusconi che si definisce nuovo. Questo è falso è Veltroni che dice di esserlo, mentre D’Alema accusa gli altri di archeologia politica. Ma non sono il nuovo ma il vecchio che torna! Per fortuna che gli italiani sembra che abbiano cominciato a capire con chi hanno a che fare. Ciao e buona serata. Vito
 
 
svitol5
svitol5 il 26/02/08 alle 11:04 via WEB
Caro Vito, ti confesso che sono un po' in difficoltà nel rispondere al tuo commento, soprattutto per le tue argomentazioni che, sinceramente, non trovo al passo dei tempi. Non ho assolutamente nulla da insegnarti, anzi, io sono un dilettante allo sbaraglio a cui piace solo informarsi sulla storia e la politica; ammetto anche che spesso commetto molti errori. Invece la tua cultura politica è assolutamente invidiabile, di spessore e levatura veramente elevati, come il tuo ottimo blog. Però visto che ti ritieni, giustamente, un pensatore liberale, credo che certi toni cho ogni tanto utilizzi, siano veramente fuori dal tempo e dal tuo modo di essere. Il tempo delle demonizzazioni è oramai finito: così come Veltroni non demonizza più Berlusconi, nemmeno viceversa con il "pericolo comunista". Io non considero Berlusconi come un "pericolo della democrazia", mentre considero Fini una persona seria, capace e responsabile, che, facendo i conti con il passato, si è liberato di una certa destra estrema, come del retaggio del fascismo. Il PCI fa parte oramai della nostra storia, volenti o nolenti. Ci sono state cose negative, è vero, ma anche cose positivo. Berlinguer è stato il primo, insieme ad Almirante, a segnalare la necessità ed urgenza di intervenire sulla “questione morale”. Il problema è stato che la politica non è intervenuta e quindi poi sono intervenuti i giudici di Mani Pulite. Ti potrei dire dei tanti diritti dei lavoratori conquistati anche grazie a quel partito, della lotta al terrorismo delle BR …. ma credo che sei un po’ troppo accecato dal livore anticomunista, che trovo spesso in personaggi che hanno abbandonato quel partito per passare poi con Berlusconi (tipo Guzzanti, Adornato ed il primo Ferrara). Dire poi che tanti politici dovrebbero “tornare a lavorare perché non possono campare di politica …” lo trovo francamente molto poco liberale e molto “grilliano”. O forse dovremmo tornare alla fine dell’800 quando solo i ceti più abbienti potevano permettersi di fare politica? In questo caso chi rimarrebbe secondo te a “fare politica”? Sicuramente solo Berlusconi, il quale nel corso del suo mandato aveva effettivamente accusato tutti i politici di professione, provocando le giuste reazioni di Fini e Casini. Spero di non aver fatto un ragionamento di parte. La cosa a cui tengo di più nel mio blog è la moderazione e l’equilibrio, per cui ti chiedo scusa in anticipo se avessi travalicato quanto mi propongo. Ciao Vito
 
