LA MIA INTERVISTA A FABI IL ZALLES DEL GRUPPO RAGGAE ” SPASULATI BAND” di Jankadjstrummer

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LA MIA INTERVISTA A FABI IL ZALLES DEL GRUPPO RAGGAE ” SPASULATI BAND” di jankadjstrummer.

La Spasulati Band nasce nel ‘96 a Santa Sofia d’Epiro (CS), enclave albanese di 3000 anime, che a dispetto delle condizioni ambientali non proprio stimolanti, negli anni ’80 è stata culla di ben quattro radio pirata. L’eredità è stata raccolta da Radio Epiro che, grazie al festival annuale “Emigration Song” ha tenuto a battesimo la Spasulati Band.
Il gruppo presenta un reggae, influenzato dalle atmosfere dub e del rai e dall’energia dello ska contaminato con la lingua e la cultura arbereshe: una interpretazione della patchanka! Dopo i faticosi inizi e le prime partecipazioni ad alcuni festival, la Spasulati Band ha gettato un ponte tra Radio Bemba e Radio Epiro e ha aperto il concerto milanese di Manu Chao dello scorso giugno.

Ecco la mia intervista esclusiva a Fabio:

Jankadjstrummer: un’ intervista inizia sempre ripercorrendo le tappe del percorso musicale di una band, nel caso degli Spasulati non può che iniziare da Santa Sofia d’Epiro, in quell’ angolo di mondo in cui è ben radicata la tradizione
e la cultura arbereshe, mi chiedo cosa spinge un gruppo di ragazzi a suonare
il reggae?

FABI IL ZALLES : In Realtà la nostra partenza non è avvenuta con il Reggae ma ti confesso che da ragazzini suonavamo il rock degli anni’80 : U2, Bruce “the boss”. Ricevevamo questo tipo di musica in eredità dalla prima generazione dei
fondatori di Radio Epiro nei primi anni 90. Nel ’96 poi ci fu un cambio di
guardia Radio Epiro e ci furono nuovi speaker e Dj. Avevo visto da pochissimo il concerto di “The Wailers” a Crotone, e quel tipo di suono e di mood mi lasciò davvero senza fiato. La seconda generazione dei gestori di Radio Epiro
( noi facevamo parte della terza), trasmetteva quotidianamente musica reggae
proveniente sia dalla Jamaica che dall’Inghilterra insieme a musica
indipendente italiana. Da questo momento in poi ci venne naturale iniziare a
strimpellare il reggae…l’influenza degli ascolti aveva contaminato pienamente il nostro sound.

Jankadjstrummer: Siete legati a filo doppio con Radio Epiro quella che voi chiamate la radio pirata, è importante in una piccola città avere un punto di aggregazione, una emittente aperta che rimane un po’ fuori dal coro?
FABI IL ZALLES : Leggere di Santa Sofia come “una piccola città” mi fa piacevolmente sorridere perchè è un piccolo paese di meno di 3000 anime. Avere Radio Epiro come punto di aggregazione era per noi importantissimo, anzi, probabilmente fondamentale. Puoi immaginare in un contesto sociale come questo un posto frequentato da giovani “rasta” è indubbiamente “un po’ fuori dal coro”. Epiro in alcuni momenti è stata contemporaneamente per noi ancora di salvezza e allo stesso tempo “ghetto” per gli altri. Un vero e proprio circolo di Musica e Cultura che ci faceva viaggiare lontani dalle dinamiche che a dei ragazzi come noi in quel momento potevano calzare anche un po strette.

Jankadjstrummer : il raggae non rappresenta uno stile musicale di massa anzi direi che forse in questi ultimi anni, in Italia, stà un po’ annaspando: pochi spazi in cui è possibile suonare, i grandi festival come il Rototom Raggae Sunsplash
di Osoppo hanno lasciato definitivamente l’Italia, Arezzo Wave è ormai
ridimensionato e poco incline ad inserire nel cartellone il reggae, ritenete che siano dei segnali preoccupanti ?

FABI IL ZALLES : I segnali preoccupanti arrivavano già da allora per noi. Quando abbiamo iniziato a suonare, vivevamo in una regione dove era difficilissimo anche registrare un tuo brano e dove diventava complicatissimo spostarsi per andare in giro a suonare. Ogni viaggio era davvero un avventura per noi, giravamo l’Italia e non solo con un furgone che ci abbandonava spessissimo per strada…ma ci divertiva anche quello.Oggi il Reggae ha molti meno spazi ancora rispetto a qualche anno fa, ma se mi guardo intorno mi rendo conto che gli spazi sono meno anche per tutto il resto. Ho come l’impressione che tutto sia diminuito in proporzione. Ora gli
spazi dobbiamo cercarli e inventarceli di volta in volta; i fondi pubblici perla cultura stanno via via sparendo completamente…con uno spirito molto “rasta” mi approccio al futuro e anche al presente. (Ride)

