#Testroad #testdrive sui #laghi italiani stavolta con #SubaruXV oltre il lago di Redona

Su un #ponte a cavi verso un paesino disabitato: Miuna

Un #crossover agile nel misto per spiare gli atleti del Campionato del mondo di parapendio

A confronto con il modello precedente #SubaruXV ha una linea più compatta ed è molto avanti per prestazioni, confort, aggressività anche fuoristrada

La montagna pordenonese, forse perché è meno abitata delle nostre #AlpiCHARLIEINAUTO SubaruXV 2017 Monte Cavallo CHARLIEINAUTO Subaru XV 2017 Pianca IMG_6301 IMG_63051 IMG_63061 IMG_623211 IMG_62371 IMG_62381 IMG_624111 IMG_624211 IMG_62431 IMG_624511 IMG_6252 IMG_65081 IMG_65121 IMG_65181 IMG_655511 IMG_65561 IMG_65611 IMG_65591orientali, racchiude un fascino diverso. Molti sono gli ambiti che rimangono da scoprire. Molti innumerevoli sono gli scenari che si aprono man mano che ci spostiamo sul territorio. I eravamo lasciati sul lago di Redona. O Dei Tramonti. Perché l’apertura delle vallate permette di ammirare suggestivi tramonti da diversi punti del lago. Così decidiamo di proseguire con la Subaru XV 2000 benzina da 156 CV per raggiungere la sponda opposta e un abitato che si intravvede lontano. Su un’altura. MA cominciamo con un confronto visivo: nelle prime due foto pubblicate il modello precedente. Nelle altre la Nuova #SubaruXV. La strada è gradevole e asfaltata. Ci capita di voler fare un sorpasso di un Tir per trasporto legname, approfittando di un tratto di rettilineo con ottima visuale. Schiaccio a fondo il pedale e…

L’accelerazione è quella di un’auto corsaiola.

In pochi istanti sono davanti al camion con rimorchio, al sicuro. Mi preparo per la curva che sembra chiudere, e l’assetto e i freni di questo crossover dall’aspetto urbano della Subaru non smentisce le attese. Non si scompone e mi porta oltre la curva senza alcuna sbavatura o incertezza. Ora rallento. Scorgo un cartello indicatore: Muinta. Muina, è un paesino di un’altra vallata dove c’è un piccolo Santuario a ricordo degli aviatori caduti in guerra. Muinta: ci aveva sede una colonia estiva della diocesi di Concordia. Arrivo in fondo a una stradina con un piccolo parcheggio immerso nel verde. La stradina prosegue, pedonale, con gradini in pietra e terra che scendono verso il lago. Si infila nel verde e proseguo. Senza lasciarmi intimorire dalla solitudine del posto. Volendo, sarei potuto scendere ancora con la Subaru XV, che su mercato estero è chiamata CrossTrek. Svolto a destra e la stradina si affaccia sul lago. Ancora un paio di curve e si restringe come un sentiero. Finché sbuca sopra il lago. Ma

davanti a me c’è un lungo ponte sospeso sui cavi.

E sotto, a una trentina di metri, il lago. A questo punto l’incertezza è forte. Ma tutto sommato, ne ho affrontate di peggio: in montagna, nel fuoripista con gli sci in mezzo alla neve, su strade sommerse dalla neve in montagna, in moto su mulattiere e sentieri di collina e montagna. Poi, se anche non ho fatto l’Alpino come tanti dalle mie parti, però ho fatto il pompiere, su scale aeree che all’epoca erano da rabbrividire. E allora? Attraverso o no? Mi volto e scorgo una targa: il sentiero nel 2007 è tato intitolato a Baden Powel, il fondatore dei boyscout. Poi, un’apparizione mi toglie dall’imbarazzo: un capo Boyscout compare dall’altro lato del ponte, a un centinaio di metri da me. Con estrema naturalezza attraversa il ponte. Viene verso di me. Gli chiedo se vale la pena attraversarlo. Mi spiega che c’è il paese e l’accampamento degli scout. Allora vado! Quando sono a metà, il panorama è davvero appagante. Ma

il solo mio movimento fa oscillare il ponte.

Intuisco che si tratta della naturale flessione dei materiali e raggiungo l’altra sponda, supero uno dei rami del lago. Ora il sentiero si trasforma in una scalinata di pietra grezza. Salgo, finché davanti a me si apre il pianoro. Vedo un asilo. Una chiesetta. Alcune case probabilmente sistemate dopo il terremoto del 1976. E’ Muinta, ora pressoché totalmente disabitato. O abitato saltuariamente. Perché ci sono diversi orti coltivati. La temperatura è buona. Un po’ d’aria che arriva dalla Carnia sta rinfrescando l’arsura canicolare. In aria, in cima a una delle montagne, scorgo un po’ di animazione. E vedo i primi lanci. In pochi istanti il cielo si colora di vele. Così mi viene in mente che è in corso il Campionato mondiale di parapendio. Ritorno alla Subaru XV. Riprendo la strada verso la pianura, non senza un paio di sgasate per sentire la spinta dell’auto e provare ancora le sue prestazioni. Che

rispetto al modello precedente, più esclusivamente fuoristrada, sono una bella sorpresa.

Anche se, la Nuova Subaru XV proprio nel fuoristrada, con le sospensioni e il sistema Symmetrical, la trazione AWD, la coppia buona anche con questo motore, le permetterebbe di risalire senza incertezze anche il greto dei torrenti sfidando l’acqua corrente. Scendo verso Navarons e Meduno. Nel frattempo i deltaplanisti sono sopra di me e vanno ad atterrare sotto la montagna. decidiamo di raggiungerli. Ecco una bella stradina mista anche sterrata che corre ai piedi del monte, in mezzo ai prati. Via: è puro piacere di guida. Forse ci stiamo divertendo come gli sportivi che stanno atterrando a poche decine di metri da noi.

