Ardere

 

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Fa’ che arda il mio cuore

nell’amare il Cristo-Dio,

per essergli gradito.

(Dallo: Stabat mater liturgico)

 

Ardere.

Maria assieme a te, dinanzi alla croce di Gesù, il mio cuore arde al comprendere quant’è grande l’amore ricevuto.

Sono amato! Il mio cuore si stringe a commozione vedendo il tuo dolore e quello di Tuo Figlio, e riuscire a percepire come tanto dolore possa diventare amore.

L’amore di Dio trasforma, l’amore del tuo Figlio che mi sta davanti con te, mi spiazza.

Sento ardere il mio cuore, come se ritornasse a battere dopo tanto tempo, dopo tutto quel dolore che non voglio più ricordare, desidero solo dimenticare, ma non riesco. Sono sospeso tra passato e presente, mi accorgo che le mie lacrime diventano le Tue, il mio dolore, il Tuo, non sono più solo. Ora capisco che il dolore di Tuo Figlio, ha mutato il mio cuore in un luogo di amore e non più una memoria di sofferenza. Ecco perché può ardere.

Quanto dolore Maria, quanto dolore Gesù, io lo so, lo capisco e mi stringo a voi. Il dolore e l’amore si uniscono e dal cuore nasce la speranza.

 

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Quell’amore crocifisso

 

Quell'amore crocifisso

 

 

LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: Sap 2,1a.12–22

Salmo: Sal 33 (34)

Vangelo: Gv 7,1-2.10.25-30

 

“Non era ancora giunta la sua ora”. L’ora in cui l’incomprensione dell’uomo prende lo spazio dell’amore, ma è anche il momento in cui il Signore ci ama di più. In che senso? Quel di più, è un superamento dell’amore umano, è l’amore divino, quello del Padre che in Gesù trova pieno compimento. Gesù pieno della forza di Dio, la riversa su di noi e quella croce rappresenta il simbolo di un amore, in cui offerta e sacrificio diventano due assi che si incontrano e Gesù è al centro. L’offerta e il sacrificio presi nella loro unicità, non potrebbero spiegare ciò che in quell’ora sta per accadere, ma in Lui sono la forma più alta dell’amore, e costituiscono un di più.

Noi diventiamo partecipi di tutto quanto è accaduto a Gesù, non solo come ascoltatori, ma come coloro che ricevono e vivono di quest’amore.

Lasciamo scendere nel nostro cuore la certezza che l’amore di Dio vive in noi, nonostante le fatiche, gli sbagli; c’è un di più che sovrasta, con una verità disarmante: siamo amati in quanto Figli e non per ciò che facciamo. Questo non vuol dire che possiamo sbagliare, tanto siamo amati, no!

Essere amati in tal modo, richiede una logica diversa: vivere il quotidiano con la forza di questo amore, e la consapevolezza di essere nel cuore di Dio in una maniera a volte inimmaginabile. Se non fosse così probabilmente faremo fatica ad accorgercene, ma soprattutto abbiamo il dono di poter amare a partire dalla forza che proviene dal Crocifisso. Gesù non ci abbandona, ci ama e desidera per noi che l’essere amati da Lui non stia solo in superficie, bensì diventi il motore delle nostre scelte.