L’ELETTORATO M5S COLTO DA DELUSIONE

SCRITTO A BENEFICIO DEELLA CGIL SPI IL 15 MARZO QUANDO LE TRATTATIVE PER LA FORMAZIONE DI UN GOVERNO ERANO APPENA INIZIATE SEMBRA ACQUISTARE MAGGIORE CREDIBILITA’ OGGI 10/4

Va premesso che la delusione dei  5S anticipata nel Titolo non vuole essere un auspicio e  neppure una vaga speranza, che se così fosse, non sarebbe in ogni caso giornalisticamente corretto, ne tanto meno un  commendevole intervento in un travaglio presumibilmente logorante. Intanto occorre chiarire che ci si trova probabilmente alla vigilia di un non impossibile parziale sfaldamento dell’elettorato del M5S per le ragioni, non tutte così evidenti, che occorre esaminare e capire. Il Sindacato, in particolare la CGIL, dovrebbe astenersi dal rovistare, spinta da una sorta di contrappasso, nella ferita aperta dei dirigenti M5S e dei loro elettori più avvertiti per un dopo elezioni quasi vittorioso, ma decisamente infruttuoso sul terreno delle riforme promesse e quantomeno rinviate, appare probabile, a dopo un altra defatigante campagna elettorale nel 2019, contemporaneamente a quella per le Europee e all’altra assai coinvolgente amministrativa di molti Comuni. Si può argomentare che il Sindacato, tutte le Confederazioni unite nel momento difficile, dovrebbe sentire proprio il compito che la Croce Rossa e le altre P.A. Benemerite dell’Assistenza e del Volontariato hanno in vista di un cantiere che sta crollando e, se va bene, trovando solo feriti lievi.

Il Sindacato, si sa dovrebbe rinnovarsi per avere, tra gli altri, anche il compito di istruire, di fare fronte ad un fenomeno di analfabetismo funzionale (si legga l’articolo che precede questo) che rende i suoi iscritti, oltre che l’elettorato italiano tutto, esposti seriamente alla percezione delle promesse elettorali più incredibili e impossibili da realizzare, come fossero riforme dietro l’angolo. Lo sfaldamento, la sua perdita di credibilità di un Partito è fenomeno già visto in Italia; basti pensare a quello del PCI dopo la caduta dei Regimi Comunisti dell’Est e quello, meno drammatico della DC dopo la stagione di Mani Pulite e l’avvento della seconda Repubblica.. Rispetto sia al PCI che alla DC, il M5S ha però caratteristiche strutturali e organizzative assai diverse. Per non sottolineare il reiterato, ostinato rifiuto di una qualche ideologia da parte dei 5S  che sconfina quasi nella pragmatica, incredibile assenza di un qualsiasi ideale, che non sia l’onestà nella gestione delle cose pubbliche.

Il Sindacato tiene invece legati nella sua lunga storia alcuni grandi ideali: di libertà, di socialismo democratico, di uguaglianza, did cattolicesimo progressista che lo rendono decisamente disponibile a svolgere un ruolo di intermediazione decisivo soprattutto a favore delle classi più deboli  della popolazione, dei lavoratori dei disoccupati, dei pensionati. Tale disponibilità va affinata in relazione alle grandi evoluzioni tecnologiche in atto in una società globalizzata nella quale il lavoro muta la sua incidenza nel processo produttivo.

Gran parte dell’elettorato del M5S, escludendo la percentuale di elettori alla prima esperienza, è venuto dalla così detta Sinistra, evidentemente deluso dal PD e non sentendosi rappresentato dalle formazioni all’estrema dell’arco costituzionale. Di fronte all’ottimo risultato conseguito, insufficiente però alla formazione autonoma del Governo, il M5S ha pressoché l’obbligo di cercare quelle alleanze che aveva in linea di principio rifiutato ed escluso. Una questione non secondaria che sembra ritorcersi conto i 5S è che,  durante la campagna elettorale, la sua piattaforma programmatica ha prospettato progetti ed iniziative categoriche ed interessanti, ma di difficilissima realizzazione, dovendo avere riguardo alle scarse disponibilità dell’Erario, tra l’altro gravato da un enorme debito pubblico in continuo aumento. Per il vero tutti i Partiti, e in particolare la Destra Berlusco-Salviniana, non si sono certo tirati indietro nel promettere (p.e. canc. L. Fornero)  e questa circostanza potrebbe teoricamente tranquillizzare il M5S.

Sennonché,  secondo un’ opinione molto  diffusa e decisamente credibile, l’elettorato dei M5S ha acquisito una diversa sensibilità nel valutare la politica, quella delle promesse e quella dei problemi da risolvere, una sensibilità appunto pragmatica accentuata che non persona scarti e dimenticanze. Il M5S sembra punti il dito sempre contro i vitalizi, un buon cavallo di battaglia, molto sfruttato, con qualche loro inciampo, che sta però perdendo interesse per il grande pubblico, percepito al fine come scelta personale di tizio e caio, indipendentemente dalla normativa vigente. La situazione di stallo (posizione che impedisce ad uno dei giocatori di  scacchi di muovere per non esporre il Re a minaccia ) determinatasi, soprattutto tra M5S e Coalizione di Destra, non aiuta i 5S perché, ci si sforzi di cogliere un sottile particolare, sembra aver bisogno subito di qualche riforma nel campo sociale: per esempio il sussidio generalizzato, un intervento correttivo in materia pensionistica, sicurezza sul lavoro, lavoro precario, magari ciascuna di queste iniziative in misura limitata secondo le disponibilità, ma subito. Il popolo di FI, Lega, Fratelli d’Italia e PD non sente certamente l’urgenza delle misure popolari: la plat-taz,  la nuova avventurosa imposizione diretta proposta, a quanto pare dalla Lega, è bene per tutti che resti in attesa di tempi migliori e di opportuni approfondimenti.

In questa fase di incontri, trattative, sollecitazioni del Colle che si preannuncia piuttosto lunga, il fattore tempo gioca a favore della Coalizione di Destra e della Lega. Certo non a vantaggio del PD autoesclusosi per il momento.

Va considerato che in questo quadro piuttosto deludente della politica nazionale il Sindacato della CGIL , incamminato verso un importante congresso, dando prova di maturità anche a chi ha pensato di relegarlo in un angolo perché buono solo ad organizzare qualche sciopero e a partecipare alle solenni esequie di operai e tecnici morti tragicamente sul lavoro. I Sindacati devono trovare  un terreno di unità considerando che tra i loro iscritti vi sono diverse sensibilità e diversi orientamenti ideali, ma una comune volontà di aggregazione del mondo del lavoro intorno a principi di cristiana uguaglianza.

CB  SPI Busalla

L’ELETTORATO M5S COLTO DA DELUSIONEultima modifica: 2018-04-10T18:29:30+02:00da balbicarmelo