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Il Partito è un uragano denso
di voci flebili e sottili
e alle sue raffiche
crollano i fortilizi del nemico.
La sciagura è sull' uomo solitario,
la sciagura è nell' uomo quando è solo.
L' uomo solo
non è un invincibile guerriero.
Di lui ha ragione il più forte
anche da solo,
hanno ragione i deboli
se si mettono in due. Ma quando
dentro il Partito si uniscono i deboli
di tutta la terra
arrenditi, nemico, muori e giaci.
Il Partito è una mano che ha milioni di dita
strette in un unico pugno.
L' uomo ch' è solo
è una facile preda,
anche se vale
non alzerà una semplice trave,
ne tanto meno una casa a cinque piani.
Ma il Partito è milioni di spalle,
spalle vicine le une alle altre
e queste portano al cielo
le costruzioni del socialismo.
lì Partito è la spina dorsale
della classe operaia.
Il Partito è l' immortalità
del nostro lavoro.
Il Partito è l' unica cosa che non tradisce
Vladimir Majakovskij
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Lode della dialettica
L'ingiustizia oggi cammina con passo sicuro.
Gli oppressori si fondano su diecimila anni.
La violenza garantisce: Com'è, così resterà.
Nessuna voce risuona tranne la voce di chi comanda
e sui mercati lo sfruttamento dice alto: solo ora io comincio.
Ma fra gli oppressi molti dicono ora:
quel che vogliamo, non verrà mai.
Chi ancora è vivo non dica: mai!
Quel che è sicuro non è sicuro.
Com'è, così non resterà.
Quando chi comanda avrà parlato,
parleranno i comandati.
Chi osa dire: mai?
A chi si deve, se dura l'oppressione? A noi.
A chi si deve, se sarà spezzata? Sempre a noi.
Chi viene abbattuto, si alzi!
Chi è perduto, combatta!
Chi ha conosciuto la sua condizione, come lo si potrà fermare?
Perché i vinti di oggi sono i vincitori di domani
e il mai diventa: oggi!
Bertold Brecht
L'oppressione, la disuguglianza sociale, lo sfruttamento, l'umiliazione quotidiana degli oppressi, soggiogati materialmente e psicologicamente dal padrone e dai suoi molteplici caporali (come li chiamava Antonio De Curtis), zitti e mansueti per la necessità di campare, sembrano una legge necessaria ed eterna, sembra una dialettica hegeliana che non lascia spazio alla possibilità di cambiare.
"L'ingiustizia oggi cammina con passo sicuro", gli oppressori non tirano più le fila del politico-fantoccio di turno, sono scesi in campo, sorridono a chi legittimamente li accusa, sicuri dell'impunità, si difendono dicendo soltanto: "è tutta una congiura...non sono stato io...non è vero!"...e la dimostrazione? Usano un linguaggio da bambini per convincere menti talmente inebetite da essere retrocesse nello stadio prelogico.
Regna soltanto l'ingiustizia che viene legittimata e difesa dalla violenza autorizzata, da quelle forze destinate soltanto a mantenere l'ordine che i padroni hanno stabilito.
A chi conviene quest'ordine?
A chi conviene la pax?
A chi conviene il torpore silenzioso degli ultimi 40 anni?
A chi conviene che i vivi restino morti?
Gonzalo
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Lu sceccu
Lu puvireddu porta la catina
Ed iddu picuruni la susteni.
'Mbardatu di la sira a la matina
Di lu mulinu fa lu vani e veni;
Lignati sempri scippa 'nta la schina
Di lu patruni, ca di supra teni;
'Na ritinata avi quannu arragghia,
Un puncicuni s'iddu si gattigghia,
Porta li spichi e si mancia la pagghia,
Avi di lu furmentu la canigghia.
'Cussì è lu povireddu chi travagghia,
Trattatu cu lu lignu e cu la brigghia,
'Nte cannarozza ci àvi la tinagghia,
E 'nta lu saccu la brusca e la strigghia.
E 'nta li spaddi intera la quatrigghia
Di principi, di conti e di prilati,
Chi sucanu lu sangu di li gigghia
Macari a l'orbi e puru a li malati.
'Cussì è fatta sta tinta famigghia,
'Cussì li puvireddi su trattati.
