RISCOLTATI PER VOI – PINK FLOYD – Wish You Were Here, my crazy diamond by Jankadjstrummer

RISCOLTATI PER VOI – PINK FLOYD – Wish You Were Here

Remember when you were young, you shone like the sun, shine on you crazy diamond!

L’anno 1975 è il periodo di massima creatività e di popolarità per i Pink Floyd, reduci dal successo planetario di The Dark Side of the Moon, escono con un altro capolavoro, un album in cui cambiano gli ingredienti classici del gruppo, qui si trova una grande tristezza e una sincera malinconia per l’abbandono forzato, a causa dei suoi disturbi mentali, di Syd Barrett, storico componente del gruppo,. L’album è dedicato a lui, vengono ripercorsi riferimenti ed episodi del passato, si tratta di un tributo sincero a colui che ha contribuito alla grandezza e alla fama del gruppo londinese. Ieri sera ascoltavo, in macchina, Virgin Radio ( che consiglio  agli appassionati di rock), la conduttrice, introducendo il brano “wish you were here dei Pink Floyd, raccontava che durante la registrazione del disco, lo stesso Barrett, visibilmente provato a causa della malattia, fosse passato in studio per ascoltare alcuni brani, lasciando i suoi vecchi compagni sconvolti e in lacrime nel vederlo in quello stato, a quel punto pare che David Gilmour imbracciò la sua chitarra acustica e intonò alcune note blues e qualche strofa che sarebbero state la base del brano ‘Wish you were here‘, una delle canzoni più conosciute e amate dei Pink Floyd (‘running over the same old ground, what have we found? the same old fears – wish you were here‘) L’album, nei 44 minuti di eccellente musica, non mostra nessuna specifica dedica, ma il titolo, “Vorrei che tu fossi qui” è molto esplicito. Nel brano Roger Waters ha scritto: “… Come vorrei che tu fossi qui. Siamo come due anime sperdute che nuotano in un vaso di pesci, anno dopo anno, ricoprendo gli stessi vecchi posti. Cosa abbiamo trovato? Le stesse vecchie paure. Come vorrei che tu fossi qui… “. Quest’invocazione viene rafforzata in ” Shine On You Crazy Diamond” (Brilla, tu pazzo diamante) il brano che apre e chiude l’album dice più o meno questo: ” …Tu hai raggiunto il segreto troppo presto, hai gridato per la luna. Brilla, tu pazzo diamante… Nessuno sà dove sei, quanto lontano o vicino… Ammucchia più strati e ti raggiungerò là. Brilla tu pazzo diamante. E suoneremo all’ombra dei trionfi di ieri, e navigheremo sulla brezza di ferro. Su dai, tu ragazzo bambino, tu vincitore e fallito, su dai, tu minatore di verità e delusione, e brilla!... “.  “Syd è sempre stato avanti con i tempi” dice il  batterista Nick Mason, “Ad un certo punto si è lanciato avanti cosi precipitosamente creando un profondo baratro tra il normale e l’anormale. Fai presto ad impazzire quando ti trovi completamente isolato, quando non trovi nessun filo comunicativo tra te e il mondo che ti circonda”.  Ma veniamo all’ascolto del disco: parte un lieve suono di organo e mellotron che con un sintetizzatore in crescendo traccia un leggera melodia che scorre piano fino a che la Fender di Gilmour prende le redini per condurci da sola verso un sogno onirico piano piano scompare il sottofondo dell’organo e del mellotron è l’inizio della prima parte della maestosa   ‘Shine on you crazy diamond” che apre e chiude la magia. La Batteria e il basso entrano in veloce crescendo e la chitarra si unisce al fraseggio del brano, qui Gilmour e soci sono ispirati c’è tanto sentimento nella esecuzione, Roger Waters inizia il canto: ” Ricordi quando eri giovane, brillavi come il sole”, poi la frase ” Brilla, tu pazzo diamante” eseguita a più voci con estrema potenza. Nel ritornello torna la limpidezza della chitarra Fender. Gilmour e Wright si spalleggiano, accompagnati dal sax, fino alla dolcissima chiusura. Rumori metallici e un basso in perfetta stereofonia a cui si aggiunge il suono di una chitarra acustica in perfetto stile Floydiano, apre al brano “Welcome To The Machine” (Benvenuto alla macchina). Ritorna il mellotron e il sintetizzatore si concede ad assoli accompagnato da un basso saltellanti. Incursioni di timpani e una chitarra acustica ci porta verso la fine del brano che avviene con rumori di porte che si chiudono e fruscii è il brano più psicadelico dell’album che richiama i primi lavori del gruppo. Una bella chitarra rock, il basso, la batteria e il sintetizzatore aprono la seconda parte del disco il brano si intitola ” Have A Cigar” (Prendi un sigaro) ed è cantato da Roy Harper. Il lavoro di tastiera passa ora al mellotron e al piano elettrico, poi un assolo di chitarra che viene più tardi accompagnato dal sintetizzatore e dal mellotron e la musica si allontana, due chiacchere sensa senso, note classiche e chitarra acustica ci introducono a “Wish You Were Here”. Batteria, basso e piano accompagnano una bella chitarra acustica che fa da base ad un testo particolarmente triste incentrato sull’ abbandono. Un fruscio  del vento che ricorda l’album “ Meddle”  segna l’inizio della seconda parte di  “Shine On YouCrazy Diamond” condotta dal sinth accompagnato chitarra ritmica, basso, batteria; una “steel guitar” dialoga con il sinth fino al ritorno dell’inizio del disco. A questo punto vi consiglio un riascolto del disco per cogliere le tante sfumature di questo capolavoro del rock. Wish You Were Here si può definire un disco perfetto sia nei testi che nella musica, un concept album incentrato sull’assenza: della parola, ma anche dell’individuo e del pensiero. Voglio segnalare, infine, la bella copertina del disco: due mani meccaniche che si stringono l’una con l’altra, e due uomini ( uno quasi torcia umana ) che si stringono la mano, un gesto convenzionale utilizzato solo per routine senza mai coglierne il vero  valore.

Buon ascolto o riascolto da JANKADJSTRUMMER

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RISCOLTATI PER VOI – PINK FLOYD – Wish You Were Here, my crazy diamond by Jankadjstrummerultima modifica: 2020-05-25T20:49:41+02:00da giancarlopellegrino