TI BASTA UN KIT PER PUBBLICIZZARE IL TUO KEBAB?

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NON POTEVI FAR DI MEGLIO?

 

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Alla faccia dei manichei e dei bacchettoni, Gianluca Vacchi ha scelto la strada più più facile e più discutibile per fare pubblicità al suo nuovo lovale: Kebhouze, una catena di fast food aperti nelle grandi città. Il noto riccastro che vanta milioni di fans, ha pensato  bene di puntare sui giovani, infatti il Kebhouze non è il solito kebab che si trova dappertutto,  i suoi sono locali perticolari  e offrono alla giovane clientela, piatti speciali e con alimenti di alta qualità. L’imprenditore bolognese conosce bene il mercato e sa come fare per informare e invitare i giovani a frequentare la sua catena di fast food. La scelta pubblicitaria invece, ha scandalizzato animatamente l’opinione pubblica: la mascotte scelta per rappresentare il Kebhouze è un grande pupazzo rosso (in foto) che all’uscita delle scuole medie, distribuisce gratuitamente ai ragazzi, un kit dove sono conservati: un preservativo, fiammiferi, cartine e un buono sconto per visitare il suo locale.  Beh, come sapete a Vacchi paice vincere facile, ma ai genitori non è piaciuta l’iniziativa e del resto sembra più un invito a “consumare” ben altro oltre il buono sconto. Restiamo sempre dei bigotti? Non accettiamo ancora la rivoluzione sociale che rivolta i luoghi comuni e gli stereotipi per passare alla comunicazione diretta e chiara? Le polemiche sono tante, alcuni nicchiano: oggi i giovani sanno più di quel che pensiamo? Lascio a voi le considerazioni. 

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A BERLINO ORA SI PUO’

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MONELLACCIO GRANDE

 

A Berlino è legge: il topless nelle piscine pubbliche della capitale, è permesso.  Dopo una diatriba e una sentenza giudiziaria, i  berlinesi hanno dato il benestare per le libere tette in piscine pubbliche: “Pari diritti per tutti, maschi,  femmine e  non binari”.   Pertanto niente più inibizioni e libertà assoluta di mostrare il petto. Berlino è una grande città,  aperta  e liberale e non si creano problemi in tal senso. Pensate che vi sono parchi adibiti e frequentati da nudisti.  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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NESSUN RIGUARDO E POCA CORTESIA

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“Non date la caccia a mio marito”

 

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Rispettare il prossimo è una regola di vita che dovrebbe valere per tutti.  Ormai la malattia che ha aggredito Bruce Willis è nota a tutti: “Afasia Frontotemporale” un male degenerativo che impedisce all’attore una vita attiva intellettualmente. Tutta la sua famiglia gli è vicino, anche l’ex moglie Demi Moore, si interessa alla sua salute. Lui cerca di muoversi, è in grado di farlo: va al bar per un caffè e/o incontrare amici, fa passeggiate sulla spiaggia, insomma, serenamente vive la sua vita. La moglie l’altro giorno ha diramato un comunicato per pregare e invitare giornalisti e fotografi, affinché lo lascino tranquillo e senza improvvisate che potrebbe scuotere la sua tranquillità: c’è una sorta di caccia all’uomo, un tendere trappole e agguati per catturare foto istantanee o eventuali risposte a domande al volo! E’ un po’ come sia accaduto al funerale di Costanzo, Maria che è costretta da un paio di imbranati e folli patiti di selfie. Farsi un selfie in una chiesa gremita dove si svolgano le esequie di un personaggio celebre, scattare una foto con la vedova e la bara in secondo piano, è il massimo della libidine. Bene, questo è l’accorato appello della moglie di Willis: “Non date la caccia a mio marito…non gridate e non chiedetegli come sta, a causa della sua malattia potrebbe avere reazioni impensabili e indipendenti dalla sua buona volontà!”. Credo che sia abbastanza perché queste persone che pensano solo agli affari loro, abbiano la compiacenza di essere civili ed educati. Speriamo che lo lascino in santa pace.  Il rispetto innanzi tutto e credo che Bruce Willis, come altre persone nella sua condizione, lo meriti. 

