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singolare femminile

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SCUSA MA TI CHIAMO AMò

Su 100 uomini tra i 35 e i 50 anni residenti nella capitale, 50 non credono più nell’ammore . Su 100 ragazze fra i 17 e i 25 anni che masticano la gomma a bocca aperta, tutte hanno voglia di innamorarsi . 30 uomini su 100 sperano di vivere una nuova avventura . 50 ragazze su 100 hanno paura . Solo un uomo crede ancora nell’ammore . Solo una ragazza ha veramente il coraggio di innamorarsi . Girato nelle borgate di una Roma ad alta densità di polveri sottili, polacchi ai semafori e motorini truccati, questo sarà il film più romantico di tutto il vostro 2009. “Ho deciso…scusa ma ti chiamo amò… Va bene amò?” “Ke hai fatto?? Si ce provi te parkeggio e mani in faccia sa! Ma anvedi sta squinzia!!”

AMMMORE A PRIMA VISTA

Nella Palemmo degli anni 50, la donna piu bella della città (wait) e un maturo picciotto (Don Tri_vella) vivono la loro travolgente storia d'ammore. Quest'ultimo però, soffocato dalla Gelosia, non le permetteva mai di girare per strada senza la sua presenza e quella del suo fido scagnozzo (Il carabbbiniere) !

" Femmina sveggognata, copriti la caviglia e sguaddo basso aah! E voi che avete da guaddare? Mia je !!"

Con le musiche del grande poeta dell'ammmore Julio Picciotto Iglesias , un'autentica storia d'altri tempi che vi terrà con la coppola sulla testa..ehm..con il fiato sul collo...fiato di cassata !!!

TRI_VENTURA

Sconvolto per non essere riuscito a salvare un procione dal transessualismo nonostante il regalo del singolo “Luca era gay” di Povia , l’acchiappa animali Tri_Ventura si ritira a vita meditativa sui monti tibetani . Il suo però è l’unico cellulare che anche a 7000 metri di altezza riesce ad attaccarsi al ripetitore della Wind ed essere sempre raggiungibile , e così, una bella mattina, una di quelle che non hanno nulla di più, nulla di meno delle altre mattine (oh , ‘sta frase devo dire che fa sempre il suo porco effetto…oink !) la suoneria dei Tre porcellini gli consegna la chiamata per una nuova missione : fermare il traffico clandestino di organi delle giraffe messo su dalla spietata banda dei licaoni in uno sperduto villaggio africano. Il nostro beniamino questa volta avrà un bel da fare , considerando soprattutto che le montagne sono molto più facili da scalare piuttosto che da ridiscendere !!!

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Dimmi che gelato mangi e ti dirò chi sei

Post n°144 pubblicato il 15 Marzo 2009 da wait.andstay

Tag: gelato, psicologia

***

Pochi giorni ancora ci separano dall’inizio ufficiale della primavera , ma da lì alla calda stagione il passo è pressoché breve, e le mie papille gustative già hanno preparato striscioni da stadio con su scritto la parola Gelato !!! Vi è venuta un po’ di acquolina anche a voi eh vecchi bavosetti che non siete altro ?!?!?

Ma non crediate che mangiarsi un gelato sia un godimento tutto nostro, poiché può rivelare grandi cose sulla nostra personalità .

La psicologa Viviana Finestrella, esperta in tematiche nutrizionali, ha redatto una classificazione dei vari comportamenti relativi alla scelta di un tipo particolare di gelato, dal titolo Dimmi che gelato mangi e ti dirò chi sei. Questo è quanto ne è emerso:

Il cono con cialda è scelto da chi predilige un’esperienza sensoriale completa non negandosi nulla, contando sulla sicurezza di un appagamento finale. Chi mangia il cono di solito è un tipo voglioso .

Lo stecco: a prima vista chi mangia questo tipo di gelato è una persona intraprendente. In realtà è un insicuro, ha bisogno che rimanga qualcosa di tangibile, lo stecco appunto, con cui giocare o anche solo da tenere in bocca .

Il ghiacciolo: si addice ad una personalità effimera e indipendente, preferisce un piacere da gustare immediatamente. Questo tipo di persona tollera poco la frustrazione dell’attesa .

Il biscotto è per chi ha bisogno di grande rassicurazione. È quasi la merenda preparata dalla mamma: il biscotto rimanda al bisogno di un surplus di nutrimento affettivo .

La coppetta: scelta di solito dai tipi più controllati e misurati. È il formato preferito da chi non riesce a lasciarsi andare fino in fondo e concedersi un piacere (che a volte “sporca” le mani o i vestiti), e da chi deve mantenere le buone maniere, anche con se stesso .

Le praline: sinonimo di personalità moderna. Si tratta infatti di una scelta mordi e fuggi, caratteristica dei nostri tempi. È il gelato di chi ama portarsi una scorta di benessere, un piacere più piccolo, non dilagante, ma ripetuto nel tempo .

Non solo la scelta, ma anche il modo di gustare il gelato è uno specchio della personalità, come spiega il professor Alessandro Amadori, psicologo: “Ci sono quattro possibili modi di mangiare il gelato: leccando, succhiando, a morsi, a morsetti. Chi mangia il gelato leccando è una persona che ama la vita sociale, che partecipa molto volentieri ai contesti sociali e ama conoscere gente nuova. È la modalità degli ottimisti . Succhiare è una forma più ‘infantile’ di leccare: chi mangia il gelato così probabilmente è una persona molto orientata ai legami affettivi intensi, quasi simbiotici . Chi invece consuma il gelato a morsetti tende ad essere una persona attenta, che non ama prendere decisioni affrettate e prevalentemente riflessiva . Chi, infine, mangia il gelato a grandi morsi è una persona testarda, che vuole decidere di testa propria, che ama lavorare e che è tendenzialmente molto sincera ”.