Ignazio Buttitta (poeta dialettale siciliano)
Traduzione:
L'asino
Il poverello porta la catena
E lui pecorone la sostiene.
Bardato dalla sera alla mattina.
Dal mulino fa il va e vieni;
Legnate sempre prende nella schiena.
Dal padrone che tiene sopra;
Una redinata ha quando raglia.
Una pungolata se si gratta,
porta le spighe e si mangia la paglia,
Ha del frumento la crusca.
Cosi è il poveretto che lavora,
Trattato con il legno e con la briglia,
Nella gola ha una tenaglia,
E nel sacco la brusca e la striglia.
E sulle spalle intera la quadriglia
Di principi, di conti e di prelati
Che succhiano il sangue dagli occhi
Magari ai ciechi e pure ai malati.
Così è fatta questa cattiva famiglia
Così i poverelli sono trattati.
Gonzalo:
In Italia, paese modernissimo e tra i più industrializzati del mondo ed adesso anche campione del mondo, muore una media di tre lavoratori al giorno a causa del non rispetto delle norme di sicurezza, delle inadatte condizioni dei luoghi di lavoro, per gli orari di lavoro massacranti. Il lavoro atipico, gallina dalle uova d'oro per i padroni, ha permesso assunzioni senza nessun diritto, rendendo tutti i lavoratori precari con il continuo spettro della scadenza del contratto e con l'automatica disponibilità ad accettare qualsiasi forma di rappporto di lavoro.
1.000 morti l'anno!
Un pensiero carico di dolore e rabbia alle vittime dell'incendio della fabbrica di materassi, donne, nostre madri e nostre sorelle, che per non morire di fame sono morte di lavoro, sono morte per due euro l'ora.
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"Tra tutte le tirannie, una tirannia esercitata per il bene delle sue vittime puo' essere la piu' oppressiva. Puo' essere meglio vivere sotto baroni ladri che sotto onnipotenti ficcanaso morali. La crudelta' del barone puo' ogni tanto sopirsi, la sua cupidigia puo' in qualche misura essere saziata; ma quelli che ci tormentano per il nostro bene, ci tormenteranno senza fine, perche' lo fanno con l'approvazione della propria coscienza."
Clive Staples Lewis da "God in the Dock"
L'Italia sembra proprio essere una colonia dello Stato Vaticano che continua ad influenzare la politica e le scelte dei legislatori. La chiesa pur non esercitando un esplicito potere temporale al di là dei confini del proprio feudo continua ad usare l'arma della minaccia della dannazione, continua, alla stregua di Wanna Marchi e dei venditori di amuleti, ad abusare della credulità popolare.
Il Cardinale Trujillo, presidente del Pontificio consiglio della famiglia, lancia attraverso la rivista di Stato "Famiglia Cristiana" i suoi anatemi verso coloro che direttamente o indirittamente partecipano ad un aborto, minaccia di scomunica anche tutti coloro che fanno esperimenti sulle staminali embrionali, avverte i politici che voteranno leggi sull'aborto e sulla ricerca che non saranno degni dell'Eucarestia.
I preti, neri, porporati o bianchi, non hanno mai smesso di stimolare la superstizione, di toccare il profondo degli uomini colpendoli nella sempiterna paura della morte, dell'ignoto, presumendo di essere i supremi giudici fra verità e falsità, fra premio e dannazione, fra giustizia e ingiustizia.
"L'autentico concetto di peccato viene dalla bibbia. Il cristianesimo offre la soluzione a un problema che esso stesso ha creato! Saresti riconoscente verso una persona che ti ferisce con un coltello per poterti vendere una fasciatura?" Oggi come 1000 anni fà cercano in nome di un libro di favole di tarpare le ali della scienza e del progresso, di incutere quella paura che blocca ogni lucidità di pensiero, quell'arte del ragionamento che dimostrerebbe la falsità dei loro dogmi e delle loro credenze.
Dan Barker da Losing faith in faith.
"Assicura a un uomo che ha un'anima e poi terrorizzalo con storie da comari su cosa gli succedera' dopo, e avrai preso all'amo un pesce, uno schiavo mentale."
Theodore Dreiser.
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Vittorio Emanuele di Savoia è depresso!
Giudici disumani lo hanno costretto a rinchiudersi in un appartamento di lusso del lussuoso quartiere dei Parioli della capitale.
