INTERVISTE ESCLUSIVE – DOLCENERA QUATTRO CHIACCHIERE IN LIBERTA’ by JANKADJSTRUMMER

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Intervista esclusiva di jankadjstrummer a Dolcenera

 Il mondo che cambia, l’incertezza del futuro,  la crisi economica, il precariato,  l’amore, i nuovi percorsi musicali, il web:  quattro chiacchiere con Dolcenera

Ho incontrato  Manu Trane in arte Dolcenera all’indomani dell’uscita del suo lavoro  Evoluzione della specie, un disco  coraggioso che, come sta accadendo da qualche anno, modifica il suo stile; questa volta succede che a fronte di canzoni costruite con lentezza e sofferenza davanti ad un pianoforte si contrappongono scritture più dinamiche che scaturiscono da un diverso approccio nella costruzione del pezzo. Tutto parte, come lei mi dice, dall’ applicazione  Beatles Rock Band  della WII ricevuta in regalo, lì ha provato la batteria elettronica e ne ha studiato l’utilizzo, partendo, quindi, dalla ritmica ha iniziato a scrivere la musica introducendo i vari strumenti, iniziando dalla batteria e dal basso, continuando poi a scrivere  gli arrangiamenti di tutti gli altri strumenti. Questo studio della batteria gli ha permesso di compiere un grande lavoro di “ preproduzione” che gli è servito per fare una scelta coraggiosa che l’ha fatta crescere sia artisticamente che umanamente perché questo coraggio, questa voglia di partecipare, di esserci si è concentrata nella volontà di vincere la paura del futuro e di esorcizzare il senso di vuoto che affligge sia le nuove che le vecchie generazioni costrette a fare i conti con la precarietà, con la crisi economica che ne precludono la crescita e ne minano il desiderio di appagamento e di felicità. Il nuovo disco di Dolcenera rappresenta un ulteriore passo avanti nella continua ricerca e sperimentazione musicale che ha sempre caratterizzato il suo lavoro, questa volta spostando l’asse verso un suono più elettronico, una scelta assolutamente impensabile solo poco tempo fa quando il suono, la sua voce e i testi erano prevalentemente incentrati sulla leggerezza, l’amore e su una costruzione melodica del brano tipicamente italiana. Negli 11 brani che compongono  “Evoluzione della specie”, invece, si respira tutta un’altra aria, un sound squisitamente british dominato dalla ritmica e dalla elettronica e con arrangiamenti che danno a questo lavoro un respiro internazionale.

Jankadjstrummer:  Ciao Manu, partiamo subito a parlare di questo nuovo lavoro  noto tanta voglia di ritmo, cosa ti ha portato a capovolgere il tuo consolidato modello di scrittura del brano?

Dolcenera: “La passione per la ritmica e l’ascolto di tanti album degli anni ‘70, ma anche di quelli attuali di band francesi, inglesi e di Brooklyn, mi hanno spinto a studiare la batteria ; Il rapporto con la batteria è stato talmente avvincente che è cresciuto, in pochi mesi, in maniera esponenziale e ha modificato il mio modo di ascoltare la musica, puntando assiduamente il centro dell’attenzione del brano sulla ritmica, batteria e basso”.

Jankadjstrummer:: Evoluzione della specie, ho l’impressione che sia un grido di dolore e nel contempo di speranza, sei daccordo?

Dolcenera: Il disco racconta la voglia di vincere la paura del futuro e la volontà di creare una nuova epoca, nonostante un diffuso stato di precarietà che tocca tutti;  questi sentimenti percorrono tutto l’album, a volte in via incidentale, a volte in modo più predominante fino a diventare, è vero, un grido. Questo futuro è talmente raccontato che sembra aver perso la sua imprevedibilità. E per una precaria come me è un allontanarsi dalla speranza”.

Jankadjstrummer:  parliamo un po’ dei brani, iniziamo dal singolo ormai diventato una Hit “Il Sole Di Domenica”nasce dalla necessità di mettersi in gioco per sentirsi vivi a costo di turbare la propria serenità e pace interiore?