#charlieinauto108

#testroad sui #laghi italiani con … la nuova #SubaruXV sulla #montagna #pordenonese

Nella mecca del rallysmo verso il passo Rest con tappa al lago di Redona e ai suoi paesi fantasma

Un #crossover scattante e performante a benzina con consumi contenuti e prestazioni brillantiIMG_62171 IMG_62211 IMG_62261 IMG_62291 IMG_62571 IMG_62621 IMG_62671 IMG_62691 IMG_62751 IMG_62771 IMG_62811 IMG_628311 IMG_62861 IMG_62911 IMG_62891 IMG_62931 IMG_62961 IMG_63001 IMG_63011

#Lago, d’estate, è sinonimo di frescura. Di un ambiente naturale preservato e mantenuto al suo splendore originario. Anche se il tempo ha cambiato le regole del gioco, e la montagna, nel tempo, si è spopolata. Poi, l’uomo ci ha messo del suo, e per favorire il progresso ha stravolto le cose. Per puntare allo sviluppo della società. Così, vallate utilizzate solamente per il pascolo e per coltivazioni di montagna, sono state allagate per realizzare bacini artificiali e generare la corrente elettrica. Come il bacino creato con uno sbarramento sul torrente Meduna: il lago di Redona. Un invaso artificiale che è divenuto un gradevole scenario alpino. E che in caso di annate siccitose fa emergere i piccoli borghi che sono stati spopolati e abbandonati.

E’ il lago dei Tramonti.

Tra i paesi di Tramonti di Sotto e Tramonti di Sopra. Sulla strada per il passo Rest, una mecca del rallysmo italiano e internazionale. Ma andiamo per ordine. Siamo partiti con la #SubaruXV dalla zona della Penisola più ‘densa’ di laghi. il trasferimento, evidentemente, avviene in autostrada. La posizione di guida è comoda e confortevole. Anche se si comprende che è adatta anche alla guida sportiva. Così come sono comodi i sedili dei passeggeri. I sistemi di guida assistita del #crossover della #CasadellePleiadi sono analoghe a quelle dei modelli più recenti. L’evoluzione degli accorgimenti che hanno contraddistinto la #Subaru per le dotazioni di sicurezza. Attiviamo il cruise control e gli assistenti di linea (per il controllo della direzione laterale, e della distanza dagli altri mezzi e ostacoli eventuali in strada). E facciamo il test dei consumi.

Riepilogando: 2000 cc, benzina, 156 CV.

Sotto una carrozzeria più accattivante di quella precedente, che era più tecnica, ma anche completa e grintosa, si nasconde la Subaru Global Platform. Un sistema analogo a quello della nuova Impreza. Così l’auto è molto più rigida, come dichiara la Casa, del 70 per cento, ma nel contempo è migliorato il sistema di assorbimento delle buche, mentre è stato abbassato ulteriormente il baricentro di 5 mm. Conferendole una tenuta di strada e un controllo invidiabili. Il cambio CVD Lienartronic assicura una guida fluida e scorrevole. Viaggiando a 130 km/h dopo qualche centinaio di chilometri ha consumato un litro di benzina ogni 15 km. Ma anche tirando, in seguito, potremo costatare che ha consumato circa 8 litri per 100 km. Ovvero, ha percorso circa 12,5 km con un litro. Terminato il viaggio in autostrada, cominciamo a testare le strade normali. Poi quelle pedemontane e della montagna pordenonese.

Docile, maneggevole, ancorata sull’asfalto.

Le quattro ruote motrici sono da sempre una specialità #Subaru. Così proviamo a sollecitarla nel misto. E ci offre sempre risposte adeguate alle attese. Proviamo un sorpasso in un tratto in leggera salita, ovviamente sfruttando un rettilineo. Lasciamo fare al cambio automatico, dopo avere posizionato il comando su Dynamic, una delle sette opzioni disponibili. E abbiamo la conferma che la #SubaruXV, anche agevolata dalla frizione a variazione continua, come quella del mitico Ciao. Lo ricordate? E diamo fondo all’accelerazione. Quella dichiarata è di 0/100 km/h in 10’. Eccoci sulle rive del lago.

Un panorama disteso.

Che ci invita ad andare più vicino alle rive. Ecco un bello sterrato. Ci infiliamo per testare l’AWD Symmetrical #Subaru. Ecco un bel misto sulla strada bianca che corre intorno al lago, e forse, originariamente, portava a uno dei borghi ora sommersi. Vista dall’alto, dalla strade che porta a Tramonti, questo tratto appariva sgombro. Così proviamo ad affondare il piede. L’accelerazione è appagante. E la tenuta rassicurante, come non poteva non essere. Proviamo un paio di staccate. È come un’auto da rally. Con il vantaggio che è alta dal suolo e potrebbe invitarci a percorrere tracciati ben più dissestati. Probabilmente, nella neve, potrebbe avere poche rivali. Ora andiamo in riva al lago e ci rilassiamo un po’.

#charlieinauto107

#Nuova #Subaru #Impreza mantiene la grinta con toni morbidi e adatti alla famiglia

IMG_6969[1]IMG_7351Il motore boxer aspirato a benzina di 1600 cc con 114 CV pesa ora 12 kg in meno e abbassa ancora il baricentro

Una gita sulle colline moreniche friulane per verificare tenuta e consumi

Nuova Subaru Impresa. Dopo un passato glorioso nei rally, dove ha insegnato che c’è il 4X4 e ha stimolato i settori di ricerca delle case a sviluppare la trazione integrale per la guida sicura, anche se veloce o in condizioni proibitive, è ritornata all’inizio del 2018 in Europa con la nuova versione ‘familiare’. Dove

familiare non sta per SW,

anche se si tratta di una due volumi a cinque porte sufficientemente capiente per la sua categoria, ma per ‘dedicata alle famiglie’. Infatti, è stata addomesticata, e per esempio, senza rinunciare al 4 Well Drive. Il suo cambio automatico sul sempre attuale motore boxer che con il baricentro bassissimo la mantiene guidabilissima e stabile, ha il comando che non consente di inserire manualmente le marce. Né, al volante, ci sono le consuete palette per cambiare le marce a mano. La leva del cambio, o meglio il pomello del comando delle varie e consuete funzioni di marcia, ha invece una posizione che ci aiuta a guidare veloce in montagna, bypassando l’efficienza della frizione, anzi del cambio a variazione continua Subaru Lineartronice e

 consente di utilizzare il freno motore.

Il che, in un motore a benzina, 1600 DOHC, da 114 CV16 valvole a iniezione sequenziale multipoint Euro6, coppia massima più bassa, portata a 3.600 giri dai 4.000 della versione precedente, può tornare utile. La proviamo sulle colline di Fagagna, a una decina di km da Udine. Una serie di piacevoli saliscendi, dove il panorama delle colline moreniche, immerso nel verde, si alterna a scorci di paesaggio agreste. Lì si trova il Golf club Villaverde di Fagagna. Un’oasi di verde e serenità in mezzo alla natura. Il motore della Nuova Impreza, la quinta generazione di un’auto della quale dal 1992 sono stati prodotti 2.500.000 esemplari, è aspirato. E all’occorrenza tira. Ma, proprio perché questa è una versione più tranquilla della Subaru di media cilindrata, nel ciclo misto,

dosando l’acceleratore consuma poco più di 6 litri per cento chilometri.