Immagino quest'uomo nelle sue camere climatizzate e zeppe di comfort con lo sguardo spento che svogliatamente si idromassaggia nella sua Iacuzzi, per poi abbandonarsi nel suo letto a baldacchino nelle odiosissime lenzuola di seta.
Pover uomo nel silenzio della sua cella senza il rumore dei suoi video-poker taroccati, senza l'allegrezza di una caccia alla volpe, senza le risa chiassose di povere ragazze dell'est illuse e sfruttate.
Le nostre case sono umide d'inverno e forni d'estate, nostre si fa per dire perchè sono in affitto
Il nostro lavoro è precario e sottopagato e quotidianamente mortifichiamo la nostra dignità e la nostra intelligenza perchè è l'unica possibilità che abbiamo
I nostri salari sono insufficienti e con difficoltà arriviamo a fine mese
Nel nostro stomaco c'è un peso, un'angoscia costante data dall'incertezza di poter sopravvivere che si acutisce quando i problemi si aggravano
NON VIVIAMO, SOPRAVVIVIAMO NELLA COSTANTE PAURA DEL FUTURO.
E VITTORIO EMANUELE DI SAVOIA E' DEPRESSO!
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...che piangeva seduto sulla sella del suo cavallo!
Il membro della P2, l'ubriaco molesto che sparando a caso "forse" uccise un giovane velista con uno dei fucili che trafficava, adesso si scopre essere anche fornitore e protettore di prostitute e fomentatore del gioco d'azzardo.
Non farebbe neanche la felicità di Machiavelli!
Il Principe machiavellico deve avere la "virtù" dell'inganno, deve essere un dissimulatore, un bugiardo, un assassino, un cospiratore, un "minotauro" metà uomo e metà bestia, adattandosi alle situazioni di fatto al solo fine di mantenere saldo il suo potere e forte il suo Stato.
Ma il figlio della "lepre" Alberto quale Stato deve difendere? I mezzi usati sono giustificati da quale fine politico?
Anche Machiavelli gli sputerebbe in faccia.
Noi proletari ereditiamo le colpe dei nostri padri, basta un trisavolo che abbia avuto problemi con la giustizia, spesso spinto a delinquere dalla miseria, per non potere accedere alle pubbliche funzioni.
Il Re invece è nipote di quel Vittorio che nel 1923 non dichiarò lo stato d'assedio permettendo a Mussolini di prendere il potere con una marcia di un gruppo sparuto di camicie nere, sgominabile in un oretta, e gettando l'Italia in un ventennio di persecuzioni, dittatura e la più sanguinosa delle guerre mondiali.
Il padre, re di Maggio, sfuggì dalle sue responsabilità portandosi dietro un immenso tesoro, probabilmente trafugato ai Borboni, e denaro pubblico degli Italiani.
Ecco cosa ha ereditato il reggente...i soldi dei nostri padri!
Naturalmente i suoi compagni di truffe lo hanno fatto rientrare in Italia, in un paese in cui 17 deputati neo-eletti hanno una condanna definitiva e l'ex presidente del consiglio è un pluri - imputato bisognerebbe minimo cambiare la Costituzione ed eleggerlo Presidente della repubblica con poteri da monarca.
Siamo in Italia, tutto si risolverà con i soliti insabbiamenti ed archiviazioni per decorrenza dei termini.
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Wendell P. Bloyd
Cominciarono ad accusarmi di libertinaggio,
non essendoci leggi antiblasfeme.
Poi mi rinchiusero per pazzo,
e qui un infermiere cattolico mi uccise di botte.
La mia colpa fu questa:
dissi che Dio mentì ad Adamo, e gli assegnò
di condurre una vita da scemo,
d'ignorare che al mondo c'è il bene e c'è il male.
E quando Adamo imbrogliò Dio mangiando la mela
e si rese conto della menzogna,
Dio lo scacciò dall'Eden per impedirgli di cogliere
il frutto della vita immortale.
Santo cielo, voi gente assennata,
ecco ciò che Dio stesso ne dice nel Genesi:
"E il Signore Iddio disse: Ecco che l'uomo
è diventato come uno di noi" (un po' d'invidia, vedete)
"a conoscere il bene e il male" (la menzogna che tutto sia bene!);
"e allora perché non allungasse la mano a prendere
anche dell'albero della vita e mangiarne, e non vivesse eterno;
per questo il Signore Iddio lo scacciò dal giardino dell'Eden".
