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PAURA

Post n°2098 pubblicato il 26 Gennaio 2011 da magdalene57
 

Certe volte ho paura. Assomiglia molto a quella volta che mio padre mi portò a far roccia. Tanto entusiasmo da parte sua, dalla mia una accettazione rassegnata, ma consapevolmente perplessa. Pareva che per lui io non dovessi aver limiti, in questo consisteva il suo non conoscermi, io d'altra parte me ne ponevo già al momento di far la strada a curve. Non era colpa mia se il mal d'auto mi sconquassava tutta (ho notato che sempre meno bambini soffrono di mal d'auto, chissà a che è dovuto).

L'imbragatura era uno spettacolo, ma dentro di me negavo di riporre certezze nelle mani altrui e questo dimezzava il senso di sicurezza necessari a chi da neofita affrontava una sterrata piena comunque di appigli, corde, chiodi...

Mio padre quella volta pensò di trasformarmi, e fece si che m'infilassi con la naturalezza di chi non sa,  in un camino, una di quelle cose che superi avendo mani e piedi contemporaneamente impegnati e di sotto il vuoto. Lui già in alto, sulla cima con la corda. La cosa buffa e tremenda è che in quel momento io pensai che nessuno avrebbe potuto salvarmi, che ero li perché mio padre mi ci aveva portato (e lo odiai, dio sa quanto lo odiai), e che io dovevo superare quell'accidente di camino non avendo la fiducia per farlo.

Ricordo che invece di concentrarmi comincia a imprecare, e poi a piangere disperata. Ero nel panico, terrorizzata alla sola idea di staccare una mano o un piede ... e mio padre a urlarmi: muovi un piede e poi l'altro, una mano e poi l'altra.

Chi era con lui mi raccontò che pallido come un cencio, terrorizzato, pensava a chi  di fiducia affidare la corda e rifare tutto il percorso per raggiungermi da dietro.

Non so come, ma dopo aver guardato il vuoto tra una lacrima e l'altra riuscii a ritrovare l'equilibrio e risalii, guidata dalle sue parole e ben salda alla corda.

Quando misi piede a terra mio padre cercò di abbracciarmi, io lo scansai. Aveva tradito la mia fiducia, così credevo, aveva visto una figlia che non poteva essere e aveva messo in pericolo la figlia che aveva.

Poi facemmo la pace, lui sapeva essere affettuoso e sciogliere i nodi, quando voleva. Quel giorno lo volle.

Io non andai mai più, e così le distanze tra noi si misurarono a scalate. La paura rimase quella. E oggi, quando la provo, confesso vorrei qualcuno come mio padre ad indicarmi i passi.


 
 
 
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EPISTOLARI AMOROSI

Si parlava con alcuni amici di aprire un blog  di lettere d'amore dall'altisonante nome:

EPISTOLARI AMOROSI

Non ho ben chiaro se intendessero lettere  nuove, o lettere scritte in passato, anche da altri. 
Forse, basta che siano lettere d'amore, nell'accezzione più ampia del termine, penso.

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 Ma, dopo tutto sono un uomo. E tutte
le considerazioni filosofiche
non bastano a impedirmi di
desiderarti, ogni giorno, ogni momento,
con la testa piena dello spietato gemito
del tempo, del tempo che non potrò
mai vivere con te.
Ti amo, di un amore profondo e totale.
E così sarà sempre.

(R.J.W)



DESIDERIO

VORREI PIEGARTI
AL MIO TANGO GIAGUARO
MIA SILFIDE AZZURRA
DELL'ORSA STELLATA,
E AL BRIVIDO CRESPO
DEI TUOI FIANCHI SGOMENTI
ALITARVI D'AGOSTO
IL RANTOLO CUPO
PRIMA CHE TU RITORNI GIUNCO
O IL VENTO CHE LO PIEGA
VORREI COLMARTI
L'INFINITO DEGLI OCCHI
COLL'AMARO DEL SALE
DEL MIO TEMPO PERDUTO,
GRAFFIARTI IL VISO
DI ROSSO VERMIGLIO
SCOPRIRTI IL SENO
AL BACIO INFUOCATO
PRIMA CHE TU RITORNI VENTO
O IL GIUNCO CHE SI PIEGA



Io sono certa che nulla più soffocherà
la mia rima,
il silenzio l’ho tenuto chiuso per anni
nella gola
come una trappola da sacrificio,
è quindi venuto il momento di cantare
una esequie al passato.


Alda Merini, da "La Terra Santa"

 

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L'ANATEMA DEL DAMA, DAMINA E
DAMIGIANA

'Per ora mando neve e tempesta
ma una salvezza soltanto vi resta:
organizzate un altro ritrovo
e il Cavaliero invitate di nuovo.
Voglio vederli pur'io stucchi e specchi,
basta carretti di robivecchi!
Se non farete per ciò buon ufficio
scaglio su voi orribile maleficio:
che non possiate mai più godere
del dolce strufolo o della pastiera!
Stretta la foglia, verrà ancor l'estate:
facit'ampressa, e organizzate!

 

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You are The Lovers

Motive, power, and action, arising from Inspiration and Impulse.

The Lovers represents intuition and inspiration. Very often a choice needs to be made.

Originally, this card was called just LOVE. And that's actually more apt than "Lovers." Love follows in this sequence of growth and maturity. And, coming after the Emperor, who is about control, it is a radical change in perspective. LOVE is a force that makes you choose and decide for reasons you often can't understand; it makes you surrender control to a higher power. And that is what this card is all about. Finding something or someone who is so much a part of yourself, so perfectly attuned to you and you to them, that you cannot, dare not resist. This card indicates that the you have or will come across a person, career, challenge or thing that you will fall in love with. You will know instinctively that you must have this, even if it means diverging from your chosen path. No matter the difficulties, without it you will never be complete.

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