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Complottisti e Liberi Pensatori Parte 10

Post n°628 pubblicato il 14 Luglio 2024 da carloreomeo0

La realtà è che viviamo in una società che per poter alimentare un sistema economico che si basa sul commercio e sul consumismo, ha reso valori e pregi, ciò che in realtà sono dei disvalori e dei difetti, portandoci a credere che l’abnormità di certe ossessioni sia da considerarsi non solo normale ma uno stile di vita da prendere ad esempio, da imitare. Che il consumismo estremo sia l’unica via da seguire per essere felici, appagati di se stessi, della propria vita, mentre è vero l’esatto contrario, nel consumismo cerchiamo di affogare le nostre frustrazioni che in parte esso stesso genera, in pratica stiamo cercando di curarci con ciò che ci avvelena.

Il trucco che questo sistema ha messo in atto per autoalimentarsi è molto subdolo ma altrettanto efficace: Elevare all’infinito il nostro senso di appagamento, condannandoci di fatto all'infelicità, inducendoci ad essere perennemente assetati di denaro, affamati di materialità, ossessionati da un’ambizione sfrenata, che ci porta a non essere mai veramente appagati, mai veramente soddisfatti di noi stessi, delle nostre vite, o se l’appagamento arriva è solo momentaneo, giusto il tempo di porsi un altro ambizioso obiettivo o di acquistare un altro costoso oggetto per poi ripartire in una corsa dove non c’è un arrivo, perché il traguardo lo spostiamo sempre, proiettandolo in un futuro che non sarà mai presente, è come se continuassimo ad affannarci correndo su un tapis roulant, aumentandone sempre più la velocità, illudendoci che più siamo veloci più sarà facile e rapido raggiungere il traguardo, senza renderci veramente conto che siamo sempre fermi nello stesso punto, che il nostro affannarci è totalmente inutile, che il movimento è solo illusorio, che tutti gli obiettivi che crediamo di aver raggiunto sono solo transitori, instabili e per paura di perderli non possiamo permetterci il lusso di fermarci, che siamo condannati a correre, a volte senza neanche sapere verso quale direzione e allora corriamo, facendoci trasportare dalla corrente, perché in questa società chi si ferma a riflettere a ragionare, viene subito emarginato, discriminato, additato come anomalia, ma cos’è veramente la normalità?

 
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