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UN POSTO…AL SOLE PER CAMPARE

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così è se vi pare

Nunzia Di Girolamo ex politica, eletta onorevole in due legislature ed ex ministro, dopo aver perso le opportunità nonostante l’appoggio incondizionato del marito On. Boccia, ha pensato bene, viste le doti che la sorreggono, di fare televisione: bella presenza, un buon trampolino di lancio con esperienze qua e là in televisioni private, le hanno permesso, con il suffragio delle buone conoscenze e del coniuge, di approdare alla RAI con un programma tutto suo: va in onda in seconda serata su RAI UNO e con il titolo appropriato “CIAO MASCHIO” ,  guadagna poco ascolto e basso share. Tuttavia è ben salda nella sua posizione per ora va  bene così. In una recentissima intervista però, ha perso una occasione per confermare la sua personalità tesa a mantenere un contegno e azzardare  dichiarazioni piuttosto avanzate e osé, per confermare che sia eterosessuale ma aperta (sic) a tutte le esperienze, non ultimo, il sogno che l’assilla spesso e volentieri: “Fare sesso in pubblico, ovunque sia, anche in pieno centro città…”. Beh, direi che sia abbastanza chiara nella sua libera posizione e aggiunge anche che “Sono tanti gli uomini e le donne che la corteggiano e molti feticisti adorano i suoi piedi…”. Lei e il marito sono per una libertà incondizionata e una sola priorità: la famiglia innanzi tutto! Così è se le pare…o no? 

 

 

https://www.leggo.it/spettacoli/televisione/nunzia_de_girolamo_sesso_pubblico_lesbo_cosa_ha_detto_oggi_6_3_2023-7270542.html?refresh_ce

 

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COSI’ E’ SE VI PARE…

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LA CELEBRITA’ PAGA E LA BLASI SI SCOMPONE

 

 

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C’è sempre chi sia disposto a mostrarsi nei momenti più distaccati e in pieno relax. Ilary Blasi, non è da meno e spesso è costretta a viaggiare in treno per spostarsi da Roma a Cologno Monzese, dove registra le puntate dell’ “Isola dei Famosi”. Ilary definisce questa foto come semplice “routine”, ovvero, normalità assoluta e completo abbandono plastico, rilassando mente e fisico. Beh, la Lucarelli terribile iconoclasta dei censori, mette in evidenza come sia poco corretto, ineducato e inelegante, sbracarsi in tal guisa. Io sarei d’accordo e vantarsene esibendo la foto maligna ma attizzosa, mette in evidenza come la spocchiosa attività da star, la induca ad elevarsi e ad emergere per evidente voglia di occupare i pimi posti della vipperia e del censo a cui appartiene. Insomma, siamo alla battuta da  scoop: “Io emergo, tu emerdi…”.

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parlamento aperto a tutti…

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Non è una cosa seria mostrare certe cose in Parlamento

 

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Non la  conoscete? E’ una deputata del nostro Parlamento, Sara Cunial è una per caso, come tanti che accidentalmente, per un gioco o sistema perverso e invasivo, si sono trovata a rappresentare il popolo nelle sedi istituzionali.  Orbene, poiché è una no-vax convinta e fastidiosa, ha scassato gli zebedei al paese e al massimo della sua disinvolta consapevolezza, ha preteso di entrare al parlamento quando l’ingresso le era stato inibito insieme ai tanti altri che avversavano le istituzioni, il governo e il paese. Ora finalmente è presente, al suo scranno siede serena e tranquilla e rompe sempre le scatole. Stavolta ha colto l’occasione per un intervento di dieci minuti e ha praticamente fatto il suo show: bla…bla…bla… e ha chiuso l’intervento presentando aglio, paletto e acqua santa esclamando: “Non vi avvicinate, sono da tenere lontano e inibita al contatto, correreste grossi rischi…”. Beh, con il permesso di voi tutti, non la metterei sulla iella e la sfiga, non era il caso di dirla tutta, sappiamo  come agire senza dover ricorrere alla “Lino Banfi” per questi casi di superstizione acuta. Incontrandola, anche a distanza, è sufficiente grattarsi le parti basse del nostro corpo. Lo so, vale per i maschietti ma pazienza, le donne si regolino con amuleti vari!