Ce lo segnala il computer di bordo,che come sulle altre Subaru mostra il rendimento del nostro stile di guida sul grande display centrale, visibile anche ai passeggeri, riportando alcuni dei dati su quello più piccolo situato tra i due strumenti a orologio dietro al volante. Proviamo a vedere nel misto che cosa succede. Forziamo un po’ la mano e proviamo a sollevare il piede dall’acceleratore anche quando il manuale del pilota ci consiglierebbe di tenere schiacciato a fondo l’acceleratore per sfruttare pienamente l’effetto delle quattro ruote motrici. Ma

l’Impreza non si scompone.

Il paesaggio qua intorno è splendido, ma si è fatta l’ora di rientrare. Così diamo una ripassata ai sistemi di sicurezza e assistenza alla guida della Nuova Impreza. Che monta di serie l’EyeSight, il sistema a doppia telecamera proposto in Italia da circa tre anni, che rende sempre più efficace l’Adaptive cruise control, la guida automatica che si adatta al traffico, ci avverte se sta sopraggiungendo un altro veicolo, frena in tempi più rapidi dei nostri riflessi se ci si para davanti un ostacolo imprevisto o chi ci precede si ferma bruscamente, mantiene l’auto al centro della carreggiata. Un sistema, che proprio con Impreza ha fatto vincere

a Subaru il President’s Award della Japan Techno-Economic Society (Jates) in Giappone,

proprio per lo sviluppo del sistema EyeSight. Acc. Mi sono dimenticato che ho promesso di ritirare un pacco ingombrante. Niente di grave. Perché la Nuova Subaru Impreza, dai 380 litri di bagagliaio nella versione normale, arriva a oltre IMG_7230[1] IMG_7234[1] IMG_6949[1] IMG_6777[1] IMG_6957[1] IMG_6958[1] IMG_6959[1] IMG_6962[1] IMG_6971[1] IMG_6993[1] IMG_7010 IMG_7002 IMG_7008 IMG_7011 IMG_70141.500 litri con i sedili posteriori ripiegati. Il peso dell’auto? Nella norma, e pure alleggerita rispetto alla versione precedente. Anche nel motore, che pesa ben 12 kg in meno per assicurare una ancor maggiore tenuta di strada e maneggevolezza, nella guida normale come in quella più veloce, dove si può…

#charlieinauto/75

 

Nuova #Subaru #Impreza mette l’esperienza dei rally a disposizione della sicurezza sulle strade

Un’auto fatta per correre che è divenuta un’affidabile vettura per tutti i giorni

E tutti i terreni, come la Riserva naturale Foci dell’Isonzo

Finalmente il sole. È ancora inverno, e proprio per questo, quando il sole riesce a vincere la perturbazione, il cielo si fa terso. E l’aria limpida, un po’ umida nei bassi strati, regala luminosità particolari. Ci serve una strada poco affollata, per provare il sistema Symmetrical 4 WD trazione integrale permanente che è installato sulla Nuova #Subaru #Impreza . Sistema, che valuta elettronicamente la percentuale di potenza da scaricare su ogni singola ruota. #Impreza è arrivata con questo modello alla quinta generazione. E nell’immaginario collettivo, che si compone anche del mio pensiero, questa #Subaru lega il suo percorso a una miriade di successi nel mondo dei rally, nazionali, europei, mondiali.

Una macchina da corsa che ha contribuito allo sviluppo della tecnologia sulle strade

e a incrementare l’esperienza della Casa delle Pleiadi nella trazione integrale. Oggi, le condizioni meteo e delle strade che troviamo lungo il nostro percorso sono ideali. Ovviamente non per una spensierata scampagnata con amici. Ma per effettuare un #testdrive sì. Infatti, ieri sera è piovuto, e le strade recano ancora le tracce del limo e della sabbia sull’asfalto. Avrete intuito che ci avviciniamo all’acqua: al mare, a un fiume. La nostra meta è la

Riserva naturale Foce dell’Isonzo.

All’interno della quale si trova il centro visite dell’Isola della Cona, ove il fiume, che sfocia in mare, nell’Alto Adriatico, fa da confine orientale tra la #RivieraFriulana, e il Golfo di Panzano. Simbolo della riserva è il Chiurlo maggiore, un rapace che nidifica nelle zone umide. Come queste, tra i territori indicati quali patrimonio dell’Unesco e di interesse comunitario. Strade nervose, senza dislivelli, contornate da rivoli e canali, da vegetazioni arbustive e da canneti. A poca distanza il placido scorrere dell’Isonzo. Mentre le zone circostanti sono vocate alla viticoltura di pregio. Con prodotti enologici che si sanno imporre nei concorsi internazionali.

Nuova #Impreza 1600 cc a benzina, 114 CV, ha il cambio automatico Cvt Lineartronic,

che non dispone della versione comandabile a mano con le classiche palette del sequenziale al volante. Della quale non sentiremo affatto la mancanza. In compenso il rapporto prezzo-qualità di questa vettura è ora competitivo, e la nuova impostazione ne fa un’auto adatta a tutti, anche alle famiglie, per la sicurezza nella guida, la docilità ai comandi, la morbidezza dell’assetto e del cambio. L’assenza del cambio tradizionale è compensata da una funzione utile e nuova: la leva del cambio, se spostata a sinistra, attiva un sistema che consente di

sfruttare il freno motore.

Un effetto, che nei propulsori a benzina è meno efficace rispetto ai diesel. Può essere molto utile in discesa in montagna. O nella guida veloce in scalata. Scalata, che il motore imposta autonomamente riducendo le marce a disposizione. Superiamo Staranzano e dirigiamo verso la Riserva. Il paesaggio è splendido e così i colori, anche se ci troviamo ancora in pieno inverno. Ecco un bel tratto di strada deserto, un misto a vista, e proviamo a vedere che cosa succede affrontando le curve in sequenza: il rollio è pressochè assente, e la macchina non si scompone. Anzi, sembra che pensi di seguire il percorso che le chiediamo. E in realtà lo sta facendo. La fanghiglia e la sabbia? Non ce ne accorgiamo nemmeno. Gomme adatte ‘ognitempo’ e l’assetto, che pur essendo morbido consente alle ruote di rimanere perfettamente incollate alla strada sono gli elementi che assieme alla trazione integrale permanente assicurano alla #Impreza una grande stabilità. Ora entriamo sul tratto sterrato verso il centro visite. Saliamo sull’argine dell’Isonzo e scendiamo verso l’alveo del fiume. Il paesaggio è fantastico. E

come sulla neve, sullo sterrato con fango la #Subaru non manifesta segni di incertezza.