   
a_tiv
a_tiv il 26/02/08 alle 14:02 via WEB
Caro Vito, ma le mie non sono demonizzazioni! Io purtroppo con la furbizia non ci vado a braccetto. No ho mai, ad esempio, citato altri ex diessini e le nuove generazioni che forse in questo progetto democratico ci credono. Sono i furbi che mi danno fastidio! E' la vecchia guardia, quella furba che, sebbene ancora al di sotto dei 60 o vicini a quell'età, hanno militato nel vecchio pci già con i calzoni corti, come Veltroni che parlava della liberazione dei popoli dalla schiavitù capitalistica con l'affermazione del comunismo e che poi ci viene a dire di non essere mai stato comunista. Questi non hanno neanche la dignità ed il coraggio di riconoscere il loro passato. Non potrò mai credere in queste persone che avevano ideali ben diversi. Lontani mille miglia dal rispetto del nostro Paese e dal sentimento nazionale. Per avere idea di cosa sia stata capace la sinistra sino a qualche mese fa si può citare la circostanza in cui all'Italia è toccato l'onore di rappresentare la presidenza di turno dell'unione europea. Fu organizzata una vera cagnara attraverso la complicità di colleghi parlamentari europei di altri paesi. La sinistra ha così consentito che si offendesse il Paese, l'Italia, prima che la persona che lo rappresentava. Io non sono un retrogrado che si attacca alle nefandezze del passato ignorando ciò che diviene. Sono uno storico, un filosofo del divenire per non saper acquisire la cultura delle visioni future. Io parlo di presente e di inganni, invece. Come quelli del signor Prodi che doveva rendere felici gli italiani. Ancor oggi Veltroni usa il bastone e la carota con quest'ultimo "buffo mistero" della nostra politica. Un mistero in cui un uomo tra i più impelagati in quella che era la logica spartitoria della prima repubblica, non solo ne esce indenne dopo esser stato strapazzato da Di Pietro ed aver fatto ricorso alla protezione di Scalfaro, ma viene investito della responsabilità di governare l'Italia, con gli effetti che abbiamo visto… per aver servito le caste ed i poteri forti del Paese. Caro Vito...alla lunga tra me e te chi l’avrà vista più avanti forse sarà il sottoscritto, scusami la presunzione. “Chi cancella la sua storia perde la speranza. Solo chi la ritrova, ritrova la speranza” è l’ Alberoni che tu hai citato che l’ha detto. Per quanto riguarda la questione della professione politica penso che sia chiaro che io mi sia riferito a coloro che esaurita la stagione, avendo esaurito la propria proposta, ritenutala superata e sconfitta, dovrebbero avere la dignità di tornarsene a casa perchè in politica non dovrebbe essere prevista la conversione professionale. Si è sempre quel che si è stati. Nessuna pretesa di elite quindi ma solo di servizio per il Paese che è diverso dalla professione politica. Ciao e buona giornata. Vito
 
lucia.l64
lucia.l64 il 25/02/08 alle 16:32 via WEB
ciaoooo..un buon inizio settimana,,,io sembrero"che dico le stesse cose,ma e"verita"... adesso in questa italia cosi avida,cosi piena di politici pieni di IO..per prendere quello che interessa loro(il potere,le leggi che servono sempre a loro))fanfani lo toglierebbero fuori come fecero allora...FANFANI ERA UN GRANDE HA AIUTATO L"ITALIA NON DISTRUTTA,COME LO FU ANCHE DE MITA...OK LASCIAMO PERDERE SENNO" MI AVVELLENO IL SANGUE...BACIONIIIII...LUCIA..AH VORREI DIRE CHE BERLUSCONI NON FARA"DEL BENE ALL"ITALIA..CIAOOOOOOOOO BACIIIIII
 
 
svitol5
svitol5 il 26/02/08 alle 11:05 via WEB
Ciao carissima Lucia, Fanfani era un uomo di polso: non so se ci sarebbero riusciti. Un bacione e grazie del commento. Vito
 
stella112
stella112 il 25/02/08 alle 16:40 via WEB
Certo,la nostalgia dei tempi andati fa credere che la situazione a quel tempo fosse migliore di quelle di adesso. Sono stati fatti cambiamenti importanti e decisivi, specialmente per i lavoratori. Purtroppo però, bisogna aggiungere che per molti versi, la situazione in cui ci troviamo ora è stata causata proprio da errori grossolani fatti proprio nei decenni scorsi. Nulla da togliere naturalmente, alle persone che avete citato, alcuni di loro sono stati unici e li ricorderemo sempre con tanto affetto.
 
 
svitol5
svitol5 il 26/02/08 alle 11:07 via WEB
Il problema più grande di quei tempi, soprattutto negli anni 80 è stato il debito pubblico, di cui ancora paghiamo le conseguenze. Ma, a quel tempo, non si riusciva ancora a prevederne i nefasti effetti futuri. Ciao Roberta, grazie per il tuo commento. Vito
 
