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« A MIA FIGLIASTUPIDO, STUPIDO ICARO »

L’ABBRACCIO

Post n°44 pubblicato il 21 Maggio 2012 da nefertiti704
 

abbraccio

 

Ti fisso, rimpicciolito
nell’asola bianca del tuo letto
sofferente, distante, estraneo.
Avvinghiato al tuo dolore
tu non mi guardi
mentre  frenetiche le tue mani
tormentano il telo.
Danzano gli avvoltoi nel mare nero
delle tue allucinazioni.
Notti eguali a giorni
giorni eguali a notti.
Ho visto le tue labbra sgretolate
aprirsi ad un sorriso.
 No, non era  per me
inetta, sterile ombra
 era per lei  tacita Signora.
Si è distesa sul tuo letto
e t’ha abbracciato.
Fissando le sue orbite senz’occhi
hai ricambiato la sua stretta eterna
e t’ ho perduto.
Dopo eterne clessidre di dolore
sono ancora qui a cercare
tra pieghe della mia  carne viva
il perché del tuo giovane andare.

 
Rispondi al commento:
nefertiti704
nefertiti704 il 23/05/12 alle 17:52 via WEB
Gli orientali lo fanno; pensano alla morte come un accadimento necessario per la reincarnazione; sono stata in India ed o osservato un funerale: era una girandola di colori, le donne tutti in bianco, petali sul vialetto dove sarebbe passato il loro congiunto e musica, tanta musica. Una festa! Per noi questo modo di agire sarebbe impensabile ma certamente il dolore che diventa gioia sarebbe il raggiungimento della serenità totale e non di strazio immerso nel nero cupo...Cari saluti, Mapì
 
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