Anche sulle buche, con acqua o senza acqua, va via spedita senza farci pesare il forse attrito che le gomme incontrano nelle pozzanghere, né il dislivello delle buche. Un’auto rivolta alle famiglie, quindi, ma che sfrutta la grande esperienza sportiva per aumentare la sicurezza attiva. Infatti, ha vinto sfide di livello mondiale proprio per la sicurezza attiva e passiva. Ma di questo parliamo la prossima volta. Ora godiamoci la natura, i punti di osservazione dell’oasi, le peculiarità che in questo paradiso naturale non mancano, nemmeno d’inverno. A guidarci è il direttore, Fabio Perco. Un grande esperto delle attrattive faunistiche del territorio. E scopriamo che qui, ci si arriva anche via mare, in motonave, da Grado o da Trieste, o con mezzi nautici propri. Ma quello è un altro genere di #testroad.

#charlieinauto/74

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Nuova #Subaru #Impreza #testdrive sulla prima neve dell’anno

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Il sistema Symmetrical AIMG_68941 IMG_68611 IMG_6864 IMG_68841IMG_68961WD sull’auto che nei rally ha vinto tutto e si propone nella versione superaccessoriata per le famiglie

Avete mai sognato di poter vedere un paesaggio, marino, trasformarsi per mettere in mostra le diverse attrattive che presenta nelle quattro stagioni? In realtà sono pochi i luoghi nei quali ci si può permettere questa fortuna. Uno di questi è Lignano Sabbiadoro. Una lunga spiaggia dorata, che oltre sessant’anni fa ha fatto innamorare anche Ernest Hemingway, definendola ‘la Florida d’Europa’. Tanto verde che è resistito alla urbanizzazione e rappresenta ancora il ‘polmone’ naturale di questa penisola a forma di ala di gabbiano protesa verso sudest, ultima propaggine della #RivieraFriulana. L’acqua, che sotto forma di mare Adriatico a sud, e di Laguna di Marano a est e a nord. Sullo sfondo un fantastico anello di montagne che va dai primi rilievi delle isole quarnerine fino, nelle giornate rese terse dalla bora, al monte Tomba, sopra a Bassano del Grappa, sottolineate dalla fascia bianca della neve.

La neve. Ecco l’elemento raro, al mare.

Ma qui accade quasi una volta l’anno. Quando al passaggio di una perturbazione che fa soffiare il caldo e umido scirocco si sovrappongono le gelide raffiche della bora. Allora fiocca la neve. Lo scorso anno era successo un mese prima, a metà gennaio, quando ho provato la prima auto di #Charlieinauto. Era a trazione posteriore… Uno spettacolo! Stavolta, è capitato a fine febbraio. E il #testdrive si sposta su una 4×4. Anzi, su una Symmetrical AWD, per emozioni nuove. E per provare una trazione integrale avanzata. Chi è informato sulle auto delle ultime generazioni, ha indovinato che sto parlando di un’auto giapponese. E della grande esperienza nel fuoristrada, sulle strade di scarsa aderenza, nei rallies, qual è quella che vanta la Subaru. La Casa delle Pleiadi ha esteso i dispositivi di sicurezza passiva e attiva sull’intera gamma di produzione. Inserendola di serie su tutti i modelli. Così, dopo avere apprezzato le doti stradali, su neve e ghiaccio, su sterrato, il confort, la spaziosità della Nuova Forester,

stavolta saliamo su un mito dei rallysti: l’Impreza.

Quanti rally ha vinto? In tutte le condizioni. Allora, dalla scorsa puntata, vi ho spiegato che con la trazione integrale occorre tenere il muso dell’auto puntato all’interno, o alla corda della curva se si è veloci, e non togliere il piede dall’acceleratore, per nessun motivo. Sempre che la strada sua libera, ovviamente. Altrimenti occorrerà scegliere la traiettoria migliore per proseguire senza combinare guai. Quindi, tutto intorno la strada è bianca di neve. E allora? Cerchiamo una rotonda in una zona deserta, e proviamo. Anche l’Impreza dispone del sistema

Symmetrical che scarica la potenza in modo differenziato su ciascuna ruota.

A seconda di come la centralina decide sia più conveniente per favorire la massima tenuta di strada. In ogni condizione. E soprattutto sulla neve. Volete fare numeri al volante della #Subaru #Impreza? Scordatevelo. A meno che non escludiate tutti i controlli elettronici con i pulsantini sistemati sul cruscotto, sotto e a sinistra del volante. Come nella gran parte delle vetture d’oggi. Rifacciamo la stessa prova su una rotonda sulla quale non è ancora nevicato. Con il cambio automatico a sei marce, questo motore boxer alleggerito di 12 kg aspirato, a benzina, di 1600 cc e 114 CV, trascina con decisione l’auto. La scocca irrigidita e le barre anti torsione fissate alla scocca e non alle sospensioni con una altezza ancor più ridotta da terra assicurano una più marcata assenza di rollio, stabilità e tenuta di strada.  

L’Impreza rimane incollata.

Proviamo a schiacciare l’acceleratore a fondo, e a stringere la curva. Ma la deriva è quasi nulla. E la traiettoria è proprio quella che le chiediamo, anche forzando la mano, e l’andatura. Ovviamente, con la neve che ricopre l’asfalto, le linee della carreggiata non si possono vedere. Dunque, non le vede nemmeno il sistema Eyesight. Che, nel trasferimento in autostrada ci aveva concesso una guida in completo relax. Leggendo le linee della carreggiata, mantenendo la velocità impostata e rallentando da sola, all’occorrenza, in vista di auto o mezzi che erano più lenti della nostra Impreza. I consumi? Se non esageriamo, nella norma, e anche più bassi. Il posto di guida dell’Impreza sembra la cabina di pilotaggio di un aereo: molto suggestivo, con lo schermo centrale, il display più piccolo in alto al centro del cruscotto, e il ripetitore tra gli orologi dietro al volante che presentano uno sfondo azzurro intenso con le stelline delle Pleiadi che si affacciano tra i comandi touch e le informazioni. Tra le quali la visualizzazione in tempo reale della distribuzione della potenza alle ruote, il rendimento ideale, l’econometro, il ripetitore dei segnali di velocità. E i sistemi multimediali? Sono disponibili le App Apple Car Play per Iphone e Android. Ma ne parliamo la prossima volta.

