RIASCOLTATI PER VOI: DAVID BOWIE – The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars – di Jankadjstrummer

RIASCOLTATI PER VOI: DAVID BOWIE
– The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars
1.Five Years 2. Soul Love 3. Moonage Daydream 4.Starman 5. It Ain’t Easy
6.Lady Stardust 7.Star 8.Hang On To Yourself 9.Ziggy Stardust 10.Suffragette City 11.Rock ‘N’ Roll Suicide
ziggy
https://youtu.be/3qrOvBuWJ-c
Nel firmamento celeste brilla una stella da quasi 40 anni, Ziggy Stardust, l’uomo delle stelle di Bowie che giunge sulla terra per diventare un idolo rock, un punto di riferimento per i giovani, pronti a ribellarsi a tutto: alla società, alla scuola, alla famiglia. Ziggy è l’ incarnazione del Bowie eclettico,
sempre pronto al cambiamento in nome dell’arte, il disco, allora, diventa un opera a tutto tondo in cui convive il teatro con la musica fino al cinema. Siamo in perfetto clima post-sessantottino in Inghilterra, il rock diventa una sorta di carnevalata non si assiste più ai grandi raduni pacifisti degli
hippys dai forti connotati ideologici e politici ma a feste freak in cui resta inalterato il sentimento di base del “peace and love”, ma assume colori sgargianti : lustrini, luci al neon, paillettes, travestitismo,ambiguità sessuale, siamo nell’era del Glam-rock o più semplicemente del “Rock’n’roll col rossetto” come lo definì John Lennon. Il disco sprigiona energia e tanta creatività,ogni brano presente nell’album è poi divenuto un classico del rock che insieme diventa un folle viaggio concettuale. Una raccolta di ballate romantiche e di rock’n’roll tiratissimo da suonare a tutto
volume, una sorta proto-punk. Le undici tracce sono un concentrato di chitarre affilate e melodie struggenti, canzoni trasgressive, ironiche che ridicolizzano la morale prevalente. Il disco inizia con “Five Years” un brano che descrive con chiarezza la crisi dell’umanità e il desiderio, l’esigenza di
cercare un nuovo Messia da crocifiggere, lo trova in Ziggy, uno strano personaggio dall’aspetto ambiguo e dai tratti androgini, unica ancora di salvezza della Terra a cui restano 5 anni di vita prima del suo annientamento “We had five years left to cry in”. Musicalmente il brano parte con una batteria che segna il tempo di una ballata che a poco a poco assume forma, cresce fino al grido liberatorio di Bowie, preludio alla temuta apocalisse. Continua e si cade in un sogno ad occhi aperti “Moonage Daydream”,in cui arriva il messia, il redentore che impersona anche la prostituta del rock&roll – come la definisce Bowie – : I’m an alligator, I’m a mama-papa coming for you/ I’m the space invader, I’ll be a rock ‘n’ rolling bitch for you”. Il brano è esaltante, la chitarra elettrica di Ronson disegna suoni distorti che si amalgamano e diventano tutt’uno con la voce effeminata diBowie, mentre un assolo di sax chiude definitivamente il cerchio. Ziggy Stardust/David Bowie diventa così una star del rock, l’uomo delle stelle di cui si parla in “Starman”, un brano azzeccatissimo, con un ritornello strepitoso (“There’s a starman waiting in the sky/ He’d like to
come and meet us/ But he thinks he’d blow our minds”)peraltro ancora attualissimo. Ancora clima etereo, trasognato per “Lady Stardust” un bel brano per piano, chitarre e canto e per “It Ain’t Easy”, un brano leggero che diventa quasi un gospel nel ritornello. Al contrario, Il suono diventa elettrico e sparato a tutta velocità quando gli Spiders From Mars, il gruppo che accompagna Bowie in questa avventura, attaccano con “Hang On To Yourself”, brano che influenzò ed ispirò la celeberrima “God Save The Queen” dei Sex Pistols i e poi in “Suffragette City”, in cui declama le prostitute della città, il brano è colorato da gemiti orgasmici e sarà utilizzato per mimare l’atto sessuale sul palco durante i concerti/ performance riuscendo a portare in scena perfettamente l’ambiguità del personaggio. Ad aumentare in maniera esponenziale questo clima di
scandalo fu l’ammissione di omosessualità di David Bowie che confessò al Melody Maker di “ essere sempre stato gay”. Ziggy Stardust è ormai una star, la magica chitarra di Ronson accompagna la storia del brano che come tutte le belle storie del rock è destinato a finire nell’oblio. Bowie fa morire il suo alter ego, la sua creatura ormai in preda agli incubi della sua celebrità e dal suo malessere. Il finale del disco è il “suicidio del rock and roll”, una conclusione naturale che si celebra in maniera romantica, teatrale, con una sigaretta accesa in bocca “Time takes a cigarette, puts it in your mouth”, chiedendo ai fans le loro mani in segno d’affetto “Gimme your hands, cause
you’re wonderful”, un finale plateale che farà, definitivamente, spegnere la stella Ziggy. Molto bella l’immagine del film girato nel 1973, alla fine del tour Ziggy Stardust in cui Bowie in calzamaglia, capelli d’oro a caschetto davanti e lunghi dietro, carico di lustrini va incontro al pubblico ed annuncia la morte di Ziggy tra le lacrime dei suoi fans. Un disco fondamentale per la carriera di Bowie che è riuscito a cucirsi addosso una sua icona rock, un artista carico di passioni e di tanta fantasia, un ragazzo qualunque di Brixton che non voleva solo suonare ma essere un idolo,una
superstar e che riesce a raccogliere in sé romanticismo e pulsioni bisex, melodramma e fantascienza. Un album da scoprire o riscoprire, ne vale la pena.
JANKADJSTRUMMER
RIASCOLTATI PER VOI: DAVID BOWIE – The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars – di Jankadjstrummerultima modifica: 2020-04-03T15:36:56+02:00da giancarlopellegrino