Credere è la via per ricominciare

 

Credere è la via per ricominciare

 

 

LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: At 5,17-26

Salmo: Sal 33 (34)

Vangelo: Gv 3,16-21

 

Il Vangelo della liturgia di oggi, ci riporta a una considerazione importante: la nostra vera autocondanna, è non credere in Dio. Non perché Egli ci punirà, ma perché non ci saremo dati la possibilità di lasciarci incontrare da Colui che, desidera per noi una vita in cui il peccato non sia l’ultima parola.

Tutti siamo sempre alla ricerca di un’occasione, dove i nostri sbagli non ci identifichino come persone, il Signore ci cerca per donarci la nostra ripresa.

È il tempo di rialzare la testa, la paura e lo sconforto lasciano lo spazio al coraggio di credere in Dio, che per primo ha voluto credere in noi mandando Suo Figlio.

Dio ha tanto amato il mondo e in questo mondo ci siamo anche noi, non ha amato un mondo perfetto, ama questo mondo con le sue contraddizioni, inciampi, ma con il forte desiderio di rinascita.

Dio che ci ha creato, ci ama così come siamo e per noi desidera il meglio, il nostro dolore è anche il Suo e lo dimostra attraverso Suo Figlio. Egli non ha risparmiato nulla di quell’enorme sofferenza, affinché in quel dolore fossimo compresi anche noi, ma ha reso quel luogo di morte, un luogo di vita, quel sepolcro dapprima ambiente di sepoltura, ora segno di Risurrezione.

Credere in Dio è anzitutto sapere che chiunque si crede perduto, potrà rinascere, credere è la via per ricominciare, credere è fare del peccato un luogo in cui Dio ci ha amato, per aprirci la strada alla possibilità.