(La ragione per cui io credo che Dio crocifiggesse Suo Figlio,
per uscire da quel brutto pasticcio, è che ciò è proprio degno di Lui).
Edgar Lee Masters
Gonzalo:
Quante volte si insinua in noi il dubbio, quante volte pensiamo che le cose non sono cosi come ce le hanno inculcate e subito siamo etichettati come BLASFEMI!
Ma poco ci importa di essere considerati come loro... e qui risiede l'errore ! Non bisogna bearsi nella propria, vera o presunta, unicità, bisogna rendere manifesta qualsiasi contraddizione, qualsiasi ideologia oppressiva, bisogna tenacemente rendere pubblici i propri dubbi e le proprie riflessioni.
Il DUBBIO è la manifestazione estrinseca che siamo esseri pensanti, senza quello non ci sarebbe stata, e non ci sarà, evoluzione del pensiero, del pensiero libero slegato dalle sovrastrutture che giustificano la struttura oppressiva del potere liberal-cristiano.
Il dubbio ha portato al rogo Giordano Bruno, ha incarcerato per 27 anni Tommaso Campanella, ha costretto Galileo Galilei ad un estenuante processo ed ad una vita di pentimento per aver abiurato, rinnegato la verità.
Vogliono intorpidire le nostre menti con delle certezze che non ci convincono perchè il dubbio ci rende liberi e fa crollare millenni di inganni.
Il cristianesimo romano è la massima espressione del maschilismo, nei secoli ha etichettato la donna nelle maniere più diverse per mantenerla in una condizione di inferiorità, nel medioevo, massima espressione del potere cristiano, hanno detto che le donne ne sanno una più del diavolo (quindi sono ancora più diaboliche), le hanno impedito qualsiasi forma di rivalsa sociale e culturale.
Quelle donne che occupavano posti determinanti nel sistema perchè davano la vita ( ostetriche) o perchè davano la salute (erboriste) vennero perseguitate e bruciate come streghe.
Un sistema di uomini che ha costruito una macchina per annichilire le pretese delle donne.
Purtroppo non è finita!
La chiesa condanna con anatemi e taccia di blasfemia l'autore del "Codice da Vinci", quel romanzo che potrebbe insinuare il DUBBIO:
Forse la donna può avere un ruolo nelle gerarchie ecclesiastiche che non sia quello di monaca o di perpetua?
Forse è più logica la similitudine fra Dio e la donna dato che ambedue danno la vita?
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La vergogna credo sia talmente manifesta che è impossibile negare l'evidenza.
Basta fare un giro veloce in quella che è la fonte di informazione meno censurata (Internet) per accorgersi di quanto non valga la pena accendere la televisione o comprare giornali, per accorgersi della violenta manipolazione delle informazioni mass-mediatiche, della disinformazione come norma di pubblicazione.
In questi ultimi tempi abbiamo assistito ad un processo di crescente allontanamento dalla realtà.
La televisione che aveva come aspetto positivo quello di portare le informazioni nelle case più isolate del mondo togliendo il monopolio alle elìte intellettuali e di potere...adesso è fonte di persuasione, veicolo attraverso il quale costruire una realtà alternativa, un' apparenza di benessere, inebetendo la stragrande maggioranza degli utenti che credono di più a ciò che vedono dalla finestra-schermo che dalla finestra della loro casa.
Ci raccontano la telenovela dell'omicidio Cogne, del processo Marchi, ci appassionano puntata dopo puntata con nuovi risvolti, colpi di scena come nella migliore produzione sud-americana, ci rivelano la presenza di personaggi a sorpresa come nelle migliori commedie plautine, riempiono i palinsesti dei telegiornali con vicende tragiche ma fini a se stesse che coinvolgono la nostra vita soltanto in senso emotivo ma non materiale.
Notizie molto più importanti quindi dei processi che coinvolgono chi ci governa? Di chi con la sua azione ha compromesso e continua, purtroppo, a compromettere la nostra vita materiale?
Ben 17 parlamentari neo-eletti hanno una condanna definitiva, ed in risposta a chi mi ha scritto che la mafia non ha un colore politico dico che 15 sono rappresentanti del centro-destra.
