ASCO 2021: Novità nel Trattamento del Cancro al Polmone non a piccole cellule EGFR+

 

OncoPneumologia

Point of view: novità nella terapia del cancro polmonare non-a-piccole cellule

La terapia target è parte del management dei tumori del polmone non-a-piccole cellule. Le lineeguida ESMO [ European Society for Medical Oncology ] consigliano lo screening di cinque diversi bersagli: mutazioni EGFR, ALK, ROS1, NTRK e BRAF. Ma molti altri bersagli sono in arrivo, tra cui gli inibitori di RET e gli inibitori di KRAS G12C.

Nel corso di ASCO2021 sono state presentate diverse ricerche nel campo dell’esone 20 di EGFR. DZD9008 è un inibitore specifico di EGFR con un buon tasso di risposta ( 40% ) e solo il 5% di diarrea.

Sempre nei tumori EGFR-positivi, un farmaco molto interessante è l’HER3 ADC [ coniugato anticorpo-farmaco ] Patritumab deruxtecan. È un anticorpo diretto contro HER3 e legato a Deruxtecan. HER3 è sovraespresso quando il paziente ha fallito gli inibitori della tirosin-chinasi di EGFR. Il tasso di risposta è buono, 39%, e la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) è stata pari a 8.2 mesi. Il farmaco può, tuttavia, essere associato a casi di malattia polmonare interstiziale (ILD).

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La terapia mirata con DZD9008 per il cancro al polmone non-a-piccole-cellule sembra sicura ed efficace nel sottogruppo con mutazione di EGFR

DZD9008, una terapia mirata per il cancro polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) con mutazione di inserzione dell’esone 20 di EGFR, è apparso sicuro ed efficace. Un totale di 97 pazienti, affett …

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Focus: Tumore al polmone non a piccole cellule ALK+

Novità nel trattamento dei Tumori del polmone non a piccole cellule con riarrangiamento ALK

 

Alectinib ( anche noto come Alecensa ) è un farmaco che trova indicazione nei pazienti con tumore NSCLC ( cancro del polmone non a piccole cellule ) ALK-positivo. 

Il tumore NSCLC ALK-positivo si sviluppa spesso nei soggetti più giovani che hanno un passato da fumatori leggeri o nessuna storia di tabagismo. Viene quasi sempre riscontrato in coloro che presentano una forma specifica di NSCLC chiamata adenocarcinoma. 

In un’analisi dei dati aggregati relativi agli endpoint degli studi NP28673 e NP28761, Alectinib si è dimostrato attivo nelle metastasi cerebrali, questo sta ad indicare la possibilità che il farmaco riesca a penetrare la barriera ematoencefalica. Il cervello, infatti, è protetto da una rete di cellule strettamente collegate tra loro che rivestono le pareti interne dei vasi sanguigni presenti nel cervello e nel midollo spinale. Per impedire alle molecole di agire sul cervello, la barriera ematoencefalica mette in atto una serie di espedienti, tra cui l’espulsione attiva delle stesse attraverso un processo noto come efflusso attivo. Il sistema di efflusso attivo non riconosce Alectinib, il quale può quindi attraversare liberamente il tessuto cerebrale. ( Xagena )