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 Disforia-di-genere-ovvero-appartenere-al-sesso-sbagliato
all’interno del convegno Orientamenti sessuali e web un relatore come esercizio divertito e divertente, di stile possibile,  alla maniera degli esercizi di stile di Quineau ripresi da Eco, si è definito esperto di frocerie inutile dire per sottolineare una delle offese discriminanti più ricorrenti e anche il grande impegno del movimento contro l’omofobia. GAYNET
dal 1° gennaio 2021  le differenze di genere nel codice deontologico saranno applicate almeno  dai cronisti

L’Ordine dei giornalisti ha aggiornato il suo codice deontologico a seguito di un protocollo d’intesa con le organizzazioni Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transgender e Intersessuali impegnate al superamento dei pregiudizi e degli stereotipi che sono alla base delle discriminazioni per la corretta informazione delle identità LGBTI. GayNet e non ultime le giornaliste di GiULia – giornaliste unite libere e autonome che hanno incrementato nel 2019 e 2020 gli appuntamenti per l’informazione – si sono messi a disposizione di giornalisti per la formazione professionale continua e del pubblico.
Secondo l’ Art. 5 -bis del codice deontologico nel rispetto delle differenze di genere. nei casi di femminicidio, violenza, molestie, discriminazioni e fatti di cronaca, che coinvolgono aspetti legati all’orientamento e all’identità sessuale, il giornalista:
a)presta attenzione a evitare stereotipi di genere, espressioni e immagini lesive della dignità della persona;
b) si attiene a un linguaggio rispettoso, corretto e consapevole. Si attiene all’essenzialità della notizia e alla continenza. Presta attenzione a non alimentare la spettacolarizzazione della violenza. Non usa espressioni, termini e immagini che sminuiscono la gravità del fatto commesso;
c) assicura, valutato l’interesse pubblico alla notizia, una narrazione rispettosa anche dei familiari delle persone coinvolte.

Era il 23 novembre 2017 quando alla sala Congressi La Sapienza Università di Roma, l’agenzia di Stampa Gaynet – ex N.O.I.,“Notizie Omosessuali Italiane” – e in collaborazione con LINK Sapienza ha prodotto il primo tra gli eventi di formazione sul tema con  “Orientamenti sessuali e web”.
Tra i relatori schierati Franco Grillini ideatore di Arcigay, fondatore diLILA e LIFF presidente Gaynet e direttore della testata Gaynews.it, presenza storica di esperienza del movimento gay alle prese con la rappresentazione su giornali, tv fino al web e nelle battaglie di inclusione politiche; Delia Vaccarello “Liberi tutti” giornalista, scrittrice attivista scomparsa poi nel 2019, Alessandro Paesano critico teatrale e cinematografico, Francesco Lepore, caporedattore Gaynews ex redattore pontificio, Pasquale Quaranta giornalista di La Repubblica promotore di una carta deontologia dei giornalisti nell’informazione LGBTI e le buone pratiche dell’informazione; Caterina Coppola giornalista co fondatrice di Gaypost.it: i media come valore aggiunto alla libertà di  espressione; Valerio Mezzolani storico dell’Arte: la rappresentazione dell’osceno, le icone gay, il decoro, la strumentalizzazione delle immagini nelle campagne razziste.

Di seguito stralci di alcuni interventi.

Fatti e notizie riguardanti il mondo LGBTI necessitano del riconoscimento delle categorie ossia il genere.

L’istanza promossa da Gaynet è stata necessaria alla corretta informazione nel mondo del giornalismo le cui penne spesso producono e patiscono gaffe di linguaggio (“Mentana e il caso della trans violentata a Rimini”). La transizione, con la quale si “cambia sesso” si racconta coi giusti articoli e aggettivi:un trans è una donna divenuta uomo, una trans il contrario.
Il linguaggio stesso è una materia irta di pericoli e fallacie, complicata da assunti sessisti che ne impediscono una corretta informazione. Riordinare l’informazione ne permette la qualità ai fruitori, sciogliendo l’archetipo del “maschile, marcato e non”, delle asimmetrie semantiche della lingua che non permettono, sulla base di retaggi patriarcali, le stesse opportunità dei diversi generi maschile femminile, cui vanno aggiunti i nuovi caratteri della sessualità LGBTI.
Così i casi del femminile per le cariche di governo diventano una precisazione di genere, Ministro Ministra, Sindaco Sindaca, Deputato Deputata o “Deputatessa” (come assegnato il 26 giugno 1946 aTeresa Mattei la più giovane deputatessa alla Costituente) esistendo il corrispettivo nella grammatica italiana dei nomi, come maestro maestra, monaco monaca.

C’è da dire che la questione si colloca anche nel diritto di scelta della formula che si ritiene opportuna, così il “Segretario Camusso” afferma di essere il segretario e non la segretaria perché comunemente svilente l’immagine rispetto alla posizione “conquistata” di Segretario Generale della segreteria CGIL che in fondo e però conferma, al di là delle battaglie di pari opportunità, che il valore di una posizione ha tutt’oggi una forte marcatura maschile, di ruolo giustificato e dominante.

Le battaglie di liberazione sessuale riaffrontano l’informazione da un punto di vista organico sui temi della salute, della sessualità, della parità di genere, dell’identità di genere.
La connotazione sessuale o erotica è solo un aspetto degli orientamenti sessuali LGBTI, è ampiamente riconosciuto che il corpo è di per sé marginalizzante l’identità, carattere, sentimenti, gusto e azioni determinano personalità che non rientrano più nei ruoli fissati e dicotomici, è il modo con cui abitiamo il genere a determinare l’identità; proprio “le sfumature di senso, l’ignota ma intima disforia di genere, un perturbante senza immaginario che produce sofferenza emotiva e instabilità”, vengono riconosciuti dalla Legge come motivo di necessità chirurgica alla ricostruzione di un sesso anatomico che completi e definisca l’identità agognata (Delia Vaccarello “Liberi tutti” giornalista, scrittrice). Nota è anche la battaglia vinta da Olimpia diciassettenne di Frosinone il secondo caso di rettifica dei dati anagrafici senza intervento chirurgico in Italia che riconosce a “Lorenzo” la sua identità di genere.

Inoltre Le mappe dell’hate crime, i numeri, le leggi europee per la difesa dei generi.

Illustra soprattutto un fenomeno o movimento identitario fatto di grandi numeri e presenze non più “nascoste” o marginali in ogni settore del mondo produttivo o culturale, non minoranza, da tutelare in ogni caso; ciò produce uno strumento di prevenzione della discriminazione verbale di hate crime, contro l’incoraggiamento all’odio e lotta alle discriminazioni razziali e omofobiche che si sono tradotte e si traducono ancora in persecuzioni fisiche e omicidi di massa da parte di fondamentalisti ortodossi. (Cecenia: Un inferno di torture tra disinteresse e fake news, Simone Alliva giornalista). “Tutto coll’apparente benestare della chiesa amica dei gay” che per dottrina, mostra un’altalenante volontà di inclusione (Francesco Lepore, caporedattore Gaynews) .

 

Orientamenti sessuali e web Dal 1° gennaio 2021 le differenze di genere nel codice deontologico saranno applicate almeno dai cronistiultima modifica: 2021-01-04T22:52:49+01:00da Dizzly