LA VOCE DI KAYFA

Forse a qualcuno sembrerà esagerato definire il Primo Ministro israeliano Olmert un uomo dotato di un profondo senso dello Stato considerata l’ipotetica rogna giudiziaria in cui si sarebbe cacciato. Tuttavia la sua decisione di dimettersi da Capo del Governo israeliano perché accusato di corruzione, lasciando il via libera alla guida del governo al Ministro degli Esteri Tzipi Livni eletta leader del partito di maggioranza Kadima, senza insinuare complotti di qualunque tipo da parte di chicchessia, prima di tutto dei magistrati che indagano su di lui, dimostra un notevole rispetto per le istituzioni e lo stato che rappresenta che, a dire il vero, in Italia pare molti politici hanno perso o non hanno mai avuto visto che ogniqualvolta la magistratura si “permette il lusso” di indagare su un membro del parlamento, un Presidente di Regione o di Consiglio regionale, addirittura sul presidente del Consiglio dei Ministri, su un Ministro o un Sottosegretario, quasi sempre c’è qualcuno che grida al complotto ordito da una parte della magistratura politicamente schierata all‘opposizione; che, se ne ha facoltà, mette il parlamento nella condizione di proporre e approvare leggi che lo tutelino da qualunque “ingerenza“ della giustizia nei suoi confronti, almeno fino a quando governerà o comunque ricoprirà la carica istituzionale di cui è investito!

Non è escluso che dimettendosi Olmert abbia creato imbarazzo in qualcuno dei nostri politici il quale, quando sente sul collo il fiato della giustizia, ha l'abitudine di irritarsi più che mai, dando ad intendere d’essere un martire della democrazia, annunciando ai quattro venti che non si dimeterà mai per il bene del Paese!
Secondo questa logica tutta italiana, Olmert non ha a cuore il bene di Israele!?