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Tormenti e riflessioni d'un giovane Aracnide.

Post n°96 pubblicato il 11 Febbraio 2012 da stradeperdute2
 

 

 

 

Lo Sapevate che ?!?

 

...Nel Cuneese esiste un paese di nome Neive?

(quesito valido solo x zona di Roma e dintorni)

 

 

Rema rema, dolce dolce lungo la corrente, la vita è solo un sogno che svanisce lentamente...

 

(Antico canto gaelico intonato lungo le sponde del Lago Loch Ness.)

 

 

stradeperdute2

 

 

 

Tormenti e riflessioni d'un giovane Aracnide.

 

(Scrivo per diletto e ri - leggo per disperazione, fatelo anche voi, unitevi a me ed alla mia disperazione...)

 

 

Dicembre dell'Anno del Signore 2011.

 

Vabbè, mi trovavo su questa (dannata) panchina nella zona più interna del parco, quella tanto per capirci, ritenuta dai più - non so se a torto o ragione - maggiormente pericolosa.

Effettivamente venivo spesso avvicinato da tipi alquanto strani, generalmente incappucciati che con aria di cospirazione condivisa da pochi eletti mi offrivano non meglio definiti viaggi low cost.

Ma non avevano tuttavia davvero l'aria d'essere nel ramo dell'industria del viaggio a scopo di diporto.

A me, personalmente non davano alcun fastidio, anzi, mi tenevano compagnia e di quando in quando suscitavano la mia curiosità per via delle storie invero folcloristiche che mi narravano.

 

Comunque, era un tardo pomeriggio di dicembre e su quella panchina faceva, come ben potete immaginare, un freddo cane.

 

Mi ero equipaggiato per la bisogna con abiti pesanti distribuiti su più strati del mio corpaccione e avevo il capo circondato di passamontagna cappucci berretti con visiera e altre diavolerie.

Stavo chino come un orso compilando la mia rivista d'enigmistica preferita ed ero alle pagine finali, quelle più complicate, tanto per capirci.

Procedevo abbastanza spedito, aiutato parte dai miei rudimenti classici, parte da una strana concitazione interna che mi aveva come catturato, come trasceso.

 

Incupiva torno torno e ricordo che scioccamente pensai che se per via delle mia subitanea concitazione mi fosse colta inderogabile, quanto improvvisa defecatio vespertina, avrei potuto, col favore delle tenebre incipienti farla lì. Proprio dietro la panchina.

Al massimo ritenevo alto il rischio dato dalla temperatura siberiana, che avrebbe all'istante indurito a livello di calcestruzzo da costruzioni la materia espulsa, riducendo in stato ancor più pietoso le mie non già propriamente carine emorroidi.

Mentre per la rimozione delle scorie non c'era problema. Avrei chiesto ad uno dei tanti proprietari di cani che si aggiravano li attorno. Mi sarei fatto prestare una paletta - con sacchetto contenitore all'uopo predisposto da uno di loro e ciao.

 

Bhè, mentre la mia mente era oziosamente assorbita in questi dettagli, puntai con la penna un ben strano numero della casella del mio cruciverba.

Insomma, dopo il 5 verticale, veniva il 666 !!!

 

Ricordo che mi incazzai tantissimo. Chi mi conosce bene sa che sono una persona buona ed educata, ma non amo per nulla gli imprevisti. Siano pure dettagli di poco conto, come questo.

 

...Che poi a ben guardare avevo già pensato per ben due volte di fila il sostantivo "dettagli" e come si sa è proprio il diavolo che si nasconde nei dettagli.

Inoltre il numero...666, pareva non lasciare spazio ad alcun dubbio in proposito.

Crollai il capo con forza ignorando del tutto la mia considerazione e lessi il quesito del 666 verticale; cinque lettere. Diceva: " Conoscenza trascendentale."

Meditai un attimo, poi una voce che non conoscevo, ancor più cavernosa della mia, dal mio interno con la forza del tuono rispose: "Gno - si".

Ci fu come uno sfrigolio seguito da un contrasto termico, accompagnato da una specie di vortice di energia bio - elettrica.

 

Ed Egli comparve, o meglio, si manifestò...

 

Un essere di nero vestito, incappucciato pure lui, stazionava ora proprio lì, accanto al sottoscritto.

O per meglio dire non stazionava nel senso comune del termine, come tutti, semplicemente seduto, più o meno composto. Ma rimaneva leggermente sollevato dalla seduta della panchina come se sotto la felpa che indossava avesse avuto le ali e le assi della stessa anziché essere gelate fossero state di brace e gli avessero scottato le chiappe infernali.