#charlieinauto/74

 

#testroad con #Subaru #Forester sulle PS dell’AlpiOrientali per rinfrescare i ricordi delle strade del mito

Agile nell’arrampicarsi nella sinuosa speciale di Canebola per raggiungere in fretta la neve

Da lassù paesaggi incantati per spaziare con lo sguardo fino al mare

Finalmente il sole. E l’aria limpida permette di scorgere la quota neve sulle montagne, sulla pedemontana, sulle colline. La neve sembra proprio a portata di mano sul suggestivo anello di rilievi che circonda la pianura friulana. Si scorgono distintamente i piccoli paesi sulle cime dei colli e tra le radure, ritagliati dal riflesso cangiante de tetti. E si intuiscono le strade, oggi tutte asfaltate, dove si sfidavano gli assi che hanno fatto la storia dell’automobilismo su strada:

il Drago Sandro Munari con Mario Mannucci, Maurizio Verini, Federico Ormezzano, Mauro Pregliasco, Giorgio Pianta, Salvatore Bray e Rudy Dal Pozzo, Tony Fassina, Lucky Batistolli, Tacchini, Bacchelli, Vudafieri…

Quasi quasi… Non resta che imboccare la tangenziale per andare a riscoprire strade e percorsi sui quali anch’io ho imparato a guidare, in salita, in discesa, in falsopiano, curve, rettilinei, tornanti, curve a gomito, bivi e trivi con dosso. Su asfalto, ma per gran parte su terra. Mentre mi pregusto lo spettacolo del panorama che potrò godermi lassù, un po’ di buona musica dall’impianto #Subaru Starlink con sistema audio a sei altoparlanti ci sta proprio a pennello. Seleziono la funzione DAB, per le emittenti digitali, e tra i programmi tradizionali trovo canali dedicati, Classica, Techetè (le teche della Rai), e così via. A un certo punto suona il mio cellulare, che avevo provveduto a sincronizzare con il sistema di Informazione e attraverso il Bluetooth, e la chiamata sospende la ricezione del programma sovrapponendosi. Terminata la conversazione, la trasmissione riparte, ma… ecco una bella sorpresa:

riprende esattamente da dove era stata sospesa dalla telefonata.

Non pago, la prova questa volta la faccio io: chiamo un numero con il cellulare, e scopro che alla fine sul display della #Subaru compaiono i simboli del registratore, e l’indicazione di quanti secondi o minuti di ritardo ci separano dal tempo reale del programma. Se desideriamo bypassare questa comoda funzione, è sufficiente fare un clic sul pulsante Live. Frattanto abbiamo raggiunto l’attacco della salita. A Faedis. Il mio giovane teleoperatore, a casa per le vacanze di Carnevale, è subito incuriosito dalla strada che sale a Canebola, Taipana, Porzus, Forame, Slovenia. Un tempo non lontano da lì si andava in Jugoslavia. Un confine tra due mondi, guardato a vista e che sfioravamo anche a notte fonda, anche con la neve alta un metro pur di sfogare la passione per i motori, per l’avventura. Per la ricerca della prestazione estrema che da piccolo non può non avere animato ogni buon pilota o conducente. Perché in assenza delle scuole di guida sicura e di pilotaggio, la scuola erano le strade e la capacità di correggere gli errori o di anticiparli. Bella storia no? Ma siamo qui per vedere come sale su queste strade la

Nuova #Subaru #Forester.

Ricordiamo: 2000 cc 150 CV a benzina, cambio automatico a 6 marce o con comando manuale con palette al volante, gomme Yokohama off road e invernali, X MODE per salire e scendere da pendenze estreme senza perdere aderenza con ogni fondo stradale, ecc. Proviamo a salire sulla Prova Speciale di Canebola. Ovviamente sfrutteremo i tratti a vista. Per farci confermare dalla #Forester le sue doti di splendida ‘grimpeure’, arrampicatrice, nel linguaggio ciclistico. Non solo, ma mantiene l’agilità e la docilità ai comandi come in pianura. Destra-sinistra lunga in desta chiude allungo tornante sinistro… Mi sembra di ricordare le note del mio copilota. E la #Subaru? Ovviamente promossa per la capacità di risalire con agilità una strada nervosa, tortuosa, discontinua come

quella che porta a Canebola.

Nonostante le sue dimensioni non proprio tascabili. Il restyling della versione più recente l’ha infatti arricchita di volumi interni più spaziosi. È più alta, ma il motore boxer a cilindri orizzontali contrapposti, e la distribuzione dei pesi, con il baricentro bassissimo, la rendono stabile e maneggevole come un kart. Mi ha rassicurato l’immagine dello spaccato del telaio che rende la struttura portante dell’abitacolo un solido rollbar integrale. Arriviamo a Canebola, e incrociamo alcuni appassionati che stanno risalendo in auto togliendosi gli scarponi o le racchette., dopo avere appena concluso una appagante escursione sui sentieri nei boschi qui attorno. Saliamo ancora, fino a Bocchetta Sant’Antonio. Tanti anni fa, ci arrivai un pomeriggio con la mia macchina. Il trivio era a dorso di mulo e si perdeva nella discesa sottostante. A un certo punto, per il ghiaccio, l’auto ha cominciato a muoversi trasversalmente verso valle. E soltanto con l’aiuto dei tre robusti amici che avevo portato fin quassù per ammirare il panorama, con il miraggio di un salto nell’osteria del paese, dove allora si trovavano i prodotti rurali più gustosi e genuini, sono riuscito a evitare che scivolasse nel bosco…

lo spettacolo non è cambiato.

Da un lato lo scorcio verso la pianura friulana, la #RivieraFriulana, e si vede perfino il mare, la laguna di Marano, Lignano Sabbiadoro. A destra e a sinistra le due strade di sommità che portano a Porzus, o a Forame o al Canal di Grivò, altro mito del rallysmo. Una stretta stradina di nel bosco che all’occorrenza diviene un torrente. Che Sandro Munari discendeva con la Fulvia aiutandosi con la ruota interna nelle canalette di scolo dell’acqua per IMG_59131 IMG_58551 IMG_58611 IMG_58631 IMG_58651 IMG_5866 IMG_58681 IMG_58691 IMG_587112 IMG_58751mantenere la Lancia in strada ad alta velocità. Da entrambe i lati le strade si perdono tra la neve e il paesaggio è fantastico. Oltre la chiesetta votiva la strada prosegue e discende verso Prossenicco. Entra nel territorio della Slovenia, ora che non ci sono i confini e in questo unico angolo d’Europa, nel quale tre Paesi alpini incrociano i loro confini, scorgiamo sullo sfondo, e poi non così distante, il monte Canin, il più alto del Friuli Venezia Giulia e del Nordest. Proseguire lungo quella strada ci permetterà di arrivate a Bovec. Sul versante sloveno del Canin. Da lì una funivia ci porterà sulla cima. Ma questo, è già un altro viaggio.

