LA VOCE DI KAYFA

Dopo tangentopoli, calciopoli, moggiopoli è giunta l’ora di vipopoli, l’inchiesta sugli affari sporchi nel mondo dello spettacolo,  avviata dal pubblico ministero di Potenza, John Woodcok, lo stesso che in Primavera mise alla pubblica gogna vizi e virtù, (per la verità più vizi che virtù), dell’erede di casa Savoia, Vittorio Emanuele, attraverso una serie di intercettazioni telefoniche da cui risultava che il principe fosse coinvolto in un giro di riciclaggio di denaro sporco e sfruttamento della prostituzione nell’ambito del casinò di Campione d’Italia. Ad essere oggi sotto inchiesta è il noto impresario Lele Mora e la sua agenzia “LM”, unitamente all’agenzia di paparazzi di Fabrizio Corona marito della modella Nina Moric.
A conferma che i destini degli uomini s’intrecciano tra di loro come i fili di una ragnatela, la nuova inchiesta di Woodcok parte proprio da un’intercettazione telefonica riguardante Vittorio Emanuele e Ugo Bonazza dove il principe spiega che l’amministrazione del casinò vuole togliere a Mora il contratto di procacciatore di clienti che gli costa 250 mila euro all’anno. Da lì il pm ottiene l’autorizzazione a nuove intercettazioni: si scopre che i fotografi che lavorano per Mora (appartenenti all’agenzia di Corona), avrebbero ricattato alcuni vip per non cedere alcune foto alla stampa rosa. Alcuni avrebbero pagato addirittura tra i 50 e i 60 mila euro pur di assicurarsi i negativi. Si parla anche di alcuni video che sarebbero stati girati proprio per costringere le “vittime” a pagare.
Tra i tanti personaggi dello spettacolo che fanno parte della scuderia di Lele Mora, o vi appartenevano, spiccano nomi quali Michelle Hunziker, Manuela Arcuri, Emilio Fede, (sì, proprio lui, il mitico direttore del TG4), l’ex letterina Francesca Lodo, l’ex velina Ana Laura Ribas, il “bel” Costantino del Grande Fratello, unanimente riconosciuto nell’ambiente dello spettacolo come “il capolavoro di Mora”, Aida Yespica. Ma la punta di diamante della LM, fino allo scorso anno, era la nuova signora della TV italiana, Simona Ventura, la quale, dopo 12 anni di militanza nelle squadra di Mora, a gennaio di quest’anno è andata via. Stando a quanto si apprende dai giornali, la Ventura aveva ammonito l’amico Lele per il troppo lusso e i brutti giri che bazzicava.
Questo cinquantaduenne, nato povero a Bagnolo di Po in provincia di Rovigo, che per vivere ha fatto prima il parrucchiere, poi il tuttofare di artisti quindi il loro agente; che per festeggiare i suoi cinquant’anni allestì megafesteggiamenti per una settimana in locali sparsi tra Milano, Roma e la costiera romagnola; che si vantava di poter generare 50 milioni di euro all’anno, il cui giro d’affari ha sfiorato i 100 milioni all’anno; amante del lusso e dell’ostentazione della propria ricchezza, tanto che in uno special televisivo di Lucignolo, uno dei programmi inchiesta di Studio Aperto, intervistato in una delle sue faraoniche ville in Sardegna, per giustificare la presenza di ben 20 frigoriferi sparsi per la villa, affermò che chi non aveva tutto ciò era povero; sposato, separato, con due figli e una nipotina; dai gusti sessuali, sembra, alquanto “alternativi”; che ama farsi massaggiare i piedi da ragazzotti muscolosi (non è chiaro se per rilassarsi, eccitarsi o sentirsi onnipotente);

questo cinquantaduenne, icona per eccellenza degli impresari, amante in maniera maniacale del colore bianco, simbolo del candore, oggi si trova a dover chiarire con la giustizia la fonte del proprio potere economico e morale; a spiegare se i paparazzi di cui la sua agenzia si serviva non fossero in realtà "strumenti" per ricattare i vip immortalati dai loro obbiettivi, se le belle ragazze che presentava agli uomini importanti non fossero altro che prostitute d’alto bordo dalle cui prestazioni la LM traeva ulteriori proventi. Tutto questo il signor Lele Mora, amante della purezza, che nel sito ufficiale della sua agenzia viene presentato come uno dei guru riconosciuti nel campo delle comunicazioni, deve spiegare al magistrato. Mentre quegli stessi amici che fino a poco tempo fa mangiavano nel suo stesso piatto, godendo della sua benevolenza e disponibilità ad aiutarli; che grazie a lui sono assurti all’empireo televisivo pur non sapendo fare praticamente nulla se non sbraitare frasi senza senso davanti alle telecamere, sculettare, mostrare le tette, farsi palpeggiare il culo da signorine e signore allupate, non appena fiutata la puzza di bruciato, si sono dileguati, dando di sé un’immagine da verginelle in fuga dal lupo cattivo per difendere a spada tratta la propria castità quando di intonso gli resta ormai ben poco, a partire dalla coscienza, lasciando mestamente il Re solo!