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« QUALE VERITA'LE SCONFITTE DELLA DEMOCRAZIA »

LE MANI DI MIO PADRE

Post n°443 pubblicato il 20 Febbraio 2021 da carloreomeo0

 

Le mani di mio padre, mani callose, forti, ruvide, laboriose, mani di contadino che lavorava con passione la sua terra e questo amore lo si assaporava dai frutti che da quella terra era capace di ricavare.

Le mani di mio padre, mani sporche, simbolo di fatica, di coscienza pulita, di lavoro duro, mani da operaio, che si è sempre guadagnato onestamente il suo salario.

Mani che hanno fatto mille mestieri, anche i più umili, senza vergognarsene mai, perché, come egli stesso diceva: "solo le mani che rubano devono provare vergogna, mentre le mani che lavorano anche se piagate dalla fatica, sudice, “brutte” a vedersi devono essere sempre mostrate con grande orgoglio."

Mani che non hanno accumulato grandi ricchezze in denaro, ma che ci hanno sempre permesso di vivere dignitosamente, insegnandoci a coltivare quella ricchezza interiore che oggi sembra essere così svalutata, come qualcosa che stride fortemente con questo progresso, con la modernità di questi nostri tempi.

Mani che ad ogni carezza ti raccontavano tutta la sua storia, mani di ragazzino costretto dalle necessità e dagli eventi a crescere troppo in fretta, mani che impugnando una zappa avevano trovato una fonte di sostentamento, mani di emigrante sbarcato in America per cercare fortuna, per inseguire un sogno, rivelatosi poi un incubo da cui fuggire rimpatriando.

Mani su cui appoggiarsi per risollevarsi dopo ogni caduta, per riscoprirsi emigrante nella sua stessa nazione, per dimostrare con esse, con il loro lavoro, di non essere solo un “terrone”, ma di poter pretendere quella dignità e quel rispetto che a nessun uomo onesto dovrebbe mai essere negato.

Mani da vecchio, con le loro rughe, che come righe su un foglio bianco portavano scritto ciò che egli era stato.

Mani di padre che fino all’ultimo istante ho stretto e accarezzato.

 

 
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