Carteggio

REFERENDUM.

...DEI REFERENDUM E DELLE MOTIVAZIONI....

Il 12 ed il 13 c.m. si andrà alle urne per quella consultazione popolare che prende il nome di referendum.

Appunto, essendo una consultazione, il referendum è una delle pochissime possibilità che il cittadino ha per poter far comprendere al mondo politico, le proprie aspettative e i propri desideri per uno sviluppo "armonico" della futura vita civile.

Inutile dirvi che io e la Rottermayer andremo a "rivendicare" le ns. "istanze".

Credo sia anche inutile parlare del referendum con il quale abrogare la possibilità che L'ACQUA ovvero il BENE pubblico per eccellenza, possa essere privatizzata. Mi viene in mente la frase che si usa quando ci sentiamo vessati dai tanti balzelli che tendono allo svuotamento dei ns. portafogli: CI TASSERANNO PURE L'ARIA. Ecco...se non si vota SI....un energico SI.....daremo il via a tale tipologia di vessazioni.

Anche del legittimo impedimento mi sembra inutile parlare. Vorrei infatti sapere chi coscentemente se la sente di dire, che vi può essere una tipologia di cittadini che è al di sopra delle leggi. Tutti, dalla più alta carica dello stato all'ultimo dei diseredati sono tenuti AL RISPETTO DELLE LEGGI. Credo che il concetto sia tanto semplice quanto indiscutibile.

Vorrei invece dire la mia sul referendum che riguarda l'abrogazione delle centrali nucleari.

Sono un "appassionato" di cose tecnologiche, e tra le mie conoscenze vi sono degli ingegneri che mi hanno spiegato pro e contro di una tecnologia basata sull'energia atomica, e delle differenze con altre tecniche di rifornimento energetico.

Ora...non voglio certo tediare con tabelle tecniche...e quindi riassumo il tanto appreso con un paio di considerazioni riassuntive e che sono l'una positiva per i "nuclearisti" e l'altra negativa.....ma così negativa che credo sia quella conclusiva e che come dice una frase popolare: E' QUELLA CHE TAGLIA LA TESTA AL TORO ! (poraccio 'sto toro, che 'nsieme ar lupo, fa sempre 'na brutta fine, pe i detti popolari)

Dunque, è vero che ogni tecnica alternativa a quella nucleare NON HA LA RESA ENERGETICA SCATURITA DALLA SCISSIONE. In soldoni e semplificando molto....un kg "atomico" rende molto di più di un kg. di carbone o di petrolio, o che per raggiungere l'equivalente di quel Kilo molti pannelli solari o pale eoliche debbono essere installati sul territorio (con tutte le giuste considerazioni per l'impatto paesaggistico) ma nessuna delle sudette tecnologie alternative causa una produzione di SCORIE dalla SICURA INFINITA VELENOSITA'.

Scorie che portano alla domanda che credo sia quella basilare per legittimare la rinuncia definitiva a questa tecnologia:

DOVE SE LI METTEMO I BIDONI CHE CONTENGONO 'STI VELENI?

Io poi mi faccio un'altra domanda...una di quelle terraterra...una considerazione sempliciotta e....nazionalpopolare:

Ma se non riusciamo a trovare luoghi ed accordi tra chi di dovere, per smaltire della semplice...casalinga, unitaria, ed....antirazzista MONNEZZA......come si farà con i reflui tossici???

A meno che....qualcuno non ci dica che, girando in internet ha visto e comprato un'intera isola disabitata e glabra di flora, e dandoci la sua parola e firmando un contratto davanti alle televisioni, se ne andrà su tale terra emersa, nelle vesti di...uomo del faro...camallo al porto...stoccatore di bidoni...guardia costiera...e primo ed unico cittadino. Continuando così nella sua "tradizionale" voglia di tuttofare. 

Infine, leggendo una rivista musicale, ho appreso che in quel di Como (quindi non nell'assolato meridione) da qualche anno vi è una casa di produzione musicale, organizzata come una factory (alla Andy Warhol) di 600 mt. quadri, con al suo interno uno studio di registrazione, 6 sale prove, un negozio di strumenti, una scuola civica di musica moderna, un'area dedicata ad eventi e concerti ed un bar...IL TUTTO AUTOALIMENTATO PIU' CHE SUFFICENTEMENTE DA PANNELLI SOLARI, con solo delle lievi difficoltà nel periodo invernale.

Sono più che convinto che le tecnologie per attuare finalmente una VITA COSCENTEMENTE ECOLOGICA esistano già da tempo. Non demandiamo sempre e solo alle scelte politiche, i MODI per  stabilire come dobbiamo vivere. Costringiamoli invece a fare scelte economiche che diano priorità alla ns. salute e soprattutto a quella di chi verrà nei giorni futuri.