bil37
bil37 il 25/02/08 alle 20:43 via WEB
Ciao Vito, ottimo post, come sempre. Mi piacciono gli argomenti politici, quando vengono filtrati e rielaborati in un discorso più ampio. Certamente molte delle cose che hai scritto sono condivisibili. Il nostro passato è tutt'altro che malvagio e non va rinnegato. La nostra Costituzione, i padri fondatori, ma anche alcuni eminenti esponenti della politica dei "bei tempi andati" (tu hai citato giustamente Fanfani e altri, io mi sentirei di aggiungere anche De Gasperi) hanno fatto la storia politica del nostro Paese. Non va dimenticato che se oggi siamo nel G8 lo dobbiamo soprattutto all'opera di quella classe dirigente, agli Andreotti, De Mita, Craxi, etc., non certo a quelli attuali che, se non stiamo attenti, ci fanno uscire dall'Europa industrializzata. Chiaro, la congiuntura economica attuale è molto più deprimente di quella straordinaria stagione che iniziò col boom economico e culminò negli anni '80. La globalizzazione, l'americanizzazione, hanno cambiato il volto della politica mondiale. Oggi i politici sono spesso imprenditori, coltivano interessi particolari o di corporazione, mentre allora esisteva il politico professionista, il mediatore, il grande diplomatico. Una categoria che ormai è diventata "antiquariato" :) Buona giornata e a presto..Paolo
 
 
svitol5
svitol5 il 26/02/08 alle 11:10 via WEB
Ciao Paolo, grazie dei complimenti. Non sarebbero nemmeno male dei "non politici", l'importante è tralasciare l'interesse personale e fare esclusivamente il bene comune ... Ma questa è un'altra storia .. Una buona giornata anche a te. Vito
 
bedavid
bedavid il 25/02/08 alle 22:29 via WEB
A parte le disquisizioni sul De Mita politico (personalmente metto in dubbio la sua correttezza e trasparenza, così come quelle di molti dei politici che siedono sulle loro poltrone in questi anni), credo che il cambiamento vero si attui anche mettendo "in campo" gente nuova e competente; se in questi anni il nostro Paese ha subito, sotto tanti punti di vista, un lento ma inesorabile declino, credo che la colpa vada anche ricercata nella classe politica attuale, forse non adeguata ad affrontare la situazione. Forse c'è bisogno di una terza repubblica... Credi davvero che i vecchi dovrebbero insegnare ai giovani a fare politica? Credo che i giovani abbiano già le idee abbastanza chiare: forse non è necessario continuare nei metodi del passato (anche se credo, come te, che sia utile conoscere e non dimenticare il passato), ma trovare nuove strade, le stesse che l'attuale classe politica non ha saputo o voluto percorrere finora. Ciao, buona serata! Davide
 
 
svitol5
svitol5 il 26/02/08 alle 11:16 via WEB
Le candidature attuali sembra che vadano nella direzione di cui parli. Ma per superare i problemi del Paese, oltre al rinnovamento, serve una politica FORTE e che sappia decidere, altrimenti si vanno incontro a tutti i problemi che abbiamo avuto con i governi precedenti. Per questo ritengo che il rinnovamento unito all'esperienza non possa fare che bene al Paese. Relativamente a De Mita, la cosa più negativa di cui mi ricordo è stata la caduta del governo Craxi per una presunta staffetta concordata in precedenza. Ciao Davide e grazie per il tuo commento. Vito
 
luce1001
luce1001 il 26/02/08 alle 12:27 via WEB
Buongiorno caro amico..uno splendido martedi' ricco di cose belle..baci.LUCE
 
polly_blog
polly_blog il 26/02/08 alle 14:59 via WEB
Buon pomeriggio Vito...che dire?...I tuoi post sono sempre complessi..non è facile commentare. Però posso dire di rimpiangere il passato...un saluto....
 
