Creato da rteo1 il 25/10/2008
filo aperto con tutti coloro che s'interrogano sull'organizzazione politica della società e che sognano una democrazia sul modello della Grecia classica

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LA CECITÀ DEI POLITICI E L’IGNAVIA DEI CITTADINI

Post n°755 pubblicato il 25 Maggio 2015 da rteo1

LA CECITÀ DEI POLITICI E L’IGNAVIA DEI CITTADINI

Non c’è peggior guida politica per un popolo che quella affidata a coloro che non conoscono le carte nautiche e che confidano di poter viaggiare “a vista” pur essendo affetti da “cecità politica”. I palazzi della politica stanno ormai bruciando e nessuno sembra farci caso, perché tutti sono presi dal desiderio di dividersi le briciole di ciò che rimane del governo delle comunità. Tra alcuni giorni molti elettori si recheranno alle urne per rinnovare il Consigli regionali (sette) e nelle liste presentate figurano molti “impresentabili” che a dire di qualche politico creano perfino imbarazzo. I cittadini ben sanno che nessuno (o quasi) di coloro che “sono scesi in campo” è animato dall’intento di operare per il bene collettivo ma è soltanto alla ricerca del proprio benessere personale (e di qualche amico fidato). La Grecia è sull’orlo del fallimento e tutti pensano che sia soltanto un problema suo, mentre in realtà è sul banco degli accusati un intero sistema di gestione della cosa pubblica, e l’Italia è in testa a questa classifica di “bancarottieri”. Eppure in Italia molti si definiscono “padri nobili” e si osannano i “padri della patria” quando invece dovrebbero essere rimossi, anche dall’immaginario collettivo, perché hanno consegnato alle giovani generazioni 100 miliardi di interessi da pagare ogni anno con un debito pubblico di 2184 miliardi (che in vecchie lire sono circa 4.386.000.000.000.0000.). A causa di questo debito “mostruoso” molti stati esteri (Cina in testa) stanno acquistando a piene mani il patrimonio degli italiani e prima o poi questi saranno tutti loro chiavi non avendo più nulla da vendere, neppure il territorio nazionale.

Eppure c’è ancora qualche possibilità per correre ai ripari prima che la nave si schianti contro l’iceberg, colando a picco con tutti i suoi passeggeri ignari (il popolino).

Non sarò io a dare ora le soluzioni, ma ognuno cominci a pensare perché nei momenti drammatici è inevitabile collegare il cervello perché nessuno è fuori dal naufragio e l'ignavia di certo non assolve ma aggrava la condanna.

http://www.lafeltrinelli.it/ebook/russo-teodoro/riforma-bicameralismo-paritario/9788891095244


 
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Commenti al Post:
terry_136
terry_136 il 25/05/15 alle 11:32 via WEB
|| L'unica arma che il popolo avrebbe sarebbe il voto, ma pure quello viene sprecato || è vero che c'è una grande astensione, ma sai che gliene frega ai ns. politici, tanto con il voto di scambio hanno la garanzia di vincere e quindi di governare || una mia amara constatazione: ad un Paese ignorante e disinteressato è più facile metterlo nel dietro che in testa || ciao Terry
(Rispondi)
 
rteo1
rteo1 il 25/05/15 alle 12:39 via WEB
Mi dispiace disilluderti ma il voto, ovverosia il "suffragio universale", è stato una grossa bufala! Se tu approfondisci l'ordinamento, sin dalle sue origini, e poi, magari, se ti va, spazi un tantino indietro nel tempo, giungi inevitabilmente alla conclusione che aver scritto nella Costituzione che "Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne che hanno compiuto la maggiore età" (art.48, 1° co. della Carta)senza garantire il rapporto proporzionale di rappresentanza nella democrazia indiretta ha avuto l'effetto di aver consentito l'esproprio di tale voto lasciando alle leggi elettorali il compito di disciplinarne gli effetti.E così,oggi, col premio di maggioranza a prescindere dal rapporto dei voti rispetto alla totalità degli aventi diritto al voto (e non soltanto riguardo ai votanti: il 40% rispetto al 50% dei votanti è soltanto il 20% del totale, anche se non lo si può dire, perchè il leader del PD ti massacra),i capilista bloccati e altre amenità, hanno reso del tutto ininfluente la volontà generale dei cittadini.
(Rispondi)
 
 
terry_136
terry_136 il 25/05/15 alle 16:37 via WEB
|| Lo so, infatti il fiorentino si spaccia per vincente con il 41% || in realtà ha preso solamente il 20% degli aventi diritto || può prendere anche il 100% se a votare ci va uno solo e vota Pd || quindi secondo Te quale alternativa abbiamo? || Terry
(Rispondi)
 
 
 
rteo1
rteo1 il 25/05/15 alle 20:09 via WEB
Quesito inquietante, ma ci proverò a dare una risposta, seppur sintetica.Platone, che amava cimentarsi nell'elaborazione degli Stati ideali, sosteneva che per relizzare il migliore Stato occorresse fondarlo daccapo perchè qualsiasi intervento su uno Stato già esistente non avrebbe mai garantito un buon risultato. E allora ? Penso ad un modello che si fondi sull'idea della comunità, dove l'eguaglianza non sia soltanto un principio formale, e dove la ricchezza sia equamente distribuita perchè qualsiasi lavoro o funzione hanno tutti la stessa dignità e concorrono all'unico fine: il benessere collettivo. Chi ha un'idea diversa non ha l'idea della comunità per cui non può farne parte. La comunità sociale se non è comunità non può essere Stato. E' soltanto una organizzazione che serve a riconoscere mediante i diritti dei privilegi ad alcuni in danno di altri (i più deboli).
(Rispondi)
Coralie.fr
Coralie.fr il 26/05/15 alle 13:07 via WEB
Buongiorno, un esempio di cio' che dici è proprio l'impreparatezza a gestire l'avanzata del ddl da parte di tutta la scuola...io sono lontana ma arrivano i colpi assestati quotidianamente dal governo a tutto il corpo insegnanti!
(Come stai?)
(Rispondi)
 
rteo1
rteo1 il 26/05/15 alle 13:47 via WEB
Io credo che per risolvere un problema sia necessario prima comprenderlo. Nel caso della scuola, che comunque non può essere isolata dal contesto generale,occorre stabilire quale sia il fine assegnatole. Questo, poi, va collocato nel regime politico di riferimento, che, salvo sorprese, al momento è quello repubblicano e democratico. Non è privo di rilevanza il regime di governo dello Stato, perchè è questo che dà il senso alle attività dei cittadini e degli organismi (tra cui la scuola) e le orienta verso il bene collettivo.Il governo sta assumendo comportamenti e azioni che si stanno allontanando dalla democrazia, che vuol dire partecipazione e non decisioni solitarie, verticistiche e autoriatarie, come, ad es., la legge elettorale, la riforma del bicameralismo paritario - su cui ho pubblicato un ebook per i giovani, a prezzo simbolico -, la scuola,col preside-sceriffo, ecc.. Purtroppo sono i tempi che corrono, e i nazionalismi che si stanno infiammando, nonchè gli euroscettici che crescono a vista d'occhio, ne sono la prova. Personalmente continuo a stimolare le coscienze di quei pochi che hanno la ventura di imbattersi nella mia persona, o in questo blog. So bene che i romanzi e le poesie danno meno grattacapi ma per me ora conta di più chiamare tutti al senso di responsabilità. Impresa inutile ? Non importa; non saprei fare altro. Lieto, infine, di leggere il tuo commento e di rilevare la tua permanente vivacità intellettuale.
(Rispondi)
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