Dolcenera:  Il brano esprime il valore della diversità, un invito a crescere ed esprimersi, ad essere consapevoli della propria personalità che non deve restare intrappolata in abitudini e sensi di responsabilità. L’uso del termine economico “quotazioni del tuo amore” descrive la contaminazione, nel quotidiano, delle nostre emozioni che cambiano e ci cambiano in modo diverso rispetto ad un partner o una persona che, solo in quanto vicina al nostro mondo, rappresenta, socialmente agli altri, anche noi stessi.

Jankadjstrummer:  Ho visto che utilizzi I Tunes per la commercializzazione dei tuoi dischi e che hai un sito ufficiale particolarmente vivo,caratterizzato da una forte interazione con i tuoi fans,  qual’è il tuo rapporto con il Web?

Dolcenera:  Assolutamente d’amore anche se mi piace più leggere che essere partecipe di questo grande caos. La cosa che non mi piace del web è che ci viene raccontato come se fosse rivoluzionario ed eversivo e invece spesso è una brutta fotografia di ciò che accade in tv. Anche l’idea di pensare di essere “anonimo” è sbagliata: siamo più controllati e condizionati che nella vita reale. Non mi piace l’idea che rubare una mela dal fruttivendolo sia immorale e invece scaricare un film un album sia da furbi e intelligenti. Chi ruba rimarrà sempre fregato. Mi piace del web la possibilità di approfondire con i tempi e gli spazi che ognuno può ritagliarsi mentre il mondo va veloce e consuma tutto in fretta. Questo dà più possibilità di capire e scegliere il meglio. Quanto al rapporto con i fans, ho cercato questa interazione perché volevo capire da dove nasceva la loro passione per le mie canzoni: Tanti di loro li ho conosciuti personalmente nei dopo concerti e sono felice di essere considerata la loro voce, il riferimento dei loro stati d’animo, emozioni…..

Jankadjstrummer:: torniamo al nuovo disco, anche se con connotati diversi e con meno leggerezza i temi dominanti dei tuoi brani sono i sentimenti, l’amore…….

Dolcenera:   Ci sono brani in quest’album in cui l’amore non è mai banalizzato in “Evoluzione della specie ‘Uomo’” parlo della antica ed eterna lotta di relazioni tra uomo e donna; tra l’istinto primordiale al sesso e alla procreazione darwiniana dell’uomo e la complessità della donna con tutte le sue sfumature di pensiero. Non c’è femminismo ma femminilità in questo brano che racconta, con un sorriso, quanto i maschi siano diversi dalle femmine, in un tempo in cui “La parola amore” è abusata “… come il cortisone”, il  brano “Viva “ è un inno all’entusiasmo perduto e all’innamoramento che ci fa tornare a guardare, sentire e amare ogni cosa in modo diverso, come fosse “la prima volta”, perché ci fa sentire diversi in un’epoca autocelebrativa e nostalgica, senza passione, senza attenzione,  dove “sembra inutile avere un’idea”. L’amore è un gioco” , invece è una canzone sul mistero del perdono, massima espressione dell’amore e della capacità di saper sacrificare la propria felicità per l’altro. “Un gioco di alchimie”, nel senso etimologico della parola, della chimica, della fusione di due vite o forse del segreto che lega due vite, che può assurgere ad essere arte ma non scienza: ecco perché l’“amore non si chiede il perché”, non cerca ragioni, “non dà peso alle bugie”, ma forse cerca solo parole di grandi poeti che sono state così vicine alla verità dell’amore.

Jankadjstrummer: hai avuto una carriera folgorante, solo nel 2003 hai vinto il festival di Sanremo categoria “Giovani” ora nel 2011, tanto per parafrasare  il tuo brano, sei ad un passo della felicità o l’hai raggiunta?