Jankadjstrummer: Per i 15 anni di attività della band, avete regalato ai fans una bella selezione della vostra produzione musicale e ve ne siamo grati, mi chiedo se questa operazione rispecchia una vostra idea della musica o è un caso isolato? Per capirci, pensate che la musica possa e debba essere usufruita gratuitamente o che sia giusto, come del resto avviene per tutte le espressioni artistiche, che il disco debba essere commercializzato?
FABI IL ZALLES : Questo disco e questo tour sono un idea nata insieme alla nostra etichetta MKRecords, un etichetta che investe tanto in progetti che partono dal Sud Italia e in cose Speciali come “Musica contro le mafie”; una squadra di persone illuminate che ancora oggi investono nella musica suonata e sudata. Ci faceva piacere condividere la gioia di questo traguardo dei 15 anni con i nostri sostenitori regalando loro un pezzo del nostro percorso…da rivivere insieme ascoltando questo Cd Speciale che è e reta un progetto spaciale. Riguardo alla musica, penso che sia giusto commercializzare il proprio lavoro, è come il panettiere che fa il pane e lo vende per mangiare, noi creiamo musica per  nutrire orecchie e cuori ed è il nostro pane! Poi credo che siano delle cose da rivedere e un bel pò di problemi nella filiera del commercio della musica, ma non credo che regalare le proprie opere sia la strada per risolverli. “Da Radio Epiro a Papachango” è una raccolta di brani già commercializzati e un brano inedito in regalo : Motra Jone (trad: nostra sorella)

Jankadjstrummer: In un certo senso siete un gruppo “fortunato” perché in poco tempo avete avuto l’opportunità di raggiungere il grande pubblico con l’apertura del Concerto di Manu Chao di Milano, passaggi televisivi, e poi con la
partecipazione ai vari raduni reggae, cosa vi è rimasto di questa esperienza?

FABI IL ZALLES: Quelle che hai elencato e tantissime altre che abbiamo vissuto sono esperienze che ogni volta ti riempiono quella valigia che trasporti, il famoso bagaglio di esperienze.  Ogni esperienza ti lascia dentro qualcosa di importante per il prosieguo del cammino. Il nostro percorso prosegue ancora e forse non si è mai arrestato, non siamo mai stati molto attenti alle metodologie della promozione proprio per la nostra natura “Roots” e popolare nel senso più vero di questa parola. Le  esperienza che vivi ti fanno crescere professionalmente e come uomo; ti fa
crescere il concerto di piazza Duomo a Milano e paradossalmente ti fa crescere ancora di più quello nel club con 15 persone. Una dimensione che stiamo
fortemente cercando in questo nuovo Tour in trio.La valigia di cui ti parlo è molto capiente e intendo riempirla ancora per  molto tempi

Jankadjstrummer: La dimensione live è un vostro punto di forza, i vostri concerti sono molto colorati, allegri, cercate sempre il coinvolgimento e il divertimento ancora di più quello nel club con 15 persone.

Fabi il Zalles: Una dimensione che stiamo fortemente cercando in questo nuovo Tour in trio. La valigia di cui ti parlo è molto capiente e intendo riempirla ancora per molto tempo

Jankadjstrummer: La dimensione live è un vostro punto di forza, i vostri concerti sono molto colorati…dal pubblico ma senza banalizzare il messaggio, mi chiedo cosa donate e cosa ricevete dai vostri fans?

FABI IL ZALLES : Quando si è in scena, sul palco, è un momento magico, e sai benissimo che in quel momento ogni persona che ti ascolta e ti vede è li per ricevere qualche cosa: una sensazione, un emozione, una risposta o semplicemente essere li pubblico ma senza banalizzare il messaggio, Noi abbiamo il dovere di dire qualcosa con la nostra musica, di trasmettere, mandare un messaggio. Si ha l’opportunità di dire qualcosa a qualcuno in maniera diversa con un mezzo dirompente come quello della musica e a noi piace dare messaggi e vibrazioni positive. Un concerto é uno scambio biunivoco, è una sinergia tra il dare e il ricevere…il pubblico ti rimanda quello che gli dai. Alla fine dei concerti qualcuno viene a stringerti la mano, ad abbracciarti, con la nostra musica, di trasmettere, mandare un messaggio. Si ha l ’ opportunità di dire qualcosa a qualcuno in maniera diversa con un mezzo dirompente come quello della musica e a noi piace dare messaggi e vibrazioni positive. Un concerto é uno scambio biunivoco, è una sinergia tra il dare e il r…7) Veniamo alla vostra musica definita “reggarbareche” perchè fonde il raggae, il dub, lo ska con qualche influenza di ritmi balcanici e privilegiando nei testi la lingua albanese arcaica parlata dai vostri nonni stabilitisi in Italia meridionale, cosa rappresenta per voi il senso di appartenenza ad una comunità, ad una minoranza linguistica, è forse una ricerca delle proprie radici (roots) culturali? O cosa?