Dico mafia e non semplice criminalità perchè è stato dimostrato che questa, sotto la gestione Provenzano, ha smesso di essere manifesta e stragista, ha capito che il vero affare è la gestione della Sanità e degli appalti per le opere pubbliche, affari che necessitano di autorizzazioni e di assegnazioni da parte di chi governa e si sono attrezzati a mettere l'uomo giusto nel posto giusto.
Il mafioso ha appeso al chiodo la coppola e la lupara e li ha sostituiti con il colletto bianco e la ventiquattrore.
Consiglio ai siciliani che domani andranno a votare per il rinnovo del parlamento siciliano e per il presidente della Regione di togliere dai loro occhi il "velo di Maya" schopenaueriano, di vedere il film-documentario "La mafia è Bianca", documento costruito su atti giudiziari ed intercettazioni della polizia, censurato dall'attuale governatore che, in aggiunta, procede penalmente contro chi in internet denuncia le sue collusioni.
http://www.societacivile.it/focus/articoli_focus/Cuffaro.html
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CAPACI...
Questa parola rievoca in noi siciliani un sentimento di profonda vergogna, si ha l'impressione di essere stati complici, di non avere fatto abbastanza quando era opportuno farlo, di non avere protetto con la collaborazione quei lumi che stavano rischiarando le tenebre della nostra fantastica Sicilia.
La mafia è una "montagna di merda", come diceva il compagno Impastato, che ricopre le nostre coscienze, annichilisce il nostro coraggio ci rende servi e chini e molti la accettano come se fosse un processo necessario, come se fosse una legge inviolabile della natura.
Una strategia collaudata della mafia è quella di far credere che non esiste ma credo che nessun siciliano possa dirlo senza mentire a se stesso.
Il clientelismo è mafia, ce ne accorgiamo quando cerchiamo lavoro e veniamo sorpassati dal raccomandato di turno.
Il voto di scambio è mafia, non votiamo chi ci promette un favore, saremmo suoi clienti quindi servi.
Il silenzio è mafia!
Un Pensiero carico di rabbia e lacrime per Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Pio La Torre, Peppino Impastato, Dalla Chiesa, Placido Rizzotto e tutti i loro collaboratori.
Concludo con una frase che ho letto oggi in uno striscione su un ponte della circonvallazione di Palermo:
"Chiudiamo la Casa delle Libertà...mafiose!"
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L'utopia è considerata un ideale di organizzazione politico-sociale non realizzabile in "nessun luogo" (u-topos), almeno con quest'intento l'hanno teorizzata i diversi utopisti succedutisi nella storia del pensiero e cosi fa comodo pensarla alla cultura ufficiale, quella che da sempre revisiona, pilota e rifunzionalizza i fatti.
Tommaso Campanella teorizzava una "Città del Sole" retta da un filosofo secondo un ideale di Giustizia sociale, una città nelle cui mura fossero dipinte le nozioni che i bambini imparavano giocandovi intorno. Perchè è impossibile costruirla?
Platone pensava ad una città ideale in cui le diverse componenti sociali assolvevano al loro compito di produzione, difesa e governo lasciandosi dirigere dalla razionalità. Dato che l'uomo si ritiene essere un animale razionale perchè non è realizzabile?
Karl Marx teorizzò l'avvento di una società pacifica senza più scontri sociali perchè il potere era legittimamente detenuto da tutti, un sistema senza divisione di classe. Perchè chiamarla utopia se riusciamo perfettamente a pensarla?
Chiamare un sistema utopia è già un etichettarlo come irrealizzabile, quindi è un errore!
Era utopico nel medioevo un sistema con la tripartizione dei poteri, eppure è avvenuto in molti luoghi...era utopico in India sconfiggere senza armi l'occupante inglese eppure Ghandi l'ha fatto...era utopico in Cina desacralizzare l'imperatore e fondare la repubblica, eppure il presidente Mao Tse Tung l'ha fatto.
E' utopia soltanto un ideale che non si ha intenzione di realizzare perchè il mondo è cosi come ognuno di noi lo concepisce, tutto ciò che consideriamo oggettivo non è altro che una convenzione, una visione condivisa dalla maggioranza, una soggettività comunemente accettata e condivisa.
Nulla è irrealizzabile se riusciamo a pensarlo come realizzabile, l'utopia marxista non deve essere più considerata tale, deve essere considerata un progetto.