#charlieinauto/72IMG_58801 IMG_58861 IMG_58971 LMXI8010 IMG_588212IMG_58971LMXI8010

#Subaru Nuova #Forester #testdrive nel Tavisiano tra due ali di neve

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Conserva come poche la leva del freno a mano comando estremo per uscire dalle situazioni scabrose

‘Un’auto da neve’. Davvero? Certo. Un primo assaggio di questo SUV crossover l‘abbiamo già avuto nella montagna pordenonese. Come in tutte le cose, per comprendere meglio di che cosa disponiamo ora dobbiamo approfondirne la conoscenza. Ci serve ancora neve. Tanta neve. Mezzo metro? Di più. Perché ormai che ci siamo il desiderio del paesaggio ammantato sale. Magari carichiamo a bordo della Nuova #Forester #Subaru i nostri sci da fondo con tutto l’equipaggiamento necessario. Che grazie al progresso non comprende più da tempo il fornello a gas per riscaldare e sciogliere le scioline, contrassegnate da colori diversi a seconda del tipo di tenuta o di scorrevolezza che chiedevamo ai nostri sci in funzione delle caratteristiche del percorso prescelto e previsto. Non dispone dunque della decina e oltre di tubetti colorati di scioline, di solito trasportate in una scatola per scarpe in disuso facendo tanta attenzione per non trasformare il bagagliaio dell’auto in una grande tavolozza, e che lasciavano nei parcheggi delle auto le confondibili chiazze multicolori sulla neve. Piuttosto, e al loro posto, ci aggiungiamo un paio di slittini per lanciarci giù dal primo discesone che troveremo. E partiamo. Vento frontale. In autostrada ce l’abbiamo proprio conto. La #Forester come le altre #Subaru dispone di un

ottimo computer di bordo

che ci aiuta a comprendere il rendimento e il funzionamento dell’auto e ci insegna a guidarla al meglio. Con dati riportati con efficaci soluzioni grafiche nel display centrale e in parte ripetute nel quadrante posizionato tra gli orologi del cruscotto. Spiegano il rendimento e la ripartizione della potenza a ciascuna delle quattro ruote, l’indice di rendimento e del consumo in tempo reale, il grafico dettagliato dell’economicità della nostra guida e altro ancora. In autostrada impostiamo il cruise control adattivo e non facciamo fatica a verificare che dove il nostro percorso si orienta controvento, il consumo aumenta di un litro ogni 100 km, con le raffiche anche di più. Evidentemente ha un suo peso la sezione frontale della Forester, che nella versione più recente dispone di

volumi interni e di un abitacolo più ampi.

Ma ci rifaremo al ritorno, con il vento in poppa. Arriviamo nel Tarvisiano, a Camporosso, e incontriamo le prime strade ghiacciate. Ai lati c’è tanta neve. Quindi, se qualche cosa dovesse andare storto ce la caveremo con un po’ di lavoro per uscire dal mucchio bianco. Così provo ad aprire un po’ di più e non cambia niente: stabilità, direzionalità, trazione non cambiano. Rallento, provo a frenare. E Forester si ferma, non come sull’asfalto asciutto ma quasi come su quello bagnato. Davanti a noi si apre un piazzale. Mi cade lo sguardo sul tunnel, sul comando del cambio scelgo l’opzione S sport per assicurarmi l’erogazione della massima potenza da subito. Per stimolare al motore una curva di coppia più verticale. Ma… accanto alla leva del cambio, a 6 marce automatico o manuale, 150 CV 2000 cc a benzina, la #Forester conserva

il comando del freno a mano a bacchetta.

Con tanto di pulsante di sblocco. Quando avevo ripreso a provare auto, all’inizio mi imbarazzavano quelle auto che hanno questo comando a pulsante. Che, magari, se lo azioni rischi che non si sblocchi istantaneamente, aggiungendo un brivido alla nostra guida. Perché sono ancora della generazione di ‘Noi che il freno a mano… ’ lo usavamo per innescare il derapage, andare in tesata coda, cavacela all’ultimo momento in extremis sfruttando l’attrito delle ruote di traverso rispetto alla nostra marcia per rallentare quel minimo che bastava per permetterci di entrare in curva con un pizzico di sicurezza in più. A volte era soltanto una condizione psicologica. Ma ha sempre funzionato. E per sicurezza un amico ci aveva insegnato a fare un forellino nell’impugnatura  con il trapano, per infilarvi una vite autofilettante e bloccare il pulsante di sblocco. Di modo che la leva, una volta tirata, appena rilasciata ritornasse in posizione di riposo. Per bloccare le ruote posteriori per un istante, innescare la derapata e lasciarle subito libere di riprendere velocità. Quindi? La mano scende verso la leva quando siamo arrivati quasi in corrispondenza con la fine dell’aiuola centrale del parcheggio. Che vista l’ora pomeridiana è libero. Punto il muso all’interno verso l’aiuola colma di neve, un colpetto alla leva. La lascio andare, e anche Forester si lascia andare via di piatto. Sterzo tutto a sinistra, schiaccio a fondo l’acceleratore e via: quando mi ritrovo sul rettilineo del lato opposto del parcheggio ormai allineato nel senso di marcia mi accorgo di avere già radunato alcuni curiosi, che stavano passeggiando lì accanto. Ripeto la manovra sull’altra curva, dopo avere verificato che il piazzale era completamente vuoto, e ripeto l’operazione: spettacolo! Mi fermo e arrivano gli spettatori. Entusiasti ma rammaricati: ‘bravo, vorremmo farlo anche noi

ma il freno a mano a leva non ce l’abbiamo più“…

Ah, ecco lo spiazzo per lo slittino: vado o no? Mah sì: via! Le giornate si sono allungate. E quasi quasi… Cinque km e arrivo a Valbruna. Quasi un metro di neve. Fantastica. Proviamo a salire lungo la Saisera. La strada è pulita. Ma lo scenario è fantastico. Arrivo alla Malga del Tedesco: chiusa. Niente gnocchi, zuppa né strudel. Allora conviene salire fino alla Polveriera, e all’attacco dei sentieri, per il rifugio Marinelli e il Jof Fuart. Il ponte sul Saisera è già un punto panoramico inguagliabile, con tanta neve. Ecco il parcheggio. Vuoto. Anche qui un paio di prove di tornante con guida in condizioni di emergenza ci stanno. E anche questa volta il pubblico non manca. Voto: 10 e lode in confort, comodità, sicurezza, risposta alla guida veloce con fondo a rischio, risposta nell’off road su neve esattamente come nelle aspettative, sia con i controlli di sicurezza attivi che disattivati.

