Per riunire insieme i figli di Dio

per riunire insieme i figli di Dio

 

 

LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: Ez 37,21-28

Salmo: Ger 31,10-12b.13

Vangelo: Gv 11,45-56

 

L’antifona alla comunione, prendendo dal Vangelo della liturgia di oggi, cita: “Cristo è stato consegnato alla morte per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi”.

Domani cominciamo la settimana Santa, Gesù si sta avvicinando sempre più alle ore cruciali, c’è un’intensità in questi testi che coinvolge anche noi. Egli è venuto per offrire la Sua vita, affinché non fossimo dispersi: non c’è amore più grande!

Il Signore ci invita a sentirci raggiunti, recuperati da un amore che non ragiona secondo la logica del merito, ma del dono. Le difficoltà della vita, a volte, ci portano a dubitare persino di Dio, e non dobbiamo vergognarci se mai ci fosse capitato, ma provare a leggere questo versetto come rivolto a noi:

“Cristo è stato consegnato alla morte per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi”.  

Siamo anzitutto Figli di un Padre che è nei cieli, e per Lui siamo così importanti da mandarci Suo Figlio, che nutre gli stessi sentimenti del Padre: un amore che non vuole vederci perduti, abbandonati. Si può essere fragili, aver sofferto tanto, ma Dio vuole dirci che non siamo Figli persi, siamo nelle Sue mani e desidera per noi una vita viva, nella certezza che gli stiamo a cuore.

Ora con Gesù possiamo fare delle nostre morti, di quei dolori che rimangono dentro, spazi di Risurrezione, dove la vita è raggiunta da un Amore più grande. Siamo Figli creati dalle mani di Dio e se le nubi ci hanno avvolto arriverà un vento a toglierle, così da poter vedere riflettere il sole, nel cielo del nostro cuore.