28 GIUGNO 1980 TORINO BOB MARLEY e the Wailers : Un flash back nei ricordi di gioventù

 

BOB MARLEY & the Wailers 28 GIUGNO 1980 : Un flash back nei ricordi di gioventù

bob marley ticket

28 GIUGNO : il concerto del re del reggae è previsto per le ore 21:00 ma l’apertura dei cancelli è alle ore 15:00 sei ore prima, noi siamo li puntuali, sul prato calpestato dai grandi del calcio arriviamo a due passi dal palco, da qui non mi muovo nemmeno con le cannonate, che, peraltro, non tardano a farsi comparire…..di tutte le dimensioni e forme, cylum con foulard indiani, pipette, spini, cannoni di tutte le dimensioni, ho visto un cannone retto con due mani, il profumo penetrante e acre della Maria è nell’aria e ci avvolge. In quel frangente ho scoperto come possa, a volte, non essere dannoso il fumo passivo…… Si susseguono sul palco numerosi artisti, Roberto Ciotti bluesman milanese, Pino Daniele, la Average White band riempiono l’attesa che diventa sempre più febbrile, siamo un bel gruppo di amici, si ride, si chiacchiera, il tempo scorre, il sole tramonta e disegna nel cielo colori vivacissimi che ricordano la bandiera giamaicana, quasi a suggellare questa magia, siamo in attesa di un grande artista, un grande uomo capace di comunicare sentimenti, pace, e buone vibrazioni, capace di parlare ai popoli africani per proporre loro un riscatto comune, sono molto emozionato, finalmente è buio, quando sul palco salgono i Wailers, sistemano gli strumenti e  salgono in fila le coriste le I-Threes: Marcia Griffiths, Judy Mowatt e Rita Marley.abbigliate con colori molto sgargianti in perfetto stile africano, parte il ritmo sincopato in levare del reggae che ha stregato milioni di giovani occidentali, storie di strada, di povertà, di fede, d’amore raccontate da un grande profeta di pace. Dopo una intro  dei Waliers di 16 minuti, finalmente calca la  scena il mitico BOB, rigorosamente con pantaloni e camicia jeans e le sue inconfondibili dreadlocks (treccine rasta ) lavorate dalle mani e dalla saliva della fedelissima moglie Rita, anche lei nel coro. Attacca  con il primo brano,  “Marley Chant” e comincia la sua danza reggae fatta di saltelli un po’ accelerati al ritmo di Natural Mystic e poi  di Positive vibrations  è una grande ovazione quella delle 70 mila persone assiepate che fanno luce con cerini e accendini, è un bellissimo colpo d’occhio e  quasi non mi ero accorto che lo stadio è stracolmo e io sono sotto il palco a ballare, a cantare, con il mio inglese ridicolo, passi del testo imparato a memoria di cui conosco al massimo il senso delle strofe; ma che importa, la carica umana ed artistica del mio mitico Bob rompe qualsiasi steccato e qualsiasi inibizione, ti spara al cuore come spara metaforicamente allo sceriffo (I shot the sceriff ), ti aiuta a superare le tue paure e le tue debolezze ( Lively up yuorself ) ti incita alla lotta ( get up stand up ), una guida spirituale che mi fa venire in mente il saggio padre di famiglia che ti conduce tra le brutture del mondo, mostrandole, ma che ti da la speranza che un giorno se ne possa venire fuori. La grande Redenzione del popolo Rasta ( redemption song ), la sublimazione della ganja, l’erba sacra, il ritorno verso l’Etiopia di tutti i popoli africani per ritrovare il Messia ( Exodus ) reincarnato nel Negus Hailiè Selassiè, credo che sia una ricerca non solo del popolo Rasta ma di tutti noi. Questi sono i miei pensieri mentre sono affascinato dal ritmo e dalla voce nasale di Bob Marley che mi conduce in territori inconsueti e a me sconosciuti. Sono veramente appagato, il saluto e il ringraziamento di Bob mi colgono di sorpresa, non è possibile che questo incanto sia terminato, non basta il bis di “No woman,no cry”, e di “Positive vibrations” a sedare la mia eccitazione, avrei continuato ad ascoltarlo per tutta la notte nonostante la stanchezza, lui esce di scena ma continua il sottofondo reggae dei Wailers che per qualche minuto abbassano la tensione, anche queste accortezze fanno grande un artista, non si lascia all’improvviso il proprio pubblico ma se ne decomprime lo stato d’animo a poco a poco. Una giornata che mi ha lasciato un segno indelebile che, però, senza prenderci troppo sul serio, abbiamo concluso con una birra gelata per toglierci l’arsura di una notte incandescente in una Torino che per una notte si è colorata d’arcobaleno. One love! Robert Nesta Marley.

Scaletta:

I-Threes Intro: 01. Jam 02. Precious World 03. Slave Queen 04. Steppin´ Outta Babylon

Bob Marley & The Wailers: 01. Marley Chant 02. Natural Mystic 03. Positive Vibration 04. Revelation 05. I Shot The Sheriff 06. War / No More Trouble 07. Zimbabwe 08. Zion Train 09. No Woman No Cry 10. Jamming 11. Exodus 12. Redemption Song 13. Natty Dread 14. Work 15. Could You Be Loved 16. Is This Love 17. Roots, Rock, Reggae

Per l’ascolto dell’audio del concerto di Bob Marley fate partire dal minuto 16:00, prima intro solo con i Wailers e Coriste.   JANKADJSTRUMMER

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28 GIUGNO 1980 TORINO BOB MARLEY e the Wailers : Un flash back nei ricordi di gioventùultima modifica: 2020-04-29T14:46:46+02:00da giancarlopellegrino