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QUANTE STORIE PER UN CONTO…SCONOSCIUTO

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IL MENU’ DI CORTESIA

 

 

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Sarà anche influencer e famosa conduttrice radiofonica in Australia, ma dovrebbe sapere che a una signora, a pranzo o a cena in un lussuoso ristorante, non si è soliti presentare il menù di cortesia. Spetta all’accompagnatore il menù con i prezzi. E accaduto a Venezia presso un noto grande hotel con vista laguna: lei e il suo compagno si sono accomodati e ovviamente i menù erano diversi: al compagno erano visibili i prezzi, a lei no. Hanno cenato, hanno trascorso una piacevole serata in un ambiente classico da alta borghesia. Il famoso menù di cortesia non è andato giù alla Abbie Chatfield: ha commentato piuttosto con acredine l’accaduto e quando le hanno spiegato il perché, ha precisato con enfasi sui social, dove ha raccontato l’avventura veneziana: “Il capofamiglia sono io”. Pertanto avrebbe voluto sapere i prezzi e decidere in prima persona cosa mangiare…a prescindere. Per lei è stato un gesto insopportabile e una offesa alle donne: “Il patriarcato prevale ancora…” ha ribadito e questa battuta non è andata giù ai ristoratori veneziani.  C’è chi ha voluto ben precisare il perché del menù senza prezzo: è facile che nella città lagunare, le coppie cenino a lume di candele in un clima elegante, emozionante e rispettoso della donna. Altri invece che non usano il menù di cortesia, sono decisi affinché la donna sappia cosa costino le pietanze e a quanto ammonterà il conto (salato) finale. Insomma, essere tacciati di antifemminismo non ci stanno tutti, mentre altri locali più raffinati sono per trattare la donna come ospite supremo e sublime senza creare perplessità per i prezzi belli alti. Secondo voi, come dovrebbero comportarsi per questo menù di cortesia che spesso si scontra con femministe esasperate e crea questi problemi?

 

 

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E LA GIACCA DOVE E’ FINITA?

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AIUTO! MI HANNO RUBATO LA GIACCA!

 

 

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Può accadere che in un museo possa essere rubata un’opera d’arte? Al museo Picasso di Parigi, è stata sottratta un opera esposta dal Maestro spagnolo Oriol Vilanova. Un  mostra sull’arte contemporanea, dove gli artisti espongono manufatti, oggetti e lavori, espressioni del loro “prezioso” modo di vedere il mondo. La giacca di Vilanova era una comunissima giacca da lavoro appesa al muro: non era lì per caso, ma non tutti sono in grado di valutare e ammirare questo genere di opere. Un pensionato di 73 anni, invece di fare come fanno tutti i suoi coetanei che non avendo altro da fare, si fermano presso i cantieri in attività e passano ore e ore a osservare il lavoro, ha preferito visitare un museo per arricchire il suo sapere. Bene, l’onesto pensionato, l’ha vista e ritenendo fosse stata dimenticata da qualcuno, l’ha tirata giù dal gancio e l’ha provata: non era la sua taglia, ma con qualche piccolo intervento sartoriale avrebbe potuto indossarla. L’ha porta via senza problemi e felice per l’appropriazione indebita. Allora, innanzi tutto complementi alla vigilanza del Museo Picasso: rubare qualcosa non è poi difficile lì dentro. Grazie alle telecamere hanno potuto vedere chi abbia commesso il furto e il pensionato è stato rintracciato. Ovviamente la sua buona fede, gli ha risparmiato la denuncia per furto e tutto è finito in gloria. Sappiate cari artisti del moderno e dell’arte “ad capocchiam” che questi rischi si corrono quando i visitatori non sono all’altezza di apprezzare le vostre proposte. Non tutti sono attrezzati per visionare opere come le vostre. Io fossi stato al posto del pensionato, sarei rimasto ore e ore a osservare la giacca chiedendomi: “Che caxxo avrà voluto dire l’autore?”. L’arte è bella perché si interpreta e sollecita domande all’incauto visitatore.   

