Né prima, né dopo

Ti cercherò. Ti cercherò senza abbassare lo sguardo e, passo dopo passo, troverò la via. Se non t’incontrerò, seguirò le emozioni che mi condurranno al centro della tua anima. Allontanerò il silenzio perché quello non porterà a nulla. E quando mi sentirò definitivamente perso, allora ascolterò i suoni, le sensazioni e rincorrerò con la bocca il tuo sapore. Saranno tutti fari che illumineranno la strada. Perché ogni strada, lo sai, porta a un punto.

Sarà lì che ci ritroveremo.

 In quell’unico punto chiamato “adesso”.

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Testa o cuore

Preso, catturato come mai prima d’ora. Tu, moneta dalle due facce. Dolce, sensibile, romantica, sognatrice. Io, rapito dal tuo pensiero, dall’arte di posare le parole, dall’equilibrio dei tuoi movimenti, dalle vibrazioni che trasportano le tue emozioni. Tu, che all’improvviso ti accendi. E in un attimo scende una maschera invisibile sul tuo viso. Una maschera che non nasconde, ma trasforma. Spumeggiante, disinibita, sfacciata.  Io, perso nel tuo gioco, nel tuo dire, dal vortice impaziente della tua passione. Dolce mistero e deliziosa curiosità, resti moneta tra le mie mani.

Sono pronto a lanciarti e aspettare.

Che faccia avrai la prossima volta?

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Riflessione di fine giornata

Sapete cosa vuol dire “bla bla bla”??? “Bla bla bla” significa “qualcuno che dice blah” Cosa vuol dire ”blah”? “altre cose”. Insomma, uno che non finisce più di dire cose, qualcuno che non smette di chiacchierare. Sapete statisticamente quanti “bla bla bla” vengono detti al giorno? Vagonate, credetimi. Il discorso però cambia quando il “bla bla bla” non è più “chiacchiera”.

Quando il “bla bla bla” si trasforma in finto interesse, falso consiglio, millantata esperienza. Allora il discorso cambia, eccome. Così, quando hai ben chiara la differenza, ecco che ti domandi: “Perché?”. C’è una regola impone di ascoltare tutto questo “dire”? Da chi poi? Per quanto mi riguarda una cosa è chiara: delle parole senza senso non so che farmene.

Di tutte quelle che sono costretto a far finta di ascoltare “per buona educazione” a me non rimane proprio nulla. Per due motivi. Il primo perché finora nella vita, al di là delle parole, ho sempre seguito l’istinto; il secondo, perché sono abbastanza bravo da capire chi è nella posizione (e in grado) di dare quei consigli che, continuamente, cercano di darmi.

Mi tengo le insicurezze,le paure, le incertezze,

i dubbi, le gioie, le soddisfazioni.

Dei bla bla bla posso farne a meno perchè,

in quanto chiacchiere, sono sempre a zero.

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In quell’angolo della mia mente

Quello che mi ha colpito di lei è stata la sua semplicità. Quella sorta di luminosità e di trasparenza che difficilmente si trova in una donna. L’ho immaginata subito come una sognatrice. Di quelle che si perdono e sognano dopo aver letto una frase, una poesia, un libro. Sì, proprio così. L’ho immaginata bella, lo ammetto. Non appariscente ma raffinata, con quel qualcosa che ti prende, che ti acchiappa. E ti accende, eccome se ti accende. Ho colto le sfumature che la caratterizzano e le ho ammirate, quasi perso le ho fatte mie. Quel tipo di donna che quando ti circonda con il suo abbraccio sai con sicurezza che è lì con te, in quel momento, e in nessun altro posto.

Una donna difficile da spiegare, ma rara e stupenda nel suo genere.

 E non si può descrivere l’effetto che provochi dentro di me:

saresti capace di descrivere quello che si prova quando mordi

un pezzo di cioccolato? 

O la prima goccia d’acqua che tocca le labbra quando hai sete?

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Apparenze

Ho visto spesso la femminilità affacciarsi da una tuta in acrilico e la volgarità camuffata da presunta eleganza. Ci sono raffinate intimità che rendono superfluo l’abito e stoffe pregiate che valgono più del vuoto morale che ricoprono.

La femminilità è l’eleganza in ogni suo gesto:

da come si passa un filo di rossetto

a come affetta una cipolla.

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