Posso seguire le tue sillabe, che a poco a poco formano le parole che dalla tua bocca pronunceranno, da vicino, visitando quel profondo oceano di colori azzurri e verdi che abitiamo.

In un reciproco conforto, al termine dell’eterna ricerca, le luci si accendono e il suo sguardo è rivolto al mio viso, timido di vergogna che si mescola al suo profumo mistico innaffiato di misteri svelati.

Non possiamo competere con il tempo, tanto meno impedire che ci unisca sempre più velocemente. In questo giro di tempo immaginario, le cose si formano e si materializzano in un piccolo spazio di mani, che vicino a noi, tutto si presenta completamente e puntualmente al petto.

Senza alcun senso, i brani sono fissati nella memoria di ciò che si vive, di ciò che si sente. Insieme, completano un’armonia sintetizzata completa di batteria e affetto.

Che sia per il tuo petto o per quello che sentiamo, ti chiedo di seguire ed entrare nella forma eterna di ciò che vuoi, tutto ciò che vuoi, tutto l’amore che ci circonda, fino a quando arriva il nostro giorno, qui cadiamo senza doverci alzare e partire.