Nuvole di scrittura

MEMORIA

Nel lucore delle Dolomiti

m’hai attraversato lo sguardo

e  ho cessato d’adorare il sole.

Gong arcano, hai vergato

narcosi di ore logorate.

Confronto rovente

danza esiziale d’attrazione

droga in grado d’inventare

un irripetibile  punto infinito.

Ma i  sogni irretiscono

con adulterate realtà

se è mancato l’ardire

d’amputare sartie  d’affetti.

Nel suono profondo del silenzio

intravedo  la Sega crudele

ma non posso negarTI

ancora  oggi che proseguo sola.

HOMELESS

Tana di cartoni per la tua cruda notte

vecchi giornali posti sopra il cuore.

Nella mente  lirici lemmi

da tendere a sconosciuti  incuranti.

Vita di strada, sotterranea voglia

d’ un ritmo affrancato

dal disgusto esistenziale.

Ricordo amaro della sua bocca rossa

fragola succosa a primavera

falena risucchiata da copertoni accesi

agli orli della via.

Un fiammifero sopra usurati  stracci

fiamma viva che alimenta il sangue.

Strinano nel rogo cincischiati foglietti

con le tue parole, liberi aironi ballerini

in fuga verso il cielo.

Domani di te, di quel che n’è restato

 penseranno

..un altro barbone andato. Pattume. Da guastare.

FUTURO

In lande deserte ho partorito

l’abbraccio con me stessa.

Ho smesso d’attaccare e difendermi,

l’acqua salmastra  m’ha dipinto la pelle

e gioie e dolori  tatuato l’ anima.

Rastrellerò aghi di luna tra la rugiada

ancorandoli  a intense rugate passioni.

Bozzolo nel riverbero ovattato della poesia

raschierò  lo sciabordio di  voci estranee

e nel mio orlo di vita rinascerò  granulo di luce

nell’infinità del cosmo.

UN BREVE SILENZIO

Care Amiche e cari Amici,

dopo un anno in vostra compagnia  ho deciso  di concedermi un periodo breve di silenzio.

Vi ringrazio per avermi accompagnato affettuosamente in questo mio tragitto.

Ho Incontrato persone meravigliose che tutto sono per me fuorché avvilenti 'figurine'.

Con qualcuna/o di Voi ho intrecciato gratificanti rapporti amicali che vanno oltre

il freddo vetro del monitor,  con altre /i  rapporti  gradevoli di conoscenza e di stima.

Quando il silenzio (di cui ho bisogno) mi avrà ri-caricata verrò a sbirciare i vostri Blog e commenterò con

l'entusiasmo che sempre metto per il rispetto che si deve alla scrittura di qualsiasi forma  e contenuto.

Affettuosamente carissimi saluti,  Buona Vita e a presto,

Mapì

MALA-SORTE

Balla la zingara corvina

roteando  il tamburello.

Chicchi di corallo

le frustano i seni.

Agita la  veste

rossa  nuvola  impertinente.

Si blocca, fiammeggia

gli occhi dentro i miei

fremito sotto la pelle

effluvio di stregato  mistero.

Hai atteso mille anni

per essere vista.

Figurante,  mai attrice

nessun ti  donerà

l’invocato applauso…

Danza la zingara

coi  braccialetti d’oro.

Frulla nell’azzurrità

dieci anelli scarlatti

a scacciare della ciclicità

la mala-sorte.