Questa settimana, è intervenuta ai nostri microfoni, Manuela Tesse allenatrice del Pomigliano, attuale capolista del campionato di Serie B.
Manuela vanta un glorioso passato da calciatrice: 87 presenze con la maglia della Nazionale, ha partecipato a due edizioni degli Europei ed alla fase finale dei Mondiali del 1999 negli Stati Uniti.
Da giocatrice ha vinto: 4 scudetti, 5 Coppa Italia e 1 Supercoppa vestendo le maglie di Torres, Verona, Modena, Milan, Foroni,Torino e Lazio.
I successi sono arrivati anche in panchina, quando, una volta terminata la sua brillante carriera da calciatrice, ha vinto un campionato di Serie B, 1 scudetto, 2 Supercoppe e, nel 2018, una panchina d’argento con la Lazio come miglior allenatrice della serie b.
In questa intervista esclusiva, sono tanti i punti che siamo andati ad approfondire con Manuela, per ascoltare l’intervista integrale CLICCA QUI
Facciamo un passo indietro, raccontaci com’era Manuela da bambina…
“Abitavo in campagna, per socializzare, giocavo a calcio per la strada con i miei amici. Mi sono innamorata di questo sport e non ho mai più smesso di pensare al calcio, da quando sono bambina.”
Tra i tanti allenatori che hai avuto, ne ricordi uno in particolare?
“Ce ne sono due: Sergio Guenza, con un grande passato da calciatore e da secondo allenatore nella Lazio che vinse lo scudetto. Il secondo è Sergio Vatta, un grande allenatore del settore giovanile del Torino che ebbe una parentesi con noi in Nazionale e che ci portò alla fase finale del Mondiale del 1999.”
Qual è stata una stagione calcistica che ricordi con particolare emozione sia da giocatrice che da allenatrice?
“Da giocatrice, la finale degli Europei del 1997 che abbiamo perso contro la Germania. Vincemmo 2 a 0 contro la Norvegia, fu un risultato incredibile per noi, loro erano campionesse olimpiche. Da allenatrice, vivi le emozioni più da dentro. Sei colei che trascina la squadra. Un ricordo bellissimo fu la prima Champion’s League, perdevamo 3 a 0 e riuscimmo a pareggiare 3 a 3 a Cipro con tripletta di Patrizia Panico , arrivammo ai quarti di finale. Poi, anche la vittoria dello scudetto a casa mia, quando giocavo nella Torres, fu un ricordo indelebile.”
Hai qualche rimpianto?
“Sì,mi è dispiaciuto non essere andata in America quando è partito il professionismo, soprattutto per imparare la lingua.”
Come è vissuto il calcio femminile in Canada e Trinidad Tobago?
“Sono molto più avanti di noi, le bambine, già da piccole, praticano tutti gli sport.”
Qual è stata l’avversaria più forte che hai marcato?
“Sicuramente, Carolina Morace e Patrizia Panico.”
Nel 2020, hai superato il corso di allenatrice MASTER UEFA PRO, ci racconti questa esperienza?
“C’erano tantissimi campioni del Mondo del 2006, ho imparato tantissimo parlando di calcio con giocatori come Andrea Pirlo e Luca Toni che sono stati allenati dai migliori allenatori del mondo. Il corso è stato molto duro, per una donna è molto difficile accedere. Devi avere dei punteggi molto alti, solo in 25 possono accedere e non ci sono le quote rosa. Ho dovuto fare 15 anni di carriera da allenatrice prima di poter accedere, mentre Pirlo, appena ha smesso di giocare, è subito entrato. Lo dico senza alcuna polemica, loro sono molto più avanti da un punto di vista tattico, perchè hanno avuto la possibilità di essere allenati da grandi allenatori e questo ti fa apprendere tanto.”
Questa è stata la tesi che hai presentato al corso: “EVOLUZIONE TECNICO TATTICA NEL CALCIO FEMMINILE :
ITALIA vs BRASILE VENT’ANNI DOPO (mondiali USA 1999 vs mondiali Francia 2019)” relatore Renzo Ulivieri, come ti è nata l’idea di questa tesi?
“Nel sorteggio dei Mondiale del 2019 è capitato il Brasile, proprio come nel 1999. L’idea è nata spontanea. I cambiamenti sono stati tantissimi, sia sotto il profilo tecnico-tattico sia sotto il profilo organizzativo. Inoltre, è stato un modo per riempire la biblioteca di Coverciano perchè ci sono ancora poche tesi sul calcio femminile. Per leggere la tesi di Manuela CLICCA QUI”
Qual è la calciatrice che ti ha colpito di più in Italia?
“Elisa Polli, l’ho vista giocare nella Jesina. Lei è un attaccante di grande prospettiva, quest’anno ha la possibilità di giocare ad Empoli, ma nei prossimi anni la vedo molto bene in una squadra di alta fascia.”
Parliamo del tuo presente, il Pomigliano. Che ambiente hai trovato?
“Un ambiente che non mi aspettavo. Il Pomigliano è una società neopromossa che è nata dal niente, è una società dilettante, ma vi assicuro che loro operano come se fossero dei professionisti. A partire dalle infrastrutture, ai componenti dello staff, al presidente che vive il calcio ancora con passione, mi trovo veramente bene.”
Mancano sei giornate alla fine della Serie B, come lo state vivendo questo finale di stagione così emozionante?
“Il mood deve essere IO CI CREDO. Lotteremo fino alla fine per tentare di conquistare la promozione in Serie A. I sogni devono essere cavalcati.”
Quale squadra di Serie B ti ha impressionato di più e quale giocatrice di Serie B può fare il salto di categoria?
“Sicuramente la Lazio è una squadra fortissima e Martin, capocannoniere del campionato, è una delle candidate per fare il salto di categoria. Mi ha colpito tantissimo.”
Hai un sogno nel cassetto?
“Sogno una casa vista mare. ”
Due aggettivi per descriverti?
“Grintosa e passionale”
Cosa fai nel tuo tempo libero?
“Mi piace andare al mare e leggere.”
Si ringrazia per la disponibilità Manuela Tesse per la concessione dell’intervista.
Denise Civitella