IL DUBBIO

La vita non è fatta solo di terra da arare o produttiva, ma anche di montagne di sogni e di sotterranei di dolore ¨ Abraham Heschel

 

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"Quando il potere spinge l'uomo all'arroganza, la poesia gli ricorda i suoi limiti. Quando il potere restringe il campo dei suoi interessi, la poesia gli ricorda la ricchezza e diversità della sua esistenza. Quando il potere corrompe, la poesia purifica"

John Fitzgerald Kennedy - pochi mesi prima di essere assassinato ...

 

DEDICATO ALLA CLASSE POLITICA ITALIANA

"Bisogna sempre tener presente questi due principi: primo, agire unicamente secondo ciò che ti suggerisce il bene dell'umanità; secondo, cambiar parere se trovi qualcuno capace di correggerti, rimuovendoti da una certa opinione. Questo nuovo parere, comunque, deve sempre avere una ragione, come la giustizia o l'interesse comune, ed esclusivamente tali devono essere i motivi che determinano la tua scelta, non il fatto che ti sia parsa più piacevole o tale da procurarti maggior gloria."
Tratto dai "Ricordi dell'imperatore Marco Aurelio (121-180 D.C.)

 

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CENTRI COMMERCIALI: L'Italia è in svendita?

Post n°70 pubblicato il 15 Novembre 2007 da svitol5
 

Qualche anno fa avevo visto una trasmissione televisiva che parlava di un fenomeno che allora negli Stati Uniti aveva già preso piede: cioè la domenica, in una città media americana, le piazze ed il centro città erano completamente vuoti. Dove era andata a finire tutta la gente? Semplice nel CENTRO COMMERCIALE! Negli Stati Uniti ve ne sono di enormi, aperti 24 h su 24 dove si può trovare di tutto e di più.

Eppure sembra che tale fenomeno stia sempre di più prendendo piede in Italia. Recentemente, infatti, è uscito un libro del giornalista del Corriere della Sera Aldo Cazzullo intitolato “OUTLET: Viaggio nel paese in svendita”, dove si racconta di come è cambiata l’Italia negli ultimi anni e perché si sono a poco a poco, la domenica, svuotate le nostre piazze, le nostre chiese ed i nostri stadi.

E’ il centro commerciale, outlet nella sua accezione, che ha sostituito tutto con paesi finti, fontane finte e tutto il resto. Dice Cazzullo:

“L’Outlet non è solo un centro commerciale. E' un paese. Finto. Borghi medievali con le mura, le porte, le fontane, le case; finte anche quelle ovviamente, visto che non ospitano persone ma negozi. C'è spesso la musica ad alto volume, come in discoteca, che rende il parlare fastidioso e superfluo. Sono luoghi di incontro in cui nella realtà non ci si incontra, non ci si confronta, non si scambiano idee. Si compra, o si guardano le vetrine. Non solo: le insegne "outlet" si sono moltiplicate in tutte le città. Anche in via Montenapoleone a Milano e in via Frattina a Roma. C'è un outlet pure nella piazzetta di Capri. Outlet è sinonimo di svendita. Di mercificazione. Del degrado dei rapporti umani, che per me è il vero segno dei tempi, più di Internet o del telefonino”.

Proseguo con pezzi tratti dal libro: “Tutto e tutti tendono a diventare cose. Merci da comprare e da vendere. Favori da ricevere e da promettere. Tutto ha un valore e un prezzo. Un mondo in cui la cortesia è scambiata per debolezza, l’educazione per antiquato formalismo; dove si rivendica ciò che veniva negato, si esibisce in pubblico quanto si nascondeva nel privato …

Si è quello che si ha …

L’Italia non è un paese classista perché ricchi e poveri condividono lo stesso sistema di valori, hanno in comune un codice estetico, sentono allo stesso modo; molti ricchi pensano come i poveri e molti poveri vorrebbero fare le cose dei ricchi. I loro ideali e i loro istinti sono gli stessi. Uguale è la loro "pancia", anzi quella dei poveri è in genere più prominente perché non mangiano sushi o aragosta (sempre in carta al Billionaire), ma uova di lompo ed altri surrogati dell’hard-discount. Anzi, per la prima volta nella storia sono i ricchi che sono più magri. L’ansia di comprare e di vendere è tale da far apparire l’intera Italia come un grande mercato, un unico outlet …