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Odo soffiare il vento,
fa danzare le piante
ma lo spirito è vuoto, ansimante
cadesse il cielo, la terra gli animali
non lo sento!
Il silenzio, la vita
sempre uguali
come i battiti del cuore
come un funebre lamento
che fa vibrare l'orecchio
penetrante, assillante, perpetuato
come la fame dello squattrinato
come il pensiero del trascorso
con il dolore annesso
che riemerge dall'oblio
con il quesito ripetuto, sempre lo stesso
perchè io?
Intanto s'ingigantisce il dramma della vita
come neve scivolante da un pendio.
Gonzalo
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Quando come un coperchio il cielo pesa
grave e basso sull'anima gemente
in preda a lunghi affanni, e quando versa
su noi, dell'orizzonte tutto il giro
abbracciando, una luce nera triste
più delle notti; e quando si è mutata
la terra in una cella umida, dove
se ne va su pei muri la Speranza
sbattendo la sua timida ala, come
un pipistrello che la testa picchia
su fradici soffitti; e quando imita
la pioggia, nel mostrare le sue strisce
infinite, le sbarre di una vasta
prigione, e quando un popolo silente
di infami ragni tende le sue reti
in fondo ad i cervelli nostri, a un tratto
furiosamente scattano campane,
lanciando verso il cielo un urlo atroce
come spiriti erranti, senza patria,
che si mettano a gemere ostinati.
E lunghi funerali lentamente
senza tamburi sfilano nè musica
dentro l'anima: vinta, la Speranza
piange, e l'atroce Angoscia sul mio cranio
pianta, despota, il suo vessillo nero.
Charles Baudelaire
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E' rimasto un odore tra i canneti:
un misto di sangue e carne, un penetrante
petalo nauseabondo.
Tra le palme da cocco le tombe sono piene
di ossa demolite, di ammutoliti rantoli.
Il delicato satrapo conversa
tra coppe, colletti e cordoni d'oro.
Il piccolo palazzo luccica come un orologio
e le felpate e rapide risate
attraversano a volte i corridoi
e si riuniscono alle voci di morte
e alle bocche azzurre sotterrate di fresco.
Il dolore è celato, simile ad una pianta
il cui seme cade senza tregua al suolo
e fa crescere al buio le grandi foglie cieche.
L'odio si è formato squama su squama,
colpo su colpo, nell'acqua terribile della palude,
con un muso pieno di melma e di silenzio.
Pablo Neruda.
Mi permetto un commento:
I Dittatori sotterrano, insabbiano e godenti dell'impunità sorridono tra i corridoi dei loro palazzi luccicanti.
Gli oppressi parlanti tacciono ormai sotterrati, esalando dalle loro tombe un lezzo nauseabondo per ricordare ai viventi il loro sacrificio. I viventi taciturni ignorano quel lezzo intorpiditi dalla loro vigliaccheria, schiacciano in fondo al petto la loro rabbia che, squama su squama, cresce.
Oggi i dittatori non deportano, non giustiziano pubblicamente, non rastrellano gli oppositori ma ugualmente modificano le leggi, restano impuniti, si arricchiscono facendo impoverire e gettando nella disperazione il popolo, ridono nelle loro ville e nei loro palazzi "tra coppe, colletti e cordoni d'oro".
Gonzalo.
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Leggendo i blog che si sono occupati del ricordo del 25 Aprile nel suo significato autentico di festa della liberazione dal nazi-fascismo ho notato, in alcune risposte agli articoli, una radicata ignoranza storica di alcuni utenti che sostengono che la resistenza vedeva tra le sue fila molti socialisti.
Infatti è vero!
La loro confusione, innocente o colpevole, è data dall'assimilazione fra l'ala massimalista del partito fondato da Filippo Turati(i partigiani socialisti) e il socialismo di Bettino Craxi. Il Partito Socialista originario era autenticamente marxista e, nella sua ala massimalista, addirittura rivoluzionario, si oppose alle guerre imperialiste, fu neutralista nella prima guerra mondiale e, nella persona di Turati, si rifiuto di partecipare al governo liberal-borghese di Giovanni Giolitti.
