Donna e femmina

Mi piace il tuo essere donna perché quando c’è da amare tu ami comunque, incondizionatamente. Perché parli nel giusto, senza inutili parole. Perché sai distinguere i sorrisi, quelli sinceri da quelli che non lo sono. Quelli di ogni giorno. Perché sai percepire il dolore e sai regalare il tuo sorriso al momento giusto. Perché riesci a vedere l’anima anche ad occhi chiusi. Ma io ho visto anche una donna proteggere quello che è suo. L’ho vista lottare con i denti e fare della propria intelligenza un mezzo di conquista. L’ho vista cercare e ottenere. L’ho vista graffiare con la propria seduzione e con il proprio corpo.

Si, amo il tuo essere donna. 

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Le sue labbra, per esempio

E’ col passare del tempo che riscopriamo il valore delle cose. Lasciando intorno solo il bello delle persone. Facendo spazio dentro, per accogliere quello che ci fa stare bene. Mettendo via quello che è inutile. Tutto quello che è “in più”. Rinunciando alle nostre gabbie di metallo: belle, lucenti, spaziose. Buttando via le parole inutili, i consigli inutili, i falsi ideali. Scansando ormai questa società priva di valori. Lasciando solo poche cose, quelle importanti: la pioggia, un ritmo su cui ballare, un sorriso, una canzone.

Due occhi.

E quel brivido che avverti quando baci le sue labbra.

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Fade to love

E mi accorgo che, per quanto si voglia conservare, racchiudere o stringere, il bene e l’amore non conoscono lo spazio. Non esistono lati, scatole o contenitori. Non ci sono porte da chiudere o aprire. Ci sono solo due cose da fare: descriverlo e dimostrarlo. O almeno provarci. Usando le parole. Anche se, usare le parole, non sempre è facile. C’è chi ne trova mille in un silenzio,

c’è chi, di quelle parole, ne fa aria da respirare.

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Tra uno sguardo e un bacio

C’è un momento, tra uno sguardo e l’altro, dove le parole si fermano per un brevissimo tempo. E l’unica cosa tra di noi è lo spazio che le nostre labbra occuperanno. Un momento, così intenso, che si blocca nell’aria e ci porta sempre più vicini.

Un momento così perfetto che, quando giunge la fine, ci rendiamo conto che siamo appena all’inizio.

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Fotogrammi

Alcune volte capita di perdere le parole, di non trovarle più al loro posto. Tardano a venire, a mostrarsi. Fanno dei giri strani, partono dall’anima fino a sfiorare la bocca e rimangono ferme lì, in bilico. Allora le scrivi quelle parole. Butti giù le prime ma sembra non abbiano alcun senso. Così riprendi e torni indietro con i pensieri. Cerchi un punto da dove ripartire. E ti senti perso. Fermo, arenato su una spiaggia di lettere. Allora aspetti e rifletti. Ti accorgi subito che quelle lettere non sono altro che ricordi che riaffiorano nella tua mente. Alcuni sono nitidi, altri meno. Ricordi che, alla fine dei conti, fanno parte di te e non si possono cancellare. Capita, in un solo istante, di unire quei ricordi a una dolce melodia. Unione che per qualche secondo ti lascia smarrito, quasi stordito. E il cuore batte forte. Tanto forte da ritrovare,  attraverso i suoi battiti, tutti i fotogrammi di una vita.

I più belli.

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