 
svitol5
svitol5 il 27/02/08 alle 11:21 via WEB
Ciao Polly, grazie comunque per il tuo commento. Vito
 
eccomiqui4
eccomiqui4 il 26/02/08 alle 23:54 via WEB
Mi guardo la nostra politica e mi dico ... sarà storia ... far qualche anno. Non un ben pensiero, certo che no .. Un salutone ..Helga
 
 
svitol5
svitol5 il 27/02/08 alle 11:23 via WEB
Cara Helga, come il titolo di una bellissima trasmissione rai, "La Storia siamo noi" ... Ciao e grazie per il commento. Vito
 
lara382
lara382 il 27/02/08 alle 00:41 via WEB
ok .... la so mi sono preparata sul mio commento, ho sbirciato quello di bil :-) ma non copio! Accade che si vive in un momento storico, senza rendersene conto! Parlando con delle colleghe giovanissime a proposito del muro di berlino ho detto: IO C'ERO! ma nell 89 sapevo che stavo vivendo il mio momento di storia? No! perche ero una signorinella che a tutto pensava tranne che alla politica! Oggi quando accade qualcosa mi dico: ma un giorno, quello che sta accadendo ora sara storia????? un bacio Lara
 
 
svitol5
svitol5 il 27/02/08 alle 11:25 via WEB
Lara, visto che siamo in vena di copiature ti faccio la risposta che ho dato ad Helga: "La Storia siamo noi". Probabilmente però, per le generazioni future questo genere di storia non sarà molto intrigante ... Ricambio il bacio. Vito
 
lucia.l64
lucia.l64 il 27/02/08 alle 15:45 via WEB
un buon pomeriggio e buona serata..bacio lucia..
 
luce1001
luce1001 il 28/02/08 alle 11:03 via WEB
Il sorriso di una persona guarisce la ferita dell'altro, perciò sorridi sempre perchè la vita, l'amore, l'amicizia sono forze cosmiche che unificano la nostra esistenza nel vivere una vita di sorrisi.Felice giovedi'..t.v.b. LUCE
 
 
svitol5
svitol5 il 29/02/08 alle 11:30 via WEB
Grazie carissima: bel pensiero che condivido. Ciao Vito
 
lightdew
lightdew il 29/02/08 alle 08:55 via WEB
riconoscere la storia vorrebbe dire nn sbagliare più, eppure ..ti lascio un caro saluto
 
 
svitol5
svitol5 il 29/02/08 alle 11:32 via WEB
Brava, questo vuol dire che, o si persevera, ed allora è diabolico, oppure la storia non la si conosce. Un caro saluto anche a te. Vito
 
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Un blog di: svitol5
Data di creazione: 18/05/2007
 

LA NAVIGAZIONE DELLA VITA

"Il Signore ci conceda di navigare con vento favorevole su una nave veloce, di sostare in porti sicuri, di non conoscere prove più gravi di quanto possiamo sostenere, di non incorrere nei naufragi della fede, di possedere una calma profonda e, nel caso che qualche evento sommuova contro di noi i flutti di questo mondo, di avere vigilante al timone il Signore Gesù il quale plachi la tempesta e stenda sul mare la bonaccia"

Sant'Ambrogio - padre della Chiesa (339 - 397 d.C.)

 

LA GOCCIA E LA PERLA

"Partì la goccia dalla sua patria, trovò una conchiglia, vi entrò e divenne perla. O uomo, viaggia da te stesso in te stesso, perché da un simile viaggio la terra diventi oro purissimo"

Gialal Al-Din Rumi - poeta (1207 - 1273)

 

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ECONOMIA E VALORI UMANI

"Spero che non sia lontano il giorno in cui l'economia occuperà quel posto di ultima fila che le spetta, mentre nell'arena dei sentimenti e delle idee saranno protagonisti i nostri problemi reali: i problemi della vita, dei rapporti umani, del comportamento, della religione"


John M. Keynes - economista (1883 - 1946)

 

LE NOSTRE CATENE

"Se nel secolo scorso si diceva che la maggioranza dell'umanità non aveva niente da perdere, tranne le sue catene, oggi bisogna dire che la maggioranza crede di possedere tutto grazie alle sue catene di cui non s'accorge"

Gunther Anders - filosofo (1902 - 1992)

 

ESSERE CREATIVI

"Se la vostra vita quotidiana vi sembra povera, non l'accusate. Accusate invece voi stessi perché non siete abbastanza poeti da evocare la ricchezza interiore, poiché per un creatore non esistono luoghi poveri e indifferenti"
Rainer Maria Rilke - poeta (1875-1926)

 
 

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