Dolcenera:  Come potrei essere infelice, come potrei lamentarmi, otto anni di musica e concerti dal vivo che mi hanno permesso di vedere tanti posti in Europa e conoscere tanta gente, tante storie… ricevere tante emozioni, di fare qualcosa in cui credo fermamente e che è la mia passione. Questo è’ il vero privilegio del mio mestiere! Nel brano “A un passo dalla felicità” descrivo “un atto di coraggio”,  un atto di amore, nella cultura dell’arrivismo, per essere almeno ad un passo dalla felicità, che sembra essere meta irraggiungibile.  Il testo nasce dalla storia di Katy, che, negli anni ’70, ha lasciato la sua famiglia nel Maine, in America, per stare in Italia con la persona di cui si era innamorata.

Jankadjstrummer: il filo conduttore dei tuoi brani resta, comunque, il sentimento, gli stati d’animo,  l’amore incondizionato, senti l’esigenza di scrivere di deriva politica, di problemi sociali, di sfruttamento, tematiche molto care ad un cantautorato anni ’70-80 tipo De Andrè, De Gregori artisti, che come dici, ti hanno influenzata?

Dolcenera:    ideologicamente sono sempre stata di sinistra perché  ritengo che non si debba chiudere gli occhi ed ignorare tutto ritenendo che si tratti di cose più grandi di noi, è una tentazione che tutti dovremmo scongiurare perché è necessario essere presenti,criticare ed avere il coraggio di reagire. Certo sono un po’ disillusa perché quando è nata l’Unione Europea ero convinta che si potesse equilibrare giustizia ed ingiustizia, speravo potesse rappresentare un’ identità che chiamerei “socialista”, di fronte a un’America iper- liberale e un terzo mondo lasciato a se stesso. Pensavo che l’Europa potesse avere questo ruolo di mediatore, di bilancia dei rapporti. Così non è stato perché dal mio punto di vista l’Europa non esiste. Non sono stati in grado di creare veramente un’identità, un Parlamento forte ed efficiente con dei poteri reali. Guardo al Sud del mondo con molta attenzione in questo periodo e l’Africa oggi ha due elementi che insieme fanno la forza: i giovani (proprio quelli che a noi mancano) e l’accesso a internet. Sono queste le due componenti che stanno alla base delle rivoluzioni del nord Africa. “Nel regime delle belle apparenze”, in cui denuncio in maniera cruda e spassionata il  “regime inconcludente delle belle apparenze” nella nostra società, esorto i giovani a non deve far smettere di sognare: “sogna ragazzo sogna”, di raggiungere i propri traguardi e di costruire un mondo migliore.

Jankadjstrummer: Un ultima domanda su alcuni brani del disco che trovo particolarmente intesi e poetici: “Nel cuore e nella mente” e “Il tempo di pretendere”, in entrambi mi sembra che il tema ricorrente sia la passione: per la città di Roma e per alcune scelte che si fanno nonostante tutto, ritieni sia questa la giusta lettura?

Dolcenera:  Si è questa:  In “Nel cuore e nella mente” racconto, in una visione “cinematografica” della bellezza di Roma, (con tutte le sue chiavi di lettura, dalla politica alla storia), del tumulto emotivo, che spinge e frena verso un’altra persona, dell’incapacità di confessare il semplice piacere di stare insieme, tra giochi di sensualità e passeggiate tra le strade del centro storico, “oceani di luce” di una calda estate. Mentre né “Il tempo di pretendere”, c’è la voglia di esprimere se stessi, la propria identità, lasciandosi condurre dalla passione, in qualsiasi posto al mondo ci porterà, a volte come una dannazione (“la strada del talento…” “… si paga con le lacrime”), a volte come il pacifico “senso di abbandono” alla musica, ed altre come “la gioia inconsapevole che nasce dalla fantasia” nel fare musica. È il tempo per tutti di realizzare se stessi!

Jankadjstrummer: grazie Manu per la tua disponibilità ed un in bocca al lupo per il tour che sta partendo.

Dolcenera:  grazie a te.

Un ringraziamento particolare a Gigi Campanile del K6DN Management che mi ha dato l’opportunità di poter intervistare Dolcenera.

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INTERVISTE ESCLUSIVE – DOLCENERA QUATTRO CHIACCHIERE IN LIBERTA’ by JANKADJSTRUMMERultima modifica: 2020-05-16T19:43:40+02:00da giancarlopellegrino