#charlieinauto/71   

#Testdrive #Subaru Nuova #Forester sempre sinonimo di affidabilità sulla neve

Nuova funzione X IMG_5771 IMG_5772 IMG_5269 IMG_5275 Charlieinauto Forester Milano 2018 IMG_5277 IMG_5293 IMG_5300 IMG_5317 IMG_5507 IMG_5763 IMG_5768 IMG_5773 IMG_5774 IMG_5786 IMG_5794 IMG_5804 IMG_5810MODE per integrare la sicurezza attiva anche sul fondo bianco

Confortevole e sicura in ogni condizione invernale

Buon 2018 amiche e amici.

La neve. Più di qualche amico mi ha scritto per ricordarmi che nei miei testi ci manca. Salvo un saltino ai primi di dicembre quando era arrivata una prima spruzzata oltre i 1200 m. D’altro canto, è arrivata piuttosto tardi. A fine dicembre, e più decisa poco prima di Natale. Così, per cominciare il secondo anno di #charlieinauto, che in verità sarebbe il terzo ma si tratta del secondo di #testdrive progettato in forma organica, mi sono chiesto quale auto sarebbe stata adatta per interpretare questo ruolo. Un’auto che ci consenta di affrontare e superare i trasferimenti con il confort necessario. Sia accogliente, capiente, versatile, sicura su ogni fondo, stradale e non. Quindi, affidabile. Per la sicurezza su strada #Subaru è stata antesignana. Lo ha dimostrato nell’off road, nei rallies. Anche sulla neve. Così quando mi chiedono che #Subaru avrei voluto provare, ho risposto semplicemente ‘un’auto per la neve’. Così a Milano mi hanno fatto trovare la Nuova #Forester. Ne avevo già avuta una in prova quattro estati fa. Questa è molto più voluminosa. Un SUV spazioso e accogliente, ancor di più del modello precedente. Le ruote aggressive, anche se il passaruota ne accoglierebbe di ancor più grandi a vantaggio dell’estetica. Che la farebbe ancor più importante. Ma già così siamo sul metro e 80 cm.

#Fuoristrada con tetto apribile per godersi meglio la natura circostante

Tetto apribile con ampia finestratura per godere i paesaggi di montagna nei quali ci immergeremo. E il colore? È il suo: ghiaccio metallizzato. I comandi li conosciamo già. Cambio automatico a sei rapporti, con la frizione che mantiene il motore su di giri finché non ha ottenuto il risultato richiesto. La versione è quella full optional 4×4 symmetrical, 2000 cc 150 CV a benzina. Al volante, la scelta del rendimento del motore, sport, con la potenza erogata in verticale, o normale, con consumi minori, e una spinta morbida. Quella che serve per tenere tutto sotto controllo nella neve e nel ghiaccio. Sempre al volante il controllo del Cruise control adattivo e della sicurezza attiva che è di serie. Con i due grandi occhi-telecamera che leggono le linee della carreggiata, l’avvicinarsi di chi ci precede, ci aiutano ad anticipare la frenata ecc. . Facciamo il tradizionale percorso autostradale di avvicinamento e affiatamento con l’auto. Facile l’attivazione del Cruise control.

Silenziosa per gustarsi l’ottimo impianto multimediale

Automatismo che ci dà il tempo di fraternizzare con l’ottimo impianto in intrattenimento, che volendo si interfaccia anche con il cellulare. Come si sincronizza con il telefonino per le telefonate, la rubrica, la lettura elettronica dei messaggi ecc. . La musica, specialmente con le radio digitali, è avvolgente. E le regolazioni per il genere preferito sono appaganti. Così saliamo sulla località più vicina a casa: il #Piancavallo. Proprio qui la guida della mia prima #Subaru trentatre anni fa, come già ricordato giù per una pista da sci, su erba, dopo averne risalito buona parte, senza alcuna incertezza. Stavolta non possiamo scherzare: cìè la neve, ma ne è caduta parecchia, ed è sconsigliabile il fuori… strada. Pena, ci suggeriscono gli amici del Servizio nevi e valanghe della Forestale del FVG, rischiare di rimanere sommersi da una slavina di neve fresca. Il tempo è uggioso, ma con il suo grigiore il colore della #Forester si intona davvero.

Mai sottovalutare le gomme giapponesi…

Le Yokohama ci erano sembrate riduttive per le potenzialità fuoristradistiche su neve dell’auto. Provo a dare gas dopo un primo assaggio a bassa velocità, com’è prudente fare ogni ‘prima volta’. Il panorama è splendido. Tutt’intorno il candore della neve. Sullo sfondo il panorama della pianura friulana e veneta, dalla #RivieraFriulana a #Venezia. E sotto, Pordenone. La strada bianca di neve e due muretti laterali di una cinquantina di cm mi rassicurano in caso di errore. Do gas, e le ruote, inizialmente sottovalutate, hanno un ‘grip’ senza incertezze. Le scalfitture del battistrada a forma lamellare si sono riempite di neve. Ecco il segreto: la massima aderenza si ha facendo combaciare la neve con la neve. Certo, se ci dovesse essere qualche incertezza ci pensa l’elettronica della #Subaru a scaricare la potenza necessaria ripartita in modo diversificato su ciascuna delle quattro ruote. Ovvero, l’auto non fa che assecondare i nostri comandi adattandoli alla condizione del fondo sul quale le ruote stanno transitando. Comandi? Ovviamente essendo automatica, ha soltanto i pedali dell’acceleratore e del freno, che svolge anche la funzione virtuale di frizione.