 

 

 

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PAOLA TAVERNA: IL POSTO E’ MIO!

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E’ ATTACCATA ALLA SUA POLTRONA…

 

 

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A voler spiegare la ricorrente frase tra i politici: “E’ attaccato alla poltrona e non la molla”, basterebbe citare quanto accaduto alla senatrice grillina Paola Traversa. Significativo caso avvenuto l’altro giorno a Palazzo Madama sede del Senato Italiano, quando procedendo  per sedersi al “solito”  posto,  si è resa conto che le era stato cambiato per decisione del Direttivo del Gruppo che gestisce i 73 senatori: ovvero, hanno sposato alcuni per tenere seduti  “vicini vicini”  i componenti delle stesse commissioni. La Taverna, evidentemente non ha letto il messaggio su Instagram e quando si è resa conto di dover retrocedere di una fila , fermo restando settore e posto (uno indietro al precedente), è partita in quarta come il suo solito, ha cominciato a gridare come un’ossessa, comportandosi come spesso fa quando aggredisce verbosamente i colleghi dell’opposizione. Una scenata che ha stupito tutti, lasciando a bocca aperta persino i suoi amici di partito. Beh, ragazzi, chi conosce la Paola, sa che ha un carattere molto pittoresco e vivace,  verbosa nelle parole e poco disponibile al confronto. “Sono quattro anni che seggo sempre a quel posto, perché cambiare indietreggiando di una fila?”. Tanto si è agitata che senza alcuna perplessità, ha saltato le decisioni del Direttivo e si è rivolta ai questori del senato perché la riposizionassero alla postazione precedente. Nessun problema, a parte la scenata scadente sul piano dello stile e della buona creanza. Per me ha avvertito un brivido lungo la schiena quasi a preavvertirla su come una poltrona politica  non possa essere attaccata al culo…per sempre!

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STAFFELLI INSISTE E LORO MENANO

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I luoghi di lavoro delle note borseggiatrici milanesi, sono sempre gli stessi: stazione Centrale e stazioni della Metropolitana meneghina. Staffelli e  Striscia, hanno setacciato a lungo questi luoghi e hanno seguito e perseguitato le borseggiatrice fino a farle sentire il fiato sul collo. Niente da fare: a parte il naturale fastidio di essere pedinate, altro non le ha costrette a desistere, non demordono e imperterrite, frugano con arte e maestria nelle borse dei passeggeri specie nei momenti di calca. Un gioco da ragazzi per loro che ormai sono all’apice della carriera. La presenza di Staffelli che è seguito da alcune collaboratrici con vistosi cartelli accusatori, stava per finire male quando una delle delinquenti è stata  colta sul fatto mentre lavorava in metropolitana. Per tutta risposta la borseggiatrice si è lanciata su una delle ragazze con il cartello e l’ha aggredita malamente, mandandola in ospedale. La polizia è stata subito chiamata mentre Valerio, in un altra stazione sempre della metro, veniva ancora una volta insultato e le ragazze con lui aggredite. Situazione sempre più critica a Milano e Sala non reagisce ben conoscendo il problema. Padrone del territorio, sono loro a comandare e non vogliono mollare. Purtroppo nessuna è stata arrestata e riescono a non farsi cogliere in fallo dalla polizia.  Eppure esistono filmati e prove video, ma….le aggressioni si ripetono puntualmente.

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