Il Partito socialista post-bellico ha favorito l'arricchimento dei capitalisti italiani, ha interpretato il Welfare-State come assistenza economica alla grande industria italiana, ha fatto della corruzione e del voto di scambio una prassi politica.
Il socialismo di Turati non era massimalista ma riformista, ciò non gli ha impedito di attuare una prassi politica a favore delle masse operaie e contadine all'interno delle istituzioni.
Smettiamola quindi di confondere i compagni con i reazionari solo perchè si è letto di sfuggita in qualche manuale il termine socialista tra le fila della Resistenza.
Lode ai compagni comunisti e socialisti morti per permettermi e per permetterci di esprimere liberamente, e gradirei consapevolmente, la nostra opinione.
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Una tecnica ormai testata dei padroni e dei loro intellettualoidi leccaculo è quella di far perdere significato alle giornate della memoria, rifunzionalizzandole, quindi attribuendo un significato più banale e meno pericoloso per i loro interessi.
Tutti noi abbiamo, ad esempio, assistito alla commercializzazione della figura del comandande Ernesto Guevara della Serna: nell'immaginario pubblico si è persa l'immagine del rivoluzionario di professione che combatteva con il cuore e con il fucile ed è stato trasformato in un logo per magliettine e gadget.
Il 25 Aprile ha avuto, per nostra sfortuna, la sorte di cadere a ridosso della Pasqua ed in un periodo dell'anno in cui il sole più caldo e il cielo più azzurro attraggono i fans delle veline e dei calciatori in corsa per avere in anticipo l'abbronzatura che fa tanto chic e tanto trend. Si assiste ad orde di ragazze in top e ragazzi più o meno palestrati con i capelli sfilacciati, inebetiti dai modelli di bellezza mass-mediatici, che si accalcano nelle località balneari senza la consapevolezza che le loro libertà, i loro diritti sono il risultanto del sangue partigiano e popolare.
Il simbolo che meglio esprime il significato del 25 Aprile è Piazzale Loreto, l'immagine della rabbia popolare che dopo almeno due decenni di oppressione e persecuzione si libera i una violenza di reazione, quindi non fine a se stessa, soltanto come reazione alla violenza subìta. Pochi sanno che Piazzale Loreto non fu scelto a caso per l'esposizione dei cadaveri degli aguzzini, in quel piazzale i nazi-fascisti gettavano i cadaveri delle famiglie innocenti dei partigiani, uccise per ritorsione.
Questo era il periodo detto dei "cadaveri in piazza".
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Cari amici, vorrei riflettere con chi volesse arricchirmi della sua esperienza e dei suoi ragionamenti della necessità della direzione di un partito realmente comunista per la realizzazione di una politica comune. Sono un intellettuale per il solo fatto che con l'intelletto mi guadagno da vivere (da precario!) e come molti sono rimasto sempre profondamente deluso dalla sinistra parlamentare, tanto da avere nel tempo assunto posizione anarchiche, poi tralasciate per l'impressione di degenerare troppo nell'egoismo intellettuale e fattuale. Condivido la posizione pasoliniana dell'intellettuale al servizio delle masse, perchè la cultura accademica e d'èlite è ciò che di più sterile si possa concepire.
La mia posizione è strettamente leninista, Lenin, a mio parere giustamente, sostenne nelle tesi di Aprile che non si può contare nella spontaneità delle masse, perchè i soggetti non tendono al socialismo ma alla proprietà privata, quindi i proletari tendono alla piccola borghesia!Quindi necessita il partito!
Attualizzando senza forzature le tesi leniniste, oggi viviamo in un contesto socio-economico fortemente precarizzato, viviamo tutti la paura del futuro che esorcizziamo ammutolendo la nostra coscienza, svilendo le nostre capacità ed accettando lo sfruttamento legalizzato dei contratti atipici. Ognuno di noi tende, io credo per necessità, all'accaparramento del contratto, all'ascesi sociale e all'accumulazione di averi per difendersi e per sopravvivere in questo sistema studiato ed applicato dalla solita, infame logica padronale.
Quindi tendiamo al socialismo?
E se ci fosse un partito che, forte del potere datogli dal nostro consenso, agisse per i nostri interessi, come Forza Italia fa da 10 anni per i padroni?
Mi scuso per i termini massa, proletariato e padroni...mi hanno già accusato di essere obsoleto e nostalgico...ma qui non stiamo facendo filologia!
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