X MODE per salire e scendere serenamente anche dai ‘muri’ di ghiaccio

Sulla Nuova #Forester è installato il comando X Mode, tra la leva del cambio, che se volete è anche manuale con i comandi a paletta al volante, e il cruscotto. Serve a farvi affrontare ‘muri’ di ghiaccio in salita e in discesa, a bassa velocità, ma sfruttando la massima capacità di aderenza alle ruote per superare difficoltà impensabili. Proviamo a vedere che succede su questa discesa completamente ghiacciata: nulla. La #Subaru si cala giù lentamente ma implacabilmente. Facciamo inversione aiutati dalla nitida telecamera piazzata sul portellone posteriore, e da quella situata nello specchietto retrovisore destro, che ci permette di vedere dove stiamo mettendo la ruota sottostante. Innestiamo l’X Mode e la #Forester sale senza incertezze. Fuor fa un po’ fresco. Niente paura. I sedili sono ben riscaldati. E anche l’impianto di climatizzazione bizona è efficace anche d’inverno. E la guida veloce e sportiva? La prossima volta. Perché la Nuova #Forester conserva un comando a sorpresa.

#charlieinauto/71

I migliori auguri per un sereno e prospero 2018 da #charlieinauto

CHARLIEINAUTO Seat Ateca ridCHARLIEINAUTO Fiat 124 spider spiaggia tramonto ridCHARLIEINAUTO Subaru Levorg tramonto ridCHARLIEINAUTO Subaru XV Piancavallo ridCHIA Tipo MArano laguna 2Skoda Fabia AquileiaCHARLIEINAUTO Giulietta Sport ridCosta sole alberoIMG_3588CHARLIEINAUTO Range Rover Evoque bici rid 2IMG_1470Dodici mesi di prove-testdrive-testroad, alla scoperta delle bellezze del territorio. Un sentito ringraziamento va a tutti/e coloro che hanno reso possibile questo nostro fantastico viaggio tra le proposte dell’auto e siti ed eventi di singolare bellezza.

CarloLand Rover Discovery molo Grignano

“Sterrare umanum est”: #testdrive sulle strade bianche della #Rivierafriulana con #Subaru XV

#testdrive Subaru XV terra

Oggi ci sono pochi siti per imparare a guidare con scarsa aderenza

Restano le strade interpoderali e quelle in mezzo alle campagne

‘Sterrare umanum est’, diceva un mio professore del liceo classico appassionato di fuoristrada in moto, scherzando sul noto motto in lingua latina, che ci ricorda che ‘sbagliare è umano’, …perseverare è diabolico. E in effetti, sbagliare sulle strade non asfaltate può, ma non deve capitare. Salvo che si siano percorse decine di migliaia di km di sugli sterrati. Come poteva capitare a quelli della mia età. Training, che oggi è pressoché impossibile da praticare. Perché ci sono regole diverse sulle strade, macchine che guidano da sole, una parte ciclistica dell’auto e motori ben più evoluti. Troppo evoluti, come lo sono le auto, per poter imparare a guidare. Perché è proprio dagli errori, a volte ‘perdonati’ da sbandate di decine di metri, che si impara, a vivere, e a guidare. A perdere …e a vincere. A me personalmente piace poter perdere, perché poi c’è la possibilità di vincere. Ah, c’è un altro problema non ininfluente che limita la possibilità di imparare a guidare su terra: il nostro vero nemico è l’asfalto.

L’asfalto è figlio del progresso e ha ucciso strade come Ligosullo-Paularo, Canebola,Volterraio

Il figlio del progresso del XX secolo, ha ammantato quasi tutte le più belle strade bianche sulle quali ci siamo impratichiti da giovani: la strada a mezza costa tra Canebola, Porzus, Forame (Ud) del rally delle Alpi Orientali, la Ligosullo-Paularo (Ud), della stessa gara ma anche del San Martino di Castrozza, parte dell’Altopiano di Asiago. Perfino il Volterraio, il Calamita, parte della Lacona-Monumento (Gr) all’Elba. Ricordate la mitica speciale incassata tra i terrapieni su una delle alture dell’isola, sulla quale Amilcare Balestrieri, con l’Alfa Gtv 6 cil., Walter Rorhl, con l’Opel Ascona, Stig Blomqvist, con la Saab, ci riempivano di polvere con le auto, che non erano nemmeno per un istante allineate alla strada. Guidare sullo sterrato è infatti paragonabile a una danza. È un po’ come guidare a tavoletta sulla sabbia: bisogna lasciar ‘galleggiare’ l’auto sopra la polvere, lasciarla scorrere e lasciarle scaricare energia fin quando riprende aderenza. Al volante su terra, occorre prendere il ritmo di una danza anticipando le curve e controllando l’auto di traverso anche dopo le curve.

Ma tutto questo, oggi, è ancora possibile? Abbiamo provato a farlo con un crossover tra quelli più sicuri sul mercato mondiale dell’automobile

La Subaru XV per ritrovare le emozioni della terra, ma state tranquilli, è incollata alla strada impossibile farle perdere …la calma

La #Subaru XV, 150 HP, 2000 di cilindrata e diesel. Tutto quello che serve per affrontare una bella strada bianca con la grinta necessaria. Non ci aiutano in questo nostro goliardico proposito le gomme, invernali, che hanno parecchio grip anche in queste condizioni.

Oggi, Siamo nella #RivieraFriulana, a Carlino, tra le valli da pesca e le acque dolci e placide del fiume Zellina. Da queste parti è stata scoperta una grande fornace romana. Qui i romani cuocevano le suppellettili in terracotta per le loro truppe da inviare in oriente. Prima opzione del #testdrive. Al quale uniamo un #roadtest anche per potervi allietare con immagini del territorio. Guidiamo normalmente, assecondati ala perfezione dall’elettronica della macchina giapponese. Impeccabile, la sicurezza è ormai un paradigma della Casa delle Pleiadi.

Impossibile far perdere …la calma a una #Subaru

E la XV anche con lo sterrato polveroso, con scarsissima aderenza, non si scompone. Ci sembra quasi di guidare sull’asfalto. Seconda opzione: escludiamo i controlli anti sbandamento e di trazione. In realtà non cambia molto, e la #Subaru XV ha un po’ di deriva, alla quale sopperiamo dando gas. Il risultato è che la XV è molto veloce anche su terra. Come aveva dimostrato di essere sul fondo innevato. Condizione, che, ormai, e purtroppo, potremo ritrovare soltanto nell’inverno 2018. Ora ci fermiamo accanto all’argine del fiume Zellina, che raggiungiamo agevolmente grazie alle doti fuoristradistiche della nostra vettura. E arriviamo nel punto dove si trova una grande bilancia da pesca. Ora, vediamo se ci fanno assaggiare qualcosa di buono e appena pescato…

#charlieinauto