Preghiera del Giovedì Santo

 

“«Signore, tu lavi i piedi a me?»

Oggi questa domanda risuona ridondante in me.

Signore,

Vorrei donarti qualcos’altro, oltre ai miei piedi sporchi.

Capisco Pietro e ne sento l’imbarazzo.

Non mi chiedi di amarti, ma di farmi amare.

Mi lavi i piedi, per entrare nel Giovedì Santo,

con la consapevolezza di un Dio, che si china su di me.

Signore,

donami la forza di custodire quest’incontro,

affinché quando cadrò, non rimarrò a terra,

ma cercherò di rialzarmi.

perché i miei piedi sono stati lavati.

Mi hai amato

ed io ora,

sono parte con te”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

 

 

Preghiera del Giovedì Santo

 

«Signore, tu lavi i piedi a me?»

 

«Signore, tu lavi i piedi a me?»

 

LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: Es 12,1-8.11-14

Salmo: Sal 115 (116)

Seconda lettura: 1Cor 11,23–26

Vangelo: Gv 13,1-15

 

“Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me»”.

L’immagine è la lavanda dei piedi

Gesù durante la Cena, comincia a lavare i piedi dei suoi discepoli e quando Pietro gli chiede il perché, Egli risponde : «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Per fare parte di Lui, non bisogna compiere delle cose, ma accogliere la cura e l’amore che Egli ci sta donando.

Il quesito di Pietro non è insolito: «Signore, tu lavi i piedi a me?», anche noi avremmo potuto fargli questa domanda, alla ricerca del perché di quel gesto. Solo il Signore può toglierci la polvere del peccato dai nostri piedi e renderci in grado di camminare.

Gesù con quell’atto, rende sacro l’incontro tra Lui e l’uomo, svelando il volto di Dio: siamo di fronte a un Dio che si china su di noi, e desidera risollevarci da quella situazione di difficoltà, che stiamo vivendo.

Il Signore ci tocca nel profondo e “avendo amato i suoi li amò sino alla fine”: l’uomo trova spazio per essere amato e perdonato da Dio, non perché ne sia meritevole, ma perché fa parte di Dio, in tutta la sua esistenza.

C’è un dono preparato per noi che comincia da qui, da questo gesto in cui il nostro Maestro ci insegna una teologia dal basso: Gesù che si china a lavare i piedi, affinché possiamo fare altrettanto.

Oggi, Giovedì Santo, riconosciamoci amati, lavati, dal basso, da ciò che è più a contatto con la terra, ma che grazie a Lui può unirsi a quella parte di cielo, che è per noi, ed è già Risurrezione.