“Signore, sono qui davanti a Te,
c’è un silenzio attorno.
«È compiuto!»
Che cosa è successo,
è morta la mia unica Speranza?
No,
ha attraversato queste ore più buie,
per rinascere e risplendere.
Dalle profondità della terra,
i semi germogliano, tutto rinasce.
Hai fatto del buio e del dolore, un simbolo: la croce.
affinché tutta la mia sofferenza avesse un nome.
In quella croce c’è tutto,
il mio dolore è diventato il tuo.
Sono qui e aspetto di rivederti vivo,
in Te, ripongo tutte le mie paure
e le mie speranze.
E mentre scorrono le ore
nel silenzio, sono con te”.
(Shekinaheart Eremo del Cuore)
Giorno: aprile 15, 2022
«È compiuto!»
LITURGIA DELLA PAROLA (clicca qui)
Prima lettura: Is 52,13-53,12
Salmo: Sal 30 (31)
Seconda lettura: Eb 4,14-16; 5,7-9
Vangelo: Gv 18,1–19,42
“Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito”.
L’immagine di oggi è: noi e il crocifisso
Siamo al Venerdì Santo, Gesù sulla croce, china il capo e muore. Di fronte a questa scena sembra tutto perduto, il Signore della vita è morto. Qui la liturgia, durante la celebrazione, dopo aver ascoltato la lettura di questo versetto, ci indica di genuflettersi e fare una breve pausa. Un momento di silenzio, di rispetto, è come se tutto si fermasse in quell’istante. Pensare a cosa è appena successo, toglie il fiato: il Signore è morto. Come siamo arrivati qui? Quanta sofferenza ha subito per noi, flagellato, umiliato, crocifisso. Non ci sono parole, a un dolore simile non c’è da aggiungere molto.
Dopo quell’istante di silenzio l’assemblea si alza in piedi, e si prosegue la lettura del Vangelo. «Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto». Gesù è con noi in quella sofferenza, nel nostro venerdì santo, dove tutto sembra perduto e non ci sia più speranza. Lui conosce le nostre sofferenze e dobbiamo solo alzare lo sguardo per renderci conto che ci sta guardando con amore.
Noi feriti, impauriti, sgomenti, abbandonati, volgiamo lo sguardo a quella croce, a Gesù e fermiamoci con Lui nel Suo venerdì Santo. Sostiamo con Lui in questo silenzio assordante, dove viene fuori tutto il dolore, la paura, la rabbia e lasciamolo parlare al nostro cuore.
Egli desidera guarirci dal di dentro e per fare questo, offre la Sua vita, un atto d’amore che arriva al cuore, così da donarci la forza di vivere il nostro venerdì Santo e non fermarci li, ma proseguire il cammino verso la Pasqua per risorgere con Lui.