Cazzullo poi prosegue il libro raccontando il viaggio compiuto nei vari enormi outlet italiani tra cui spicca quello di Valmontone, a sud di Roma. Una via di mezzo, dice, tra Disneyland e un borgo medievale. Un paese finto, ovviamente, ma che del paese esercita tutte le funzioni, lo surroga e lo sostituisce. C’è un borgo con una piazza, le palme, i lampioni e tante casette ed in ogni casetta un negozio. In totale 168 piccoli outlet, il più grande del Lazio. Qui nessuno parla, la musica lo rende inopportuno …. e così via.

Volevo fare qualche considerazione: mi ha molto colpito l’affermazione di Cazzullo quando dice “Si è quello che si ha”, l’antica domanda che ogni essere umano compie (essere o avere?), oramai è destinata al dimenticatoio, non c’è più partita.

Secondo me, forse, ha esagerato, ma non ha tutti i torti. In posti come quelli è evidente che c’è il degrado dei rapporti umani; non è semplicemente il posto per svilupparli. La gente vive nell’ansia dell’occasione fortunata, dell’offerta più conveniente; a volte si assistono a veri e propri assalti all’arma bianca per le firme più prestigiose offerte a metà prezzo di quello indicato. E’ il consumismo, bellezza, e non puoi farci niente, niente!

I centri commerciali, sono per definizione, dei NON LUOGHI dove non c’è socializzazione; sono comodi e basta. Io vado tutti i giorni lavorativi a pranzo in un famoso centro commerciale dove abbiamo la convenzione aziendale. Non ci sono problemi di parcheggio, si mangia con qualità decente, si risparmia tempo e se occorre qualcosa per casa o per ufficio si può trovare di tutto.

Forse non siamo arrivati del tutto alle situazioni che descrive Cazzullo, l’Italia ha ancora delle bellissime cittadine con piazze brulicanti di persone, di passeggio, insomma di vita.

No, forse non siamo arrivati ancora alla svendita dell’Italia. Un Paese che ha conosciuto la ricchezza in pochi decenni, dove tutti indistintamente si lamentano di non arrivare a fine mese, troppe tasse e troppi evasori … ma che allo stesso tempo vede centri commerciali, outlet, ristoranti, alberghi, piste da sci sempre strapieni. Tutti, ricchi e poveri, sempre vestiti con abiti firmati, compresi bambini e soprattutto adolescenti.

L’Italia in svendita? No forse lo sono gli italiani ….

Un saluto a tutti

Vito

 
Rispondi al commento:
CapJaneway
CapJaneway il 18/11/07 alle 23:11 via WEB
il fenomeno del centro commerciale..in certe realtà ha impoverito il territorio svuotate le città e messo in severa crisi il commercio locale.. Esempio..la mia città..pur essemdo capoluogo di provincia, conta 126 mila abitanti..l'hinterland è costituito da altri 70 mila abitanti più o meno... Un quartiere di Roma è molto più popoloso. Ora..sapendo che l'indotto è questo..perchè si sono costruiti un sacco di centri commerciali fuori città..in quella chiamata "Zona Industriale" dove di industria nn c'è nemmeno l'ombra??? E perchè ne devono aprire altri 3??? Naturalmente..detti centri hanno parcheggi enormi..mentre in città latitano e fioccano multe salate se ti azzardi a parcheggiare un minuto e magari nn intralci il traffico... L'economia cittadina è in ginocchio..i negozi chiudono e di sera pare esserci il coprifuoco..Nessuno più gira in città..e gli autobus tipo viaggio organizzato, scaricano i clienti direttamente dai paesi limitrofi ai centri commerciali... Io ci vado raramente..e tutte le volte ne esco intontita... Spero veramente che cambi la moda..e la politica di certa classe..politica
 
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Sant'Ambrogio - padre della Chiesa (339 - 397 d.C.)

 

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