Vi parlo di me...

l'inizio della fine - 3

Ora è il momento di utilizzare di nuovo la chat e di mettere all’opera le “mie amiche”.

Ho creato un nick femminile, ho scelto dei nomi che sanno attirare l’attenzione. Ermeticamente.Aperta entra in chat.

Ovviamente comincio da Nadir. Lo trovo e comincio a chattare con lui. Invento che mi sono da poco lasciata dopo 2 anni con un uomo sposato, che sono un pò giù di corda e che vorrei parlare con qualcuno.

Cominciamo la chiacchierata.

Si chiama Nicola, questo lo sapevo già. Vive a Palermo, questo  lo sapevo già. È separato da 2 mesi, proprio come Nicoletta. Ha due bambini, proprio come Nicoletta. Si è laureato a luglio in odontoiatria, proprio come Nicoletta. Ha una Fiat Palio WE, proprio come Nicoletta. Mi chiede se conosco Sciacca, proprio come me lo ha chiesto Grazia.

Continuiamo la chiacchierata.

Gli chiedo cosa ne pensa dell’amore

Per lui l’amore non esiste. È stato sposato ma era una passione che si è spenta col tempo. Ora vuole solo divertirsi.

Ho sentito abbastanza.

Ho capito tutto.

In quella settimana Grazia mi chiama e mi dice che Nicoletta, per ritirare il biglietto intestato a lei presso la Fiat che ha messo in palio in premio, ha bisogno della sua presenza o, almeno, di una sua foto autenticata, con la fotocopia della carta d’identità. Così Grazia fa un fax da San Nicola dei documenti richiesti direttamente alla Fiat di Reggio Calabria.

Solo che il numero del fax 091547... corrisponde alla succursale della Fiat di Palermo.

Ora sta aspettando che Nicoletta la chiami per farle sapere gli orari di partenza da Palermo per Monastir, in Tunisia. La notizia arriva in quella stessa settimana. Io prendo nota degli orari che sono la partenza di mattina presto e l’arrivo la sera sul tardi. Poiché non ci sono voli da Napoli per Palermo precedenti a quelli, concordiamo che deve stare a Palermo il sabato sera e tornare a Napoli il lunedì mattina. A Palermo, l’amica Giuliana sarebbe andata a prenderla all’ aeroporto e, con Nicoletta che le raggiungeva in macchina da Reggio Calabria, avrebbero trascorso la notte a casa di Giuliana.

Il giorno dopo vado all’agenzia e faccio i biglietti aereo sia per Grazia che per i bambini e mia suocera.

Mi manca solo una conferma, quella definitiva.

La mattina di venerdì alle 8, faccio il numero di telefono del cellulare di Nicoletta. Invento una scusa. Mi risponde la voce di un uomo dall’accento siciliano.

"Pronto Mario, sono Enrico..." ...

"Mi dispiace Enrico, ma nn sono Mario", mi risponde una voce assonnata.

"...mi scusi..."

Ho avuto la mia conferma.

Non contento faccio anche il numero di telefono di Giuliana. Ancora la voce di un uomo. Solo che stavolta non capisco la cadenza, ma mi sembra la stessa voce che mi ha risposto al numero di Nicoletta. [Qualche tempo dopo sono venuto a sapere che quella era una voce di donna, un'amica di Grazia].

È il 27 Agosto, venerdì.

Devo scendere a San Nicola a prendere la mia famiglia e riportarla a casa. Le vacanze a San Nicola, per loro, sono finite.

Sono sul treno che mi sta portando a Scalea. Non faccio altro che pensare a quello che sta succedendo alla mia famiglia. Mi prende la nausea, Ho i conati di vomito. Mi devo alzare e passeggiare un po’ nel corridoio del treno, per farmeli passare.

A Scalea sono venuti a prendermi Grazia coi bambini, meno male che ci sono anche loro…. Bacio e abbraccio tutti.

Quella sera andiamo a cena in pizzeria. Io guardo Grazia. La guardo negli occhi per cercare di vedere in lei la donna che amo da 22 anni, la madre dei miei figli, la mia sposa, amica e amante, unica donna della mia vita.

Lei è serena. Le fa piacere che la guardi con gli occhi sognanti, come un marito innamorato. Le piace.

Il giorno dopo sistemo i bagagli sulla macchina e partiamo da San Nicola. Stiamo tornando a casa. Sulla strada del ritorno parliamo molto della situazione di Nicoletta. Lei non ha un momento di titubanza, non uno.

È brava, maledettamente brava.

Io credevo di essere bravo a dire le bugie, a mentire senza farmene accorgere, ma lei è più brava di me.

Il fatto è che lei finora mi ha raccontato tutta la verità, per filo e per segno tutte ciò che ha fatto. L’unica differenza che Nicoletta è Nicola, il caro Nadir.

Ovviamente, quando parlava di Nicoletta di riferiva a Nicola, Nadir, e il marito di Nicoletta è ovviamente la moglie di Nicola, la possessiva e la strafottente.

Il quadro è completo, il cerchio si è chiuso.

Mi vengono a mente tutti gli eventi.

La passeggiata a Diamante

La passeggiata a Praia.

La gita a Reggio Calabria, a Taormina.

Il bacio con la lingua fino allo stomaco, la posizione "a uovo".

E ora la settimana di vacanza nel villaggio turistico di Monastir.

Credo che il viaggio a Monastir sia vero, perché altrimenti non avrebbe fatto il fax alla Fiat di Palermo.

Lo trascorrerà con Nicola, Nadir.

In una delle chattare tra PremiataForneria e Matilda lei mi chiede se è possibile capire quello che lei dice in chat, in pbl e in pvt. Ha paura che il marito, io, un ingegnere informatico molto bravo (grazie, ma sono solo informatico) possa sapere quello che lei dice in chat.

Io la tranquillizzo, e le dico che non è possibile. Ora sono io a mentire. Tutto ciò che si scrive in chat, in pbl e in pvt viene scritto in una cartella nascosta, e io so dov’è.

Queste informazioni posso tornarmi utili chissà, un giorno, in cui saremo chiamati a dare conto delle nostre azioni.

Continua a chattare, la lascio fare, perché so che dopo leggerò tutto.

Ma, ormai, poco importa. Tutto è compiuto.

La mia vita finisce qui. Sono morto. Sono morto dentro nel momento in cui ho capito. So che sono responsabile anche io di tutto questo… se non avessi insistito, Grazia non avrebbe mai conosciuto la chat e Nadir. Ma perché non mi sono fatto i cazzi miei? Perché?

Tutto poteva filare liscio, se mi fossi fatto i cazzi miei, tutto…. e invece….

Lo scritto finisce qui. Ovviamente c'è il seguito che nn ho ancora scritto.