
“E’ nata grazie a mio fratello. Lui era portiere, mi sono innamorata di questo sport. Ho iniziato a praticarlo tardi, a 12 anni. Nella provincia di Treviso non c’era ancora una squadra femminile, grazie a mister Roberto Gambassin che mi ha portata con lui, ho iniziato in una società prima giocavo solo al circolo del paese.”
“Quando ho cominciato, ho iniziato come attaccante. Giocavo esterno destro. Ho subito un infortunio muscolare dopo poche partite che mi ha costretta a star fuori dai campi per un periodo abbastanza lungo. Dopo due mesi di tribuna, pur di non rimanere ferma, ho chiesto al mister di farmi giocare in porta, anche se come ruolo non mi piaceva molto inizialmente. Da quel momento, non mi hanno più tirata fuori dai pali.”
“Ci tengo a citare Anna Mega che è stata la prima allenatrice capace di valorizzare un gruppo di donne. Ci ha insegnato come stare in campo. Poi, ho avuto la fortuna di avere Milena Bertolini che mi ha allenata nel Foroni, al tempo era il secondo di Leonardo Donella e, già al tempo era una grande allenatrice e si faceva valere. Il terzo nome che vorrei fare è quello dell’ex CT della Nazionale azzurra Sergio Guenza, scomparso pochi giorni fa, il quale, ci ha trasmesso tanta passione, anche se ci urlava contro, ci sapeva valorizzare sempre al massimo.”
“Sicuramente il primo scudetto con il Foroni. Era stato favoloso. Era una gran squadra, la parte più dura era stata sostituire Giorgia Brenzan, avevo molta pressione addosso. Tutti facevano un paragone tra me e lei,ma eravamo due portieri completamente diversi. Era un onore per me essere paragonata lei, ma non era giusto, nè per me nè per lei. Nell’uno contro uno o nelle scelte su un tiro avevamo movimenti diversi. Io volavo, lei magari riusciva a tenere una posizione diversa dalla mia e riusciva a prendere la palla stando in piedi. Anche caratterialmente eravamo due persone diverse, lei era più calma e pacata, io molto più esuberante. Lo dico sempre alle mie ragazze che se fossi stata un portiere “normale” non sarei arrivata dove sono.”
“Quando fai il portiere, una delle prime cose che ti vengono insegnate è quella di guidare la difesa. Devi sempre farti sentire ed il ruolo ti impone sempre di essere presente. Il portiere bravo è anche quello che in 88 minuti non fa niente, ma nell’unico tiro della partita deve essere pronto e preparato per fare la magia. Se non sei concentrata, è un problema. Il portiere che fa strada è quello che segue le compagne, le incoraggia. Questo fa sì che quando passi dall’altra parte come allentrice o preparatore dei portieri, sei già impostato nel guidare una squadra o un gruppo. E’ più semplice per noi ex portieri provare questa strada.”

“E’ cambiata tanto soprattutto nel campo della prevenzione degli infortuni. Ci sono molto meno infortuni. Le società si sono attrezzate meglio. Ad esempio, se il mio preparatore non fa prevenzione, “lo alzo”. La stessa squadra dell’anno scorso ha subito molti meno infortuni quest’anno rispetto al precedente. Questo perchè abbiamo messo come prassi una scheda preventiva che le ragazze seguono nei giorni in cui non vengono al campo.”
“Posso solo parlare bene delle mie ragazze ed elogiarle per quello che stavano facendo, anche se la posizione in classifica non è quella che si meritano. Chiunque abbia giocato contro di noi, un po’ di timore lo aveva. La squadra ha un gioco, non buttiamo via un pallone e partiamo sempre dal fondo. La difficoltà che c’è stata è che le mie ragazze non hanno tanta esperienza nella categoria, sono molto giovani, l’età media è di 22 anni e tante sono arrivate dalla Serie C. Il livello della Serie B si è alzato molto, è difficile dire anche cosa potrebbero fare il prossimo anno, credo che il livello si alzerà ancora. Voglio vedere sempre il bicchiere mezzo pieno, nonostante la situazione generale di oggi sia molto difficile, credo che, mantenendo il gruppo, la mia squadra potrà fare più che bene.”
“Codecà, l’attaccante della Riozzese, la volevo in squadra. Mi ha sorpreso Barbieri del San Marino, attuale capocannoniere del campionato cadetto, sta mantenendo una media gol molto alta. A livello di portieri, non voglio cadere nel giochino che facevano con me e non voglio paragonare nessuno alla sottoscritta. Voglio però spendere parole di elogio per Laura Giuliani sta facendo veramente bene. Anni fa, era “piantata” tra i pali, ma da quando è approdata alla Juve, è migliorata tantissimo ed ha fatto dei notevoli passi in avanti. Come portieri stranieri, voglio citare Öhrström della Fiorentina che ho allenato e so le qualità che ha, però anche il portiere del Sassuolo, la belga Lemey, anche se ha una statura bassa come Ohrstrom è sempre sul pezzo, sono portieri che comandano. Senza nulla togliere al Sassuolo, mi auguro che nel suo futuro possa esserci una grande squadra perchè se lo meriterebbe. Di giovani ti cito Forcinella del Verona che è una dei portieri del futuro. Dovrei citarle tutte le giovani, stanno lavorando molto bene.”
“Facciamo delle web conference con i programmi settimanali. Le ragazze mandano quotidianamente i loro video di quello che stanno facendo. C’è da dire che se ci fosse una ripresa del campionato, sarebbe improponibile partire domenica con la partita, bisognerebbe avere almeno due settimane di allenamenti sul campo per rimetterle in sesto.”

“Sono divisa a metà. Da un punto di vista sportivo ti direi di sì, da un punto di vista della salute no perchè è ancora un po’ pericoloso per le squadre del Nord. Con la squadra parliamo di questo, le ragazze vorrebbero giocare, c’è stato uno stop improvviso, c’è la voglia di stare insieme e questo, purtroppo, crea un contrasto di sentimenti perchè abbiamo visto cosa ha portato questo virus, a me dispiace molto per le famiglie che hanno perso i propri cari.”
“Tante aziende hanno bloccato le sponsorizzazioni e certe società, senza questi introiti, non avranno un sostentamento. Bisognerebbe che le amministrazioni dessero una mano a queste squadre perchè non è facile andare avanti. Nell’hinterland veneto tante aziende stanno facendo fatica a ripartire. Ci sarà un rallentamento del nostro sviluppo, quello che abbiamo ottenuto fino ad ora, teniamolo stretto. La mia paura è che certe società che non hanno affiliazioni con squadre professionistiche, certi standard non potranno tenerli.”
“Riprendere in mano la mia squadra e fare sempre meglio, nell’immediato. Voglio migliorarmi sempre e prima o poi, arrivare come primo allenatore in una squadra di Serie A. Difficile, ma non impossibile. Bisogna andare con calma e dimostrare che si è capaci. Nel femminile, noi donne dobbiamo sempre dimostrare qualcosa in più, anche se siamo preparate. Anche quando si è vinto tanto.”
“Leggo , guardo film e passeggio con i miei cani. Una di loro è cieca,mi prendo molto cura di loro.”