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CUORE IN VIAGGIO

...per raccontare storie e raccontarsi...

 

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Ritrovarsi...

Post n°420 pubblicato il 27 Ottobre 2011 da xteneraladyx

 

Era stranamente fredda quella stazione,
immersa nella nebbia delle prime mattine d’autunno.

Che idea assurda era stata quella di andare a cercare

quell’uomo dopo tutti quegli anni.

Si erano persi di vista tanto tempo prima.

A mala pena ora ne ricordava il volto
e se non fosse
stato per qualche fotografia sbiadita,
avrebbe faticato
a riconoscerlo quando fosse arrivato.

Qualche settimana prima aveva ritrovato un suo vecchio recapito telefonico.

Aveva provato a chiamare, quasi sicura che non fosse nemmeno più attivo.

Invece, con sua somma sorpresa, una voce maschile calda e pacata le aveva risposto.

Si era presentata, con voce insicura ed emozionata.
La voce dell’uomo si era incrinata,come colpita da improvvisa emozione.

Lei gli chiese un colloquio -  dobbiamo parlare io e te - le disse in tono neutro.

Lui le disse - dimmi dove e quando.

Ora era lì su quella fredda banchina della stazione,

a controllare nervosamente il tabellone degli arrivi,

ancora qualche minuto e lo avrebbe rivisto.

Quando lo vide scendere  dal treno, capì che era lui, immediatamente.
Il volto era naturalmente cambiato, ma gli occhi, gli stessi delle foto sbiadite.

Aveva dieci anni l’ultima volta che lo aveva visto.

Era sulla soglia di casa, una valigia in mano,
una lacrima non trattenuta
bagnava la sua guancia,
con una mano le lanciava un bacio,
mentre
sua madre in piedi dietro di lei, la tratteneva per le spalle.

Quanto avrebbe voluto volare tra sue braccia,
 dargli un bacio e
supplicarlo di restare.

Ma la mamma non aveva sentito ragioni,
non aveva perdonato a
quell’uomo quel torto subito
e lui non aveva saputo trovare le giuste
parole ,
per ricomporre quell’unione che si era spezzata.

In quegli anni non aveva mai giudicato il suo comportamento.
La mamma non aveva più voluto che si parlasse di lui in casa.
Semplicemente cancellato, come un brutto sogno.

Ora che la mamma non c’era più,
poteva fare quello che non aveva
osato fare per tutti quegli anni…

Quando lui la vide si fermò immobile, la valigia nella mano,
la guardò senza sapere cosa fare, cosa dire...

Lei lo guardò, le sembrava di essere tornata indietro di anni,
a quel
giorno che lo vide per l’ultima volta.

Gli corse incontro, rideva e piangeva,
gli buttò le braccia al collo e
stringendolo forte gli disse:

"Sono anni che volevo farlo, bentornato Papà..."

 

 

 
 
 
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