Per di più, lo potevo osservare chiaramente solo con la veduta periferica, o se volete con la coda dell'occhio. Quando voltavo il capo e cercavo di guardarlo inquadrandolo frontalmente nella sua interezza, la sua figura puntualmente sfuocava, e questo cominciò a darmi seriamente sui nervi.

Biascicava continuamente qualcosa con in aggiunta una sorta di rumore di sottofondo che stava nella gamma di frequenza fra un ronzio e un brusio distante, minaccioso, pericoloso, come un terremoto in procinto di abbattersi da un momento all'altro.

 

Mi aveva anche suggerito la soluzione al quesito del cruciverba senza richiesta da parte mia.

 

Insomma, lo avrete di sicuro compreso miei cari lettori: avrei preso molto volentieri quel tipo a calci in culo, ma, data la fama che lo precedeva non mi sembrava essere una buona idea.

Effettivamente devo dire che nonostante io non sia una persona molto impressionabile, non aveva un aspetto nel suo insieme particolarmente rassicurante.

Anzi. Dava francamente l'idea che a farlo incazzare non sarebbe stato uno spettacolo bello da vedere.

 

Stemmo per un po' lì senza che accadesse granchè. Poi fece lui la prima mossa, estrasse la sigaretta senza usare le mani, per cui la sigaretta volteggiò attorno proveniente dal suo taschino e si accese tramite contatto con il suo avambraccio senza usare acciarino.

Principiò a tirar boccate ma non si capiva dove andasse a finire il fumo e nemmeno dove volesse andar a parare lui stesso, alla fine.

 

Stavo seriamente prendendo in considerazione l'ipotesi di aver incontrato un diavolo. Che già di per sé stesso non era un evento che si potesse dire esattamente così comune; in più averne incontrato uno pirla era veramente da iscrizione nell'albo dei guinness dei primati.

 

Poi il fumo ricomparve sotto forma di cerchi, che successivamente diventarono vignette all'interno delle quali magicamente disegnava parole.

Conversare con lui era come leggere i miei amati fumetti dell'infanzia...infatti si sa, il diavolo colpisce laddove abitano le umane debolezze...e infatti fui puntualmente smentito ancora una volta: il fumo che componeva frasi diventò simile a didascalie di film sottotitolati e cominciò a scorrere a velocità decisamente troppo sostenuta perchè riuscissi ad attribuire ad esse significati di senso compiuto.

Inoltre presero a formarsi frasi in lingue scarsamente praticabili ai non iniziati. Sanscrito? Aramaico? Antico Egitto? Ebraico? Il solito porco vizio delle divinità, ancorchè diaboliche, come in questo caso, di esprimersi per enigmi.

Dopo non so se fu il freddo o la noia dovuta alla non comprensione dei messaggi o ancora la mia dabbenaggine più semplicemente; una sorta di torpore invincibile mi colse.

 

Mi svegliai che era notte fonda, mezzo congelato, circondato da poliziotti che con prudenza mi frugavano fra sfollagente e mani guantate. Di quando in quando il fascio luminoso delle loro torce indagava il mio sguardo, ma sono convinto che il verde fondale dei miei occhi fosse per essi imperscrutabile alla stessa stregua dei sottotitoli di prima per me...

 

Mi ri - svegliai e adesso ero nell'interno color azzurrino della mia camera, steso sul letto. Le tempie mi pulsavano appena, il dolore non era dolore vero e proprio ma forse solo una sensazione somigliante ad esso, tuttavia sopportabile.

Mi tirai su nel solito stato semi - confusionale che mi era proprio ogni qualvolta mi capitava, come in questa occasione, di aver dormito troppo a lungo.

Ciabattai, strascicando i piedi fino alla finestra e fu allora che nel cielo greve di neve, ammantato d'oscurità, lo vidi: un lampo breve e passeggero come una coda splendente di cometa, illuminò con la sua luce di conoscenza la volta del cielo. ( O si trattò solo della volta stretta della mia mente) ?

Comunque, in fondo a quella luce, ne sono quasi sicuro, avvistai una figura più scura. Andava come al traino di quel carro celeste, ma riluceva a suo modo, al contrario. Un po' come quando per dar maggior risalto ad una frase che desideriamo mettere in evidenza scriviamo usando il grassetto e i caratteri si distinguono divenendo più neri del contesto...

 

Mi parve una figura che avevo già visto da qualche parte.

Diversamente dalle altre la potevo osservare meglio se la guardavo con la coda dell'occhio; frontalmente sfuocava, non so proprio dirvi il perchè...

 

stradeperdute2

 

 

Appuntamento fra qualche giorno, con un nuovo sogno...ciao.




 

 

 
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satanona
satanona il 21/02/12 alle 01:25 via WEB
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