FABI IL ZALLES : Appartengo ad una comunità a cui mi sono sentito molto legato al folklore, o ad una ricerca delle radici della mia cultura, perché le mie radici le conosco e le ho assodate; ho la consapevolezza di essere portatore della mia radice …e mi piace filtrarla a mio modo: sono arbëreshë anche se non canto le melodie tradizionali. La nostra non è stata una vera e propria ricerca in senso stretto…è stata molto più un naturale sviluppo delle nostre sonorità. Canto in arbëreshë perché è la mia lingua madre e perché ho sempre voluto trasmettere e fare conoscere questa lingua che rimane per tanti ignota. Non mi faccio tante pippe pseudo-intellettuali…chi mi conosce lo sa; mi piace esser vero e dire la verità…sempre !

Jnkadjstrummer: A proposito di roots reggae mentre è molto chiaro il vostro messaggio di libertà, di fratellanza, di pace, solo raramente avete sviluppato temi
relativi alla religione rastafari. Cosa rappresenta per voi Jah, il misticismo e in generale la cultura giamaicana?

FABI IL ZALLES : Sono sempre stato rispettoso e attratto dai messaggi che sono cardine della religione rastafari: Libertà, fratellanza, rispetto, pace ecc. Non ho mai trattato questi temi nelle mie canzoni perchè che mi sento in opposizione a qualsiasi forma di credo religioso soprattutto quando diventa, e spesso accade, fanatismo. Come ti dicevo le rispetto e non sono quindi fanatico nemmeno nel
rifiutarle.  Sono aperto a qualsiasi forma di pensiero diverso dal mio perché sono le
differenza e il confronto che ci fanno crescere.

Jankadjstrummer: Lo Spasulato- pensiero può essere racchiuso in questi vostri versi: “Il mio corpo danza su questa musica e il mio cuore urla/ la mente per
comprendere / le mani per lavorare/ i piedi per percorrere il mondo e la fanatismo. Come ti dicevo le rispetto e non sono quindi fanatico nemmeno nel rifiutarle. Sono aperto a qualsiasi forma di pensiero diverso dal mio perché sono le differenza e il confronto che ci fanno crescere. “Tutti pensano a cambiare il mondo ma nessuno pensa a cambiare se stesso“. Questa frase di Tolstoi può rispondere a questa domanda. Dobbiamo provare a cambiare noi stessi, nel nostro piccolo, prima di pretendere di cambiare gli altri o addirittura, il mondo.
Jankadjstrummer: Il meridione forse soffre molto di più rispetto al resto del paese ma dalla nostra abbiamo la caparbietà e tanta intelligenza, siete d’accordo che il vaso è colmo ed è viva sempre di più l’esigenza di unità, di un comune sentire nei giovani, capace di raddrizzare la deriva culturale e politica verso cui
siamo finiti?

FABI IL ZALLES Il meridione soffre, è vero, ma mi piacerebbe risponderti con le stesse parole di prima. Dobbiamo cambiare noi stessi, fare la nostra rivoluzione
interiore, rivoluzionarci dentro per poter anche solo pensare di giovani, capaci di raddrizzare la deriva culturale e politica verso cui siamo finiti.

Jankadjstrummer: L’intervista si conclude quasi sempre con la domanda: Potete darmi una anticipazione dei vostri progetti musicali per il futuro? Io non mi sottraggo a questa richiesta…

FABI IL ZALLES – Intanto proseguire con questo Tour che ci porterà alle porte dell’estate con tantissime date che stanno venendo fuori sempre più…e questa cosa mi rende felice perchè mi fa rendere conto che in questi anni abbiamo seminato bene e c’è gente che vuole sentire i nostri “racconti”… Per il resto sono da sempre e resto un fatalista, una persona che non fa progetti troppo in avanti proiettato nel futuro ma che vive nel presente, attimo per attimo. Poi se non ricordo
male c’era qualcuno che diceva che la vita è quello che ti accade quando stai facendo altri progetti.

Jankadjstrummer Ti ringrazio della disponibilità anche a nome dei lettori di  e
spero di avervi

LA MIA INTERVISTA A FABI IL ZALLES DEL GRUPPO RAGGAE ” SPASULATI BAND” di Jankadjstrummerultima modifica: 2020-04-03T19:42:10+02:00da giancarlopellegrino