Abbiamo paura di amare…??

Che Cosa è la Filofobia: La Paura di Amare | Centro di Psicologia

I tecnici la chiamano “Filofobia”

Ieri  ha  pranzato  con  noi il nipote più piccolo ( 5 anni ) dei quattro che ho.  E’  un  po’…  discolo,  ma l’amiamo molto. E  così,  per  tenerlo  un  po’  a  freno,  mi  sono  sdraiato   sul  divano   assumendo  l’aria  di  chi  non  sta  bene.  Mi  ha  visto,  e  si  è  fermato.  Si  è  avvicinato  a  me,  mi  ha  abbracciato,  e  con  la  manina  mi   ha  accarezzato  senza  dir  nulla.  Credo  d’essermi   commosso;  il  famoso  nodo  in  gola   l’ho  dovuto  trattenere.

Ebbene,  ieri  sera  ho  evocato  alla  mente  quel  frammento  d’amore   innocente,  ma  stracolmo  di  “Vero”.  Ho  riflettuto.  Su  cosa ?  Sull’assurdità  delle  domande  della  gente :”Come  amare ?”  “Come  vivere ?”.  Domande  assurde  che  mostrano  la  nostra  miseria  interiore.  Solo  un  bambino  sa  amare –  mi  sono  detto –  e  solo  un  bambino  sa  vivere.  Nessuno  mai  ci  toccherà  come  un  bambino.  Noi,  persone  adulte  col  passare  degli  anni  diventiamo   fredde,  dure;  e  quando  tocchiamo   dalle  nostre  mani  non  fluisce  nulla.  Invece,  quando  è  la  mano  di  un  bambino  a  toccarci  riceviamo   tutta  la  tenerezza,  tutta  la  delicatezza,  e  il  messaggio  principale   che  in  noi  si  sta  riversando   l’intero  essere  della  sua  purezza.    Noi,  persone  adulte  abbiamo  paura.  Ma  non  la  paura  di  vivere,  ma  la  paura  di  cessare  di  vivere:  e  ci  siamo  induriti  all’azione  dell’amore  puro. 

Abbiamo paura di amare…??ultima modifica: 2021-07-19T12:33:54+02:00da un_uomonormale0

6 pensieri riguardo “Abbiamo paura di amare…??”

  1. Nei piccoli, l’affettività è spontanea ed ancora non inficiata da sovrastrutture mentali. Ecco il motivo di tanta tenerezza.
    Che aggiungere? Che sarebbe bello essere come loro: auspicabile,ma quasi impossibile. Sugli adulti, gli anni non passano come scrosci di acqua fresca, purtroppo! Ti lascio alcuni dei miei primi versi, in rima… Credo siano pertinenti.
    RINASCERE
    Allontanar da me il reo pensiero/riaver l’anima pura/e
    l’intelletto aperto al solo Vero/sicché sia tratta dalla selva
    oscura./Rinascere, un mattino,/vergine nella mente. / Sentire in cuore/ gli affetti del bambino./Di quel che è stato/non saperne niente. Mt. Ciao

    1. Di fronte a questi versi mi incanto, anche se incontro difficoltà a penetrare dentro i suoi righi. E’ proprio vero, però, che la poesia è quello strumento di inimitabile potenza finalizzata a decorare la nostra vita.
      Tornando al succo del mio argomento oserei affermare che ciascuno di noi alla nascita è corredato di tutto il necessario per “vivere la vita”. La ritengo, questa, una vera ricompensa. Noi però, deludiamo proprio perchè abbiamo paura, la paura di mostrare la nostra vera identità, e così, meno viviamo meno saremo capaci di vivere; da quì scatta – a mio parere – la nostra durezza. Abbiamo paura di vivere e questa paura la mascheriamo con la paura che il tempo va via via sempre a scadere. Ti abbraccio cara…la mia poetessa.

  2. L’amore di un bambino è istintivo, non ricerca motivazioni…ti guarda e ti ama oppure non gli dici nulla e se ne sta per i fatti suoi. L’amore di un bambino è sentimento puro, viene da un intimo che ancora non ha conosciuto l’oscurità degli adulti. Comprendo la tua commozione, alla carezza del tuo nipotino, Peppe e ne gioisco per te, hai goduto di un dono meraviglioso
    Non credo che noi adulti abbiamo paura di amare ma, piuttosto, fino a qual punto siamo disposti a farci amare. La vita , in questi tempi di alta tecnologia ci ha cambiati, ci ha resi più indipendenti, bastanti a noi stessi, forse più aridi. Non che di un’ erba si faccia un sol fascio, questo no, ma….dire “ti voglio bene”, d’un tratto, senza una ragione, porta l’altro a guardarti come se fossi un Vesuviano ….dire “ti amo”, potrei ipotizzare, solo nei momenti più folli dell’innamoramento, poi…..ormai lo si sa, perché ripeterlo?….e l’amore lncomincia a languire. Forse, se potessimo essere spontanei, se riuscissimo a lasciare libera la fantasia, se levassimo certe catene al cuore guardandoci con occhi nuovi, se…se…. In ciascuno di noi vive ancora, nascosto in un angolino del nostro essere, un bambino….dovremmo riviverlo ed ogni timore, allora, naufragherebbe in un quell’oblio che noi adulti, chiamiamo paura. Buona continuazione, Peppe, ogni bene

    1. Mia cara Licia, molto bello ciò che hai scritto, e non saprei da dove iniziare il tentativo di competervi. E allora, mi rifugio, a completamento del tuo pensiero, che bene o male ciascuno uomo; inteso essere umano, ama. Al centro della vita umana vi è un solo grande desiderio di amare e di essere amati. La purezza del bambino porta in sè ancora le stimmate di quel corso d’acqua che è la Sorgente, irresistibile corrente di amore, del vero sapere amare. Guardiamo anche l’età più avanti che è l’adolescente, che considero un uomo ancora in costruzione, ma che è un corpo e un’anima teso all’amore. Paradossalmente, sono dell’avviso, che dobbiamo permettere alla paura di manifestarsi e giammai di combatterla e con essa i nostri sentimenti. Siano lieti e fresche le tue ore a seguire

  3. Sì, dovremmo ritrovare in noi, sempre, e non solo nella poesia, quel famoso “fanciullino, di cui parlava Giovanni Pascoli: quel sentimento puro e gioioso che non può ingannare e che sgorga, meraviglioso, direttamente dal cuore , pronto a donarsi agli altri, attraverso una parola, una carezza, un sorriso, semplicemente, senza aspettarsi niente in cambio. E a trattenerci, non è certo la paura di amare, ma il non saperlo fare, se non nella maniera peggiore, quella egoistica del “do ut des.”

    1. Proprio così, e Pascoli ce lo ricorda. Via via che cresciamo in età, e diventiamo adulti ci scordiamo di quel bambino che abita dentro noi. Purtroppo, lo trascuriamo, lo teniamo emarginato in un angolo del nostro essere. Eppure è proprio lui che ci rammenta quelli che sono i nostri ricordi, ma proprio, quelli più intimi, segreti. Aggiungo che l’amore in età giovanile non è destinato a sopravvivere, se non è un amore discreto, silenzioso. Il giovane che ama deve conservare il suo amore in boccio. Non per ucciderlo, bensì, per proteggerlo e assicurarne la fioritura. Ecco, credo sia proprio questo atteggiamento che fa di noi adulti degli incapaci all’amore autentico.Ti dò il mio abbraccio cara

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